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Notizie Varie

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«Con l’Ecce Homo e il Klimt Piacenza può diventare una delle capitali della cultura»

relatori

Vittorio Sgarbi ha inaugurato con il sottosegretario Bonaccorsi e il presidente Nencini l’Ostensione del capolavoro di Antonello da Messina a Palazzo Galli. Iniziativa della Banca di Piacenza in collaborazione con l’Opera Pia Alberoni

«L’augurio è che tutti possano presto vedere l’Ecce Homo e il Klimt, i due dipinti più importanti della vostra città e che Piacenza possa così diventare una capitale della cultura italiana, così come lo sarà Parma nel 2021». E’ l’auspicio con il quale Vittorio Sgarbi ha chiuso  il suo intervento alla cerimonia inaugurale dell’Ostensione dell’Ecce Homo a Palazzo Galli, organizzata dalla Banca di Piacenza in collaborazione con l’Opera Pia Alberoni, trasmessa in diretta streaming e a cui hanno partecipato il sottosegretario ai Beni culturali Lorenza Bonaccorsi e il presidente della Commissione Cultura del Senato Riccardo Nencini.
Il critico d’arte ha ribadito la sua sensazione (espressa la sera precedente all’inaugurazione della collezione Ghittoni, sempre a Palazzo Galli) che dal 4 dicembre si potranno riaprire i musei.

A fare gli onori di casa il presidente del Cda dell’Istituto di credito di via Mazzini Giuseppe Nenna, che ha ringraziato il Collegio Alberoni per la preziosa collaborazione e il presidente esecutivo della Banca Corrado Sforza Fogliani per aver con forza voluto questa iniziativa. In rappresentanza dell’Opera Pia ha portato i suoi saluti il presidente Giorgio Braghieri, che ha ricordato come da quasi un secolo la tavoletta di Antonello non tornava in centro storico. Nel ringraziare la Banca, il dott. Braghieri ha spiegato il significato di questa esposizione: «L’eccezionale presenza a Palazzo Galli di un’opera che così bene esprime il dolore, in un momento così delicato per la pandemia che ha drammaticamente travolto Piacenza, vuole essere un segno di vicinanza alle famiglie più colpite».
Gli interventi - orchestrati da Robert Gionelli - sono stati aperti dal sottosegretario Bonaccorsi, collegata da Roma. «E’ un esempio per tutti - ha sottolineato - una esposizione di grande livello allestita senza contare su mezzi pubblici né della comunità, e questo è per noi motivo di grande soddisfazione».
Il sen. Nencini dal canto suo ha osservato come molte altre banche abbiano «rinunciato a fare mecenatismo culturale, a differenza della Banca di Piacenza che continua a sostenere l’arte e la bellezza».
La restauratrice Francesca De Vita, che da 17 anni si prende cura del capolavoro quattrocentesco, ha ricordato la fragilità della tavola, che dal 2002 è stata posta, all’Alberoni, in una teca microclimatizzata per mantenerne costante temperatura e umidità (anche a Palazzo Galli una speciale teca protegge il dipinto nelle condizioni climatiche ideali). La dott. De Vita ha quindi citato uno studio del Cnr che ha scoperto cose particolarissime, come il colore degli occhi in origine più chiaro.
«Gli occhi visti da vicino ora sono blu - ha detto Sgarbi - profondi e lontani. Il dipinto piacentino, più degli altri Ecce Homo, esprime la delusione, lo sconforto di un uomo che si interroga sul suo destino come se chiedesse a noi di rassicurarlo in un drammatico avvicendamento. In questo senso Antonello da Messina è il primo pittore della realtà che diventa identità: e la realtà è rappresentata da Dio che rinuncia alla sua condizione (più facile) per diventare uomo, ponendosi in una situazione di maggior difficoltà».

Terminati gli interventi, gli ospiti si sono spostati nella sala di esposizione dell’Ecce Homo e hanno potuto ammirarlo in tutta la sua bellezza.

Pubblicato il 30 novembre 2020

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Vittorio Sgarbi ha inaugurato a Palazzo Galli la collezione Ghittoni

Sforza Tinelli Sgarbi

«Il 2 dicembre sarà discusso il mio ricorso al Tar contro la chiusura dei musei, per me non motivata perché li considero un servizio essenziale. Penso che vincerò, ma comunque già il 4, con il nuovo Dpcm, dovrebbe essere possibile riaprirli». Così Vittorio Sgarbi - intervenuto a Palazzo Galli all’inaugurazione della collezione Ghittoni, recentemente acquisita dalla Banca di Piacenza, trasmessa in diretta streaming - ha dato più di una speranza che il «vero capolavoro per Piacenza» (come ha definito la contemporanea ostensione  di Ecce Homo e Klimt - il presidente esecutivo dell’Istituto di credito Corrado Sforza Fogliani) possa proseguire dal 4 dicembre con visite in presenza e non virtuali.
Il simbolico taglio del nastro della mostra permanente - allestita in Sala Fioruzzi, adiacente a Sala Panini e formata da 32 dipinti (ritratti, paesaggi, scene di genere) e 1 disegno preparatorio raccolti e conservati in tanti anni da Andrea Tinelli, presente con la figlia Eleonora - è stato il primo delle manifestazioni collaterali dell’evento Ecce Homo. E il capolavoro di Antonello da Messina (da domani esposto a Palazzo Galli) e il Ritratto di signora (sempre da domani alla Galleria Ricci Oddi) sono stati oggetto di diversi accenni da parte sia del prof. Sgarbi che dell’avv. Sforza Fogliani. Il critico d’arte ha ricordato l’articolo scritto a suo tempo su il Giornale che «ha risvegliato l’orgoglio civico di Piacenza e ha portato a fissare finalmente una data per la sua esposizione; il rischio era che aspettando il 2021 finisse a Parma». Il presidente Sforza - nel dare merito a Sgarbi di aver smosso le acque per sboccare il Klimt - ha ricordato come questo fatto abbia fatto venire l’idea alla Banca - grazie alla preziosa collaborazione con l’Opera Pia Alberoni - di «creare appunto un capolavoro nella nostra città esponendo a partire dallo stesso giorno le due opere più importanti per Piacenza, sia dal punto di vista qualitativo, sia da quello del valore economico». Sgarbi dal canto suo, parlando della preziosa tavoletta, ha definito il Cristo di Antonello «molto umano, sembra sia lui a chiedere aiuto dando vita a un’immagine straordinaria».
Venendo al Ghittoni, Sforza Fogliani ha sottolineato come il pittore piacentino abbia assunto un rilievo nazionale grazie a quanto Sgarbi ha scritto su di lui, anche in uno dei suoi ultimi libri, e ha ricordato come l’artista non fosse bravo solo con il pennello ma anche con la penna, rispondendo per le rime a che criticava le sue opere («“scriveva bene”, diceva sempre il prof. Arisi»). La collezione di Tinelli, è stato rimarcato, va a rafforzare la presenza del Ghittoni a Palazzo Galli: due, infatti, gli affreschi dello scalone firmati dal pittore. Sgarbi - curatore della mostra che la Banca gli ha dedicato nel 2016 - ha posto l’accento sulle qualità di paesaggista dell’artista ottocentesco («ma anche novecentesco, perché nato nella seconda metà del 1800») che lo avvicinano a Morandi, mentre «il virtuoso piacentino» nelle sue opere più realistiche «racconta realtà degradate ricordando i quadri malinconici del grande Angelo Morbelli».
Andrea Tinelli (definito dal critico d’arte «persona amabilissima che è stata colta dal desiderio di molti collezionisti di condividere con tutti le opere raccolte») ha ringraziato Sgarbi e la Banca, rammentando che anche il prof. Arisi, nel primo libro che scrisse sul Ghittoni, colse nei suoi rarefatti paesaggi segni di modernità alla Morandi.

Pubblicato il 30 novembre 2020

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Emilia-Romagna, vaccino anti-Covid ad operatori sanitari e ospiti delle strutture sociosanitarie

Vaccini copia

Saranno circa 170mila, in Emilia-Romagna, gli operatori sanitari e gli ospiti delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali ad essere vaccinati contro il Covid-19. La fornitura che il ministero della Salute ha previsto per il territorio regionale - sulla base della stima di quantitativo necessario indicata da viale Aldo Moro - sarà dunque utilizzata per le categorie più esposte e più fragili, come ha stabilito lo stesso ministero: in particolare 90mila operatori sanitari e 80mila ospiti delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali (come, ad esempio, Centri residenziali/semiresidenziali e Centri diurni per anziani e disabili, Case famiglia), tra le realtà più duramente colpite dall’epidemia. “Già definiti e trasmessi al ministero, come annunciato, i centri di stoccaggio del vaccino su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini - individuati venerdì scorso d’intesa tra assessorato alle Politiche per la salute e Aziende sanitarie e ospedaliere - e anche le strutture sanitarie che somministreranno le prime dosi, il cui arrivo è previsto nei prossimi mesi.
“Ci siamo mossi in tempi rapidi- commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- per dare risposta al ministero sia sul fabbisogno di dosi stimato in Emilia-Romagna per la prima fascia di popolazione da vaccinare, sia sull’individuazione dei luoghi idonei alla conservazione e allo stoccaggio del vaccino. Quando a livello nazionale inizierà la distribuzione, saremo pronti a procedere con le vaccinazioni. Per quanto riguarda- aggiunge Donini- ulteriori dosi e coperture per una fascia più ampia di cittadini, sarà naturalmente il ministero a decidere e la nostra Regione si farà trovare pronta”.

Pubblicato il 26 novembre 2020

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Cadeo, «in questo Natale sosteniamo il territorio»

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A Cadeo, le luci di Natale illuminano il paese con settimane di anticipo. Da metà novembre basta percorrere il controviale lungo la via Emilia per ammirare le luminarie natalizie e il Municipio “ridisegnato” da fili di piccole ed eleganti luci.
“Per questo Natale 2020 abbiamo voluto anticipare l’atmosfera natalizia – spiega Marco Bricconi, primo cittadino di Cadeo -; luci per illuminare le nostre strade certo, ma anche per illuminare i nostri pensieri e i nostri cuori appesantiti da questi mesi duri segnati dalla pandemia”.
Luminarie che adornano anche via Trento e il principale viale di Roveleto, viale Aldo Moro. “Vorremmo che queste luci fossero un richiamo all’unità e alla coesione, a vivere questo tempo uniti e solidali”, sottolinea Bricconi.
Solidarietà che i cittadini sono chiamati a sperimentare concretamente, come spiega il primo cittadino di Cadeo: ”Un altro piccolo gesto, che traccia un’importante ed essenziale via di solidarietà, è quello che ci viene suggerito dai nostri commercianti. In questo tempo natalizio
compriamo italiano e se possibile locale. Un monito che avevo già lanciato durante il lockdown a marzo, promuovendo più volte l’acquisto dai nostri commercianti, che pure consegnavano a domicilio, per contribuire a risollevarci dalle difficoltà insieme, senza cedere a multinazionali o colossi online che da questa emergenza si stanno arricchendo a scapito delle realtà locali”.
“Se vogliamo uscire vincenti da questo tempo di crisi dobbiamo aiutarci vicendevolmente – conclude Bricconi -. Aiutiamo i negozi di vicinato, gli esercizi commerciali, le attività e gli operatori del nostro territorio, diversamente la sconfitta di alcuni diventa sconfitta per tutti”.

Pubblicato il 27 novembre 2020

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La Festa dei Lettori e delle Lettrici va on line

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Proseguono gli appuntamenti della Festa dei Lettori e delle Lettrici: un ciclo di eventi a conclusione del progetto “La Scelta di Leggere Piace”, promosso dal Comune di Piacenza, ideato dalla Biblioteca Passerini Landi in collaborazione con Equilibri e finanziato dal CEPELL-Centro per il Libro e la Lettura.
“In questo momento difficile – sottolinea l’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi – non vengono meno l’impegno, l’attenzione e la sensibilità dell’Amministrazione comunale nel promuovere iniziative culturali e occasioni di intrattenimento, trovando modalità alternative che consentano di raggiungere il più ampio pubblico possibile nel rispetto delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria. Questa volta, ci rivolgiamo ai più piccoli, ben sapendo quale valore abbia coltivare l’educazione e l’attitudine alla lettura e al teatro”.

Ad essere coinvolti in un divertente spettacolo on line, dal titolo “UnciDunciTrinci”, saranno infatti i bambini di età compresa tra i tre e gli otto anni. L’appuntamento è per sabato 28 novembre alle 16 ed è necessaria la prenotazione, contattando la Biblioteca Ragazzi Giana Anguissola allo 0523.492436, o tramite l’indirizzo . Tutti gli iscritti riceveranno via mail il link e le istruzioni per il collegamento.
Lo spettacolo, a cura di Equilibri, sarà condotto da Gianluca Magnani e Fabio Bonvicini, autori di un progetto (poi divenuto libro-cd) che ha permesso loro di recuperare e riarrangiare un gruppo di canzoni popolari, proponendo ai bambini un viaggio nel mondo antico della tradizione, tra pive ed ocarine, organetti e filastrocche.

Pubblicato il 26 novembre 2020

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