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XNL Arte: nuovi Atelier per le scuole fino a maggio

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Un atelier ispirato al teatro d’ombre, con sagome, figurini, luci, suoni, e un altro pensato per tradurre creativamente le emozioni che si provano esplorando la suggestiva mostra Sul vestito lei ha un corpo. Note su Sonia Delaunay, il progetto espositivo di Meris Angioletti e Ulla von Brandenburg allestito nella galleria al piano terra di XNL Piacenza, il Centro per l’arte contemporanea, il cinema, il teatro e la musica della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Il nuovi atelier, 18 appuntamenti in tutto rivolti alle scuole primarie, integrano l’articolata offerta formativa “Education” di XNL Arte, pensata per promuovere la conoscenza delle discipline artistiche contemporanee a un pubblico trasversale. Oltre agli atelier per le primarie si sono già svolti e sono tuttora in corso atelier per la scuola media, i Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Ptco) dei ragazzi degli istituti
superiori e un articolato Public program (talk / incontri pubblici / atelier /lezioni di storia dell’arte con Adrian Paci) per il pubblico adulto.

Il nuovo programma

Si terranno sei nuove incontri per l’atelier d’artista ideato da Francesco Simeti e condotti da Enrica Carini in concomitanza con la sua mostra come un limone lunare (visitabile fino al 19 marzo) sul tema della natura, dell’ambiente e delle risorse paesaggistiche, della crisi ambientale. Attraverso la tecnica del collage e l’analisi e la (de)contestualizzazione delle immagini propria dell’artista, i bambini elaborano un personale “diorama” che rappresenta la loro idea di natura.

Per accostarsi alla mostra Sul vestito lei ha un corpo – Note su Sonia Delaunay di Ulla von Brandenburg e Meris Angioletti, sono invece stati ideati due progetti inediti. Il primo, Il Colore delle Emozioni, si configura come un percorso cognitivo-emozionale che invita i bambini a relazionarsi con lo spazio espositivo e con le emozioni che essa evoca - suoni, colori, forme, sensazioni tattili - e a tradurle creativamente attraverso il disegno, la composizione e la creazione di forme a rilievo. Progettato da Valeria Rasini per l’Associazione Mercurio, una realtà culturale attiva soprattutto in Lombardia che negli ultimi dieci anni ha coinvolto nei suoi progetti oltre 100 scuole pubbliche e più di 25.000 studenti.
Alla mostra di Angioletti e von Brandenburg è dedicato un secondo atelier ideato e condotto da Enrica Carini, produttrice culturale piacentina esperta in pratiche educative e laboratoriali, e intitolato
Sul colore lei ha un’ombra. Con tecniche mutuate anche dal teatro d’ombra - l’utilizzo di sagome, figurini, luci, suoni -, il laboratorio accompagna i bambini alla scoperta della figura di Sonia Terk Delaunay e dei suoi abiti simultanei, delle opere in mostra e delle molteplici dimensioni del colore e del nero, del tempo e del ritmo, del corpo, del movimento, della danza.

Da settembre a oggi, gli atelier per le scuole primarie e secondarie proposti da XNL Arte, sotto la direzione artistica di Paola Nicolin, hanno accompagnato oltre 700 fra alunni e insegnanti alla scoperta della mostra di Francesco Simeti.
Tra le proposte dei mesi precedenti, oltre all’atelier d’artista di Francesco Simeti, si sono tenuti due atelier a cura di EN Laboratorio collettivo: uno per le primarie a cura dell’esperta in Metodologia Bruno Munari Cecilia Ramieri e un altro per le secondarie di primo grado, a cura dell'associazione LudoSofici, che ha proposto a quattro classi delle medie un lavoro sul tema delle regole.

Per gli istituti scolastici la partecipazione è gratuita. Per info e prenotazioni .

Pubblicato il 22 febbraio 2023

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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