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Notizie Varie

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Far ripartire l’Appennino? Si può fare!


 appennino

Ma servono competenze solide e innovative: un corso (gratuito) dell’Università Cattolica insegna a incrementare la redditività di agricoltura e zootecnia di montagna.

In epoca Covid i borghi e i centri dell’Appennino hanno vissuto una nuova vitalità, grazie allo spostamento temporaneo di “cittadini” verso la bellezza degli spazi aperti e incontaminati della montagna. Ambienti che, per mantenere le loro indubbie qualità, vanno tutelati sempre: un ruolo strategico in questo processo, passa dal ripopolamento dell’Appennino con azioni di gestione innovativa e sostenibile dell’agricoltura, tema peraltro riconducibile alla transizione ecologica del PNRR appena presentato. A cogliere in pieno questo obiettivo è il corso di perfezionamento “Nuovi orientamenti per l’incremento della redditività della agricoltura e zootecnia di montagna” proposto dalla facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali dell’Università Cattolica, nell’ambito del progetto ALFONSA (Alta Formazione e Innovazione per lo Sviluppo Sostenibile dell’Appennino).
Si terrà a Borgotaro dal 1° al 23 luglio e prende il via da un presupposto: se è vero che le attività agricole e zootecniche sono tra le principali attività economiche degli areali appenninici e hanno consentito il mantenimento di comunità e insediamenti diffusi, con riflessi positivi anche sulla conservazione del territorio, è anche vero che i vincoli tecnici, i maggiori costi di produzione, la debolezza contrattuale penalizzano l’agricoltura appenninica.
“Per governare il territorio montano servono competenze che supportino il miglioramento delle condizioni e della redditività delle filiere agro-zootecniche della zona appenninica” sottolinea Sergio Tombesi, docente dell’Università Cattolica e coordinatore del percorso. “L’introduzione di colture alternative, unita all’innovazione delle tecniche colturali, della trasformazione e della valorizzazione delle specificità, è vincente: chi frequenterà il corso potrà accedere alle conoscenze necessarie per applicare concretamente questa strategia”.

 
“Questo corso di perfezionamento è uno dei pilastri del progetto ALFONSA, che la Regione Emilia-Romagna ha finanziato proprio perché la prospettiva dello sviluppo sostenibile dell’Appennino richiede competenze specifiche ed avanzate” rimarca Emiro Endrighi dell’Università di Modena e Reggio Emilia, coordinatore di ALFONSA. “Tutte le Università presenti in Emilia-Romagna sono coinvolte in ALFONSA con iniziative di alta formazione nei diversi campi attinenti lo sviluppo integrato dell’Appennino cui l’agricoltura è chiamata a dare un contributo fondamentale”.
Convinto il sostegno del territorio che, attraverso il Sindaco di Borgotaro Diego Rossi, si dichiara “Felice di ospitare a Borgotaro ed in Alta Valtaro i corsi dell’ Università Cattolica su agricoltura e zootecnia in Appennino. Riscontriamo un crescente aumento di interesse per i nostri territori anche per la ripresa di attività agricole: queste non possono improvvisarsi, ma hanno bisogno di competenze e formazione. L’offerta di questi momenti di formazione rappresenta una bella opportunità, messa a disposizione dall’ Università Cattolica, col supporto della Regione e del Progetto ALFONSA. Il progetto ha trovato subito l’interesse del Comune e dell’Unione Valli Taro e Ceno. L’augurio è che possa costituire l’avvio di un percorso di crescita di conoscenze e competenze che possa continuare nel tempo, a beneficio del territorio, degli operatori e dei cittadini".

Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione della Regione Emilia Romagna, ente finanziatore del progetto, sostiene: “La scelta dell’Emilia-Romagna è quella di investire sulle competenze e sull’innovazione in modo trasversale alle filiere e diffuso su tutto il territorio. Come abbiamo scritto nel Patto per il Lavoro e per il Clima, puntiamo sui nuovi saperi per migliorare non solo la produttività, ma anche la qualità e la sostenibilità ambientale e sociale. Questo corso si inserisce pienamente nella strategia che ci siamo dati. Grazie alle competenze accademiche permetterà di creare nuove opportunità di sviluppo per il settore agricolo e zootecnico e di portare crescita e buona occupazione nelle nostre periferie appenniniche”.
"Si tratta di un progetto positivo. Come Regione crediamo nell'attività di formazione e siamo impegnati in iniziative di sostegno dell'agricoltura e in particolare della zootecnia in montagna -chiosa l'assessora regionale a Montagna, parchi e forestazione, Barbara Lori-. Non possiamo che augurare il migliore degli esiti per questa iniziativa".
Le iscrizioni sono aperte presso la pagina del corso al link
https://formazionecontinua.unicatt.it/formazione-nuovi-orientamenti-per-lincremento-della-redditivita-della-agricoltura-e-zootec-a121pc06645-01

Il Giro d'Italia, vetrina importante per le nostre eccellenze

standpiacenza

Tappa allo stand promozionale dedicato a Piacenza, nel “villaggio” allestito in piazza Duomo, per il sindaco Patrizia Barbieri e l'assessore a Commercio e Sport Stefano Cavalli.
“Il Giro d'Italia è una vetrina importante per le nostre tipicità e per le eccellenze culturali, artistiche ed enogastronomiche del territorio”, hanno sottolineato gli amministratori comunali, ringraziando “il Consorzio Piacenza Alimentare con il progetto Assapora Piacenza, in collaborazione con il Consorzio Salumi Dop piacentini, il Consorzio Vini dei Colli piacentini e il Consorzio dell'Asparago piacentino. Grazie al loro impegno, abbiamo potuto presentare al pubblico, in occasione della partenza della corsa rosa dal cuore della nostra città, la ricchezza della nostra tradizione”.

Pubblicato l'11 maggio 2021

A Piacenza si alza il sipario di Teatri Aperti

teatri aperti

In Emilia, i teatri sono delle vere e proprie opere d’arte da ammirare e da vivere.
In 4 weekend di maggio 2021, a partire da sabato 8 e domenica 9, torna l’iniziativa Teatri Aperti, un viaggio esperienziale nel cuore di 23 teatri storici delle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, con la regia di Visit Emilia. «Un’iniziativa dedicata ai turisti, ma anche agli abitanti del territorio emiliano – spiega il Presidente di Visit Emilia Cristiano Casa - che mette al centro il teatro come luogo di cultura, ma anche come patrimonio storico ed artistico, rivelando al pubblico aneddoti e vicende per lo più sconosciute e dando la possibilità ai visitatori di accedere nei luoghi normalmente aperti solo agli addetti ai lavori, per scoprire l’anima dei teatri storici emiliani da inediti punti di vista. Ma un’occasione anche per scoprire altre eccellenze del territorio come i giacimenti gastronomici e le occasioni di attività in outdoor e benessere».

PIACENZA
Desta stupore per la sua magnificenza, il Teatro Municipale di Piacenza, che Stendhal, non a caso, definì il più bel teatro d’Italia. Elegante, raffinato, la sua sala ha la forma di tre quarti d’ellisse, un’innovazione nell’Ottocento, opera di Lotario Tomba che rivoluzionò i principi della canonica architettura teatrale europea. Nel tempo, il Teatro è stato arricchito dalle opere di Alessandro Sanquirico e dei suoi allievi. Nel 1895 divenne il primo del Paese ad essere interamente illuminato da lampade a energia elettrica. Bellissimo il Secondino di scena di Domenico Menozzi, restaurato nel 2007. Si può visitare l’8, il 9, il 22 e il 30 maggio.
Platea con pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi e un loggione caratterizzano il Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda, inaugurato secondo il progetto di Giannantonio Perreau nel 1853. Un tempo, la struttura era un’abbazia, che fu poi trasformata. Le decorazioni furono affidate al pittore Bertolotti, di cui si conservano i bozzetti firmati con le tinte originali del palco reale e del sipario. La visita guidata è prevista l’8 e il 9 maggio.
In un vicolo tra via Castello e via Taverna, il Teatro San Matteo di Piacenza rivela nella propria architettura le origini sacre di tempietto protoromanico. Divenuto sala cinematografica tra le due guerre e caduto in rovina, venne restaurato negli anni ’80 del secolo scorso e presenta oggi una platea di 200 posti. Si può visitare l’8, il 9, il 16, il 23 e il 30 maggio.
Ha solo 12 posti a sedere e per questo è considerato tra i più piccoli al mondo, il Teatrino del Castello di Vigoleno, realizzato per volontà della principessa Maria Ruspoli Gramont (proprietaria del maniero tra il 1922 e il 1934) dall’artista russo Alexandre Jacovlef che ha decorato le pareti della sala con tinte vivaci e disegni esotici rappresentando animali, maschere, figure danzanti dalla connotazione simbolica, musici e dame in abiti settecenteschi, tra cui ritrasse la stessa principessa e una fitta vegetazione con tralci. Al centro della scena una rappresentazione stilizzata del borgo medioevale riconduce al realismo magico di Gino Severini. Si può visitare l’8, il 9, il 15, il 16, il 22, il 23, il 29 e il 30 maggio.
Spostandosi a Pontenure, si scopre il teatrino bomboniera con palcoscenico in muratura e decorazioni floreali del Teatro Serra di Parco Raggio, accanto alla dimora denominata "Villa Fortunata", che fu fatta edificare da Armando Raggio, tra il 1882 e il 1885. Spettacolare è la modanatura curvilinea che separa le due aree di copertura: in ferro la platea, in tegole il palcoscenico. Le visite guidate ci sono l’8 e il 9 maggio.
C’è un altro bellissimo teatro intitolato a Giuseppe Verdi e si trova a Castel San Giovanni. Qui debuttò Anna Maria “Marietta” Baderna, regina della danza nota in tutto il mondo, nel 1841, pochi anni dopo l’inaugurazione che avvenne nel 1823. Il Teatro Verdi di Castel San Giovanni stupisce per il foyer con le antiche volte a crociera, invece la sala è stata riadattata all’aspetto della chiesa originaria. Si può visitare il 9 maggio.
C’era una chiesa anche dove oggi si può ammirare il Teatro dei Filodrammatici di Piacenza, chiamato anche “teatro di Santa Franca”, perché l’edificio era stato inizialmente costruito per ospitare la patrona delle monache circestensi. La sua lunga storia, che comincia nel ‘500, lo vide destinato ad usi militari, a scuola di musica e tipografia, finché nel ‘900 fu trasformato in teatro con una platea con un elegante loggiato e un grande palcoscenico. La facciata, invece, è in stile Liberty. Le visite si svolgono il 15, 16, 22 e 23 maggio.
Una vicenda simile è accaduta anche al Teatro Gioia, a Piacenza, nato come chiesa intitolata al Sacro Cuore e sede dell’Ordine dei Gesuiti, poi convertito nel teatro Romagnosi, smantellato e finalmente destinato all’attuale funzione intorno al 1990. Le visite ci sono il 22 e 23 maggio.
Alla celebre attrice che già conquistava il palcoscenico a 10 anni, è dedicato il Teatro Eleonora Duse di Cortemaggiore. Le sue origini risalgono al 1826, quando Maria Luigia d’Austria volle trasformare il precedente convento in un luogo di cultura e di spettacolo. La piccola platea a ferro di cavallo è dominata da due ordini di palchi e da una sala decorata in stile rinascimentale a fiori e ghirlande. La visita guidata è possibile il 30 maggio.



PARMA
Nella Capitale Italiana della Cultura 2021 ci si immerge nella storia del Teatro Regio, considerato uno dei templi italiani della lirica. Un monumento dell’opera costruito in stile neoclassico a partire dal 1821 per volere della duchessa Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone. Si può ammirare il foyer e la platea decorata da Magnani e sovrastata dal lampadario in bronzo dorato forgiato dalle officine Lacarrière di Parigi, fino all’eccezionale sipario dipinto e alla Sala del Ridotto. Si può visitare l’8, il 9, il 15, il 16, il 22, il 23, il 29 e il 30 maggio 2021.
Maestoso e di grande prestigio, il Teatro Farnese, all’interno del Complesso della Pilotta, offre uno scenario straordinario ai visitatori che potranno osservare da vicino la sua costruzione lignea, risalente al 1618, immaginando i fasti di corte dei Duchi Farnese. Le visite guidate si svolgono l’8, il 9, il 15, il 16, il 22, il 23, il 29 e il 30 maggio 2021.
L’Emilia è la terra del grande Maestro Verdi ed è a lui che è dedicato il Teatro Giuseppe Verdi della rocca di Busseto (PR), sua città d’origine. Attraversando il portico e salendo lo scalone, si viene accolti da decorazioni di Giuseppe Baisi e Alessandro Malpeli e dai medaglioni di Gioacchino Levi raffiguranti la Commedia, la Tragedia, il Melodramma e il Dramma romantico. Si può visitare l’8, il 9, il 15, il 16, il 22, il 23, il 29 e il 30 maggio 2021.
A Girolamo Magnani è dedicato il teatro d'opera di Fidenza. Artista ed autore di molte scenografie verdiane, curò diverse decorazioni, come quella della Sala del Ridotto. Il Teatro Magnani stupisce anche per la sala degli spettacoli, a tre ordini di palchi, con un boccascena arricchito da oro e stucchi bianchi. Si può visitare l’8 e il 15 maggio 2021.
Le opere verdiane si scoprono anche nel teatro Arena del Sole di Roccabianca, inaugurato nel 1946. Al suo interno sono presenti le nove statue che un tempo facevano parte del monumento di Ettore Ximenes eretto in onore del Maestro nel piazzale della stazione di Parma. Danneggiate durante la Seconda Guerra Mondiale, le raffigurazioni delle opere di Giuseppe Verdi sono state ricollocate in sala. Si può visitare il 22 e il 23 maggio.
Solo 12 palchetti, ma uno scenario di grande suggestione si apre ai visitatori del Teatro Pallavicino di Zibello, voluto originariamente dal Marchese Antonio Pallavicino nel 1804. La sala è stata decorata da Pietro Piazza e Giovanni Azzi, del quale si conserva ancora il sipario a tendone con fantasie floreali. Le visite guidate ci sono il 22, il 23, il 29 e il 30 maggio.


REGGIO EMILIA
Nella città del Tricolore, dove già dalla seconda metà del Seicento ogni palazzo nobiliare aveva uno spazio adibito alle recite, si può visitare il Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia, inaugurato nel 1857, con il suo porticato dominato da un cornicione decorato con 14 statue. La grandiosità del palco, sul quale è installato un organo del 1815, e l’ampiezza del retropalco, rendono l’idea dell’importanza attribuita da Reggio Emilia all’arte della rappresentazione. Le visite si svolgono il 22 e il 29 maggio.
La struttura del Teatro Franco Tagliavini di Novellara ripropone in miniatura quella del Teatro Municipale di Reggio Emilia con la pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi con loggione e un’ampia scena sormontata da un orologio. Fu intitolato al tenore della città solo nel 2012, ma le sue radici risalgono alla sala per spettacoli esistente fin dal Cinquecento nella rocca dei Gonzaga. Poi nell’800, Antonio Tegani si occupò della realizzazione del teatro così come si può osservare ora, con le splendide decorazioni di Cesare Cervi. Si può visitare l’8 e il 9 maggio.
La platea a ferro di cavallo sul quale si elevano due ordini di palchi e una galleria sostenuti da colonnine in ghisa caratterizza il Teatro Sociale di Gualtieri, una ricostruzione in grande scala del piccolo teatro barocco in legno realizzato da Giovan Battista Fattori nel 1775 all’interno della cinquecentesca fortezza-palazzo voluta dai Bentivoglio. Fu inaugurato nel 1907 ed inondato dalla piena del Po nel 1951. Dopo un periodo di chiusura, è stato riaperto nel 2009. Le visite si tengono l’8 e il 9 maggio.
A Guastalla si trova uno dei dieci teatri più antichi d’Italia: il Teatro Ruggero Ruggeri, costruito nel 1671 su progetto di Antonio Vasconi per ordine di Ferrante III, duca di Guastalla. Nonostante gli interventi di restauro subiti nel corso dei secoli, l’aspetto attuale mantiene la pianta a ferro di cavallo e l’originale assetto della facciata. È possibile vivere la sua affascinante storia l’8 e il 15 maggio.
Più recenti sono le vicende del Teatro Comunale di Rio Saliceto, originale esempio di convivenza tra edilizia privata ed edilizia pubblica. Fu inaugurato nel 1911 grazie al supporto di Clina Sacchetti, che volle investire il denaro inviatole per acquistare terreni dal marito Pietro Montanari, proprietario della struttura. Le visite guidate si svolgono il 9 maggio.
Nacque da un antico granaio dell’800 il Teatro sociale Danilo Donati di Luzzara, inaugurato nel 1852, seppure nell’antico Palazzo dei Gonzaga esisteva già un piccolo teatro di corte e un altro fu realizzato nei locali poi occupati dalla scuola d’arte. Il teatro poteva contenere fino a 400 persone, con 47 palchi divisi in tre ordini. Il sipario, disperso, rappresentava la Fiera di Luzzara coi Principi Gonzaga e fu dipinto dal Casali. L’edificio subì un radicale restauro nel 1919 e la pianta fu modificata in forma semicircolare. Nel 2006 sono stati effettuati lavori di restauro al soffitto della platea, in legno rivestito di cannicciato intonacato e dipinto. Il Teatro sociale di Luzzara si può scoprire il 9, il 16 e il 23 maggio.
Sono tante le vicende che delineano la storia del Teatro Asioli di Correggio, realizzato nel punto in cui Niccolò Postumo fece erigere il proprio palazzo sul finire del XV secolo. Fu più volte ricostruito, ma conserva ancora il disegno originario della sala, inaugurata nel 1852 con pianta a ferro di cavallo, 60 palchi ordinati su tre ordini, un loggione e un palco reale. Le visite guidate sono possibili il 15 e 16 maggio.
Con un nome che richiama l’antico toponimo di Rubiera, il Teatro Herberia aprì il sipario nel 1926, mostrandosi in una struttura tardo Liberty ideata da Antonio Panizzi e Italo Costa. Molto attivo anche come cinema, venne chiuso e poi riattivato, previo restauro, a fine anni ’80. È possibile visitarlo il 22 e 23 maggio.

Tutte le informazioni
Per partecipare alle visite guidate, gratuite o a pagamento, di Teatri Aperti, è necessario prenotare contattando direttamente il teatro di interesse. Tutte le informazioni sulle singole date di apertura, gli orari, i costi, sono sul sito www.visitemilia.com

Parma: https://www.visitemilia.com/eventi/teatri-aperti-a-parma/
Piacenza: https://www.visitemilia.com/eventi/teatri-aperti-a-piacenza/
Reggio Emilia: https://www.visitemilia.com/eventi/teatri-aperti-a-reggio-emilia

Pubblicato il 6 maggio 2021

Giornata dell'Europa, focus sul programma Erasmus + per il Cassinari

studenti europa

Si è aperto con i saluti dell'assessore alle Politiche educative e alla Progettazione europea, Jonathan Papamarenghi, l'incontro online con gli studenti del liceo Cassinari che lo Sportello Europe Direct del Comune di Piacenza ha organizzato per celebrare la Festa d'Europa che ricorreva domenica 9.
Al centro dell'attenzione, con la testimonianza di Yuri Michieletti che ha raccontato la propria esperienza, i progetti di mobilità Erasmus +, di cui anche l'assessore Papamarenghi, ricordando il ruolo del nostro Paese nei processi decisionali dell'Unione Europea, ha sottolineato l'importanza, sia per acquisire competenze spendibili nel mondo del lavoro, sia per accrescere il senso di appartenenza e di cittadinanza europea nei giovani. Obiettivo fondamentale, quest'ultimo, anche nella realizzazione dell'evento odierno, che nel rispetto delle normative vigenti si è tenuto sulla piattaforma Google Meet.
A illustrare il servizio di supporto e accompagnamento che Europe Direct fornisce ai giovani che vogliano candidarsi ai percorsi di mobilità interamente finanziati dall'Ue, nell'ambito del programma 2021-2027, è stata l'operatrice dello sportello comunale Gessica Monticelli.
Di particolare interesse, per gli studenti delle classi 5° Figurativo, 4° e 5° Multimediale del liceo Cassinari che hanno aderito, nell'ambito delle lezioni di Educazione Civica, agli incontri “A scuola d'Europa” promossi da Europe Direct, l'intervento di Yuri Michieletti, che ha ripercorso il suo coinvolgimento nello European Voluntary Service: un'esperienza di valore, rivelatasi determinante per l'ottenimento di una borsa di studio universitaria. Il consiglio principale rivolto agli studenti del liceo artistico? “Uscire dalla propria comfort-zone per intraprendere un cammino che arricchisce non solo il curriculum, ma la persona”.

Pubblicato il 10 maggio 2021

Vaccini, prenotazioni al via per i 60-64enni

Vaccini 60 64

È la volta dei 60-64enni: in Emilia-Romagna dal 6 maggio, agende aperte per la prenotazione del vaccino anti Covid-19 dei nati dal 1957 al 1961 compresi - circa 250mila persone - che potranno fissare l’appuntamento utilizzando i consueti canali disponibili, dai Cup alle farmacie che effettuano servizio Cup, dal telefono a tutti gli strumenti online a partire dal Fascicolo sanitario elettronico. Con le prime vaccinazioni che saranno effettuate già nei prossimi giorni.
Si anticipa dunque una partenza che era stata inizialmente prevista per lunedì 10.
Semaforo verde anche per un’altra importante fascia di cittadini considerata prioritaria nel Piano nazionale, quella identificata con categoria 4, a cui appartengono “le persone con comorbidità di età inferiore ai 60 anni, senza quella connotazione di gravità riportata per i soggetti estremamente vulnerabili”. In questa fase le vaccinazioni interesseranno chi ha un’età compresa tra i 51 e i 59 anni (anni di nascita dal 1962 al 1970): i cittadini non dovranno prenotarsi perché saranno contattati direttamente dalle Aziende sanitarie di appartenenza. Entro maggio, inoltre, si apriranno le prenotazioni anche per la fascia 55-59 anni e per le vaccinazioni nei luoghi di lavoro, in quest’ultimo caso con modalità già in corso di definizione al tavolo regionale del Patto per il Lavoro e per il Clima.

E proprio in queste ore dalla Struttura commissariale nazionale, “alla luce del positivo andamento della campagna vaccinale in favore dei cittadini appartenenti alle categorie prioritarie”, è arrivato il via libera a ripartire con le vaccinazioni al personale scolastico e universitario, docente e non docente, non ancora sottoposto alla prima vaccinazione. Una ulteriore accelerazione della campagna vaccinale in Emilia-Romagna, che si conferma una delle regioni nella quale viene effettuato il maggior numero di somministrazioni. Alcuni dati: è del 30,2% la percentuale di emiliano-romagnoli vaccinabili (quindi con più di 16 anni) che hanno già ricevuto in Emilia-Romagna la prima dose, il 15,3% quella di chi ha completato il ciclo. Ancora: il 93,3% delle persone con più di 80 anni ha ricevuto la prima dose, lo stesso per il 71,8% dei 70-79enni. Complessivamente, è stato utilizzato il 90,6% dei quasi 2 milioni, esattamente 1.953.670, di dosi consegnate da inizio campagna, quindi con la sola giacenza minima prevista di scorta per garantire il richiamo.

Immunità entro l'estate

L’annuncio delle nuove platee di cittadini vaccinabili è stato dato in video conferenza stampa dall’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, che ha anche fatto il punto sull’andamento della campagna vaccinale e la consegna delle dosi. “Con il via alle prenotazioni per queste due fasce di cittadini e l’apertura entro maggio ad altri target significativi della popolazione, diamo un’ulteriore accelerata alla campagna vaccinale, rispettando in pieno le indicazioni del Piano nazionale sia per quanto riguarda le classi d’età, sia per le categorie considerate prioritarie perché più fragili - ha sottolineato l’assessore Donini -. Possiamo velocizzare ulteriormente il passo perché finalmente i vaccini stanno arrivando, e speriamo che le consegne programmate siano rispettate. Già oltre il 30% di cittadini ha ricevuto la prima dose, e siamo tra le regioni che le utilizzano appieno, con più del 90% di vaccino inoculato. L’Emilia-Romagna tuttavia ha una potenzialità significativamente più ampia rispetto a quella che stiamo mettendo in campo, non solo grazie ai nostri Hub ma anche da parte dei medici di medicina generale, che sono pronti ad estendere ulteriormente la vaccinazione sul territorio, e delle tante farmacie e aziende del mondo del lavoro che hanno già dato la propria disponibilità a cominciare a vaccinare, una volta esaurita la fascia dai 60enni in su. Se avremo le dosi- ha aggiunto Donini- siamo fiduciosi di riuscire a immunizzare tutti gli emiliano-romagnoli che lo vorranno entro l’estate”.

 11 le aree di "elevata fragilità"

A questa platea appartengono, come indica il Piano nazionale, cittadini “affetti da patologie o situazioni di compromissione immunologica che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di Covid-19”; le patologie previste sono perlopiù le stesse della categoria 1 “Elevata fragilità”, ma con un livello di gravità, appunto, considerato inferiore. Undici le aree interessate: malattie respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, diabete/altre endocrinopatie, Hiv, insufficienza renale/patologia renale, ipertensione arteriosa, malattie autoimmuni/immunodeficienze primitive, malattie epatiche, cerebrovascolari e patologie oncologiche.
Tocca il 93,3% la percentuale degli over 80 che hanno già ricevuto la prima dose di vaccino, mentre sono l’81,5% quelli che hanno avuto la seconda. Per gli ospiti delle Rsa e delle Cra la percentuale dei vaccinati con prima dose è del 95,7% e dell’84,1% quella relativa alle seconde dosi. Per le altre categorie, le percentuali di chi ha ricevuto la prima e la seconda dose sono: operatori sanitari e sociosanitari 86% e 70,9%; estremamente vulnerabili 48,5% e 21,2%; 70/79enni 71,8% e 15,5%; 60/69enni 28,4% e 5,3%; operatori scolastici: 71,1% e 0,9%.


Ribadito dall’assessore il piano delle consegne previsto entro fine mese, che in 30 giorni, dal 27 aprile al 27 maggio, porterà in Emilia-Romagna oltre 1 milione di dosi di vaccino. In particolare, per maggio è previsto l’arrivo di 843.590 dosi dai quattro diversi produttori, le prime già arrivate a inizio settimana: complessivamente 610.740 di Pfizer-Biontech, 150.600 di Astrazeneca- Vaxzevria, 70.850 di Moderna e 11.400 di Johnson&Johnson. Quantitativi che permetteranno di superare per la fine del mese i 2,5 milioni di dosi inoculate in Emilia-Romagna. In una rete che, tra grandi e piccoli centri diffusi su tutto il territorio, può contare su 141 Punti vaccinali: 6 a Piacenza, 6 a Parma, 11 a Reggio Emilia, 17 a Modena, 66 a Bologna - Imola compresa - 9 a Ferrara e 25 in Romagna (Forlì Cesena 10, Ravenna 8 e Rimini 7), ai quali andranno poi ad aggiungersi tutti quelli messi a disposizione dal mondo delle imprese, per cui Regione ed Ausl stanno raccogliendo la disponibilità di Associazioni di categoria e aziende.

Pubblicato il 6 maggio 2021

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