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Notizie Varie

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Ordine Costantiniano, donate oltre cento borse per le famiglie in difficoltà

antonelli

In occasione della Pasqua, i Cavalieri e Dame del Sacro Ordine Costantiniano di San Giorgio Delegazione Emilia Romagna – Piacenza si sono ritrovati sabato primo aprile presso la Biblioteca del convento dei frati francescani di Santa Maria di Campagna per donare più di cento borse (con il logo dell’Ordine) contenenti prodotti alimentari di vario genere, destinati a famiglie in difficoltà.
“E’ un impegno caritatevole - ha detto il Delegato Vicario dell’Ordine, cav. Pietro Coppelli – che l’Ordine Costantiniano sta portando avanti su tutto il territorio nazionale. Numerose sono le iniziative programmate per l’anno in corso anche a Piacenza”.
In questo momento difficile, aggravato dall’aumento dei costi dei beni di prima necessità, il gesto concreto di solidarietà da parte dei Cavalieri dell’Ordine è sicuramente un importante messaggio di vicinanza a tutte quelle persone e famiglie che maggiormente sono in difficoltà.
Il Priore Vicario della Delegazione, don Stefano Antonelli, cavaliere ecclesiastico, coadiuvato da padre Secondo Ballati, Superiore dei frati minori e guardiano del convento, hanno benedetto le borse e recitato alcune preghiere assieme ai numerosi Cavalieri presenti.
Il Delegato vicario, cav. Pietro Coppelli, ha voluto ricordare l’indimenticabile figura del Delegato Avv. Corrado Sforza Fogliani, cav. di Gran Croce, che sotto alla sua guida la Delegazione si è fortemente radicata nel piacentino.
Il Priore Vicario rev. Don Stefano Antonelli ha letto la lettera che il Gran Priore dell’Ordine, Cardinale Renato Raffaele Martino, ha inviato a tutti i Cavalieri e Dame in occasione dell’imminente festività della Santa Pasqua.

Nella foto, da sinsitra don Stefano Antonelli, Pietro Coppelli e padre Secondo Ballati.

Pubblicato il 3 aprile 2023

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Successo a Gragnano per la marcia di Annibale

 marcia annibale

È stata davvero un grande successo l’edizione 2023 della “Marcia di Annibale” che si è svolta a Gragnano, come da tradizione, ad inizio primavera. Nonostante il cambio dell'orario e le previsioni metereologiche non proprio favorevoli, l'iniziativa ha registrato una grande affluenza. Sono state 850 le persone si sono infatti presentate ai nastri di partenza sorprendendo anche gli organizzatori.   Tra i marciatori anche un nutrito numero di ragazzi e ragazze delle scuole di Gragnano, Agazzano e Gazzola con i loro insegnanti. All'arrivo gli stessi hanno firmato un pannello gigante a sugellare la loro partecipazione. È grande dunque la soddisfazione del presidente e dei volontari della Proloco che hanno voluto favorire la partecipazione sia diversificando i percorsi di marcia sia potenziando i punti ristoro. Il tutto con un occhio anche all'integrazione. Al ristoro finale infatti sono stati proposti dagli addetti alla cucina sia cibo per celiaci che per partecipanti musulmani. Per i più la cucina ha proposto panini con la coppa, la pancetta, il prosciutto cotto e il formaggio. Il gruppo vincitore Asd Gs Costa, capitanato da Enrico Bacci, si è aggiudicato la bicicletta offerta, come da tradizione, dal Comune di Gragnano.
Il presidente della Proloco, Giuseppe Ghezzi, ricorda che “un ringraziamento particolare va a Coop Alleanza 3.0, main sponsor con il Comune, nonché ai volontari fondamentali per la buona riuscita della manifestazione”. “Bellissimo è vedere Gragnano in movimento - commentano Marco Caviati e Patrizia Calza, rispettivamente vice e sindaco del Comune - non vediamo l'ora di ripetere il successo con la Festa della Domenica in Albis, prossimo appuntamento a cui la stessa Pro loco sta lavorando alacremente. Confidiamo in un'altra grande partecipazione di pubblico”.

Pubblicato il 3 aprile 2023

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Nel regno delle Api in Emilia

grazie emauro azenda biofilìa sarinao


Indispensabili per l’ecosistema e fondamentali per la produzione di cibo, le api sono preziosissime per la vita e per l’equilibrio del pianeta. Grazie all’impollinazione garantiscono che circa l’80 per cento di ciò che mangiamo arrivi in tavola. Ma messi a dura prova dal cambiamento climatico, le monoculture, l’uso di pesticidi in agricoltura, questi insetti tanto importanti sono sempre più a rischio.
A ricordarlo è la Giornata Mondiale delle Api, che si celebra il 20 maggio. 
Occasione per riflettere su come tutelare le api e gli altri insetti impollinatori e per conoscere da vicino queste paladine della biodiversità, viaggiando di arnia in arnia alla scoperta del loro universo straordinario. E se l’Emilia è la terra dell’enogastronomia, la Food Valley italiana, molto lo deve anche alle api e ai tanti apicoltori emiliani, che oltre ad assicurare una produzione agricola di qualità, danno origine a varie tipologie di miele.
Per assaporarlo, con Visit Emilia – www.visitemilia.com - si può viaggiare tra le più affascinanti aziende apistiche emiliane. Come Api Libere, la fattoria che sorge sulla Strada della Biodiversità, il percorso ad anello che attraversa il Parco della Modolena, a 10 minuti dal centro di Reggio Emilia. Qui, le giovani apicoltrici, che producono miele biologico e danno vita a progetti ecologici didattici, coinvolgono gli ospiti grandi e piccoli in attività esperienziali, tra visite guidate e laboratori sulle api e sul miele, sugli hotel per api, le erbe aromatiche e spontanee e tante curiosità. Si può anche “adottare un’ape” e contribuire alla sua salvaguardia. Sulle prime colline a sud di Reggio Emilia, la Tenuta la Razza è un agriturismo con azienda agricola biologica dove non possono mancare le ronzanti api. Diversi i prodotti tipici della bottega, dalle farine alla pasta e ai prodotti da forno, dai vini ai condimenti balsamici, dal Parmigiano Reggiano ai salumi e il miele. Nell’agriturismo si può soggiornare, godendo di colazioni a base di prodotti freschi di giornata, assaporare i piatti del ristorante, fare un tuffo nella piscina con acqua al sale, noleggiare ebike per esplorare il territorio.

Nel piacentino a Borgonovo e a Sariano di Gropparello


Vicino Borgonovo Val Tidone (PC), le arnie popolate da api, fuchi e dalla regina, attendono di essere esplorate tra le campagne dell’azienda agricola Il Fucoré. Un’esperienza lontani dai rumori della città, per ritrovare il contatto più puro con la natura, tra le meraviglie della Val Tidone. Si può, infatti, anche soggiornare nel b&b dell’azienda agricola e vedere il laboratorio di apicoltura, con assaggi di miele.
Nella Riserva naturale geologica del Piacenziano, in Val Vezzeno, Mauro e Grazia si prendono cura dell’azienda agricola biologica Biofilia, le cui api danno origine ad ottimo miele piacentino di acacia, tarassaco, tiglio, castagno, melata e girasole. Sono fondamentali anche per le diverse produzioni dell’orto, le cui verdure di stagione vengono talvolta raccolte insieme agli ospiti, e per i frutti antichi del rigoglioso frutteto, in cui si coltivano più di 20 tipologie di mele con cui gli apicoltori fanno un succo limpido, non filtrato, torchiato a mano. Qui ci sono tante galline che scorrazzano all’aria aperta, ma a destare la curiosità dei più piccoli sono i bellissimi polli ornamentali. L'azienda è un punto di partenza strategico per esplorare a piedi la natura emiliana, in quanto situata su un sentiero del CAI Piacenza.

L’azienda agricola biologica Casa Pietra è la casa delle api. Una dimora di campagna immersa tra le colline di Salsomaggiore Terme (PR), vicino al Castello di Tabiano. È il luogo in cui scoprire diverse tipologie di miele, tra acacia, castagno, tiglio, ma anche il polline, la propoli, la pappa reale, partecipando a degustazioni guidate, in un paesaggio sorprendente. Casa Pietra produce miele biologico ed alleva le api seguendo i loro ritmi naturali. È, inoltre, un’azienda agricola sostenibile, che impiega energia solare e distribuisce cibo a km zero.

Nella foto, Grazia e Mauro dell'azienda agricola Biofilìa di Sariano di Gropparello nella valle del Piacenziano.

Pubblicato il 29 marzo 2023

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«Piacenza fa veramente scuola?» Luci e ombre tra risorse Pnrr e rischio dispersione

 relatorifonda

Piacenza fa veramente scuola? Una scuola effettivamente capace di costruire didattica innovativa, anche attraverso il ripensamento funzionale e appagante degli d'ambienti d'apprendimento? Questi gli interrogativi al centro del confronto a più voci che lunedì 27 marzo scorso ha concluso il ciclo di incontri su scuola e Pnrr, promosso dall’associazione Liberi presso l’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano.“
Tre serate sul tema affrontato da varie angolazioni e con diversi attori, “Piacenza fa scuola - Un territorio al servizio dell’innovazione” il titolo dell'ultimo appuntamento: una tavola rotonda che ha visto dialogare genitori, docenti e altre figure vicine al mondo scolastico; compreso il presidente della Fondazione Roberto Reggi. Lo scopo? Condividere appunto diverse esperienze, tra percorsi innovativi già intrapresi, sfide imminenti e criticità persistenti da affrontare.

A dimostrare quanto la nostra scuola piacentina e i suoi attori si adoperino, con le scarse risorse che hanno a disposizione, a creare innovazione condivisa, ci hanno pensato Rossana Galvani e Daniela Monti, genitori dell’istituto comprensivo di Pianello. Il percorso di formazione alla partecipazione da loro presentato e già attivo nelle scuole parte dall'infanzia, con l'agorà, il Consiglio comunale dei bambini, attività pratiche (come la pulizia delle aree comunali o il mercato della solidarietà), e arriva agli adulti, con il Comitato dei genitori: considerati parte integrante della scuola, risorsa fondamentale dell'ecosistema d'apprendimento e non sua controparte.
Federica Bassi (Docente IC Rottofreno) ha illustrato le innovazioni realizzate dalla sua scuola nell'ambito dei tempi della didattica: alla riduzione dei tempi di didattica curricolare (comunque centrale) corrisponde una personalizzazione dei contenuti, particolarmente attenta agli alunni con difficoltà; nell'ottica di “un'essenzializzazione” dei curricula. Un'innovazione che si riflette anche sul ripensamento degli ambienti e delle modalità di apprendimento.
“Officina d'esperienza” e “finestra sul mondo” l'Istituto Romagnosi, che con il progetto “Erasmus” illustrato dagli insegnanti Salvatore Mortilla e Daniela Scaglioni, è diventata la prima scuola certificata Fair Trade in Italia. Un progetto di impresa simulata nell'ambito del commercio equo solidale fondato sul “progect based learnig, che ha permesso agli studenti di sviluppare competenze pratiche e valori etici attraverso scambi relazionali di natura internazionale.

Molte luci quindi nel panorama scolastico piacentino, ma non mancano le ombre. Problematicità sottolineate nella seconda parte della serata da Mauro Monti dell’associazione Liberi, già dirigente scolastico, che ha messo in luce gli ostacoli burocratici nella gestione dei fondi Pnrr.
“Con l'illogica dei bandi gli Enti Locali si trovano in difficoltà a disporre delle risorse, in particolare di quelle per la costruzione di nuove scuole: è urgente investire su una progettazione veramente innovativa, che superando la decadenza strutturale di molti dei nostri edifici scolastici si basi sull’idea che la bellezza di uno spazio è fattore di stimolo agli apprendimenti”.
Non solo, lo stesso Monti ha mostrato come in Italia non manchino esempi di eccellenza in questa direzione. È il caso, non unico, di Torino, dove soggetti privati hanno assunto l'onore della completa ristrutturazione di due scuole pubbliche secondo principi di innovazione, condivisione e replicabilità. Risultato finale: edifici all'insegna di funzionalità e bellezza. “Siamo ad un punto di svolta per le nostre scuole, grandiose le opportunità da sfruttare, ma molti anche i rischi di dispersione delle risorse pubbliche. Gli interventi antisismici nell'edilizia scolastica sono importanti per contrastare eventual minacce future, ma fare vivere gli studenti in ambienti poco decorosi crea una condizione di svilimento costante, certo non favorevole a benessere e conoscenza.
Le soluzioni si possono trovare solo attraverso il dialogo e la partecipazione attiva dei diversi protagonisti dell'ecosistema scuola, in un'ottica di realizzazione collettiva degli interventi necessari”.

Scettico sulla gestione statale dei fondi Pnrr devoluti alle scuole è stato, dopo Monti, Giovanni Zavattoni, segretario Flc Cgil, che ha denunciato tra le lacune di sistema una scarsa trasparenza nei  criteri di spartizione delle risorse. Giudizio invece globalmente favorevole sull'auspicata riforma degli istituti comprensivi:”Non sono potuti diventare realtà in precedenza perché mancavano le scuole; oggi, con la costruzione di nuove scuole medie, le condizioni per la loro nascita sembrano più vicine. È però essenziale che questi istituti rispondano all'esigenza di un tangibile miglioramento di qualità delle nostre scuole e non solo ad un' inutile operazione burocratica in stile ‘taglia e incolla”.

Alle molteplici sollecitazioni ha quindi risposto Roberto Reggi, impegnandosi in nome della Fondazione a sostenere futuri progetti di didattica innovativa. “Lo abbiamo già fatto supportando con 600mila euro 11 Comuni, per permettere loro di realizzare i progetti per  l'accesso ai bandi Pnrr: un aiuto valso 35 milioni di finanziamenti ottenuti successivamente. Non si può del resto affermare che Piacenza e la Fondazione, nel ruolo sussidiario che le compete, non facciano la propria parte per sviluppare progetti d'avanguardia: basti pensare alle nostre biblioteche innovative, alla promozione della cultura musicale e alla nascita di Bottega XNL, che potrebbe diventare la scuola diffusa di Piacenza, dove vorremmo vedere imparare tutti i nostri ragazzi e non solo chi desidera fare del teatro e del cinema il proprio mestiere”.

Le conclusioni dell'incontro sono state affidate a Massimo Trespidi: “Oggi la politica deve uscire dai recinti e ritrovare un dialogo costruttivo, anche tra posizioni differenti.”
In questa direzione ha annunciato il prossimo focus su cui l'associazione Liberi intende confrontarsi: “Promuoveremo un nuovo ciclo di serate dedicate al crescente disagio giovanile, che trova nella scuola  un fondamentale contesto d'analisi, e all'urgenza di un nuovo welfare capace di individuare e arginare quel disagio”.

Micaela Ghisoni

Pubblicato il 2 aprile 2023

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Aumentano le vendite al dettaglio: +2,1%

 vendite in crescita

Nel quarto trimestre 2022, le vendite a prezzi correnti degli esercizi al dettaglio in sede fissa dell’Emilia-Romagna sono aumentate con un ritmo leggermente più sostenuto (+2,1%) rispetto a quello del trimestre precedente, seppur non corrispondente al passo dell’inflazione dei prezzi al consumo. Questo incremento ha comunque consentito di superare decisamente il livello delle vendite dello stesso trimestre del 2019, l’ultimo precedente la pandemia, rispetto al quale le vendite correnti sono risultate superiori del 3,5%. L’indicazione emerge dall’indagine congiunturale sul commercio al dettaglio realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

La pandemia, la ripresa dell’attività e la fiammata inflazionistica poi hanno decisamente accentuato i processi di cambiamento che da anni caratterizzano il settore del commercio, ma anche le variazioni dei comportamenti dei consumatori, con effetti sui settori del dettaglio. L’accelerazione delle vendite nel corso del trimestre ha interessato tutte le tipologie del commercio anche se è stata trainata dal boom delle vendite di iper, supermercati e grandi magazzini, sostenute anche dalla ricerca di convenienza a fronte della crescita dei prezzi. Le vendite del dettaglio specializzato alimentare sono aumentate dell’1,1% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Anche le vendite del dettaglio specializzato non alimentare sono aumentate dell’1,1%, grazie alla stagionalità favorevole e nonostante la riduzione del potere di acquisto. Tra le tipologie del dettaglio non alimentare prese in esame, le vendite di abbigliamento e accessori hanno confermato la recente tendenza negativa e sono diminuite rispetto allo stesso trimestre del 2021 (-2,1%).

Al contrario le vendite di prodotti per la casa ed elettrodomestici hanno decisamente accelerato il ritmo della loro crescita con un incremento del 4,6 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2021. Nell’insieme anche il passo della ripresa tendenziale delle vendite di altri prodotti non alimentari è apparso in contenuta ripresa nel trimestre (+1,6%). Lasciando il dettaglio specializzato, sono stati Iper, super e grandi magazzini che hanno decisamente trainato la complessiva ripresa dei consumi nell’ultimo trimestre 2022, traendo vantaggio dalla maggiore attenzione dei consumatori verso la convenienza a fronte della notevole accelerazione dell’inflazione, e che hanno fatto segnare una decisa ripresa tendenziale delle vendite (+5,7%).

La disaggregazione dei dati economici in funzione della dimensione delle imprese testimonia a favore dell’esistenza di una marcata correlazione positiva tra l’andamento delle vendite e la dimensione aziendale. Nell’ultimo trimestre dello scorso anno, le vendite della piccola distribuzione (da 1 a 5 addetti) hanno subito solo una lieve flessione dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2021. Al contrario, le imprese di media dimensione da 6 a 19 addetti hanno ottenuto un nuovo aumento delle vendite rispetto allo stesso trimestre del 2021 (+1,9%) sostanzialmente della stessa ampiezza di quello del trimestre precedente. Infine, il ritmo della crescita delle vendite delle imprese di maggiore dimensione, ovvero con almeno 20 addetti, è sensibilmente aumentato tanto da risultare il più elevato (+4,4%).

Al 31 dicembre 2022 le imprese attive nel commercio al dettaglio sono risultate 41.917 e rispetto ad un anno prima sono diminuite di 840 unità con la discesa più rapida degli ultimi 10 anni (-2,3%) fatta eccezione per quella subita nel 2019. In termini di forma giuridica la variazione rilevata in ambito regionale continua a essere frutto della composizione tra due tendenze contrarie. Solo le società di capitale sono aumentate (+2,5%, +178 unità), mentre hanno accentuato la loro tendenza negativa sia le ditte individuali (-791 unità, -2,7%), sia le società di persone (-3,6%, -303 unità), per queste ultime la tendenza è stata favorita dall’attrattività della normativa relativa alle società a responsabilità limitata. A ciò si è aggiunta la rapida tendenza alla flessione dell’insieme assai meno numeroso delle cooperative e dei consorzi (-7,5%). Il commercio al dettaglio è stato duramente colpito dalla pandemia nel 2020 e nel 2021 ha colto solo in parte la successiva ripresa dei consumi. Nonostante la velocità dei cambiamenti nel settore del commercio e nei comportamenti dei consumatori e soprattutto una fiammata inflazionistica senza precedenti, il 2022 si è chiuso con un ulteriore recupero del valore delle vendite del 2,3%. Questo costituisce il più rapido incremento mai registrato dall’avvio della rilevazione, escludendo quello ottenuto nel 2021, ma non ha ugualmente ancora permesso di recuperare il valore delle vendite effettuate nel 2019, rispetto al quale quelle del 2021 sono risultate ancora inferiori dello 0,6%.

Pubblicato il 28 marzo 2023

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