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Notizie Varie

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Mille euro all’Aido dal gruppo sportivo «Terre Veleiate»

Donazione terre Veleiate

Nella splendida cornice del foro di Veleia Romana il Gruppo Sportivo Terre Veleiate ha consegnato l'assegno benefico alla sezione Aido di Lugagnano, frutto della raccolta fondi collegata alla 12esima edizione della Marcia delle Terre Veleiate. L'evento sportivo, che si è svolto in Alta Valchero ed Alta Valdarda lo scorso 8 giugno, ha consentito di mantenere la promessa di aiutare l'Aido dell'alta val d'Arda che quest'anno festeggia il 35° di fondazione. Mille euro l'importo donato che verrà utilizzato per continuare in modo ancora più efficace la campagna di sensibilizzazione sull'importanza della donazione degli organi.
Ecco che si sono incontrate due associazioni di volontariato che oggi detengono rispettivi invidiabili record: il gruppo sportivo con il record storico di partecipanti alla marcia i cui percorsi sono unanimemente considerati i più affascinanti della provincia e la sezione Aido di Lugagnano che ha convinto ben il 95% di adulti a dichiarare la volontà di donazione. Alla cerimonia di consegna erano presenti per il GS Terre Veleiate il Presidente Valeria Tedaldi con Michela Bubba e Rosanna Libè, mentre per l'Aido, oltre al presidente Giancarlo Bersani, erano presenti il tesoriere Claudio Miserotti e la consigliera Imelde Biaggi.

Pubblicato il 26 giugno 2025

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Il premio «Castellano dell’Anno» alla Pro Loco di Castel San Giovanni

Premio alla pro loco di Castelsangiovanni

Sergio Bertaccini racconta l’emozione per il premio “Castellano dell’Anno”, assegnato alla Pro Loco di Castel San Giovanni di cui è presidente. E intanto, alle sue spalle, i suoi collaboratori sfrecciano avanti e indietro, da un fornello all’altro. Un’immagine più che emblematica. Neanche il tempo di ritirare la prestigiosa targa dalle mani del sindaco Valentina Stragliati che i volontari sono già tornati al lavoro. Già perché a Castel San Giovanni si festeggia il patrono, con la 38esima Fiera di San Giovanni Battista, una tre giorni all’insegna di musica, intrattenimento, cultura. E quelli della Pro Loco non sono certo tipi da restare con le mani in mano, soprattutto in un’occasione del genere. E così eccoli, a sfidare il caldo armeggiando tra pentoloni, forni e fornelli per garantire ai presenti piatti della tradizione cucinati con sapienza e passione: i pisarei e faśö piacentini (ribattezzati “Pisarei di San Giovanni”) e l’immancabile batarò i piatti più gettonati. Poi tortelli, salamella, spiedino. Il tutto innaffiato da ottima birra fresca, vino dei nostri colli e torte fatte in casa. La Fiera di San Giovanni Battista ha iniziato ad animare la città domenica 22 giugno e si concluderà oggi, martedì 24 giugno, senza poi dimenticare gli antipasti musicali organizzati nei giorni precedenti tra Villa Braghieri, piazza XX settembre e il Teatro Verdi. Insomma, una 38esima edizione in grande stile e dal ricco programma, a sottolineare la forza di un legame che unisce saldamente questa ricorrenza alla propria comunità. Una 38esima edizione che per la Pro Loco di Castel San Giovanni resterà indimenticabile.

Il “Premio Castellano dell’Anno”, infatti, non è solo un riconoscimento: è il modo in cui la comunità ringrazia i propri concittadini meritevoli, quelli che si sono spesi per il bene di tutti, quelli che fanno la differenza. E dopo tanti anni trascorsi a valorizzare e promuovere il proprio territorio, la Pro Loco meritava davvero questo “grazie”. Basti pensare a iniziative come Cioccolandia o Floravilla, eventi in grado di portare in Val Tidone visitatori ed espositori da altre province e da altre regioni. E poi la beneficenza, la solidarietà, il coinvolgimento costante del tessuto sociale castellano: la Pro Loco, quando si muove, trascina tutti con sé, coinvolgendo i commercianti e le grandi aziende, le istituzioni e le associazioni. Un motore, un perno intorno al quale il territorio si muove, mostrando le proprie peculiarità e le proprie eccellenze in giro per il Nord Italia e non solo. Per la Fiera di San Giovanni Battista i volontari della Pro Loco hanno personalmente preparato oltre 30 chili di Pisarei: “Ci siamo trovati alla sera, queste sono splendide occasioni per stare insieme. Non a caso, una volta arrivati a 30 chili abbiamo deciso di ritrovarci ancora una volta, giusto per il piacere della compagnia. E così siamo arrivati a 32 chili!”, spiegano tra i sorrisi. La genuina consapevolezza di lavorare insieme per la propria terra rende meritevoli anche i sacrifici, e per una Pro Loco come quella castellana i sacrifici sono davvero tanti. Organizzazioni complesse, logistica, tempo libero spesso occupato dagli impegni: solo una forte passione può garantire così tanta energia. “La soddisfazione è grandissima, non solo da parte mia, ma da parte di tutti i soci della Pro Loco che sono rimasti meravigliati e sorpresi”, commenta il presidente Bertaccini.

“L'amministrazione comunale lo ha annunciato a noi direttamente, prima che la notizia venisse resa pubblica dagli organi di informazione. Il primo cittadino lo ha voluto comunicare direttamente a noi, e questo gesto è stato molto gradito. Domenica scorsa abbiamo ritirato il premio alla mattina e alla sera eravamo già dietro ai fornelli, in piazza per la Fiera di San Giovanni. Stiamo già lavorando per la prossima Cioccolandia: abbiamo già iniziato a prendere i primi contatti e abbiamo già fatto una piccola stesura di quello che vorremmo fare. Anche la prossima edizione sarà speciale: nel 2024 abbiamo festeggiato i vent’anni, mentre quella del 2025 sarà la prima Cioccolandia a sfoggiare il marchio “Sagra di Qualità”, e questo ci rende molto orgogliosi”.

Pubblicatp il 25 giugno 2025

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Cisl: «Tra gli iscritti in metà anno quasi 500 lavoratori si sono dimessi»

Cisl dimissioni volontarie 

La grande fuga dal lavoro: a Piacenza, in 5 mesi 456 persone hanno già dato le dimissioni dal posto di lavoro con il supporto degli uffici Cisl. Il fenomeno delle “grandi dimissioni”, rappresenta ormai una realtà consolidata del nostro mercato del lavoro. Quello che inizialmente sembrava un effetto temporaneo della pandemia di Covid-19 si è trasformato in una tendenza strutturale che coinvolge milioni di lavoratori. Anche nel 2024, le dimissioni volontarie da lavoro dipendente a tempo indeterminato hanno superato il milione e duecentomila unità, confermando la stabilità di questo trend. La provincia di Piacenza non fa eccezione, anzi si distingue per l'intensità crescente con cui i lavoratori stanno ridefinendo le proprie priorità professionali. Le motivazioni che spingono sempre più persone a lasciare un posto di lavoro stabile convergono verso un obiettivo comune: la ricerca di un equilibrio più soddisfacente tra vita professionale e personale. Questo desiderio non rappresenta un capriccio ma una legittima aspirazione a una vita più piena e gratificante, per tutte le generazioni. Le nuove generazioni, in particolare, stanno ridefinendo il concetto stesso di successo professionale. Per molti giovani lavoratori, la conciliazione vita-lavoro e la soddisfazione personale hanno acquisito un peso specifico pari a quello del salario. Il fenomeno delle dimissioni volontarie dimostra che la retribuzione, pur rimanendo importante, non è più l'unico fattore decisionale. I lavoratori cercano sempre più spesso benefit concreti che migliorino la loro quotidianità: la possibilità di lavorare più vicino a casa per ridurre i tempi di spostamento, aziende che offrono servizi di welfare aziendale, opportunità di smart working e orari di lavoro più flessibili.

Michele Vaghini, segretario generale Cisl Parma Piacenza, osserva come specie nelle nuove generazioni si sia sviluppata una scala di priorità che mette al centro il benessere personale. “Nel periodo post Covid, il territorio Piacentino si è trovato di fronte al fenomeno dell’esplosione delle dimissioni volontarie. La situazione che si è venuta a creare rappresenta anche una sfida per le imprese, che devono trovare un equilibrio tra le esigenze dei lavoratori e quelle aziendali al fine di garantire la loro stabilità lavorativa, in un periodo storico in cui c’è scarsità di manodopera specie se qualificata. Diventa sempre più fondamentale l’opportunità di formazione e crescita professionale offerte dalle aziende, per creare contesti che investano nello sviluppo personale e professionale dei dipendenti. Ma vanno aumentati anche gli stipendi, rinnovando i contratti nazionali con tempistiche brevi e adottando la contrattazione aziendale all’interno delle imprese in una logica di sistema partecipativo. Insomma, più qualità del lavoro ma anche più retribuito. Nella provincia di Piacenza, gli uffici Cisl sono diventati un punto di riferimento per chi sta valutando un cambiamento professionale. Dall'inizio dell'anno, oltre 450 persone hanno già cambiato lavoro beneficiando del supporto delle sedi Cisl dislocate in provincia ma ovviamente il numero totale dei dimissionari è molto più alto. Di questo passo, solo come Cisl, arriveremo a ben oltre 1.000 persone che si saranno rivolte a noi nel 2025. Questo dato non rappresenta solo una statistica ma racconta storie di persone che hanno avuto il coraggio di cercare una condizione lavorativa migliore e più adatta alle proprie esigenze”.

I settori maggiormente interessati dalle dimissioni volontarie sono il commercio e il turismo, seguiti dalla metalmeccanica e dall'informatica. Le prospettive future suggeriscono che questa tendenza non si invertirà nel breve termine. Con le proiezioni demografiche che prevedono una riduzione di cinque milioni di persone in età lavorativa entro il 2040, è ragionevole aspettarsi una crescente competizione tra le imprese per contendersi e attrarre i talenti.

Pubblicato il 24 giugno 2025

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GenP, Giovani che partecipano. Premio per le organizzazioni del Terzo settore

 Gen P IMG

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP - Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, di cui fa parte anche la Fondazione di Piacenza e Vigevano, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile. 
Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Candidare il proprio progetto è semplice: fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it sono disponibili il regolamento completo e un agile modulo di partecipazione. 
A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

I componenti della giuria sono il giornalista Ferruccio de Bortoli, Lucrezia Ferrara; Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo; Luca Gori; presidente Commissione Innovazione sociale di Acri; Clara Morelli, autrice Will Media; Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore; Tommaso Salaroli; cofondatore e CEO di Scomodo e Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale.

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Pubblicato il 24 giugno 2025

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Per la manifattura piacentina produzione e fatturato in calo

Manifattura in calo

È risultata ancora in calo, nel primo trimestre del 2025, la produzione della manifattura piacentina. I dati, infatti, parlano di una diminuzione dell’8,1% rispetto allo stesso periodo del 2024; un dato negativo che si è rivelato più pesante rispetto al -0,7% del trimestre precedente e largamente al di sopra della flessione media registrata nel primo trimestre in Emilia-Romagna, che è stata del 3,2%. A evidenziarlo sono le analisi dell’ufficio Studi e statistica della Camera di commercio dell’Emilia sui risultati dell’indagine congiunturale del sistema camerale sulle piccole e medie imprese. Il calo dei volumi, secondo queste analisi, ha portato in terreno negativo anche il fatturato, che è risultato in calo del 7,8%. Gli ordinativi totali – secondo le analisi della Camera di commercio dell’Emilia – sono risultati in flessione del 14,2%), con le settimane di produzione assicurate dalla consistenza del portafogli ordini attestate a 12,8 (11,6 il dato medio regionale), mentre il grado di utilizzo degli impianti è stato del 70,5%. A proposito delle previsioni per l’andamento della produzione nel secondo trimestre 2025, il 51% delle imprese ipotizza stabilità generale, il 23% un aumento e il 26% una diminuzione. Per quanto riguarda le previsioni sugli ordinativi, il 54% ipotizza stabilità, il 22% aumento e il 24% diminuzione. Le previsioni sull’andamento del fatturato indicano che il 26% delle imprese ipotizza una crescita, il 47% prevede stabilità e il 26% un calo.

FOCUS ARTIGIANATO

L’artigianato appare in particolare sofferenza alla fine del primo trimestre 2025 rispetto al medesimo dell’anno precedente. Il peggioramento delle condizioni si evidenzia, in questo caso, con un calo nella produzione del 7% e una contemporanea flessione del 7,6% degli ordinativi totali. Il fatturato complessivo (-6,3%) evidenzia un calo quasi doppio rispetto a quello medio regionale del 3,6%. Le settimane di produzione assicurate dalla consistenza del portafogli ordini alla fine del primo trimestre sono 6,7, quasi in linea col regionale (7,1) mentre il grado di utilizzo degli impianti è al 65,6%, inferiore al 67,9% regionale. Secondo le previsioni di produzione per il trimestre successivo, il 54% delle imprese artigiane piacentine ipotizza stabilità, il 25% aumento e il 21% un calo. Per quanto riguarda gli ordinativi, il 53% ipotizza stabilità, il 24% aumento e il 23% diminuzione. Sul fatturato ci sono previsioni di crescita per il 25% delle imprese, di stabilità per il 53% e di calo per il 21%.

Pubblicato il 24 giugno 2025

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