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Notizie Varie

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Firmato il protocollo d’intesa tra Banca di Piacenza, Università Cattolica e Camera di Commercio

  banca

È stato firmato nella Sala Ricchetti della Sede centrale della Banca di Piacenza il protocollo d’intesa tra Istituto di credito locale, Università Cattolica del Sacro Cuore-Campus di Piacenza e Camera di Commercio dell’Emilia per la realizzazione della Giornata dell’economia piacentina, tornata con successo tre anni fa - dopo un lungo periodo di interruzione - per iniziativa della Banca e dell’Università Cattolica, che hanno coinvolto la Camera di Commercio, con specifico riferimento all’evento finale - che quest’anno si terrà lunedì 26 maggio - durante il quale sarà presentato il Report annuale sul sistema economico piacentino curato dal Laboratorio di Economia Locale-LEL (Centro di ricerca dell’Università Cattolica) sotto la responsabilità scientifica del prof. Paolo Rizzi.

Al fine di programmare l’attività, è stato istituito un Comitato di indirizzo e coordinamento, promosso da Eduardo Paradiso, composto dai professori Enrico Ciciotti e Paolo Rizzi (Università Cattolica); dall’avv. Domenico Capra e dal dott. Stefano Beltrami, rispettivamente vicepresidente del Cda e responsabile Ufficio Marketing della Banca di Piacenza; dal dott. Filippo Cella e dal dott. Matteo Ruozzi della Camera di Commercio dell’Emilia.

Il protocollo d’intesa è stato firmato dal presidente della Banca Giuseppe Nenna, dal direttore dell’Università Cattolica di Piacenza Angelo Manfredini e dal vicepresidente della Camera di Commercio dell’Emilia Filippo Cella. Il dott. Manfredini ha anche siglato, insieme al presidente Nenna, l’accordo tra Università Cattolica e Banca per la realizzazione del Report annuale citato.

Pubblicato il 3 marzo 2025

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La Polizia locale della Provincia tra peste suina e controlli stradali: il report

Report Polizia provinciale

Il Corpo di Polizia Locale della Provincia di Piacenza ha presentato il report dell’attività svolta nel 2024. Ad aprire la conferenza stampa è stata Monica Patelli, presidente della Provincia, che ha ringraziato tutti gli effettivi del Corpo per la dedizione e il senso di appartenenza con i quali vengono svolti tutti i servizi. “Forniscono - ha evidenziato la presidente - risposte concrete all’intera cittadinanza con tutela faunistica, vigilanza stradale e nucleo amministrativo, tutti in stretto collegamento con il Comando. Sottolineo anche la fattiva collaborazione con le altre forze di polizia, il costante interfacciarsi con i Comuni del territorio (e le rispettive Polizie) e gli Atc, il coordinamento dei volontari e il fondamentale apporto sul fronte anti peste suina, in parallelo al quale si colloca la costituzione della cabina di regia per la gestione congiunta dell’emergenza Psa che è diventata punto di riferimento anche per altri territori”.
La presidente Patelli ha dedicato un ringraziamento particolare “per la competenza, l’abnegazione, il senso di appartenenza e la generosità” al comandante della Polizia Locale della Provincia di Piacenza Luigi Rabuffi, prossimo alla pensione dopo 43 anni di servizio per l’ente di Corso Garibaldi. Alle considerazioni ai ringraziamenti della presidente si è unito anche Federico Bonini, consigliere con delega a Emergenza Peste Suina, Polizia provinciale, caccia e pesca. “In questi mesi le deleghe che ho assunto mi hanno consentito di osservare ancora più da vicino l’ottimo lavoro del Corpo di Polizia Locale della Provincia di Piacenza, ai cui operatori – in quanto sono tra quelli a più stretto contatto con le persone – è legata una grossa fetta della positiva immagine dell’Ente. Professionalità, impegno, efficienza e qualità sono del resto riconosciuti anche da tutte le realtà con le quali il Corpo lavora in sinergia, anche nel delicatissimo fronte del contenimento della Psa”. A questo stesso proposito, il dirigente della Polizia Locale della Provincia di Piacenza Davide Marenghi ha rimarcato “L’eccellenza dello sforzo organizzativo messo in campo nel 2024 dal Comando per gestire l’emergenza ridistribuendo le forze, soprattutto nella necessaria riprogrammazione dello stock di ore lavorative disponibili, in un contesto in continua evoluzione. Da questo punto di vista, tutto il personale ha mostrato notevole capacità di adattamento e di innovazione, sia nell’utilizzo di nuovi strumenti che nella loro gestione”.

 I dati

Nel dettaglio delle cifre del Report 2024 sono entrati Luigi Rabuffi e Matteo Re, rispettivamente comandante e il vicecomandante della Polizia Locale della Provincia di Piacenza. Considerando che da gennaio a novembre 2024 gli operatori del Corpo sono stati 13 (perché le due assunzioni che hanno riportato il totale a 15 sono avvenute a dicembre 2024) contro i 16 (scesi tra marzo e dicembre 2023 a 13 per due pensionamenti e una mobilità) di quasi tutto l’anno precedente, il raffronto tra i numeri degli ultimi due anni evidenzia mole e qualità del lavoro svolto.
Tra i tantissimi dati - i dettagli sono nel Report completo, in allegato – spiccano le 17.378 ore di attività (la media di ore per operatore è salita da 1.269 a 1336,8), distribuite in ogni giorno dell’anno, svolte da Comando, Nucleo Amministrativo, Nucleo Operativo Tutela Faunistica (Ittico-Venatoria) e Nucleo Operativo Stradale; i 137.391 km di km percorsi (la media per operatore è salita dai 9.764 km del 2023 ai 10.568 km del 2024) nei servizi di vigilanza territoriale lungo gli oltre novecento km di strade di competenza; i 6.215 controlli (erano stati 6.081 nel 2023) effettuati; i 6.966 verbali complessivamente elevati, con 6 denunce penali.
Tra le infrazioni al Codice della Strada, sono state sottolineate le 929 per eccesso di velocità e le 56 per circolazione con mezzo privo di assicurazione. Sempre molto atteso il dato relativo ai transiti di mezzi pesanti non consentiti sul ponte tra Castelvetro Piacentino e Cremona, che sono in ulteriore diminuzione: nel 2024 sono stati 5.310 (erano 6.119 nel 2023 e 7.317 nel 2022), dei quali 2.357 (erano 3.937 nel 2023, 3.650 nel 2022) in direzione di Cremona e 2.953 (erano 2.182 nel 2023, 3.667 nel 2022) in direzione di Piacenza.

Pubblicato il 3 marzo 2025

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Nasce il «Comitato Eventi Alta Val Tidone»

Comitato eventi Valtidone

Nella Sala Consigliare del Comune di Alta Val Tidone, nei giorni scorsi,  si è ufficialmente riunito il nuovo gruppo di volontari che ha deciso di dar vita al “Comitato Eventi Alta Val Tidone”.
Un’iniziativa, capitanata dal neo-presidente Andrea Albertini, a cui hanno aderito diversi volontari provenienti dalle già esistenti associazioni e dalle pro loco attive sul territorio. Carlo Fontana, consigliere delegato alle associazioni di volontariato, ha aperto l’incontro presentando il nuovo comitato che ha l’obiettivo di rafforzare il legame tra i cittadini, le associazioni e il territorio; “Come amministrazione siamo pronti a sostenere questo nuovo gruppo affinché Alta Val Tidone possa mantenere le sue tradizioni e diventare un luogo sempre più vivo e accogliente”, ha chiuso così il suo intervento. Il comitato si occuperà in primis dell’organizzazione della Grande Fiera di Nibbiano, la storica manifestazione dedicata al bestiame che si tiene ogni anno il terzo martedì di agosto. Inoltre s’impegnerà nella gestione e promozione degli altri eventi che animano il territorio durante l’anno. “Sono fiero di poter ricoprire quest’incarico e lavorare insieme a tutti voi per realizzare i nostri obiettivi comuni. Sono molto felice che i cittadini abbiano deciso di appoggiare il mio progetto”, dice il nuovo presidente dopo aver notato una vasta partecipazione, passando dai primi pochi partecipanti a circa una ventina di persone in meno di una settimana. Infine il nuovo presidente ha sottolineato il grande senso di responsabilità che il comitato ha verso la comunità e le radici di Alta Val Tidone e ha dichiarato che con il loro impegno contribuiranno, unitamente alle altre associazioni, ad azioni di beneficienza. Durante l’occasione sono stati nominati anche gli altri incarichi essenziali per la costituzione del comitato: Lucio Botteri affiancherà Albertini nel ruolo di vice-presidente, Michela Picchioni ricoprirà la funzione di segretario e Mattia Valorosi quella di tesoriere.

Pubblicato il 1° marzo 2025

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Raccolte 3.493 confezioni per il banco farmaceutico

banco farmaceutico

Durante la 25ª edizione delle Giornate di Raccolta del Farmaco di Banco Farmaceutico (4–10 febbraio), sono state donate oltre 640.000 confezioni di medicinali, pari a un valore di oltre 5,7 milioni di euro. Aiuteranno almeno 463.000 persone in condizione di povertà sanitaria di cui si prendono cura 2.031 realtà assistenziali convenzionate con la Fondazione Banco Farmaceutico.
All’iniziativa hanno aderito 5.908 farmacie in tutta Italia. Sono stati coinvolti più di 26.500 volontari e oltre 20.600 farmacisti. I titolari delle farmacie hanno donato a Banco Farmaceutico oltre 850.000 euro. A Piacenza e provincia, hanno aderito 35 Farmacie e sono state raccolte 3.493 confezioni (pari a un valore di 32.722 euro) che aiuteranno i circa 2000 ospiti di 21 realtà assistenziali. In Emilia-Romagna hanno aderito 552 farmacie e sono state raccolte 58507 confezioni, (pari a un valore di 531151 euro) che contribuiranno a curare le persone assistite da 203 realtà del territorio regionale. È necessario continuare a sostenere Banco Farmaceutico al fine di supportare, così, le realtà assistenziali che si prendono cura dei bisognosi: la povertà sanitaria, infatti, rappresenta ormai un elemento endemico. Le persone che, nel 2024, non hanno potuto acquistare farmaci per ragioni economiche sono 463.176 (7 residenti su 1.000) in aumento dell’8,43% rispetto all’anno precedente. Molte di queste, sono minori, pari al 22% del totale (102.000 unità). A rivolgersi alle realtà assistenziali per ricevere farmaci e cure sono, prevalentemente, uomini, (il 54% del campione, contro il 46% delle donne) e adulti (18-64 anni, pari al 58%). Pressoché uguale è la quota di cittadini italiani (49%, pari a 225.594 unità) e di quelli stranieri (51%, pari a 237.583 unità).

Pubblicato il 2 marzo 2025

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Lo psichiatra Cornaggia: «Giovani e adulti hanno bisogno di riconoscersi in relazione»

 Foto 2 incontro

“Oggi si sente spesso parlare di emergenza educativa, ma io credo sarebbe più opportuno chiamare il disagio che stiamo vivendo «emergenza culturale»: un fenomeno nuovo ed allargato, che non riguarda soltanto i giovani ma anche gli adulti”. Lo ha detto Cesare Maria Cornaggia, psichiatra e professore associato dell’Università Bicocca di Milano, protagonista lo scorso 21 febbraio dell'incontro:“Fragilità e Desiderio: giovani e adulti nella società delle paure” Organizzata dall'associazione Liberi presso l’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, la serata ha visto la presenza di una nutrita platea e ha lasciato spazio ad un ricco dibattito con il pubblico sulle problematiche attuali; nel tentativo di indicare una possibile strada che riesca almeno a decifrare e a dare risposte parziali alle fragilità diffuse. A stimolare con domande e considerazioni l'analisi dell'esperto e il successivo confronto sono stati Mauro Monti e Massimo Trespidi, organizzatori e moderatori della serata.

 Serve la responsabilità degli adulti

“Le statistiche e l'esperienza clinica e relazionale ci dicono che oggi attacchi di panico, depressione, ansia, dis-percezione corporea e ritiro sociale sono in netto aumento. Siamo difronte ad un malessere diffuso - ha spiegato Cornaggia -, che però non ha un nome definito e fatica ad essere espresso. Un'apatia estesa in bilico tra patologia e normalità, i cui confini e le cui origini non sono facili da inquadrare neanche per gli esperti di settore. «Non ho voglia, sono triste», si sente spesso dire dalle persone, senza che però esse stesse riescano a capire la natura del loro malessere ”.
“I paradigmi a cui facevo riferimento nella mia professione oggi sono cambiati – continua l'esperto  -. Pensiamo solo all'abbandono scolastico, in notevole aumento negli ultimi tempi: è una tendenza preoccupante, che merita seria considerazione, e indica come ansia e tristezza non rappresentino più gridi d'aiuto da cui riemergere, ma siano percepite troppo spesso come condizioni scontate e quasi ovvie dell'esistenza. In questo contesto, prima ancora di un supporto specialistico (che comunque può essere utile), serve la responsabilità degli adulti”.

Dove si può rintracciare la causa profonda dei mutamenti in atto?

Secondo lo psichiatra alla base della fragilità contemporanea c' è “una crisi d'identità, una difficoltà dell'io a trovare spazio e a definirsi all'interno di una relazione di reciproco riconoscimento”. Da terapeuta percepisco sovente il vuoto lasciato dalla mancanza di un'esperienza di riconoscimento” - ha sottolineato Cornaggia -, un vuoto che si traduce nell'incapacità di incontrare l'altro e di guadarlo in tutta la sua complessità. Troppi giovani vivono per essere amati, ma questo non coincide né con l'amore, né con la libertà. Essere liberi vuol dire fare le cose perché si è consapevoli di essere amati a priori, di far parte di relazioni di fiducia che formano e arricchiscono il proprio io. Sono quindi la perdita del senso di sé e l'impoverimento delle relazioni a produrre quelli che l'esperto considera i due elementi costitutivi dell'emergenza in corso, intimamente legati tra loro: “lo sfaldamento del concetto di realtà” a cui si accompagna “la scomparsa del limite”.
“Oggi la realtà non è più concepita come qualcosa che è, un dato esterno dal quale partire – osserva - ; al contrario viene costruita su misura e inseguita come ciò che dovrebbe essere per arrivare alla felicità. È perciò naturale che il limite e il dolore non debbano più avere posto: tutto deve andare bene, essere bello, performante, le malattie devono guarire sempre. Ma il limite ha un alto valore identitario, se ci pensiamo è proprio attraverso i nostri limiti che riusciamo ad incontrare l'altro in profondità. I giovani ci chiedono di avere dei limiti che li aiutino a definire se stessi. Compito dell'adulto, non sempre facile ma necessario, è darli in maniera adeguata”.
“I no detti ai ragazzi sono efficaci solo se trovano spazio dentro una relazione solida e credibile – ha concluso - . Dobbiamo imparare a metterci in ascolto dei giovani ,ad entrare in dialogo aperti alla possibilità di uscire dal confronto diversi rispetto a quando lo abbiamo iniziato. Siamo disposti a provarci?”.

Micaela Ghisoni

Nella foto, da sinistra Massimo Trespidi, Cesare Maria Cornaggia e Mauro Monti.

Pubblicato il 27 febbraio 2025

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