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XNL, proiezione del film «L'uomo che verrà»


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Il Centro per le Arti contemporanee XNL Piacenza celebra il Giorno della Memoria 2025 con un appuntamento speciale progettato da XNL Cinema e Fondazione Fare Cinema per studenti e studentesse delle scuole secondarie superiori, che nella mattinata di martedì 28 gennaio, dalle 9.30 alle 13, assisteranno su grande schermo alla proiezione del film “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti alla presenza del regista, che al termine del film dialogherà con loro in un incontro-dibattito condotto dal critico cinematografico Gianni Canova.
«Film poetico e corale, L’uomo che verrà fotografa la vita contadina negli anni della guerra e testimonia un orrore mondiale attraverso il racconto di un singolo episodio: la strage di Marzabotto - commenta Paola Pedrazzini, direttrice artistica di XNL Cinema e Fondazione Fare Cinema – perpetuandone, attraverso lo sguardo inedito di una bambina, il ricordo. Un ricordo che deve essere mantenuto vivo soprattutto nelle nuove generazioni ed è proprio a loro, agli studenti e alle studentesse delle scuole superiori, ad essere dedicato questo appuntamento de L’Ora di Cinema».

«L’orrore della guerra e delle funeste ideologie che la alimentano, si può comprendere davvero soltanto assumendo la prospettiva delle persone comuni, che ne soffrono il terrore e le conseguenze – è il commento del presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi -; l’arte cinematografica è un mezzo potentissimo di immedesimazione e apprendimento, in tal senso. Il nostro augurio è che i nostri giovani, con questa iniziativa e le altre in corso in queste giornate dedicate alla Memoria, possano davvero fare propri la comprensione e il ricordo di ciò che è stato, coltivando la tensione a un futuro diverso e la consapevolezza che la battaglia per estromettere la guerra dalla storia dipende da ciascuno di noi e, come tragicamente dimostra la situazione internazionale, non cessa mai di dover essere combattuta».

Con “L’uomo che verrà” (Italia, 2009), interpretato da Alba Rohrwacher, Maya Sansa, Claudio Casadio e Greta Zuccheri Montanari e premiato con il Gran Premio della Giuria Marc’Aurelio d’Argento al Festival Internazionale del Film di Roma, tre David di Donatello tra cui Miglior Film e tre Nastri d’Argento, Diritti sceglie di raccontare attraverso gli occhi di Martina, otto anni, la guerra vista dal basso, dalla parte di chi la subisce e si trova suo malgrado coinvolto nei grandi eventi della storia che sembrano dimenticare le vite degli uomini. Un racconto cadenzato nei nove mesi d’attesa per la nascita di un bambino in un’umile famiglia di contadini, mentre la guerra man mano si avvicina e la vita diventa sempre più difficile. Nella notte tra il 28 e il 29 settembre 1944 il piccolo viene finalmente alla luce. Quasi contemporaneamente le SS scatenano nella zona un rastrellamento senza precedenti, che passerà alla storia come la strage di Marzabotto.
Il prezioso appuntamento programmato nella sala cinema di XNL è parte del più ampio progetto “L’ora di Cinema” realizzato da Fondazione Fare Cinema nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso dal Ministero (MiC e MiM) che apre agli allievi delle scuole secondarie superiori l’opportunità di assistere alla proiezione di film d’autore che hanno segnato la recente storia del cinema italiano e, soprattutto, prendere parte agli esclusivi incontri-dibattiti post proiezione con registi ed esperti del settore, in dialogo con loro.

Pubblicato il 27 gennaio 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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