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Notizie Varie

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Migranti, la pandemia non ferma le tragedie del Mediterraneo

“L’ennesima tragedia nel Mediterraneo con 6 migranti morti è l’ennesimo segnale dato ai Governi d’Europa e del Mondo che le crisi del pianeta non si sono fermate per l’emergenza Covid e che è opportuno intervenire. E’ grazie alle Ong che sono stati salvati in 100 e l’impegno di Open Arms è stato provvidenziale ed essenziale”.
A parlare è suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo/Scalabriniane, congregazione che sin dalla sua fondazione, 125 anni fa, presta il suo servizio a sostegno dei migranti. “I volontari impegnati nelle organizzazioni non governative in tutto il Mediterraneo si confermano fondamentali – spiega suor Neusa – Bambini, donne, uomini in cerca di speranza fanno di tutto per fuggire dalle loro condizioni di crisi, miseria, dove sono vittime di violenza. In un momento critico per la loro vita trovano donne e uomini che hanno scelto di essere loro accanto. Questa è una delle espressioni più alte e belle della solidarietà e della misericordia. Preghiamo per le vittime, ennesime persone condannate a un tormento terreno per un reato commesso, quello di sognare”.

Pubblicato il 13 novembre 2020

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Da sabato 14 novembre in Emilia-Romagna in vigore la nuova ordinanza

 regione emilia

Mascherina indossata sempre, fin dal momento in cui si esce di casa. Nei giorni prefestivi e festivi chiuse le medie e grandi aree di vendita, compresi tutti i complessi commerciali, con l’aggiunta, nei festivi, dello stop ad ogni attività di vendita, anche gli esercizi di vicinato (farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie e edicole le sole eccezioni previste, e rimangono aperti gli esercizi di ristorazione pur nei limiti previsti dal DPCM in vigore). Sempre, invece, nei negozi e in qualsia esercizio di vendita potrà entrare un solo componente per nucleo familiare, fatta salva la necessità di accompagnare persone con difficoltà o minori di 14 anni. Niente mercati in area pubblica o privata a meno che non vi siano Piani dei Comuni che prevedano regole di specifiche (perimetrazione, varchi di accesso e uscita distinti, sorveglianza pubblica e privata sull’applicazione delle regole di distanziamento e sicurezza). E ancora: la consumazione di alimenti e bevande è sempre vietata in area pubblica o aperta al pubblico, mentre dalle 15 alle 18 la somministrazione e consumazione può avvenire solo da seduti fuori e dentro i locali, e in posti “regolarmente collocati” (va ricordato che dalle 18 alle 5 di mattina l’attività è sospesa in base all’attuale DPCM del Governo). La vendita con consegna a domicilio è invece sempre consentita e viene “fortemente raccomandata”. L’attività sportiva e motoria dovrà avvenire preferibilmente nelle aree verdi e periferiche, e comunque non si potrà fare nei centri storici delle città e nelle aree affollate, ad esempio le vie e le piazze centrali o i lungomare, rimanendo sempre distanziati. Spetterà naturalmente ai sindaci fissare ulteriori specifiche limitazioni. Infine, nelle scuole primarie e secondarie di secondo grado vengono sospese le lezioni di ginnastica, di canto e con strumenti a fiato, considerate a rischio elevato. Misura prudenzialmente inserita in attesa di ulteriori indicazioni dal Comitato tecnico scientifico nazionale. L’ordinanza prevede poi che al di là dell’attività di formazione già normata dal Dpcm, tutte le restanti dovranno essere svolte a distanza (esempio: corsi di lingua, di teatro, fotografia, ecc.).

Sono le misure previste nell’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccinivalida in Emilia-Romagna da sabato 14 novembre e fino al 3 dicembre. Contiene provvedimenti ulteriormente restrittivi, che si aggiungono a quelli nazionali già in vigore sulla base dell’ultimo DPCM del Governo e previsti per le aree in fascia gialla, che hanno l’obiettivo di frenare la diffusione del contagio, a tutela della salute pubblica e per garantire la piena operatività delle strutture sanitarie regionali. L’ordinanza viene presa in accordo con i presidenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, rispettivamente Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, d’intesa con il ministro alla Salute, Roberto Speranza. Per limitare ulteriormente situazioni a rischio, gli spostamenti e, soprattutto, gli assembramenti e la concentrazione di persone che si sono visti anche lo scorso fine settimana. L’ordinanza è stata condivisa anche coi prefetti, per sottolineare la necessità di controlli più stringenti, e conseguenti sanzioni, insieme alle amministrazioni locali. “Abbiamo davanti un obiettivo che deve essere di tutti: frenare il contagio e invertire la curva della pandemia- afferma il presidente Bonaccini-. E’ la priorità. E possiamo centrarlo rispettando le regole, con senso di responsabilità e senza panico. Servono unità e condivisione, recuperando lo spirito comune che aveva caratterizzato la prima fase dell’emergenza sanitaria, per tutelare la salute delle persone, garantire la possibilità per le strutture sanitarie di garantire servizi di assistenza e cura, non penalizzare in maniera indiscriminata il lavoro, le attività economiche e la scuola. Per questo, insieme ai presidenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, Zaia e Fedriga, due regioni vicine e in fascia gialla come la nostra, abbiamo concordato ordinanze regionali con misure ulteriormente restrittive, per evitare gli assembramenti, situazioni a rischio che non ci possiamo assolutamente permettere, per non favorire la diffusione del contagio. Ogni misura presa, a livello nazionale e regionale, è a tutela della collettività, non ci sono pagelle o colori punitivi o premiali- chiude Bonaccini-, ma solo lo sforzo del Paese di gestire la crisi ed uscirne definitivamente quando sarà disponibile il vaccino chiesto al Governo

Di seguito, nel dettaglio, le misure previste

-Mascherine obbligatorie sempre non appena fuori di casa
Fuori dall’abitazione, l’uso della mascherina è sempre obbligatorio. Fanno eccezione i bambini con età inferiore a sei anni, i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva e quelli con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina stessa, nonché per coloro che per interagire con questi soggetti si ritrovino nella stessa incompatibilità. Nel caso poi di momentaneo abbassamento della mascherina per consumare cibo o bevande o per il fumo, dovrà in ogni caso essere rispettata la distanza minima di un metro, salvo quanto disposto da protocolli o specifiche previsioni maggiormente restrittive.

-Attività sportiva nelle aree verdi, no nei centri storici e nelle aree affollate
E’ consentito svolgere attività sportiva e motoria all’aperto, preferibilmente presso parchi pubblici, aree verdi, rurali e periferiche, se accessibili, rispettando però sempre la distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività. In ogni caso, non sono possibili tali attività nelle strade e nelle piazze del centro storico delle città, né nelle aree solitamente affollate.

-Consumazione alimenti e bevande vietata in area pubblica o aperta al pubblico, dalle 15 alle 18 la somministrazione e consumazione solo da seduti fuori e dentro i locali
Dalle 15 alle 18, l’attività di somministrazione di alimenti e bevande può essere svolta esclusivamente con consumazione da seduti sia all’interno che all’esterno dei locali, in posti regolarmente collocati. La consumazione di alimenti e bevande è poi vietata su area pubblica o aperta al pubblico, salvo che, come al punto precedente, seduti in posti regolarmente collocati sia all’interno che all’esterno dei locali.

-Nei negozi ed esercizi di vendita una sola persona per nucleo familiare
Negli esercizi di vendita l’accesso è consentito ad una sola persona per nucleo familiare, fatta salva la necessità di accompagnare persone con difficoltà o minori di età inferiore a 14 anni.

-Stop ai mercati in assenza di regole precise fissate dai Comuni
E’ vietata l’attività di commercio nella forma del mercato all'aperto su area pubblica o privata se non nei Comuni nei quali sia stato adottato dai sindaci un piano apposito piano, consegnato ai commercianti, che preveda le seguenti condizioni di minima:
a) una perimetrazione nel caso di mercati all'aperto;
b) presenza di un unico varco di accesso separato da quello di uscita;
c) sorveglianza pubblica o privata che verifichi distanze sociali e il rispetto del divieto di assembramento nonché il controllo dell'accesso all'area di vendita;
d) applicazione della scheda relativa al commercio al dettaglio su aree pubbliche contenuta nell’allegato 9 del DPCM del 3 novembre 2020. Il riferimento è naturalmente ai soli mercati comunali settimanali, essendo ogni altra attività già sospesa.

-Grandi e medie strutture di vendita e complessi commerciali chiusi nei prefestivi, nei festivi stop anche a qualsia attività di vendita
Nei giorni prefestivi e festivi, le grandi e medie strutture di vendita, sia con un esercizio unico, sia con più esercizi, comunque collegati, ivi compresi i complessi commerciali, sono chiuse al pubblico, salvo che per la vendita di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie e le edicole. Inoltre, nei giorni festivi si aggiunge il divieto di ogni tipo di vendita, anche in esercizi di vicinato, al chiuso o su area pubblica, fatta eccezione per le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie, le edicole e la vendita di generi alimentari. Rimangono aperti gli esercizi di ristorazione pur nei limiti previsti dal DPCM in vigore.

-Consegne a domicilio sempre consentite e fortemente raccomandate
La vendita con consegna a domicilio è sempre consentita e fortemente raccomandata.

-Scuole, sospese ginnastica, lezioni di canto e strumenti a fiato
Nelle scuole del primo ciclo scolastico (primarie e secondarie di primo grado) sono sospesi i seguenti insegnamento (a rischio elevato): educazione fisica, lezioni di canto e lezioni di strumenti a fiato. Tale misure viene prudenzialmente introdotta nell’attesa di nuove e ulteriori indicazioni da parte del Comitato tecnico scientifico nazionale.

Pubblicato il 12 novembre 2020

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Biblioteche, boom dei servizi digitali per consultazioni e prestiti

 bibioteca

Gli emiliano-romagnoli continuano a utilizzare l’accesso gratuito alle risorse culturali disponibili in rete, un servizio gratuito già attivo da alcuni anni nelle biblioteche dell’Emilia-Romagna. Anche nello scorso ottobre si è confermato il boom dell’utilizzo delle biblioteche digitali. Se il picco è avvenuto durante la primavera, con la chiusura di biblioteche e librerie per l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, nei mesi successivi si è confermato e consolidato l’utilizzo di questo servizio. I dati del mese di ottobre consolidano i risultati dei mesi scorsi con l’aumento di consultazioni e prestiti rispetto allo stesso periodo del 2019 del +60,14% per la rete EmiLib, e del 77,8% per la rete bibliotecaria della Romagna, con gli accessi che vanno a +66,49 % per la rete emiliana e a + 74,15% per la rete romagnola, e gli utenti unici che si attestano rispettivamente a +47,97% e +48,15%. “E’ un’ulteriore conferma del fatto che stiamo entrando in una nuova epoca per i sistemi bibliotecari. L’epidemia- commenta l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori- ha accelerato un processo in atto e dobbiamo proseguire su questa strada, tanto più che continuano le limitazioni alla circolazione delle persone. Occorre anche reinventare il ruolo delle biblioteche di pubblica lettura, un compito cui certamente si dedicheranno gli esperti dell’Ibc, istituto che ha avuto un ruolo assai importante nello sviluppo del sistema bibliotecario regionale e che è atteso da queste nuove sfide nella nuova configurazione che dovrebbe prendere con il 2021”.
Se si considera il periodo dal 27 febbraio al 27 ottobre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, i servizi digitali delle biblioteche dell'Emilia-Romagna hanno segnato aumenti molto consistenti: con +118,08% negli accessi, +101,95% utenti unici e +111,78% nelle consultazioni e nei prestiti nelle biblioteche digitali EmiLib (la rete che riunisce le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara) e +124,26% negli accessi, +73,37% per gli utenti unici e +119,08% per le consultazioni e i prestiti nella Rete Bibliotecaria della Romagna. Il confronto tra i mesi mostra un picco deciso nel periodo del lockdown, ma anche nel periodo estivo i servizi on line sono stati utilizzati, nonostante la riapertura delle attività bibliotecarie, mantenendo comunque un incremento significativo rispetto all’analogo periodo del 2019. EmiLib e la Rete bibliotecaria della Romagna sono basate su MLOL (Media Library On Line): un servizio gratuito per tutti i cittadini dell'Emilia-Romagna che permette di accedere da casa, via Internet, a decine di migliaia di ebook di tutti i principali editori italiani, oltre 7.000 abbonamenti a quotidiani e periodici digitali da 90 paesi in 40 lingue diverse, decine di migliaia di audiolibri e risorse musicali in streaming, 1,5 milioni di risorse ad accesso aperto indicizzate e raccolte dalla più importanti istituzioni culturali del mondo (libri, video, audio, spartiti musicali, immagini, risorse per l'e-learning, periodici storici, periodici scientifici, videogiochi, ecc. Il servizio è attivo in Emilia-Romagna attraverso due portali: Emilib e Rete Bibliotecaria della Romagna e San Marino (per le altre province romagnole e San Marino). Per accedere a questi portali basta essere iscritti a una qualsiasi delle biblioteche civiche e pubbliche emiliano-romagnole. Se non si è già iscritti lo si può fare da casa via e-mail scrivendo agli indirizzi indicati nelle stesse pagine.

Pubblicato il 9 novembre 2020

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Un appello per una cultura civile e sportiva

calcio

E’ normale che una mamma che assiste alla partita del figlio si permetta di insultare la ragazza sedicenne che arbitra la partita di calcio? E’ istruttivo che un allenatore, che dovrebbe prima di tutto essere un educatore, insulti la stessa ragazza in un’altra occasione mentre arbitra una partita del campionato allievi e si rifiuti di lasciare il campo dopo essere stato espulso? Tutto questo è successo a Piacenza. Siamo sempre pronti a puntare il dito contro i ragazzi addebitando loro maleducazione, incapacità di relazionarsi positivamente con i coetanei, fenomeni di bullismo e tanto altro.
A ben vedere questi due episodi parlano di due adulti incapaci di tenere un comportamento corretto e a comportarsi da bulli nei confronti di una ragazza. Ma di episodi come questi, con protagonisti degli adulti, purtroppo, se ne ripetono ad ogni latitudine. Quello che colpisce è l’indifferenza con cui spesso assistiamo a questi episodi.
Le società dovrebbero mettere ben in chiaro, con tecnici e genitori, che il rispetto, la correttezza sportiva e civile e la solidarietà sono pilastri imprescindibili per fare sport.
Discorso a parte meriterebbe il comportamento di tanti professionisti del pallone: calciatori, allenatori, dirigenti, giornalisti e altre figure che ruotano intorno al business calcistico. Anche tra questi protagonisti del calcio si notano dei comportamenti da veri “bulli” e questo contribuisce all’emulazione da parte dei ragazzi di atteggiamenti non corretti.

"The Bright Side": anche le buone notizie fanno notizia

A nome di “The Bright Side” lancio l’idea di un’iniziativa nazionale di Educazione alla positività che valorizzi le idee e le proposte che concorrono a migliorare il clima che si respira sui campi di calcio, in primis quello giovanile.
The Bright Side è un associazione di volontari, nata da una parte per promuovere la lettura e l’informazione positiva e dall’altra per sostenere tutte le iniziative che promuovono la positività
Propongo di decretare lo stato di agitazione su tutti i campi di calcio giovanile e, al primo segnale di insulti o atti violenti, gli spettatori dovrebbero abbandonare gli spalti. Inoltre l’indifferenza non è un buon esempio per i ragazzi.
Chiedo a tutti i bambini e le bambine, ai ragazzi e alle ragazze, ai tecnici, ai genitori di inviare testimonianze di solidarietà a Martina. Analogamente chiedo a tutti di inviare testimonianze e riflessioni sulle proprie esperienze nel calcio giovanile.
Se vogliamo che non ci sia solo un pronunciamento di facciata occorre lavorare per un cambiamento profondo di cultura sportiva ma anche civile. Le offese e gli insulti tornano spesso nella vita di tutti i giorni a tutti i livelli, come anche la discriminazione nei confronti del sesso femminile. Non a caso gli insulti hanno colpito una ragazza.
Credo che insieme si possa contribuire a cambiare la cultura sportiva e civile.
Per Inviare messaggi di solidarietà o testimonianze e riflessioni scrivere a

Roberto Lovattini,
maestro e socio di The bright Side

Pubblicato l'11 novembre 2020

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Lotta all'inquinamento: ridurre del 40% le emissioni inquinanti

regione emilia romagna

Un territorio sempre più green, privo di emissioni di carbonio, per un futuro sostenibile. La Regione parte da Ecomondo Digital Edition, la fiera internazionale di Rimini (quest’anno in versione virtuale) dedicata all’economia circolare e al recupero di materia ed energia, per lanciare il confronto sul Piano Energetico regionale. Un confronto che in particolare definirà i contenuti del nuovo Piano triennale 2021-23, in sintonia con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 e con il Green Deal europeo, nelle strategie regionali per lo sviluppo sostenibile e il contrasto al cambiamento climatico. Con il convegno “Verso il nuovo piano triennale di attuazione 2021-2023 del piano energetico regionale”, che si è tenuto oggi pomeriggio, l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Green economy, Vincenzo Colla, ha quindi ufficialmente aperto i lavori per la definizione del nuovo Piano di attuazione (2021-2023) della Regione Emilia-Romagna.
“Le linee strategiche alla base del Piano energetico triennale- ha affermato Colla- verranno concertate con associazioni, imprese, esperti dei vari settori, attraverso un percorso di consultazione democratica e partecipata, partendo dall’ incontro odierno, e si completeranno entro gennaio 2021”. “Ridurre del 40% le emissioni inquinanti, raggiungere il 27% di fonti rinnovabili e aumentare fino al 47% il livello complessivo di efficienza energetica sono gli obiettivi fissati dalla Regione nel nuovo Piano- ha sottolineato l’assessore-. L’Emilia-Romagna, accettando la sfida del Green Deal europeo, vuole dimostrare che con l’ambiente si può crescere, sviluppando imprese e creando buona occupazione. E parte da Ecomondo la discussione sul piano energetico, che dovrà portare, attraverso una fase di transizione pianificata, a un ‘piano regolatore’ regionale per il pieno utilizzo delle diverse fonti rinnovabili e all’implementazione della ricerca green, con l’obiettivo di garantire un futuro sostenibile per tutti”.
“I giovani nelle piazze di tutto il mondo ci ricordano che ‘non esiste un pianeta B’ ed è nostro dovere impegnarci per difenderlo e preservarlo. Per questo – ha annunciato Colla sostituendo nelle conclusioni il presidente Bonaccini- con il nuovo Patto per il lavoro e per il clima ci impegniamo a gestire la transizione verso un nuovo modello di sviluppo ambientalmente e socialmente sostenibile, e a dotarci di una legge regionale per il Clima e una sulle Comunità energetiche”. Al convegno, aperto dall’intervento di Carlo Alberto Nucci dell’Università di Bologna, che ha parlato di “Reti e produzione per la transizione Energetica ed il futuro sostenibile”, è seguita una tavola rotonda dedicata all’approfondimento sul tema delle infrastrutture e degli impianti di produzione di energia, sotto l’aspetto dell’efficienza energetica e del ruolo crescente del contributo delle fonti rinnovabili, a cui hanno partecipato Matteo Mazzoni, Head Market Strategy di Snam; Roberto Giovannini, responsabile Sostenibilità di Terna; Marilisa Partipilo, responsabile Affari istituzionali Area Nord del Gruppo Enel; Lapo Pistelli, Public Affairs Director di Eni e Luigi Castagna, presidente Confservizi Emilia-Romagna. Assente il sottosegretario Todde, per il Ministero dello Sviluppo economico è intervenuto il dottor Andrea Lo Presti.

 Occorre una mobilità sostenibile e intelligente

Negli incontri previsti fino a fine gennaio, saranno affrontati vari temi: innanzitutto quello fondamentale delle Reti per la transizione energetica e il futuro sostenibile, della ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati. “È necessario individuare le azioni che possano contribuire a rendere il parco immobiliare più resiliente- ha spiegato l’assessore-, ad aumentarne il livello di digitalizzazione e ridurre le bollette energetiche contrastando la povertà, ad aumentare e dare impulso al settore dell’edilizia costituendo un’occasione per sostenere le piccole e medie imprese e i posti di lavoro a livello locale”. Altro tema che sarà affrontato nel corso degli incontri sarà quello della rigenerazione urbana, e della trasformazione del sistema produttivo per un’economia pulita e circolare, con un modello sostenibile di crescita inclusiva in grado di affrontare la duplice sfida della trasformazione verde e digitale. Ovviamente per far questo è necessario un new deal dei saperi e delle competenze e profili professionali adeguati alla green economy, con percorsi organizzati dalla Regione. È necessaria infine una mobilità sostenibile e intelligente, in grado di soddisfare i bisogni di mobilità di persone e merci attraverso soluzioni e sistemi più economici, accessibili, sani e puliti; la pianificazione della mobilità a scala nazionale, regionale e locale, nonché nuovi carburanti, con lo sviluppo dei veicoli a basso impatto ambientale anche per i mezzi pubblici. “Anche per la produzione di energia, l’obiettivo- ha aggiunto l’assessore- sarà quello di averla pulita, economica e sicura, attraverso il crescente ricorso alle fonti rinnovabili, con particolare attenzione alla decarbonizzazione del gas. Puntiamo anche alla realizzazione di infrastrutture innovative, guardando in particolare all’utilizzo dell’idrogeno”. Le iniziative e misure realizzate dalla Regione nel precedente Piano triennale, in linea con gli obiettivi europei al 2020, 2030 e 2050 in materia di clima ed energia e illustrate nel 2° Rapporto di monitoraggio, hanno quantificato gli investimenti pubblici in oltre 440 milioni di euro, per il triennio 2017-2019, con risultati importanti in tutti i settori: imprese manifatturiere, terziario e Pubblica Amministrazione, trasporti, agricoltura, ricerca, formazione. Tra questi un ottimo livello per quanto riguarda il target sul risparmio energetico (-28% al 2018), livello intermedio sulle fonti rinnovabili (13% al 2018), mentre per quello sulle emissioni di gas serra l’obiettivo al 2020 risulta più distante (-11% al 2018).

Pubblicato il 9 novembre 2020

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