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Notizie Varie

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A scuola a piedi o in bici, Gragnano s’impegna per sensibilizzare i suoi studenti

cammino

L'Amministrazione Comunale di Gragnano ha aderito, in collaborazione con la scuola primaria e secondaria di primo grado, alla campagna “Siamo nati per camminare…e muoverci sostenibili” promossa dalla Regione Emilia-Romagna e da Ctr Educazione alla Sostenibilità di Arpae per favorire la mobilità pedonale e sostenibile. Focus tematico scelto per l’edizione di quest’anno è la costruzione di reti di conoscenza territoriale e di vicinato a supporto della mobilità, in quanto muoversi a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici dà la possibilità di riconquistare gli spazi, vedersi e sviluppare un senso di appartenenza e identità nei confronti della propria comunità.

La campagna regionale, prevede, per tutti i bambini delle classi aderenti della scuola primaria e secondaria di primo grado, l’invito ad andare/tornare a/da scuola con mezzi sostenibili per due settimane consecutive, dal 19 aprile, attraverso il coinvolgimento delle famiglie, e a registrare giornalmente la modalità utilizzata.
“Grazie al lavoro di Giulia Marzolini
- commenta il sindaco Patrizia Calza - dipendente comunale nonché mamma e all’impegno di altri genitori che hanno aderito con entusiasmo condividendo lo spirito dell’iniziativa e rendendola possibile, si è riusciti a organizzare un’attività molto importante, soprattutto in questi anni di pandemia. I bambini infatti raggiungono la scuola senza utilizzare mezzi, stando all’aria aperta, e rafforzano le relazioni tra loro e con gli adulti divertendosi, conoscendo meglio i luoghi in cui vivono. È la comunità di adulti che si sente responsabile dei più piccoli di loro: davvero un bell’esempio. Ringrazio di cuore tutti i genitori che sono riusciti a ritagliare il tempo per accompagnare i bambini e comunque a collaborare all’organizzazione”.

Al termine della campagna saranno premiate le classi più virtuose, ovvero quelle che hanno più significativamente migliorato il loro modo di raggiungere la scuola.

Pubblicato il 4 maggio 2021

Piacenza Jazz Fest, finale del concorso per giovani talenti

Carmen lina 3 bardini

Giovani musicisti crescono. L’associazione Piacenza Jazz Club è convinta da sempre che offrire occasioni di scambio e di confronto ai giovani talenti musicali sia un’occasione assai preziosa di crescita e di messa a fuoco delle proprie potenzialità sotto diversi punti di vista, pregi e difetti. Risulta tanto più importante in questo momento in cui, si spera ancora per poco, mancano le occasioni di suonare dal vivo.
In virtù di questa volontà di aiutare i più giovani a farsi strada nel mondo della musica, è ormai il diciottesimo anno consecutivo che l’associazione organizza il “Concorso Nazionale Chicco Bettinardi per Giovani Talenti del Jazz Italiano”, abbinato al Piacenza Jazz Fest, grazie al sostegno sempre presente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che ne consente il concreto svolgimento, e di Yamaha Music Europe GmbH – Branch Italy.
Dopo la prima, dedicata ai cantanti, la seconda finale di sabato 8 maggio presso il Milestone Jazz Club è focalizzata sui solisti. Anche in questo caso i cinque finalisti si esibiranno esclusivamente di fronte a una giuria di eccellenze del Jazz nostrano oltre che di esperti della musica afro-americana, ma sarà comunque possibile seguire l’evento in streaming collegandosi alle ore 17.30 sulla pagina Facebook del Piacenza Jazz Fest.

Cinque i finalisti

I cinque giovani finalisti porteranno tre brani ciascuno accompagnati sul palco da una ritmica d’eccezione, che prenderà parte anche alla Giuria: Roberto Cipelli al pianoforte, Attilio Zanchi al contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria. La giuria, che a fine serata decreterà il primo e il secondo classificato, è completata dal presidente, maestro Giuseppe Parmigiani, saxofonista, compositore e arrangiatore, da Fabio Bianchi del quotidiano “Libertà”, dal critico musicale Giancarlo Spezia, dal direttore della rivista “Musica Jazz” Luca Conti e dal pianista Giuseppe “Jody” Borea, esperto di musica afroamericana. Sarà come sempre arduo il verdetto della giuria che, nonostante il livello sempre molto alto delle esibizioni, si dovrà pronunciare decretando un vincitore, a cui andrà un assegno del valore di 1.200 euro oltre all’ingaggio al Piacenza Jazz Fest dell’anno successivo, e un secondo classificato a cui andrà un assegno del valore di 600 euro.

Arriva da Paderno Dugnano, in provincia di Milano, il pianista Diego Albini. Studia pianoforte jazz, prima con Mirko Puglisi, poi con Antonio Zambrini e ha all’attivo alcune clinics a Umbria Jazz con gli insegnanti della Berklee, una masterclass con Dave Liebman in improvvisazione e da diversi anni è band leader in diverse formazioni in duo, trio o quartetto.

Originario di Roma invece è il saxofonista Vittorio Cuculo con un lungo curriculum alle spalle nonostante la giovane età, che vanta ottimi risultati presso i seminari di Nuoro Jazz e di Otranto Jazz, oltre a numerose borse di studio, tra cui una prestigiosa che l’ha portato al “Berklee college of Music” di Boston

Il terzo finalista si chiama Aldo Di Caterino di Bitritto, in provincia di Bari. È un flautista e anche un po’ incantatore per via di quella profondità che caratterizza i suoi passaggi, in particolare quando affronta il repertorio della bossa-nova con levità e rigore.

Da Udine arriva il chitarrista Filippo Ieraci, diplomato a pieni voti al Conservatorio di Udine. Studia con Glauco Venier e Michele Corcella. Il primo palco che lo vede protagonista è proprio quello di Udine Jazz. Partecipa negli anni a varie masterclass, tra cui fondamentali sono quelle con Steve Swallow e con Mark Ribot.

L’ultimo finalista della sezione solisti è il saxofonista Elias Lapia, di Siniscola, in provincia di Nuoro. I suoi numi tutelari sono prima Tino Tracanna e in seguito Emanuele Cisi. Porta il suono del suo strumento in buona parte d’Europa per perfezionarlo, a Parigi prima e poi in Olanda. Ha all’attivo alcune formazioni con cui si è esibito sul palco di importantissimi club internazionali.

La finale del Concorso Bettinardi

È Carmen Lina Ferrante, 24 anni di Canosa, in Puglia, la vincitrice del Concorso Nazionale per Giovani Talenti italiani “Chicco Bettinardi” 2021 nella categoria “C” riservata ai cantanti. Finale tutta in rosa con un’età media felicemente bassa e una qualità e un’energia come sempre molto alte. La giovane interprete si è imposta sabato pomeriggio al Milestone sulle altre quattro finaliste di questa XVIII edizione, promossa dal Piacenza Jazz Club all’interno del Piacenza Jazz Fest a sostegno dei nuovi talenti del Jazz italiano.
Alla prima classificata è andato in premio un assegno di 1.000 euro e l’ingaggio nel cartellone principale del Piacenza Jazz Fest 2022. Si è aggiudicata il secondo posto la diciottenne cosentina Anais Del Sordo, a cui è andato un assegno di 500 euro.
Dal momento che la finale si è tenuta a porte chiuse purtroppo quest’anno non c’è stato il premio del pubblico che abitualmente affollava il Milestone.
A sostegno delle performance di tutte e cinque le finaliste è stato il trio ritmico che ha visto Giovanni Guerretti al pianoforte, Alex Carreri al contrabbasso e Luca Mezzadri alla batteria. Carmen Lina Ferrante ha convinto la giuria grazie alla sua interpretazione di brani di Joshua Redman, Ralph Towner e del celebre “’Round Midnight” di Thelonius Monk.
Terza ad esibirsi è stata Anais Del Sordo di Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza che ha cantato brani di Charles Mingus e Horace Silver, oltre alla notturna e malinconica “The Peacoks” di Jimmy Rowles, incisa insieme a Stan Getz e quindi reinterpretata da molti grandi musicisti.

Nella foto, la vincitrice del concorso "Bettinardi" Carmen Lina Ferrante.

Pubblicato il 4 maggio 2021

A maggio saranno quasi 54mila le dosi di vaccini in arrivo a Piacenza

vaccini

Con la macchina regionale delle vaccinazioni già capace di viaggiare a pieno regime e di rispettare la tabella di marcia stabilita dalla Struttura commissariale nazionale, che lo scorso 29 aprile per l’Emilia-Romagna prevedeva 42mila dosi iniettate poi abbondantemente superate, l’arrivo di nuove dosi di vaccino previste per il mese di maggio farà fare un ulteriore salto in avanti all’immunizzazione degli emiliano-romagnoli: in trenta giorni esatti di calendario, dal 27 aprile al 27 maggio in regione, tra consegne già effettuate e future, arriverà complessivamente oltre un milione di dosi di vaccino.
Dopo la distribuzione alle Aziende sanitarie, lo scorso 27 aprile, di 17mila dosi di Moderna e 9.600 di Astrazeneca e il 29 aprile, di 159.120 Pfizer-Biontech, per un totale quindi di 185.720 dosi negli ultimi tre giorni del mese, da ieri è iniziata la distribuzione di maggio, mese in cui sono previste 843.590 dosi dai quattro diversi produttori: 610.740 di Pfizer-Biontech, 150.600 di Astrazeneca, di recente rinominato Vaxzevria, 70.850 di Moderna e 11.400 di Johnson&Johnson, che a differenza degli altri vaccini richiede una sola dose per l’immunizzazione.

“Confidando nel rispetto degli accordi di distribuzione- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- questo piano di consegne ci permette di sfruttare appieno la capacità della macchina vaccinale e di far fare un ulteriore passo avanti, davvero significativo, alla campagna di immunizzazione: con queste consegne supereremo per la fine del mese i 2,5 milioni di dosi inoculate. Il Governo ci ha dato una tabella di marcia che abbiamo già dimostrato di saper rispettare, unica condizione indispensabile è appunto la fornitura del giusto quantitativo di dosi. Ora più che mai - conclude l’assessore- è importante non abbassare la guardia e continuare ad adottare comportamenti corretti, a maggior ragione in questa fase di riaperture, per non vanificare il grandissimo sforzo fatto in questi mesi proprio nel momento in cui, qui come nel Paese, la campagna accelera”.

Le prime consegne del mese di maggio sono iniziate ieri, con l’arrivo in regione delle 18.300 dosi di Moderna, 128.500 di Astrazeneca-Vaxzevria e 11.400 di Johnson&Johnson.
Il 6 maggio sono previste 154.440 dosi di Pfizer-Biontech, il 10 altre 26.200 di Moderna, mentre il 13 saranno distribuite nuovamente 154.440 dosi di Pfizer. Le consegne della seconda metà del mese si aprono con 26.350 dosi di Moderna il 18 maggio, il 20 è in programma l’arrivo di 152.100 dosi di Pfzier-Biontech e di 22.100 Vaxzevira.
L’ultima fornitura di maggio sarà quella del 27 del mese, con 149.760 Pfizer. Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio nel mese di maggio, a Piacenza saranno consegnate 39.780 dosi di Pfizer-Biontech, 2.900 di Moderna, 10.400 di Astrazeneca e 800 di Johnson&Johnson, complessivamente 53.880 dosi.

Pubblicato il 3 maggio 2021

L’Ecce Homo è tornato al Collegio Alberoni

 De Vita 2

Dal 26 novembre 2020 al 3 maggio 2021: è durata 159 giorni la permanenza dell’Ecce Homo – l’opera d’arte più prestigiosa e preziosa della nostra città – nel caveau della sede centrale della Banca di Piacenza, da dove era uscito solo qualche giorno (dal 28 novembre all’8 dicembre dello scorso anno) per la sua Ostensione a Palazzo Galli. Lunedì mattina, infatti, il capolavoro di Antonello da Messina ha lasciato la sede centrale dell’Istituto di credito di via Mazzini per tornare al Collegio Alberoni ed essere collocato nell’apposita teca in attesa dell’imminente conclusione dei lavori di restauro dell’appartamento del Cardinale.

Le operazioni di trasferimento dell’opera dal caveau della Banca sono state eseguite con l’assistenza della restauratrice Francesca De Vita (che da molti anni si prende cura della tavoletta quattrocentesca e che ne ha verificato il perfetto stato di conservazione); per l’Opera Pia erano presenti il presidente Giorgio Braghieri (che ha ringraziato l’Istituto per la disponibilità ) e Umberto Fornasari; per la Banca, il presidente esecutivo Corrado Sforza Fogliani, il condirettore generale Piero Coppelli e Roberto Tagliaferri, responsabile dell’Ufficio Economato. Ricordiamo che vista l’importanza del dipinto, della convenzione di deposito gratuito si era occupato direttamente il Gabinetto del ministro del Beni culturali.

La conservazione di un’opera così preziosa ha comportato per la Banca diversi lavori di adeguamento del caveau, sia con l’integrazione dei sistemi di sicurezza e videosorveglianza, sia con sistemi di controllo delle condizioni di umidità e temperatura del locale dove è stato tenuto l’Ecce Homo. Condizioni, queste ultime, monitorate in continuo attraverso alcune strumentazioni (data-logger) integrate all’interno del locale mediante un punto rete dedicato ed un accesso wi-fi. Con un’applicazione installata sullo smartphone è stato così possibile visualizzare l’andamento delle condizioni di umidità relativa (intorno ai 55°) e di temperatura (20°). Tali condizioni sono state mantenute stabili con l’ausilio di una pompa di calore e di un umidificatore professionale ad azione battericida, appositamente installati ad integrazione di quelli esistenti. Presenti, anche, sensori di rilevazione incendio e allagamento. Il personale della Banca si è adoperato nella costante verifica dei livelli idrici dell’umidificatore e nelle tarature successive dei sistemi di areazione e di riscaldamento.

Durante tutto il periodo di deposito, i controlli sullo stato dell’opera (15 sopralluoghi, all’incirca uno ogni 10 giorni) sono stati eseguiti dalla restauratrice dott. De Vita e dal dott. Fornasari dell’Opera Pia.

Per quanto riguarda la sicurezza, i sistemi di protezione dei locali del caveau sono stati organizzati in modo che l’accesso ai locali fosse possibile tramite l’intervento congiunto di più soggetti. Il locale-deposito, poi, è stato monitorato 24 ore su 24 attraverso una telecamera ad infrarossi dalla postazione di guardiania armata al piano superiore, con collegamento alla centrale operativa di Sicuritalia-Ivri. I sistemi di allarme erano collegati, oltre che alla società di vigilanza, direttamente alle Forze dell’ordine.

Il trasferimento dell’Ecce Homo dalla Banca al Collegio è stato scortato dal personale di Sicuritalia-Ivri.

Pubblicato il 3 maggio 2021

Progetto Vita e Metronotte insieme per vigilare sul cuore dei piacentini

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Si chiama “Vigiliamo il Cuore nella Tua Città” il progetto, pilota in Italia, frutto della collaborazione tra Progetto Vita e Metronotte Piacenza che mira - attraverso una raccolta fondi di 50mila euro - a dotare di defibrillatori salvavita (Dae) ventisette pattuglie del servizio di vigilanza operativo su tutto il territorio provinciale.

I dettagli dell’iniziativa sono stati spiegati nella mattinata del 28 aprile nel corso di una conferenza stampa, organizzata nella sala consiliare del Municipio. “Questo nuovo progetto - le parole di Daniela Aschieri, presidente di Progetto Vita - renderà ancora più efficiente la rete della defibrillazione precoce sul territorio di Piacenza e provincia. Si tratta di un primo esempio da seguire per tutte le città che vorranno anticipare il soccorso in caso di arresto cardiaco. L’obiettivo è dotare 27 pattuglie di Metronotte Piacenza di un defibrillatore salvavita, con gli agenti che, adeguatamente formati, saranno così in grado di effettuare, in tempi rapidi, le prime manovre di soccorso in attesa dell’arrivo della ambulanza”.

Quando si verifica un arresto cardiaco agire velocemente è fondamentale. “L’arresto cardiaco rappresenta un’epidemia silenziosa, la principale causa di morte nei paesi occidentali: sono 60.000 le vittime di arresto cardiaco in Italia ogni anno, 1 ogni 8 minuti - i dati forniti da Aschieri -. La sopravvivenza da arresto cardiaco è ancora oggi inferiore al 10% laddove non esistono sistemi di defibrillazione precoce: ogni minuto che passa scendono del 10% le probabilità di salvarsi. Nella nostra città e provincia, abbiamo potuto appurare che la sopravvivenza raggiunge oltre il 50% dei casi quando interviene un Dae pubblico o delle pattuglie delle forze dell’ordine. Ecco perché - ha sottolineato la presidente di Progetto Vita - avere le pattuglie di Metronotte Piacenza in grado di arrivare rapidamente sul posto, dotate di defibrillatore, potrebbe sensibilmente aumentare la sopravvivenza da arresto cardiaco”.

I mezzi di vigilanza di Metronotte Piacenza si inseriranno nella rete dei 1064 defibrillatori già esistenti a Piacenza e provincia e nel loro servizio saranno allertati e coordinati dalla Centrale Operativa 118 tramite la app regionale “DAE RespondER”.

“Il nostro impegno in questo nuovo progetto - ha affermato Pietro Ercini, presidente di Metronotte Piacenza - è quello di mettere a disposizione della cittadinanza la nostra Centrale Operativa, 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, e ben 27 delle oltre 70 pattuglie operative. Le nostre guardie giurate, che verranno formate sull’utilizzo del Dae, saranno più di 90. Noi stiamo già acquistando un defibrillatore per allestire la prima pattuglia”.

Sostegno all’iniziativa viene anche da Valter Bulla, promotore di Progetto Vita e proprietario di “Bulla Sport”, il quale ha lanciato un appello a sponsor e aziende. “In molti hanno già risposto presente - ha annunciato -: i fondi che raccoglieremo serviranno per acquistare i defibrillatori, per i corsi di formazione dei vigilanti, per le spese organizzative e per la campagna inFormare con lo slogan “Anche tu puoi salvare una vita”, volta alla sensibilizzazione dei cittadini a chiamare rapidamente il 118, imparare ad usare un Dae e riconoscere un arresto cardiaco all’esordio”.

“Il progetto “Vigiliamo il Cuore della Tua Città” - ha aggiunto - si affiancherà alla campagna di sensibilizzazione all’uso del defibrillatore “inFormare”, voluta da Progetto Vita. In anticipo sulla legge 1441, che attende il via libera della Commissione Sanità, inizieremo a Piacenza a diffondere la cultura della defibrillazione consapevoli che tutti possono usare un defibrillatore, anche senza aver fatto un corso specifico. Forniremo però anche la possibilità di poter frequentare un corso online e pratico per imparare le nozioni di primo soccorso e l’uso del Dae. Questo verrà sancito dalla approvazione della legge 1441 a cui Progetto Vita ha contribuito non solo come esempio con la sua esperienza ventennale, ma anche fattivamente come stesura”.

Soddisfatta della sinergia tra Progetto Vita e Metronotte anche il sindaco Patrizia Barbieri. “Sono contenta e orgogliosa che, ancora una volta, Piacenza potrà fare da esempio a livello nazionale su un tema come questo. Contribuire a salvare vite è il progetto più bello e ambizioso che possa esserci per la città”. 

Secondo quanto annunciato dai promotori, l’iniziativa sarà presentata ufficialmente con un momento inaugurale in programma il 5 giugno. Prima, nei prossimi giorni, verrà lanciata la raccolta fondi aperta alla cittadinanza e la campagna informativa e di sensibilizzazione.

Federico Tanzi

Pubblicato il 29 aprile 2021

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