Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

All’Avo il Premio Solidarietà per la Vita

 momte


Da 34 anni accanto ai malati, nelle corsie d’ospedale e nelle case di riposo: è stato assegnato all’Avo, l’Associazione Volontari Ospedalieri, il 30 giugno al santuario di Santa Maria del Monte in val Tidone il Premio Solidarietà per la Vita, promosso dalla Banca di Piacenza per riconoscere atti e comportamenti per la promozione e la difesa della vita. L’attestato e il premio sono stati consegnati dal prefetto Paolo Ponta al termine della messa, animata dal coro “Vox mundi” e presieduta dal vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio. A coordinare la cerimonia è stata la dott.ssa Lavinia Curtoni.

Il grazie all’Avo

La decisione è stata presa all’unanimità dalla Commissione giudicatrice riunita in Prefettura sotto la presidenza del prefetto Paolo Ponta e composta dal presidente della Banca di Piacenza Giuseppe Nenna, da don Giuseppe Basini, vicario generale della diocesi e rettore del Santuario del Monte, da Franco Albertini, sindaco di Alta Val Tidone, e da Paola Farroni, ispettrice delle infermiere volontarie della Croce Rossa. È il grazie a un’associazione - si legge nella motivazione - che offre ad ammalati e familiari “calore umano, ascolto, compagnia, alleviando sofferenza e solitudine di persone in difficoltà. Prezioso il contributo dell’Associazione durante l’emergenza Covid, attraverso attività di consegna di farmaci a domicilio e servizio di accoglienza ai centri vaccinali”.

monte2


Le istituzioni in campo

Franco Albertini, sindaco del Comune di Alta val Tidone, nel suo intervento ha espresso il grazie alle istituzioni coinvolte nel Premio e alla Banca di Piacenza, che ha sostenuto la rinascita, anche sul piano strutturale, del santuario di Santa Maria del Monte. La chiesa è dedicata a Maria Nascente, aspetto legato anche al volo nuziale delle formiche che si svolge a settembre attorno al santuario. Il messaggio di solidarietà contenuto nel premio mette l’accento sul valore della vita perché non sia sottoposta alla legge dell’individualismo. Questo premio - ha detto a sua volta il prefetto Ponta - esprime l’importanza di essere al fianco della vita in condizioni di fragilità prendendosi cura dei malati. L’opera della Banca di Piacenza - ha detto il presidente dell’istituto di credito dott. Giuseppe Nenna - si lega da anni al santuario grazie all’impegno profuso dall’avvocato Corrado Sforza Fogliani; lui ha aperto una strada nel nome della solidarietà e noi la seguiamo con convinzione.

Un’associazione segnala un’altra associazione

Un premio inaspettato, “ma che significa tanto per la grande famiglia Avo, ringrazio la Famiglia Piasinteina che ci ha segnalati”, sottolinea Anna Boccellari, volontaria dal 2009, presidente dal 2019. L’umanizzazione dell’ambiente ospedaliero - nello spirito del fondatore nazionale, nel ’70, Erminio Longhini, primario a Sesto San Giovanni - continua ad essere la bussola dell’impegno dei cento volontari piacentini, in un tempo di trasformazione. Il Covid ha messo alla prova la capacità di ripensarsi “accanto” a chi soffre: con una decisione non facile, a marzo 2020, Avo Piacenza ha accolto la richiesta dell’Ausl di collaborare alla distribuzione dei farmaci salvavita sul territorio e, alla riapertura, nei controlli all’ingresso degli ospedali e dei reparti. Ha confermato così una “fedeltà” di servizio - e una serietà organizzativa - ormai riconosciuta, tanto che diverse realtà stanno richiedendo la presenza dei camici bianchi e blu di Avo.


“Si riceve molto di più di quello che si dà”

È un volontariato delicato, richiede formazione e “profonde motivazioni”. Eppure “si riceve molto di più di quel che si dà”, evidenzia Boccellari. Non è un modo di dire. “Sin dall’inizio, vado in Oncologia e incontro persone che non si stancano di combattere, una sofferenza piena di dignità. È una lezione di vita che ci aiuta a ridimensionare i nostri problemi e ad amare la vita, sempre”. Forse anche per questo tra i volontari stessi si creano legami che non si logorano col tempo, “tanto che ne abbiamo ancora alcuni della prima ora, non più in servizio per motivi di età, che continuano a partecipare ai nostri incontri”.


Tutto è nato dai diaconi piacentini

L’esperienza dell’Avo è nata a Piacenza nel maggio 1990 grazie all’impegno dei primi diaconi permanenti della diocesi. Il vescovo Antonio Mazza chiese loro di dar vita a una realtà di servizio. Su suggerimento del diacono permanente Nello Ziliani (ordinato nel 1985, morto nel 2015) si pensò ai volontari Avo che lui aveva conosciuto durante un lungo ricovero all’ospedale di Fidenza.

Nelle foto di Massimo Bersani la cerimonia di consegna del Premio Solidarietà per la Vita a Santa Maria del Monte.

Pubblicato il 1° luglio 2024

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente