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Municipale, «Pelléas et Melisande» di Debussy in scena con una promozione per gli universitari

teatro Municipale fronte bandiere

Una promozione speciale riservata agli studenti universitari, per assistere all'opera “Pelléas et Melisande”di Claude Debussyin cartellone venerdì 3 febbraio alle 20 e domenica 5 alle 15.30 presso il Teatro Municipale –alla tariffa ridotta di 10 euro: sarà sufficiente esibire in biglietteria un documento che attesti l'iscrizione all'anno accademico in corso,potendo inoltre acquistare – allo stesso prezzo agevolato – anche un secondo ingresso per un accompagnatore, purché di età inferiore ai 30 anni e di cui si possa presentare un documento di identità.
L'iniziativa è promossa dall'assessorato comunale alle Politiche Giovanili, Università e Ricerca in collaborazione con la Fondazione Teatri di Piacenza: un'occasione preziosa, per gli studenti, di accostarsi a un'opera considerata l'emblema del simbolismo in musica, che nell'allestimento in scena al Municipale, per la regia di Barbe & Doucet, vedrà sul podio il Maestro Marco Angius.

Per ulteriori informazioni, è possibile contattare la biglietteria del Teatro Municipale – aperta il martedì, giovedì e sabato dalle 10 alle 13, il mercoledì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, nonché il venerdì dalle 10 alle 15 – ai numeri 0523-385720 e 0523-385721, o scrivendo. Nei giorni di spettacolo, la biglietteria apre nei 90 minuti precedenti l'inizio della rappresentazione.

Pubblicato il 2 febbraio 2023

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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