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L’Orchestra CinqueQuarti Abreu infiamma lo YouTopic Fest di Rondine: un weekend all’insegna di musica e immaginazione

dadati cinquequarti

Nel weekend del 7 e 8 giugno, l’Orchestra CinqueQuarti Abreu, composta da oltre 130 bambini e ragazzi – dalla terza classe della scuola primaria fino al biennio della scuola secondaria di secondo grado – ha partecipato con entusiasmo allo YouTopic Fest di Rondine – Cittadella della Pace, il Festival internazionale sul conflitto promosso dalla Fondazione Rondine, che ogni anno riunisce giovani, artisti, studiosi e attivisti da tutto il mondo e che quest’anno è stato inaugurato dal Presidente Sergio Mattarella. La trasferta, organizzata con il patrocinio del Comune di Piacenza e sostenuta dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, dalla Fondazione Ronconi Prati e dall’Associazione delle Scuole di Musica Assonanza, ha coinvolto tre pullman e circa venti adulti, tra cui insegnanti delle classi, maestri di musica, genitori e la dirigente scolastica Simona Favari, dirigente del Quarto Circolo Didattico, scuola capofila della rete “Dalla classe all’orchestra”. 

Nella giornata di sabato 7 giugno, i bambini hanno partecipato a laboratori manuali condotti da tutor più grandi, ex studenti del Quarto Anno di Rondine, mentre i ragazzi della scuola secondaria di secondo grado hanno seguito un workshop relazionale curato dai formatori dell’Academy. Gruppi strumentali dell’orchestra hanno inoltre animato il borgo di Rondine con interventi musicali diffusi, generando stupore, curiosità e partecipazione. Domenica 8 giugno, l’orchestra è stata protagonista di due concerti intensi e coinvolgenti: al Teatro Tenda di Rondine, in formazione ridotta, ha chiuso ufficialmente il festival con l'esibizione “Immagina di volare”, costruita attorno a brani simbolici come “Volare”, “We Are the World”, “Take Five” e “Imagine”, in piena sintonia con il tema del festival, "Immagin-azione". L’energia dell’esecuzione, la risposta del pubblico, il clima di condivisione e le emozioni in sala hanno reso il concerto un momento straordinario, alla presenza del presidente della Fondazione Rondine Franco Vaccari e di tutti i partecipanti allo YouTopic Fest.

In serata, l’orchestra si è esibita al completo nella splendida Basilica di San Domenico ad Arezzo, dove, sul presbiterio sopra l’altare, si trova il celebre Crocifisso di Cimabue: un contesto unico per una performance vibrante, sentita, generosa, che ha saputo tenere insieme arte, bellezza e futuro. Entrambi i concerti di domenica hanno visto la partecipazione dell’Assessore alle Politiche Educative del Comune di Piacenza Mario Dadati, di Luca Groppi, coordinatore della Commissione Educazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano e del vicepresidente Mario Magnelli, che hanno voluto accompagnare l’orchestra in questo importante appuntamento, confermando il sostegno forte e convinto del territorio. Alla guida dell’orchestra, il maestro Johnny Gomez, direttore artistico del progetto CinqueQuarti, affiancato da Naybeth Garcia, direttrice del Coro Manos Blancas. Con loro anche quattro giovani cantanti dell’Officina della Musica di Sandro Camisa, che hanno impreziosito i brani con le loro voci, contribuendo a rendere ogni esecuzione un momento indimenticabile. Entrambi i concerti sono stati presentati da Simone Tansini, voce narrante e baritono, che da anni accompagna i momenti più significativi dell’orchestra con competenza e sensibilità.

Nella foto, l'esibizione dell'orchestra CinqueQuarti Abreu.

Pubblicato il 17 giugno 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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