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«Il cuore ti salva»: un concerto per sostenere l’emergenza ucraina

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Un concerto per ricordare e sostenere la popolazione ucraina, sottomessa da un anno a un’atroce guerra. A organizzarlo è l’associazione Coro Consonanze Aps in collaborazione con Fondazione di Piacenza e Vigevano, associazione Nadiya, associazione Piacenza nel mondo e Teatro gioco vita. Non è un caso che il concerto, che si svolgerà il 14 febbraio alle ore 17 all’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, abbia come titolo “Il cuore ti salva”. “È trascorso quasi un anno dalla terribile aggressione da parte del governo russo – ha ricordato Ludmila Popovich, presidente dell’associazione Nadiya, intervenuta alla conferenza stampa di presentazione – l’aiuto dei piacentini finora è stato enorme, ma abbiamo ancora bisogno di sostegno. Abbiamo scelto il 14 febbraio affinché l’amore riesca a sopraffare sulla guerra”. L’ingresso è gratuito. All’interno dell’auditorium sarà possibile lasciare un’offerta libera a sostegno dell’emergenza ucraina.

“Un abbraccio fra le due civiltà”

“Quando succede un evento catastrofico siamo sempre entusiasti di metterci a disposizione per aiutare, ma poi il tempo passa, altre preoccupazioni prendono il sopravvento e rischiamo di dimenticarci”, ha detto Patrizia Bernelich, presidente di Piacenza nel mondo, direttrice d’orchestra e ideatrice dell’iniziativa. “Il concerto – ha rimarcato – nasce dall’esigenza di tenere i riflettori accesi sull’emergenza ucraina. L’obiettivo è ricreare un abbraccio fra le civiltà italiana e ucraina”. L’abbraccio sarà in musica, perché “è un linguaggio che ci accomuna”, come ha sottolineato Maria Grazia Sabato, membro del Cda della Fondazione. “Gli artisti non devono mai smettere di parlare”, ha detto Stefano Pareti, presidente dell’associazione Amici del Teatro gioco vita. “Gli artisti – ha aggiunto – sanno mostrare la tragicità dei tempi e sanno indicare la strada per uscire da un tunnel tremendo”. Lirica e melodie ucraine si alterneranno nel corso dell’evento. Interverranno Nadiya Petrenko (mezzosoprano), Tatiana Petriv (soprano), Kseniia Overko (soprano), Maurizio Sesenna (chansonnier), Oleksandr Matviychuk (violino), Maria Rosaria Falovo (violoncello), Luciano Cortellini (fisarmonica) e Patrizia Bernelich (pianoforte).

Francesco Petronzio

Nella foto: da sinistra, Ludmila Popovich, Maria Grazia Sabato, Patrizia Bernelich, Stefano Pareti.

Pubblicato ill 10 febbraio 2023

 

 

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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