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Notizie Varie

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A Borgo Val di Taro la storica fiera del fungo porcino Igp

BORGOTARO FIERA DEL FUNGO PORCINO IGP


Nei boschi situati lungo la dorsale appenninica e ricadenti nei Comuni di Borgotaro, Albareto e Pontremoli, la raccolta dei funghi è una consuetudine che si tramanda da molti secoli. Sono proprio queste zone infatti che, a partire dal 1934, sono indicate nelle raccolte di usi e consuetudini vigenti in provincia di Parma, come aree ove si produce il Fungo di Borgotaro. Per “Fungo di Borgotaro”, nella tradizione e nel commercio locale, si intendono le quattro specie di porcino: Boletus edulis, Boletus aereus, Boletus aestivalis e Boletus pinophilus.

Due week end a settembre col Mercato di Campagna Amica
La Fiera del fungo porcino IGP di Borgotaro, rinomato in tutto il mondo, quest’anno si tiene nei week-end 16-17 settembre e 23-24 settembre. Per questa 48esima edizione della fiera del fungo porcino, l’area cucina si troverà in Piazza XI febbraio, porta d’ingresso della fiera, dove per i due weekend i fornelli saranno accesi per ospitare showcooking e degustazioni gratuite.

Ad affiancare lo straordinario fungo porcino Igp della Valtaro ci sarà anche il Mercato di Campagna Amica con i produttori agricoli di Coldiretti, uno spazio attrattivo, dove degustare e acquistare prodotti a km zero. Presenti anche altri prodotti d’eccellenza del territorio, dal Parmigiano Reggiano di Vacca Bruna ai prodotti da forno a base di farro bio, dalle confetture ai frutti di bosco al miele e prodotti dell’alveare, dalle verdure bio ai formaggi di capra freschi e stagionati.

Le proprietà del prezioso frutto del sottobosco
Il fungo porcino IGP di Borgotaro è considerato un prodotto superiore per qualità organolettiche, olfattive e aromatiche, rispetto agli altri porcini che, pur delle stesse specie, provengono da altre zone sia italiane sia estere. Inoltre, è assai diverso dalle altre produzioni tipiche perché rientra tra gli ortofrutticoli, ma non è “coltivato” nel senso classico del termine. La sua fama non è solo a livello culinario, ma è anche legata alla passione di migliaia di cercatori provenienti da ogni parte d’Italia che frequentano i boschi del comprensorio nei mesi di settembre e ottobre. Regolamento per la raccolta e altre informazioni sul sito: www.fungodiborgotaro.com.
La parola “fungo” proviene dal latino fungus (in uso a partire dall’inizio del XIV sec.) e si può accostare al greco spóngos o sphóngos (spugna). Dal greco mykés deriva il termine miceti e micologia e il nome della città di Micene, fondata, secondo il mito, da Perseo proprio là dove, stanco e assetato per il viaggio, fu dissetato dall’acqua racchiusa dal cappello di un fungo.
I funghi sono ricchi di sostanze azotate; il loro valore proteico è del 3% circa, quindi, inferiore alla carne, cereali e legumi. Le sostanze proteiche contengono aminoacidi essenziali, con variazioni anche significative tra specie e specie. I grassi sono circa lo 0,4%, i carboidrati il 6% mentre le sostanze minerali, interessanti da un punto di vista nutrizionale, rappresentano l’1% del peso del prodotto fresco. Il ferro, anche se non ben assorbibile, è significativamente presente, così come potassio, rame, fosforo, zinco (specialmente nei funghi secchi). Contengono vitamina C e vitamine del gruppo B (acido niacinico e pantotenico). Il fungo è composto per il 90% di acqua (10-12% quando essiccato). Il valore energetico di questo prodotto alimentare è di poche calorie (mediamente con meno di 25-35 calorie in 100 gr.), ma può essere un ottimo integratore di vitamine e sali minerali. I funghi contengono pochi glucidi (con pochissimi zuccheri), pochi grassi (0.2-0.4 gr. mediamente in 100 gr.) e non hanno colesterolo. Questo rende il fungo, per quanto ricco di molti elementi, un alimento poco considerato nelle diete per il basso apporto nutrizionale. Il pregio maggiore dei funghi è il valore gastronomico, consistente nell’inconfondibile profumo, capace di nobiliare qualsiasi tipo di preparazione culinaria.
Alcuni funghi sono più ricchi di vitamine solubili in acqua rispetto a molte verdure, contengono poco sale e il contenuto di fibra dietetica è circa 1-3 gr. per 100 gr. Quindi, sicuramente un alimento consigliato per diabetici e cardiopatici.

Pubblicato il 27 agosto 2023

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Anche Cattolica e Politecnico in campo per formare gli specialisti dei Big Data

chiostri politecnico piacenza

Nella Data Valley dell'Emilia-Romagna nascerà la nuova generazione di specialisti nei Big Data, grazie a FutureData4EU: un nuovo progetto europeo – finanziato dalla Commissione Europea con più di 5,3 milioni di euro, su un totale di oltre 8,9 milioni – che darà vita a una “scuola regionale di dottorato” per formare esperti qualificati sui molteplici temi della Data Science. Le applicazioni possibili spaziano dalle simulazioni climatiche alla medicina personalizzata, dalla trasformazione digitale delle imprese alla produzione di nuovi materiali, dalla mobilità sostenibile alla conservazione dei beni culturali.
FutureData4EU è l’unico progetto finanziato in Italia dall’ultimo bando MSCA COFUND, la Marie Skłodowska-Curie Action che, nell'ambito di Horizon Europe, è pensata per sostenere – attraverso un meccanismo di cofinanziamento – lo sviluppo della carriera di ricercatori di talento e il consolidamento di collaborazioni nazionali e internazionali attraverso la creazione di programmi di dottorato e post-dottorato.

Gli Atenei della Regione coinvolti
L’iniziativa è coordinata dall’Università di Bologna in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e con tutti gli altri atenei del territorio regionale: Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma, Campus di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Polo territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano.

“Questo prestigioso finanziamento europeo, ottenuto superando un processo di selezione estremamente competitivo, premia la qualità della proposta scientifica e formativa di FutureData4EU, e dimostra la capacità della rete delle università dell'Emilia Romagna di affrontare temi innovativi e trasversali come quelli legati ai Big Data”, dichiara Alberto Credi, Prorettore per la Ricerca dell'Università di Bologna. “Come maggiore Ateneo della regione siamo orgogliosi di coordinare questo progetto, che ci consentirà di sviluppare profili di elevata professionalità in settori di grande interesse per il territorio”.

che cos'è FutureData4EU

La Regione Emilia-Romagna ha investito nell’iniziativa 505.000 euro a valere sulle risorse del Fondo sociale europeo Plus, mentre l’impegno finanziario complessivo della rete degli Atenei regionali sfiora quota 3,1 milioni di euro. Per un totale, appunto, compreso il cofinanziamento europeo, di quasi 9 milioni.

"Il via libera della Commissione Europea al progetto FutureData4EU - sottolinea l’assessore regionale alla Scuola, Università, Ricerca e Agenda digitale, Paola Salomoni - è un ulteriore riconoscimento del prestigio di cui godono le Università dell’Emilia-Romagna in ambito europeo ed internazionale, con le quali mi complimento per l’eccezionale risultato raggiunto. Si tratta di un progetto di grande rilevanza accademica e scientifica dove più di cinquanta dottorande e dottorandi potranno scegliere il nostro territorio per un percorso di studio e ricerca di tre anni nel campo dei Big Data. Con questo progetto confermiamo e rafforziamo due obiettivi molto chiari che ci siamo dati come Regione: fare dell'Emilia-Romagna la Data Valley d'Italia e d'Europa, e farlo formando e attraendo giovani talenti ad alta specializzazione da tutto il mondo. Un altro tassello per l’attuazione della Legge sui Talenti che si aggiunge però ad una strategia di lungo respiro che ha il proprio cuore nel Tecnopolo Manifattura dove sono già attivi il Data Center del Centro Meteo Europeo per le previsioni a medio termine e il supercomputer Leonardo, infrastruttura gestita da Cineca con una potenza di calcolo senza precedenti nel nostro Paese – l’80% di quella italiana e oltre il 20% di quella europea – al servizio del territorio, dell’Italia e dell’Unione europea. Tecnopolo che ospiterà anche la nascente Università delle Nazioni Unite su 'Big Data e Intelligenza artificiale per la gestione del cambiamento climatico'".

FutureData4EU permetterà di formare una nuova generazione di ricercatori con competenze trasversali e interdisciplinari, sostenendone la carriera e fornendo loro le competenze necessarie alla collaborazione con organizzazioni del settore accademico e industriale, contando su un nutrito network di collaborazioni con i Partner Associati coinvolti nel progetto: sono già 37 quelli che si sono impegnati a collaborare, tra prestigiose realtà industriali e centri e infrastrutture di ricerca nazionali e internazionali in ambito Big Data.

Il progetto partirà in autunno

Il progetto – che partirà in autunno e proseguirà per cinque anni – recluterà con un bando internazionale 53 candidati, di cui 21 andranno all’Università di Bologna, 9 rispettivamente all’Università di Modena e Reggio Emilia, all’Università di Parma e all’Università di Ferrara, 3 candidati saranno assegnati al Polo territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano e 2 al Campus di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Partendo dai corsi di dottorato esistenti nelle università emiliano-romagnole, offrirà una combinazione innovativa di formazione, ricerca e competenze trasversali in ambito Data Science. Le dottorande e i dottorandi si specializzeranno sulle complesse dinamiche di natura culturale, organizzativa, ambientale, tecnologica e politica collegate all’applicazione dei Big Data.

Le ricadute sul territorio
Il Prof. Dario Zaninelli, Prorettore del Politecnico di Milano con delega per il Polo Territoriale di Piacenza, sottolinea come “questa prestigiosa opportunità consenta di avere presso il Polo di Piacenza del nostro Ateneo profili internazionali di giovani ricercatori che, interagendo con le altre Università partner, saranno portatori di nuove esperienze di eccellenza”.

Oggi l’80% della capacità di calcolo italiana si trova sul territorio dell'Emilia-Romagna. Questo soprattutto grazie alle strutture di supercalcolo presenti, dal Data Center del Centro Europeo per le Previsioni Meteo a Medio Termine (ECMWF) al CINECA (uno degli European Large-Scale Facilities, fondatore del PRACE) con il supercomputer Leonardo, sostenuto dall'EuroHPC Joint Undertaking, all'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).

Queste strutture, Partner del progetto FutureData4EU, insieme ad un vivace ecosistema di ricerca e sviluppo, fatto di università di alto livello, centri di ricerca, aziende, cluster e laboratori di innovazione, fanno dell'Emilia-Romagna una vera e propria Data Valley. Un territorio con enormi potenzialità, che per continuare a crescere ha bisogno di esperti qualificati in Data Science, in grado di portare le applicazioni dei Big Data su tutti i principali settori sociali e industriali.

Nel promuovere l’attrazione dei giovani talenti sarà possibile contare su ART-ER, la Società Consortile dell’Emilia-Romagna, che attraverso lo sviluppo dell'innovazione e della conoscenza, si occupa dell'internazionalizzazione del sistema regionale. ART-ER contribuirà attivamente allo sviluppo di carriera dei giovani dottorandi, attraverso delle attività di formazione mirate allo sviluppo dell’imprenditorialità e al rapporto con i Partner industriali.

Pubblicato il 26 luglio 2023

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Aisla, una bilancia speciale donata all'ospedale

aisla donazione piacenza

Una nuova donazione per il reparto di Neurologia dell’Ospedale di Piacenza: è una bilancia pesapersone, dono della sezione di Aisla Piacenza. Si tratta di uno strumento di grande utilità nel Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta in sigla), perché adatto per pesare le persone affette da Sla in sedia a rotelle, grazie alla taratura specifica per l’ausilio. La donazione testimonia, nel 40° di vita associativa come insieme si possa fare la differenza nella qualità di vita delle persone affette da Sla, la sclerosi laterale amiotrofica.

Il Piano diagnostico terapeutico assistenziale
“Un gesto simile mi fa comprendere, ancora una volta, quanto la vicinanza e la sensibilità delle associazioni presenti sul nostro territorio siano elementi importanti per garantire ai pazienti un’attenzione ancor più mirata e capillare. A tal proposito, in questo delicato momento storico, il ruolo di associazioni e volontari si sta rivelando cruciale. Qui a Piacenza il rapporto fra volontari ed equipe ospedaliere è vivo e produttivo, orientato a una continua collaborazione - afferma Paola Bardasi, direttore generale dell’Azienda Usl di Piacenza - Desidero anche spendere una considerazione sui Pdta: questi percorsi dedicati sono un grande esempio di integrazione tra ospedale e territorio. La presa in carico del paziente è davvero integrata. In questo modo la persona, non più all’affannosa rincorsa del giusto interlocutore, può contare su un gruppo ben definito di medici e sanitari a cui affidare il suo intero percorso di cura. Per questo vorremmo arrivare a un protocollo condiviso con le associazioni che sono parte fondamentale per umanizzare sempre più i servizi e le cure. Abbiamo come obiettivo una medicina personalizzata che sappia dare la migliore assistenza ai pazienti e alle loro famiglie”.

Sono 38 i malati in carico all'Ausl di Piacenza
“Questo tipo di bilancia, nella fattispecie, permette di pesare i pazienti che sono su una sedia a rotelle, in quanto alla fine è possibile sottrarre dal peso totale il peso della tara (della carrozzina). Inoltre è possibile stampare subito il risultato e consegnarlo al paziente. Il monitoraggio del peso, per questi pazienti, è molto importante. Segnalo che attualmente i malati in carico a Piacenza sono 38 di cui 25 maschi e 13 femmine; di questi malati 2 sono fuori regione, in quanto risiedono nel Lodigiano”, illustra Emilio Terlizzi, responsabile per l’Azienda Usl di Piacenza del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale dedicato al paziente affetto da sclerosi laterale amiotrofica, affiancato da Elena Braghieri, case manager Pdta Sla, Anna Lisa Albertini per l’assistenza domiciliare e dalla logopedista Rossella Raggi e dell’infermiera Maria Piscopo.
“Il Pdta per i pazienti affetti da Sla - prosegue Terlizzi - garantisce il miglior percorso praticabile all'interno della nostra Azienda. La fase iniziale della Sla è caratterizzata prevalentemente dalla comparsa di disturbi motori; a questo stadio della malattia risulta fondamentale il coinvolgimento di due importanti figure professionali: il medico di medicina generale e lo specialista neurologo. Nella fase pre-ospedaliera l’aspetto che va tenuto in considerazione è il riconoscimento, da parte del medico di medicina generale, dei pazienti con sintomi compatibili con malattia del motoneurone, per esempio, l’esordio della patologia con crampi muscolari notturni o fascicolazioni o disturbi della deglutizione nella popolazione anziana, può ritardare la diagnosi della malattia”.

Aisla, vicina ai malati e alle famiglie

“Aisla da sempre è vicina alle persone - ha dichiarato Vincenzo Soverino, consigliere nazionale Aisla -. In questo senso, le sezioni territoriali rappresentano i nostri occhi. Sono le sezioni che vedono e conoscono, giorno dopo giorno, i bisogni delle persone ma anche delle Istituzioni. Fare sinergia con il territorio significa anche questo, in un atto di restituzione alla città, il dono diventa Bene di tutti e rimane patrimonio della Comunità.”

“Siamo entusiasti di questa donazione - sottolinea Marina Pinto, referente Aisla Piacenza -. Abbiamo ricevuto buoni riscontri dai familiari che ne hanno fatto uso. Erano 5 anni che volevamo donare questo strumento. Ci piace l’idea di poter fare la nostra parte, contribuendo al miglioramento della qualità di vita della nostra Comunità. Non sarà l’unico strumento donato: sono in fase di approvazione due progettualità relative a due aspetti fondamentali della malattia - la respirazione e la fisioterapia - e spero che presto vengano introdotte”.

Che cos'è la Sla

La Sla è una malattia degenerativa che colpisce le cellule nervose che permettono i movimenti volontari dei muscoli. Ha un decorso clinico assai variabile con sintomi diversi e soggettivi.
Negli ultimi anni in tutto il mondo sono stati incrementati gli studi per giungere a una cura efficace, ma al momento non esiste una terapia capace di farla regredire: esistono però farmaci in grado di rallentarne la progressione e alleviarne i sintomi. La Sla coinvolge e determina la perdita di funzioni in tutti i distretti muscolari scheletrici con progressiva perdita di autonomia e profonda modifica dello stile di vita.
Proprio per il fatto che la malattia determina una progressiva perdita di più funzioni (motoria, respiratoria, deglutitoria e di comunicazione) è necessario che il follow-up clinico preveda la presenza di diverse figure professionali.
Il paziente viene quindi preso in carico da un team multiprofessionale e interdisciplinare composto dai professionisti provenienti dai più disparati reparti (oltre al già menzionato medico di base: neurologo, pneumologo, otorinolaringoiatra, logopedista, dietista, case manager ospedaliero, case manager territoriale, infermiere, fisioterapista, psicologo, logopedista territoriale, otorinolaringoiatra territoriale, pneumologo, fisiatra e neuropsicologo).

Alla presentazione alla stampa della donazione erano presenti, inoltre Donata Guidetti, direttore dipartimento Emergenza urgenza Ausl Piacenza, Anna Maria Andena, direttore Governo clinico territoriale e Sonia Verderi, responsabile donazioni Ausl (Affari generali e rapporti istituzionali).

Pubblicato il 18 luglio 2023

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Il Comune di Alta Val Tidone ha celebrato il patrono San Colombano

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La comunità di Alta Val Tidone ha celebrato il Santo patrono, San Colombano Abate. Alle ore 11.00 di oggi 18 luglio nella chiesa di San Pietro Apostolo a Nibbiano si è tenuta la funzione solenne, presieduta dal cancelliere vescovile della diocesi di Piacenza e Bobbio, don Mario Poggi.
Nel corso della cerimonia, si è svolta la tradizionale offerta della lampada con olio votivo da parte del sindaco Franco Albertini.
Nel pomeriggio, ci sarà la consegna delle Civiche Benemerenze “San Colombano”.
“E’ per la nostra comunità un momento di profonda e sentita condivisione – sottolinea il sindaco Franco Albertini – nel quale ci uniamo nella celebrazione solenne del nostro patrono, rinnovando in lui la nostra preghiera di protezione e prosperità per la nostra amata terra”.
Il forte legame con le proprie radici e con le radici cristiane che animano la comunità di Alta Val Tidone trovano in San Colombano Abate, uno dei riconosciuti padri dell’Europa, il loro profondo senso di essere. Per tali ragioni, l’Amministrazione del nuovo Comune, nato nel 2018 dalla fusione dei comuni di Pecorara, Caminata e Nibbiano, chiamata a indicare il nuovo patrono, propose - in accordo con don Giuseppe Bertuzzi – la figura di San Colombano, la cui effige in maestà è raffigurata, in massima evidenza, nello stemma del nuovo Comune; effige completamente ridisegnata e ricavata da un sigillo bobbiese su ceralacca del 1400. La proposta venne accolta dall’allora vescovo di Piacenza-Bobbio Gianni Ambrosio. Contestualmente, l’Amministrazione propose come giorno per la festa patronale di San Colombano il 18 luglio, a ricordo di quanto avvenuto nello stesso giorno del 929, con il passaggio in Alta Val Tidone delle spoglie mortali del santo, nella nota traslazione da Bobbio a Pavia.

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Tre nuove Civiche di benemerenze “San Colombano”

In occasione della giornata celebrativa il sindaco Albertini e l’Amministrazione comunale hanno inteso unire anche il conferimento di tre nuove Civiche Benemerenze “San Colombano”.
La prima ad Angela Maria De Luca, “che – si legge nella delibera comunale - nelle Scuole Primarie Milite Ignoto di Nibbiano e Pietro Buscarini di Trevozzo, ritenute un bene vitale della comunità di Alta Val Tidone, è stata e ancora oggi è un formidabile supporto al lavoro pedagogico e didattico delle insegnanti, con generosa intraprendenza e disponibilità nelle molteplici circostanze in cui sia necessaria la sua presenza”.
La seconda sarà conferita ad Umberto Fava. “da trentacinque anni, a Pecorara, presidente di giuria del Premio Valtidoncello, che egli stesso definisce l’abbraccio e il bacio tra l’estate e la poesia. Nella sua feconda opera letteraria e giornalistica la parola cultura si riveste di compiuto significato e dona incanti sospesi in un tempo lirico e in armoniche pagine di prosa. e alla memoria di Vittorio Travini”.
Infine, non ultima, la terza, alla memoria di Vittorio Travini, “che ha fondato e portato a costante espansione aziende impegnate nella realizzazione di macchinari per tubi d’acciaio, attraverso una tecnologia sempre all’avanguardia”.
“Si tratta – sottolinea Franco Albertini – di fulgidi esempi di generosità e impegno che, con la loro opera liberamente prestata alla nostra terra e alla nostra comunità, contribuiscono all’arricchimento umano di ognuno di noi. La Civica Benemerenza di San Colombano è il giusto riconoscimento che attribuiamo con gioia ed emozione ad ognuno di loro”.

Nelle foto di Massimo Bersani la messa patronale di San Colombano celebrata nella chiesa di Nibbiano e il tradizionale rito dell'accensione della lampada votiva da pare del sindaco Franco Albertini.

Pubblicato il 18 luglio 2023

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Coldiretti Emilia Romagna, Nicola Bertinelli confermato presidente

nicola bertinelli 

“Veniamo da un quinquennio in cui abbiamo visto accadere l'impensabile: due anni di Covid, poi una guerra e quest'anno le gelate e l'alluvione. È un onore poter proseguire nel compito di guidare la federazione regionale e anche una grandissima responsabilità: le prossime sfide sono già qui. Aiutare le imprese colpite dall'alluvione ad avere i risarcimenti dovuti, garantire reddito agli imprenditori agricoli, tutelare le nostre eccellenze e la nostra biodiversità, combattendo la battaglia dell'etichettatura e contro il cibo sintetico". Lo ha detto Nicola Bertinelli, confermato alla presidenza di Coldiretti Emilia Romagna in occasione dell’Assemblea elettiva tenutasi nella sede regionale della Federazione di Palazzo Merendoni. Lo hanno eletto i delegati all’assemblea regionale di Coldiretti in rappresentanza delle 48 mila aziende associate.

Bertinelli, 50 anni, imprenditore agricolo di Medesano (PR), dopo due lauree in Scienze Agrarie e in Economia e Commercio, conseguite in Italia, alla Cattolica di Milano e un master in Business Administration all’Università di Guelph, in Canada, ha preso in mano le redini dell'azienda agricola di famiglia a Medesano, che ha trasformato innovandola profondamente in pochi anni grazie alle opportunità offerte dalla legge 228 del 2001, la cosiddetta legge d'Orientamento fortemente voluta da Coldiretti per il rinnovamento dell’agricoltura italiana. 

L’azienda lavora 160 ettari di terreno dove si producono i foraggi freschi per gli oltre 700 capi di razza Frisona, Vacca Rossa reggiana e Vacca Bruna, che danno il latte di alta qualità necessario per la produzione di Parmigiano Reggiano. Oggi l'azienda Bertinelli è un modello di azienda multifunzionale che copre l'intera filiera produttiva del “Re dei Formaggi”, dalla produzione di foraggi all'allevamento di bovine, dal latte alla trasformazione in caseificio, fino alla stagionatura e vendita diretta. Vicepresidente nazionale di Coldiretti dal 2018, dall'aprile del 2017 Bertinelli è anche presidente del Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano.

Durante l’Assemblea, alla quale hanno preso parte anche l'Assessore regionale all'agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca Alessio Mammi e l'Assessore regionale allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali Vincenzo Colla, è stato fatto un bilancio degli ultimi cinque anni di attività sindacale di Coldiretti regionale e delle tante battaglie affrontate. “L’Emilia Romagna – ha detto Bertinelli – ha una grande responsabilità: è una delle principali agricolture italiane, con 70 mila imprese agricole e con prodotti agroalimentari di fama mondiale, come i 44 prodotti Dop e Igp e i 393 iscritti all’albo dei prodotti tradizionali. L'intero comparto dell’agroalimentare vale quasi un quarto del Pil nazionale e, dal campo alla tavola, vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio e 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica. I produttori locali sono la ricchezza del nostro Paese. Alcuni centri di campagna sopravvivono grazie alla presenza degli agricoltori. È un patrimonio che siamo chiamati a difendere. Nell'interesse non solo del comparto, ma di tutto il Paese”.

Il Consiglio direttivo

Nella sua attività il nuovo presidente sarà affiancato dal nuovo consiglio direttivo che sarà composto dai presidenti provinciali di Coldiretti. Del consiglio direttivo fanno parte di diritto i responsabili dei movimenti: Monia Repetti (Donne Impresa), Giorgio Grenzi (pensionati) e Marco Sforzini (Giovani Impresa). In Emilia Romagna Coldiretti rappresenta 45.000 imprese agricole per un totale di oltre 100 mila associati ed è capillarmente presente sul territorio attraverso 9 Federazioni provinciali, oltre 60 uffici zona, 340 sezioni comunali, 200 recapiti.

Nella foto, Nicola Bertinelli.

Pubblicato il 18 luglio 2023

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