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Andar per «Santelle»: la Madonna con Bambino sul muro del Collegio Alberoni di Piacenza

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Continua il nostro cammino tra le Santelle di Piacenza fino all'angolo del muro di cinta del Collegio Alberoni, dove si erge un'opera d'arte intrisa di significato spirituale e storico: la Madonna con Bambino. Questa immagine sacra, incastonata in una pregevole ancona in marmo con mensola, è collocata in modo da essere vista da chi, arrivando dalla via Emilia Parmense, giunge in città.

Punto di riferimento per i passanti

L'opera fu creata nel corso del XVIII secolo, durante la costruzione del collegio stesso. Essa rappresenta la Vergine Maria seduta nei pressi di una montagna insieme al Bambino Gesù, in un paesaggio spoglio e roccioso. La Vergine è raffigurata con le mani giunte, rivolte verso il suo prezioso figlio, in un gesto che esprime affetto e protezione materna. Il suo abito rosso e il manto azzurro, elementi iconografici ricchi di simbolismo, richiamano la sua virtù, di umiltà e grazia. Sul capo delle due figure la corona, leggermente sollevata, è tridimensionale ed è realizzata in bronzo. L'immagine della Madonna con Bambino non è solo un'espressione artistica, ma anche un punto di incontro tra il sacro e il quotidiano. Questa ubicazione ha reso l'opera un simbolo di fede per gli studenti e il personale del collegio, ed anche un punto di riferimento per i passanti.

La guida materna di Maria

La scelta di rappresentare la Madonna con Bambino su una roccia spoglia e in un paesaggio arido può avere molteplici interpretazioni. Da un lato, potrebbe richiamare la semplicità e la durezza della vita, sottolineando la forza della fede nel superare le sfide e le difficoltà. D'altro canto, la montagna potrebbe essere vista come un simbolo di stabilità e protezione, rappresentando la guida materna di Maria nel cammino della vita. Il libro "Arte e Devozione Rurale" (Piacenza 2009), di Maria Rosaria Auricchio, che descrive questa icona, testimonia il valore culturale e spirituale che essa ha detenuto nel corso dei secoli. Queste icone non sono solo rappresentazioni artistiche, ma punti di contatto tra l'umano e il divino, veicoli di preghiera e di riflessione. La voluta in marmo inserita tra le mensole reca inciso: “Indulgenza episcopale di giorni 40 a chi reciterà tre Ave e Maria”.

Un collegio ricco d’arte

Il Collegio Alberoni, un'istituzione con una storia profonda e radicata, oltre ai suoi capolavori artistici contenuti al suo interno, si arricchisce ulteriormente grazie alla presenza di questa Madonna con Bambino. Nella sua postazione sulla via Emilia Parmense, in un angolo del muro del Collegio, questa icona continua a svolgere il suo ruolo di guida spirituale e ispiratrice, illuminando il presente con la luce del passato e la speranza del futuro.

Riccardo Tonna

Nella foto, la Madonna con Bambino sul muro di cinta del Collegio Alberoni.

Pubblicato il 30 agosto 2023

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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