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Banda ultra larga a Gragnano, si lavora per le zone non ancora coperte

 larga

Prosegue l’implementazione della banda ultralarga nel territorio Gragnanese. In attesa di poterla estendere anche nelle zone non ancora coperte entro il 2021, come previsto dai piani della Regione, il Comune di Gragnano sfruttando un’opportunità offerta dalla L.R. 14/2014 per le aree produttive due anni fa “candidò” l’area della Colombarola. A seguito di un incontro promosso dall’Amministrazione tra rappresentanti sia di Lepida che di tutte le imprese potenzialmente interessate e insediate nell’area, si è pervenuti, per il momento, alla stipula di un primo accordo tra Comune, Ulma Packaging srl, e Lepida che, come è noto, è stata incaricata dalla Regione a mettere a disposizione di operatori pubblici nazionali o locali, per fini di soluzione del digital divide, infrastrutture passive o servizi di connettività attivi. “Siamo consapevoli – spiega il sindaco di Gragnano Patrizia Calza e l’assessore ai lavori pubblici Cristiano Schiavi”. - che l’economia del territorio si promuove oggi anche attraverso azioni che mettano a disposizione delle aziende sistemi di comunicazione a banda ultra larga che mettano loro in condizione di sviluppare al meglio le proprie azioni imprenditoriali per questo ci siamo subito attivati perché le aziende interessate potessero accedere a questa infrastruttura strategica. Poiché Lepida ha ora terminato la realizzazione della dorsale dell’area Colombarola finanziata con fondi FESR e il Comune ha intenzione di fornire servizi tipici delle città intelligenti secondo lo sviluppo dell'Agenda Digitale si è pervenuto ad un accordo pubblico - privato che prevede impegni reciproci”.
Il Comune mette a disposizione, senza oneri ed a titolo di cofinanziamento, tubazioni di proprietà pubblica, siano esse legate alla pubblica illuminazione o a qualsiasi altro scopo originario che possa includere anche la posa di fibre ottiche. In tali tubazioni vengono posati cavi contenenti fibre ottiche che interconnettono la rete Lepida Lepida verso punti di distribuzione e/o verso le sedi delle aziende stesse. Le aziende coinvolte finanziano la infrastrutturazione della rete di accesso, dal punto di concentrazione al punto di terminazione posto all’interno della azienda, e acquisiscono la proprietà della relativa porzione della rete. Contestualmente a tale acquisizione le aziende coinvolte cedono al Comune, a titolo gratuito, la propria quota di infrastrutturazione sin dall’atto della sua acquisizione. Il Comune concede a titolo gratuito alle aziende, contestualmente alla cessione della proprietà delle infrastrutture da parte delle aziende, il diritto d’uso quindicennale, rinnovabile, della infrastruttura. Il costo della manutenzione ordinaria della rete di dorsale è posto in capo a Lepida. Il costo della manutenzione straordinaria della dorsale è un onere in capo alla proprietà e quindi alla Regione Emilia-Romagna.

Pubblicato il 24 novembre 2019

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