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Notizie Varie

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Visita alla Banca di Piacenza per il nuovo comandante della Guardia di Finanza

 La visita allo Spazio Arisi del PalabancaEventi

Il nuovo comandante provinciale della Guardia di Finanza, col. Massimo Amadori, ha fatto visita alla Banca di Piacenza, accolto dal presidente del Consiglio di amministrazione Giuseppe Nenna, dal direttore generale Angelo Antoniazzi e dal vicedirettore generale Pietro Boselli. In particolare, all’illustre ospite è stata mostrata - oltre ai locali operativi dove sono esposte alcune delle opere più importanti della collezione d’arte della Banca - la Sala del Consiglio di amministrazione, dove ha potuto ammirare l’affresco di Luciano Ricchetti, che rappresenta la silloge della storia e dei principali monumenti della nostra città, che il col. Amadori ha poi osservato dalla terrazza della Banca, che offre un panorama a 360 gradi del nostro centro storico. La visita si è conclusa al PalabancaEventi, dove al comandante della GdF sono stati mostrati la Sala Corrado Sforza Fogliani con il quadro del Piccio Aminta baciato da Silvia, la Sala Panini, l’esposizione permanente di Francesco Ghittoni, la sala dove è conservato Il Balilla di Luciano Ricchetti (parte del quadro In ascolto che si aggiudicò il Premio Cremona) e altre sale poste al primo piano.

Il col. Amadori, proveniente da Prato, ha ricevuto il testimone dal col. Corrado Loero (ora comandante provinciale a Udine). Nella sua carriera ha già ricoperto importanti incarichi: comandante dell’Antiterrorismo pronto impiego di Udine, della Sezione criminalità organizzata del Gico di Venezia, del Gruppo tutela entrate del Nucleo di polizia economico finanziaria di Firenze e aiutante di campo del comandante interregionale per l’Italia sud occidentale a Palermo; presso il Comando generale del Corpo, ha ricoperto l’incarico di capo sezione alla Direzione approvvigionamenti e capo sezione Affari generali presso l’ufficio del sottocapo di Stato maggiore.

Il col. Amadori, che ha avuto parole di elogio per l’ottima organizzazione della sede operativa e del PalabancaEventi, apprezzando in particolare il grande sforzo della Banca nel mantenere viva la memoria storica della città e del territorio, ha ricevuto in dono alcune pubblicazioni dell’Istituto di credito.

Nella foto, la visita del comandante Amadori alla Banca di Piacenza.

Pubblicato il 7 gennaio 2025

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Tumore al colon retto, screening gratuito dai 50 ai 74 anni


 Screening tumore colon copia

L’Emilia-Romagna amplia l’offerta degli screening oncologici gratuiti. Da gennaio 2025, in coerenza con i contenuti del Piano oncologico nazionale (Pon) 2023-27 e in linea con il Piano regionale della prevenzione 2021-2025, il programma di screening del colon retto viene esteso alla fascia di età 70-74 anni, come sostenuto anche dalle raccomandazioni del Consiglio dell’Unione europea (2022/0290 Nle) e dal Piano nazionale della prevenzione 2020-2025, che indicano come popolazione target la fascia 50-74 anni. “La prevenzione - sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi - è l’elemento chiave per contrastare i tumori. L’estensione del programma di screening gratuito per il tumore del colon retto a una fascia d’età più esposta al rischio oncologico ci aiuta a contrastare la malattia, ma al tempo stesso riconosce il ruolo centrale degli screening, grazie ai quali l’incidenza e la mortalità sono diminuite. Ai cittadini chiediamo di aderire con convinzione: si tratta di un test semplice, non invasivo e potente, lo dicono i dati, per la salute di tutte e tutti”. Il programma di screening prevede il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci ogni 2 anni a tutte le donne e gli uomini residenti e domiciliati assistiti in Regione Emilia-Romagna a partire dai 50 anni. In Emilia-Romagna grazie allo screening si registrano -33% di diagnosi di nuovi tumori del colon retto negli uomini e -21% nelle donne.

COSA CAMBIA DAL 2025

L’estensione dello screening gratuito per il cancro del colon retto alla fascia d’età 70-74 anni è graduale, ovvero nel 2025 l’invito è rivolto ai nati nel 1955 che nel corso dell’anno compiranno i 70 anni, in continuità con la cadenza biennale dall’ultimo test eseguito o invito ricevuto. Contemporaneamente saranno invitati tutti i nati nel 1951 che compiranno i 74 anni e che avranno così l’opportunità di eseguire un ulteriore screening prima di uscire dal programma. Nel 2026 saranno invitati anche i nati nel 1956 e nel 1952, proseguendo così fino al 2028, quando tutte le persone in età tra i 70 e 74 anni saranno comprese nella chiamata di screening. I dati del Registro tumori dell'Emilia-Romagna mostrano, infatti, un repentino aumento dell’incidenza a partire dai 75 anni: la prevenzione, grazie a un’anticipazione diagnostica del programma di screening, potrebbe avere un ruolo importante nel ridurre ulteriormente l’incidenza del tumore del colon retto e di quella in stadio avanzato, nelle fasce di età dai 70 ai 79 anni. Questo è particolarmente importante alla luce dell’attuale speranza di vita a 70 anni che, in Emilia-Romagna, è di 16,6 anni (stima dati Istat).

L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE

Il tumore del colon retto è al secondo posto sia in termini di incidenza che di mortalità, tra le cause oncologiche di malattia e di morte in Italia e in Emilia-Romagna: nella nostra Regione i nuovi casi di tumore del colon retto e ano diagnosticati nel 2020 sono stati 3.088, pari al 10,7% del totale dei nuovi casi di tumore diagnosticati nell’anno (dati Registro Tumori dell’Emilia-Romagna). Nella fascia di età over 70 anni, rispetto alla fascia 50-69, l’incidenza di questa patologia è ancor più frequente. In Emilia-Romagna, però, per chi partecipa allo screening, introdotto nel 2005, la mortalità diminuisce del 65% negli uomini e del 54% nelle donne. La Regione Emilia-Romagna è stata la prima in Italia a estendere, già dal 2010, lo screening mammografico dalla fascia 50-69 anni alla fascia 45-74 anni e ora viene esteso anche quello del colon retto per coinvolgere un numero sempre più ampio di persone. Infatti, secondo i dati del Coordinamento Regionale Screening, in Emilia-Romagna si registra, purtroppo, un calo complessivo della copertura dello screening per il tumore del colon retto (51,3%). Dunque, quasi la metà della popolazione non usufruisce regolarmente di questa opportunità di prevenzione gratuita ed efficace che permette, non solo di proteggere dal tumore, ma anche di trovare e asportare lesioni pretumorali, prima che diventino tumori.

Pubblicato il 6 gennaio 2025

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Imprese giovanili in aumento nel Piacentino

Imprese giovanili fine 24

Sono 1.930 le imprese giovanili attive a Piacenza; il dato, riferito al 30 settembre scorso, emerge dalle analisi dell’Ufficio studi della Camera di Commercio dell’Emilia, che evidenziano una crescita del 3,4%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’incidenza delle imprese guidate da giovani under 35 è pari al 7,5% sul totale delle imprese attive in provincia, un dato superiore a quello regionale (7,4%). La collocazione all’interno dei diversi comparti produttivi evidenza una rilevante presenza delle aziende giovanili nel settore dei servizi alle imprese, con 407 unità attive (+3% rispetto al settembre 2023), vale a dire il 21,1% del totale imprese giovanili con sede a Piacenza e provincia. Seguono, per importanza, il commercio con 390 unità attive (-2,7%, rispetto al settembre 2023), vale a dire il 20,2% del totale delle giovanili piacentine e le costruzioni con 386 unità (il 20,0% del totale, con un +5,8%). Vi sono inoltre i pubblici esercizi con 222 unità (11,5% del totale, -1,3% rispetto al settembre 2023), l’agricoltura (221 imprese giovanili, l’11,5% del totale, con un +4,7%), ed i servizi alle persone, con 182 unità, con un incremento del 12,3% rispetto all’anno precedente. Quanto alla forma giuridica, le imprese giovanili sono per lo più società individuali (1.558 unità, pari all’80,7% delle imprese under 35 attive); seguono le società di capitali (14,5%), le società di persone (4,3%), le cooperative (0,2%) ed altre forme (0,3%). L’impresa giovanile è valutata dall’indagine camerale anche in base al grado di presenza di giovani, vale a dire secondo la percentuale di quote possedute da under 35, identificando tre gradi di presenza crescenti: maggioritaria”, “forte” ed “esclusiva”. Sul totale delle imprese della provincia individuate come “giovanili”, il 92,1% delle imprese attive è a presenza “esclusiva” di giovani, il 6,4% delle imprese giovanili attive è a presenza “forte” e l’1,5% delle attive è a presenza “maggioritaria”. Con riferimento alla distribuzione territoriale delle imprese giovanili (per comune e per aggregato), il 41,1% ha sede nel comune capoluogo (793 unità), con incidenza sul totale delle imprese attive del comune pari all’8,4%.

Pubblicato il 5 gennaio 2025

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Piacenza produce 10,3 miliardi di euro di ricchezza

Valore aggiunto Piacenza

Con un valore aggiunto di 10.312,04 milioni di euro, nel 2023 Piacenza si è posizionata al 53° posto nella classifica delle province italiane, contribuendo con lo 0,5% al valore aggiunto nazionale e con il 6% a quello regionale. Rispetto al 2022, l’aumento è stato del 6,6%, il più alto tra le province dell’Emilia-Romagna, in linea con l'andamento nazionale e superiore alla crescita regionale (+6,1%). Sono questi i risultati che emergono dall’elaborazione della Camera di Commercio dell’Emilia basata sui dati di Unioncamere e del Centro Studi Tagliacarne, che hanno analizzato il valore aggiunto a prezzi base e correnti delle province italiane. Questo indicatore quantifica la crescita economica in termini di nuovi beni e servizi messi a disposizione della comunità per impieghi finali. La ricchezza prodotta a Piacenza è stata principalmente generata dal settore del commercio e dei servizi, che rappresentano il 68,6% del valore aggiunto provinciale. L’industria ha contribuito con il 22,7%, seguita dalle costruzioni (5,4%) e dall’agricoltura (3,3%). Nel confronto annuale sul 2022, tutti i settori hanno mostrato un incremento: il settore delle costruzioni ha registrato il maggiore aumento con un +9,7%, il macrosettore dei servizi è cresciuto del 7,4%, con un’ottima performance del comparto commercio all’ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, servizi di alloggio e ristorazione, e comunicazione, che segna un incremento dell’8,5%; l’agricoltura, infine, ha registrato un aumento del 5,7%, mentre l’industria è cresciuta del 3,7%. Il valore aggiunto pro capite ha raggiunto i 36.178,67 euro, portando la provincia al 19° posto nella classifica nazionale. Rispetto al 2022, l’aumento è del 6,1%. Il dato piacentino, tra l’altro, è risultato superiore alla media nazionale (32.377,41 euro). “I dati riferiti allo scorso anno - sottolinea il vicepresidente vicario della Camera di Commercio dell’Emilia, l’imprenditore piacentino Filippo Cella - attestano con evidenza la solidità del nostro tessuto imprenditoriale e la sua capacità competitiva”. “Oggi - prosegue Cella - l’industria in senso stretto sta vivendo una fase congiunturale non favorevole, attestata dal calo della produzione che abbiamo registrato nel terzo trimestre del 2024, ma i fondamentali del nostro sistema economico sono ben saldi”. “Proprio per questo - conclude il vicepresidente vicario della Camera di Commercio dell’Emilia - occorre continuare a sostenere un tessuto imprenditoriale la cui capacità di investimento e di innovazione non è in discussione, ed è un patrimonio che continua a generare ricchezza, lavoro e opportunità nelle comunità locali”.

Pubblicato il 6 gennaio 2025

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Con il Pnrr un milione di euro di difese lungo il Nure

Lavori nel Nure Pnrr

Sono partiti i nuovi interventi di messa in sicurezza del torrente Nure, nel piacentino. Opere di rinforzo e difesa per rendere più sicuri gli argini e le sponde, garantendo così dal rischio di piene i tratti del corso d’acqua che attraversano i comuni di Bettola, Ponte dell’Olio e Vigolzone. Finanziati con un milione di euro di fondi Pnrr, i lavori vanno ad integrare un precedente cantiere di riqualificazione del torrente che ha previsto la realizzazione di pennelli in pietrame e la risagomatura dell’alveo, già realizzato dalla Regione con un investimento di 120mila euro. Due i tratti più critici interessati dai cantieri, data la vicinanza ad aree abitate e a infrastrutture stradali: a valle dell’abitato di Bettola, dove la sponda destra presenta fenomeni di erosione a partire dal ponte della statale fino alla confluenza del rio Barbarone, e nei pressi di Ponte dell’Olio. Qui l’erosione ha colpito la sponda e continua a valle fino a Molino La Montà, indebolendo il versante interessato da un’ampia frana inattiva. Inoltre, in questo tratto sulla sponda destra è evidente un abbassamento dell’argine che mette a rischio l’area urbanizzata retrostante.

GLI INTERVENTI

A Bettola, a valle della confluenza del rio Barbarone, é stato realizzato un pennello in massi di circa 20 metri per proteggere la strada statale 654 che corre in quel punto. A Ponte dell’Olio, lungo la sponda destra vicino al parcheggio pubblico, è in fase di esecuzione il rialzo e ringrosso dell’argine per circa 160 metri per recuperare la continuità del livello di contenimento. Per questo lavoro sarà utilizzata la terra di cava, mentre il corpo arginale sarà rivestito con terreno vegetale trattato con idrosemina. Nel comune di Vigolzone, sia nel capoluogo che in località Molino La Montà, per circa 260 metri è stata ripristinata e completata la difesa spondale in massi per proteggere la sponda vicino al ponte della statale 654. La scarpata a lato del fiume è stata risistemata a verde con talee di specie autoctone oltre ad essere stati risistemati 4 pennelli a monte di una difesa in massi come da programma. Le opere, progettate dallo studio incaricato, sono coordinate dall’Ufficio territoriale di Piacenza dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile.

Pubblicato il 4 gennaio 2025

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