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L’ora di religione

Cosa emerge dal confronto con i dati dell’anno scolastico 2017/2018

aula

Ora di religione: il calo è in frenata. La sorpresa positiva che esce dal confronto tra i dati degli studenti che scelgono l’insegnamento rispetto all’anno scolastico 2017/2018 è che le percentuali col segno meno sono più contenute che nel passato. Alla Scuola Primaria la scelgono l’81,9% delle famiglie, alle Medie l’83,2% (-0,4% rispetto al 2017/2018, quando l’anno precedente era -1,4) e alle Superiori il 74% (-1,1% rispetto al 2017/2018, quando l’anno precedente era -2,62%). Nelle secondarie di secondo grado la maggior parte degli avvalentesi è nei licei (86,5%) mentre la quota più bassa si conferma agli istituti professionali (55,7%).

“Piacenza è la seconda città italiana per numero di alunni stranieri: superano il 21%. Eppure la percentuale dei non avvalentesi è inferiore al 21%, tranne che alle Superiori, dove sono il 26%”, fa notare il responsabile dell’Irc e dell’Ufficio Scuola diocesani, il diacono Giovanni Marchioni, anche lui docente di religione, al liceo “Gioia”. Quali volti ci sono dietro queste cifre? “C’è un certo numero di cristiani ortodossi, dell’Est Europa, che comincia a scegliere l’ora di religione - illustra -. Tra i non avvalentesi la parte da leone la fanno i musulmani - ma ci sono anche casi di partecipazione - e non mancano italiani che si dicono non credenti o che preferiscono fare altro. A noi insegnanti di religione sta a cuore che chi non sceglie quest’ora possa contare su un’alternativa di qualità, di approfondimento e di studio. Quel che ci spiace - rimarca - è quando c’è il vuoto”.

Pubblicato il 5 aprile 2019.

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