Sarà lo storico cortile di Palazzo Farnese, il punto di partenza e il traguardo della narrazione itinerante “Il Cortile dei Diritti” che, nel pomeriggio di domenica 20 novembre, sotto l'egida degli amatissimi Pappa e Pero (alias gli educatori Sara Dallavalle e Andrea Roda) animerà la Giornata mondiale dei Diritti dell'Infanzia a Piacenza. L'evento, promosso in collaborazione con il Comitato provinciale Unicef, nell'ambito dell'iniziativa “Follow us – La strada verso una cittadinanza attiva”, realizzata in coprogettazione da Comune di Piacenza e associazione Le Valigie, prevede il ritrovo alle 15 nella cornice della mole vignolesca in piazza Cittadella, dove i partecipanti all'evento ritorneranno alle 17.30 circa, al termine di un percorso nel cuore del centro storico tra racconti e giochi. La partecipazione è libera, gratuita e aperta a tutti, con particolare attenzione alle famiglie che vorranno condividere, insieme ai propri bambini, una riflessione divertente, profonda e leggera al tempo stesso, sul tema dei Diritti dell'Infanzia, nella ricorrenza che a livello internazionale celebra l'anniversario della Convenzione Onu approvata nel 1989 e ratificata, dal nostro Paese, il 27 maggio 1991. Parteciperà all'evento anche l'assessora ai Servizi Sociali Nicoletta Corvi.
Sfiora i 137 milioni di euro la dotazione finanziaria del Piano regionale per il contrasto alle povertà per il triennio 2022-2024, il documento di Programmazione degli interventi per sostenere le persone in difficoltà economiche e contrastare le marginalità varato dalla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna. È stato illustrato in Commissione assembleare Politiche per la salute e Politiche sociali, per poi proseguire il suo iter con l’esame dell’Assemblea legislativa. Del pacchetto di risorse complessive destinate per il triennio all’Emilia-Romagna, circa 89,4 milioni di euro sono fondi di provenienza nazionale, 34,3 derivano dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e i restanti 13,2 milioni di euro sono finanziamenti del Fondo sociale europeo (Fse plus). Il piano regionale fa seguito al precedente relativo al triennio 2018-2020 e dà attuazione al Piano nazionale povertà 2021-2023, che ha introdotto alcune importanti novità nell’ambito dei livelli essenziali delle prestazioni (Leps) e, in particolare, negli interventi a favore della povertà estrema, attraverso una programmazione che intreccia i fondi nazionali con quelli comunitari.
Tra le novità della programmazione nazionale che vengono recepite dal piano regionale, il potenziamento del servizio sociale professionale, l’inserimento tra i Leps del Pronto intervento sociale e del Servizio di supporto e accompagnamento delle persone senza dimora all’iscrizione anagrafica. In particolare, il rapporto tra assistenti sociali e popolazione residente di 1:5000 (in ER il rapporto è 1:3750) - già previsto come obiettivo nel precedente Piano nazionale - diventa un livello essenziale delle prestazioni, sia per rafforzare il sistema dei servizi sociali comunali, gestiti in forma singola o associata, sia per garantire i livelli essenziali collegati al reddito di cittadinanza. Il Pronto intervento sociale viene individuato come ulteriore livello essenziale da garantire in ogni ambito distrettuale come servizio trasversale. E ancora, il servizio di supporto e accompagnamento delle persone senza dimora all’iscrizione anagrafica diventa anch’esso livello essenziale: l’obiettivo è rendere effettivo il diritto soggettivo alla residenza, elemento imprescindibile affinché la persona possa accedere a servizi, prestazioni e diritti. Viene inoltre introdotta la necessità di assicurare, laddove l’iscrizione viene fatta presso l’indirizzo fittizio, un servizio di fermo posta che garantisca il ricevimento delle comunicazioni istituzionali. Introdotti anche i centri servizi per il contrasto alla povertà, finalizzati non solo alla presa in carico integrata delle persone senza dimora, ma anche al supporto per l’ottenimento della residenza anagrafica e all’erogazione del servizio di fermo posta. Il Piano regionale prevede poi il potenziamento dell’housing first, un approccio che ha le sue origini già negli anni 50 nell’ambito della psichiatria e che si è successivamente sviluppato anche in quello della grave emarginazione adulta: viene messo al primo posto il diritto alla casa per le persone senza dimora, accompagnato da una presa in carico strutturata e multidisciplinare, con l’obiettivo di arrivare alla riconquista dell’autonomia o quantomeno delle capacità “sopite” dalla vita di strada. Infine, un elemento significativo è quello sul recupero alimentare: i distretti vengono invitati ad integrare nelle programmazioni attuative di zona sul tema contrasto alla povertà questa importante azione, con l’obiettivo di costruire o rafforzare il lavoro congiunto con i diversi soggetti, Empori solidali, reti Caritas e altri.
Come ti muovi, per andare dove, in quali orari e perché? Cosa utilizzi per raggiungere la fermata del bus o la stazione ferroviaria di partenza, oppure per raggiungere la destinazione finale del viaggio? Sono alcune domande che si sentiranno rivolgere i cittadini dell’Emilia-Romagna fino al 16 dicembre prossimo, che prendono regolarmente i treni e gli autobus regionali per i loro spostamenti. E dare una risposta, con un impegno di tempo che non sarà superiore a qualche minuto, è davvero importante per la mobilità del futuro. La Regione ha affidato infatti alle società Steer Davis & Gleave Limited e Irteco S.a.s. di Oliveri G. & C., un’indagine per conoscere in modo puntuale le abitudini di mobilità dei cittadini.
Una consultazione importante perché permetterà di migliorare i servizi e offrire maggiori soluzioni di integrazione. Per questo si ringraziano già da ora i cittadini per la collaborazione che verrà data allo svolgimento e al buon esito dell’indagine. Oltre alle interviste agli utenti in partenza dalle principali stazioni ferroviarie della regione, da alcune fermate degli autobus e dalle stazioni ferroviarie dell’area urbana di Bologna, l’indagine avrà anche lo scopo di contare i passeggeri che salgono e scendono dai mezzi. L’attività si svolgerà anche a bordo dei treni delle linee ferroviarie regionali e degli autobus che percorrono un tragitto parallelo. Ai viaggiatori sarà proposto un semplice questionario anonimo, privo di qualsiasi riferimento che consenta di risalire all’identità dell’intervistato, da rilevatori riconoscibili dal gilet ad alta visibilità e un apposito cartellino (badge) indossati. I dati saranno trattati in maniera aggregata.
Partenza e destinazione, frequenza e motivo dello spostamento, fasce orarie scelte, sono alcune delle domande che troveranno i cittadini nel questionario. Con un occhio alla sostenibilità ambientale: la rilevazione include infatti, fra i mezzi aggiuntivi rispetto al trasporto pubblico per raggiungere la stazione o la meta finale, bicicletta, monopattino, bike e car sharing. Non mancheranno le domande relative alle specifiche linee utilizzate e alla scelta del titolo di viaggio fra corsa semplice e varie tipologie di abbonamento, anche per verificare il livello di propensione verso il formato digitale. Al miglioramento dei servizi offerti si affianca l’obiettivo del potenziamento informativo: il questionario indagherà anche la conoscenza, da parte degli utenti, di alcune agevolazioni già presenti, come ad esempio la possibilità di utilizzare l’abbonamento dell’autobus nelle stazioni ferroviarie dell’area urbana di Bologna.
C’è un calciobalilla e un banchetto per disegnare. Ci cono hula hoop, macchinine, costruzioni, due computer, pennarelli, album da colorare e tanto tanto altro. Dietro la donazione di una “montagna” di giochi alla Pediatria e al Pronto soccorso pediatrico di Piacenza ci sono i sorrisi di Maria Ghizzoni e il marito Luigi Casarola. A loro in occasione del loro 50esimo anniversario di nozze è venuta in mente una splendida idea “chiedere agli invitati della nostra festa – ha raccontato Maria – di non farci regali, ma di versare un contributo, quello che volevano, su un conto corrente per comprare doni per i piccoli pazienti della Pediatria. Abbiamo raccolto circa 1700 euro e quando abbiamo chiamato Rossetti Market per spiegare quello che volevamo fare il titolare è stato così partecipe che ha voluto aggiungere altri 300 euro di doni e ha provveduto a trasportare i pallet con i doni qui in ospedale senza farci pagare nulla per il trasporto”. I giochi sono stati consegnati al professor Giacomo Biasucci, direttore del reparto affiancato da Carlotta Granata, coordinatrice della Pediatria, e Eliana Tripolini coordinatrice del Pronto soccorso pediatrico.
Un momento di grande allegria nato da una profonda riflessione. “L’idea ci è venuta dopo il ricovero di nostra nipote. Il team di professionisti è stato eccezionale, la nostra piccola è stata curata egregiamente, ma le sono mancati i momenti di svago che un gioco può donare a un bimbo. Così abbiamo pensato di sfruttare i nostri 50 anni di matrimonio per regalare un po’ di gioia ai piccoli pazienti perché i giochi non sono superflui”. “Siamo profondamente colpiti e grati per tanta generosità – ha commentato il professor Giacomo Biasucci – dei signori Ghizzoni e Casarola che hanno pensato a riempire il tempo dei nostri piccoli pazienti. Un gesto importante che dimostra la sensibilità della cittadinanza verso il nostro ospedale. Siamo molto felici di accogliere questi doni che allieteranno le giornate dei nostri bimbi”.
“Avevamo detto che il nostro Natale sarebbe stato luminoso e così sarà. Brillerà della solidarietà e dell’affetto dei bambini e delle famiglie gragnanesi in particolare per chi è anziano e per chi si trova in difficoltà”: così commenta la sindaca Patrizia Calza che insieme all’assessore ai servizi sociali Marco Caviati, all’assistente sociale Luisa Zioni, all’insegnante Valentina Spelta e al presidente della Proloco Giuseppe Ghezzi, ha illustrato le iniziative previste per le prossime festività natalizie. Il tradizionale albero verrà allestito dal Comune a lato della chiesa parrocchiale del capoluogo e successivamente acceso domenica 4 dicembre, quando saranno organizzati anche alcuni eventi di contorno da parte della Proloco.
Le iniziative “forti” quelle che interpretano meglio il vero senso del Natale saranno altre due: una destinata a famiglie con figli, Le scatole di Natale, e l’altra ad anziani ultraottantenni, "Cara nonna, caro nonno… ”. La prima quella delle “Scatole di Natale” è una riproposta visto il grande successo riscosso lo scorso anno. I ragazzi delle elementari e delle classi prime delle medie, così come tutti i gragnanesi che lo desiderano potranno preparare scatole regalo, anche semplici scatole di scarpe, purché ben infiocchettate da destinare alle famiglie che si trovano in difficoltà economica. Sarà il Servizio sociale a distribuire i doni ai destinatari con l’ausilio di alcuni volontari della Proloco. Luisa Zioni ricorda che nella scatola potrà essere inserito ciò che si pensa possa essere gradito e strappare un sorriso: un prodotto alimentare, purché non deperibile, un prodotto di bellezza, un paio di guanti, un libro e, se possibile, un biglietto gentile. Le scatole dovranno essere consegnate presso il Servizio sociale dal 10 novembre al 6 dicembre. Sulla scatola dovrà essere indicato il target a cui è indirizzato il dono in particolare: un bambino, una bambina, una ragazza ecc.
La nuova iniziativa invece intende portare avanti un progetto iniziato lo scorso anno con i bambini della Scuola elementare e volto a favorire le relazioni intergenerazionali, in particolare tra i più piccoli e gli anziani del paese. Quest’anno i piccoli studenti saranno impegnati a preparare biglietti di auguri personalizzati da indirizzare agli ultraottantenni che, a Gragnano, sono oltre 300. “La relazione che si è creata tra i nostri bambini e gli anziani grazie alle iniziative dello scorso anno è stata vissuta con molto entusiasmo sia dai grandi che dai piccoli e questi non vedono l’ora di poter confezionare il loro biglietto di auguri ai vecchietti del paese” sorride Valentina Spelta. “Si tratta di iniziative che vogliono far sentire parte di una comunità, quasi fosse un’unica famiglia, anche coloro che si sentono più ai margini o esclusi. Un modo per dire: non sei solo. So che ci sei e ti penso. Un piccolo esempio di economia civile che come amministrazione siamo impegnati a promuovere”.
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