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Notizie Varie

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#LeDelizieDellArte per riscoprire i capolavori piacentini

 cultura

Da domenica 14 febbraio e per ogni domenica alle 18,30, prende il via "#LeDelizieDellArte", un’iniziativa promossa e organizzata dall’assessorato alla Cultura della Città di Piacenza: “Si tratta di un modo – spiega l’assessore Jonathan Papamarenghi – per allargare il pubblico di chi conosce ed è appassionato alle nostre opere d’arte, coinvolgendo chef e ristoratori che ospiteranno nei loro piatti i capolavori delle collezioni piacentine. La cultura è ciò entro cui ci muoviamo quotidianamente e l’arte ne è un espressione, uno stimolo alla condivisione e alla riflessione attraverso il bello. Così, infatti, riscopriamo la bellezza abbinata ad attività di tutti i giorni, un modo diverso, ulteriore, di fruire le opere e aprirsi al pubblico. Oggi l’alleanza tra arte e buona cucina rappresenta anche un messaggio di ripartenza, oltre che di vicinanza alle tantissime attività che stanno soffrendo a causa delle pesanti restrizioni vigenti. Le Delizie Dell’Arte andrà in onda sul canale Facebook dei Musei Civici di Palazzo Farnese”.

Ma come sarà organizzata questa nuova iniziativa che ha il pregio di riunire arte e cucina piacentina? “Un esperto – prosegue Papamarenghi – illustra storicamente un’opera delle collezioni museali piacentine, sottolinea il richiamo a cibi, ricette, prodotti del territorio e cultura, quindi la scena si sposta nella cucina di uno chef, di un ristoratore, di un pasticciere, che realizza il piatto speciale ispirato a quell’opera d’arte o alcune ricette fondanti la nostra cultura enogastronomico e ne mostra la preparazione”.

Conclude Papamarenghi: “Chi intende partecipare può farsi avanti, l’iniziativa è aperta a tutti. Con la magia dei grandi cuochi e degli chef stellati i capolavori della storia dell'arte usciranno dai dipinti per diventare piatti da gustare a tavola. L’arte sarà sì quella dei grandi artisti che hanno animato il panorama culturale piacentino e nazionale e che oggi trovano ospitalità nei nostri musei, ma anche quella di chef ed esperti contemporanei, con il loro lavoro fatto di passione ed ispirazione”.

Pubblicato il 13 febbraio 2021

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La disabilità in sedici racconti

Incontri ravvicinati di un diverso tipo libro

Dall’esperienza del festival "Incontri– Lettura, scrittura e fragilità", arriva il libro con le storie del “primo contatto con la diversità”.

È una piccola antologia firmata da Edizioni Officine Gutenberg “Incontri ravvicinati di un diverso tipo”, che raccoglie sedici racconti centrati su un tema che spesso passa sotto traccia, la disabilità psichica. Il libro è frutto della seconda edizione del Festival "Incontri", nato dalla collaborazione tra Asp Città di Piacenza e Officine Gutenberg in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità del 3 dicembre.

Oltre i tre racconti che aprono il libro - di Matteo B. Bianchi, Girolamo Lacquaniti, Brunello Buonocore - l'antologia presenta  i testi di tredici persone che hanno deciso di raccontare una loro esperienza personale di incontro con la diversità (che può essere reale, inventata, oppure frutto della fantasia ma basata su fatti realmente accaduti). Si tratta di Chiara Ferrari, Francesca Trasacco, Giulia Merli, Corrado Pericolo, Orazio Francesco Lella, Martina Micheletti, Mariangela Stefanoni, Elisa Rossi, Paola Cerri, Enrica Bardetti, Gabriele Segalini, Ottavia Marchiori, Rossella Groppi.
 “Incontri ravvicinati di un diverso tipo” nasce da un contest e, come per ogni gara che si rispetti, c’è anche un vincitore, o meglio, una vincitrice: Paola Cerri. Il suo racconto si intitola “Alice nello specchio”. "Non ho esperienze dirette di persone disabili in vicino a me - spiega Cerri -, conosco però la realtà di una mia amica e di sua figlia e lei, come immagino tutte le famiglie dove c’è una persona disabile, cerca in tutti i modi di farle avere una vita normale come quella di tutte le altre persone, dalla scuola allo sport. Oltre questo però poi ho anche pensato che stavo scrivendo di una ragazza di 20 anni".   Paola Cerri è una delle firme più presenti nei libri di Officine Gutemberg scritti a più mani su diversi temi, legati a Piacenza e provincia. Il suo sogno nel cassetto - su cui già sta lavorando - è il progetto "sui piacentini che sono emigrati all’estero e che sono in giro per il mondo, che hanno lavorato e avuto successo su realtà lontane dalla nostra società".
Il libro “Incontri ravvicinati di un diverso tipo” sarà disponibile a breve nei punti vendita di Edizioni Officine Gutenberg e online sul sito www.officinegutenberg.it.

Pubblicato il 10 febbraio 2021.

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Podenzano, inaugurata la nuova filiale della Banca di Piacenza

podenzano inaugurazione banca piacenza

La Banca di Piacenza ha inaugurato  la sua nuova filiale di Podenzano. Visibile da via Roma, è stata costruita a tempo di record nell’ex area Gabbiani, dove sono già sorti altri edifici del terziario e dove verrà presto aperta anche la Stazione dei Carabinieri.

L’inaugurazione è avvenuta con sole presenze istituzionali per effetto delle misure di contenimento Covid. Presenti il sindaco di Podenzano ed i sindaci di Vigolzone e San Giorgio, hanno parlato per la Banca il presidente Nenna ed il presidente Sforza Fogliani sottolineando che anche la pandemia ha evidenziato la validità e la funzione delle banche territoriali: la sola Banca di Piacenza ha fatto contare 367 milioni di moratorie concesse e 200 milioni di finanziamenti. In particolare, la Banca di Piacenza ha aumentato lo scorso anno gli impieghi del 5,4%, con un dato cioè che spicca avanti il 2,4% fatto rilevare dalle altre banche popolari ed avanti il sistema bancario e delle grosse banche che hanno fatto registrare un aumento, sempre rispetto al 2019, del 4%.
Dal canto suo il progettista arch. Carlo Ponzini ha illustrato le caratteristiche dell’ampia struttura, realizzata con materiali antibatterici e dotata di un largo numero di cassette di sicurezza per clienti e non, nonché di sala riunione e – a breve – di un apposito locale “depositi chiusi”. La filiale della Banca è provvista anche di un’area self service, a locale chiuso, dotata di Bancomat di ultima generazione: oltre a operazioni di prelievo contante e ricariche telefoniche, i clienti in possesso della tessera Bancomat della Banca possono anche effettuare pagamenti (MAV, RAV, bollettini postali premarcati, bollo ACI) e ottenere informazioni sul conto corrente e il dossier titoli. I lavori sono stati diretti dall’ing. Roberto Barbieri e realizzati dall’impresa Casotti.

Con il direttore generale Antoniazzi erano presenti per la Banca anche il condirettore generale Coppelli e il vicedirettore generale Boselli. Ha fatto gli onori di casa il direttore della sede Bersani. Presente anche il comandante dei Carabinieri della Stazione di San Giorgio ed i componenti il Comitato di credito della filiale, Maiavacca e Segalini. Il parroco di Podenzano don Fausto Arrisi ha pronunciato appropriate parole di circostanza (sottolineando, tra l’altro, la funzione degli istituti bancari a favore della comunità e della solidarietà civica) benedicendo poi i locali.

Pubblicato il 5 febbraio 2021

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Insegnanti di sostegno, gli atenei emiliani pronti ad aumentare del 65% i posti disponibili

sostegno

Più insegnanti di sostegno per una scuola più inclusiva e più attenta alle fragilità: gli Atenei dell’Emilia-Romagna sono pronti ad aumentare del 65% i posti per i corsi di specializzazione per gli insegnanti di sostegno agli alunni con disabilità. E questo grazie al lavoro congiunto dell’Ufficio Scolastico Regionale e delle Università insieme alla Regione. Ora la parola passa al Ministero dell’Università e della Ricerca, a cui spetta la verifica e l’approvazione del progetto: è infatti un decreto ministeriale che autorizza a livello nazionale il numero di posti nei corsi di specializzazione. Per l’anno accademico 2019/2020 agli atenei dell’Emilia-Romagna erano stati riconosciuti 460 posti massimi nei corsi di specializzazione, mentre la proposta del CoReCo per il 2021 è di aumentarli fino a 755 specializzandi autorizzati, suddivisi tra l’Università di Bologna (300 posti), l’Università di Ferrara (150 posti), l’Università di Modena e Reggio Emilia (130 posti) e l’Università di Parma (175 posti).
Complessivamente in tutta la regione si aprirebbero 80 posti nella specializzazione per il sostegno nella scuola dell’infanzia, 245 per la scuola primaria, 175 per la scuola secondaria di primo grado, 255 per la scuola secondaria di secondo grado.
Al momento in Emilia-Romagna lavorano il 7% degli insegnanti di sostegno sul totale nazionale, ma i posti autorizzati per la formazione dei nuovi docenti sono poco più del 2%: con la proposta inviata al Miur, la percentuale salirebbe al 3,8%.

L’obiettivo della Regione Emilia-Romagna è affermare in maniera significativa il ruolo sociale della scuola e dell’istruzione per l’inclusione di tutti, a partire da chi si trova più in difficoltà: per gli alunni, con tutte le iniziative per l’integrazione e il sostegno, e per le famiglie, per cui la Regione ha aumentato quest’anno ulteriormente i fondi per l’acquisto dei libri di testo delle scuole secondarie e ha confermato il 100% delle borse di studio universitarie. “Il risultato importante di questa proposta - osserva l’assessore alla Scuola e università Paola Salomoni -, che confidiamo sarà recepita positivamente dal ministero, è il merito dello sforzo congiunto di atenei e Ufficio scolastico regionale, che voglio ringraziare per la disponibilità di aumentare in modo così consistente rispetto all’anno scorso l’offerta di posti nei cicli di specializzazione al sostegno. Apriremo un gruppo di lavoro interno alla Conferenza Regione-Università per individuare modalità di intervento e risorse a supporto di un ulteriore allargamento dell’offerta formativa in modo da dare una risposta efficace alle scuole, ai ragazzi ed alle famiglie”.

Pubblicato il 6 febbraio 2021

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«I cavalli del Mochi», il simbolo di Piacenza

 cavallo

“I cavalli del Mochi, sono un capolavoro in bronzo di un grande marmoraro della scultura protobarocca “fuori centro”, ovvero fuori di Roma”. Così descrive i famosi monumenti di Piacenza Tomaso Montanari, normalista, professore ordinario di Storia dell’arte moderna presso l’Università per Stranieri di Siena, presente in streaming, il 4 febbraio, durante la presentazione del suo volume Capolavori fuori centro – I cavalli di Piacenza di Francesco Mochi, edito per i tipi di Skirà con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano e in collaborazione con il Comune di Piacenza.
L’evento, in diretta streaming sul sito www.lafondazione.com, è stato guidato dal presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Massimo Toscani e ha visto la partecipazione dell’Assessore alla cultura del comune di Piacenza Jonathan Papamarenghi e Corrado Azzollini per la Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza.


I monumenti equestri farnesiani di Francesco Mochi - come scritto nell’introduzione del libro - sono uno straordinario esempio di “patrimonializzazione”, cioè di ingresso di capolavori d’arte dell’antico regime nel patrimonio storico e artistico dell’Italia costituzionale e democratica. Il volume, che si avvale dei contributi di Anna Còccioli Mastroviti, sulle operazioni di restauro dei due monumenti nel corso degli ultimi due secoli, e di Marcello Spigaroli, sull’utilizzo della piazza che li ospita, e a cui danno nome, in senso scenografico e teatrale è, secondo il presidente della Fondazione, un’opera di grande valore culturale per la città di Piacenza. “In un periodo - ha aggiunto Toscani - in cui i musei e le gallerie d’arte sono rimaste chiuse per lungo tempo, a causa delle restrizioni per contrastare l’epidemia da Covid, i cavalli del Mochi sono stati al centro della scena. Sono delle affascinanti sculture rimaste accessibili a tutti”.

serata

“Questi capolavori in piazza, fruibili e godibili da chiunque sono un’occasione importante per sottolineare il valore dell’arte e della cultura che si rivolge a un «noi», ad una comunità - ha sottolineato l’assessore alla cultura del comune Papamarenghi.
“Questi cavalli hanno una particolarità - ha spiegato Montanari -: sono fra i pochissimo capolavori dell’età barocca con un valore civile che non si è mai spento. Non sono solo dei monumenti ai Signori farnesiani - ha aggiunto l’autore del libro -, ma un’opera artistica dell’intera comunità piacentina.
Questo simbolo, che possiamo definire l’icona di Piacenza, - ha concluso il presidente Toscani – sia di buon auspicio per la città e l’incedere cosi fiero e vittorioso dei cavalli possa diventare una sorta di rivincita per Piacenza dopo la pandemia”.

R.T.

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Pubblicato il 5 febbraio 2021

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