L’Unione Italiana dei ciechi e degli Ipovedenti di Piacenza ha eletto un nuovo presidente e un nuovo vicepresidente. Il 2 maggio scorso il consiglio direttivo ha eletto presidente sezionale Filippo Siciliano e vicepresidente Andrea Gregori; subentrano a Gregorio Contini e Olimpia Di Luccio. Siciliano ha 34 anni, è impiegato presso l’Ufficio scolastico provinciale; iscritto a UICI fin dall’infanzia, ha una spiccata passione per lo sport; pratica a livello agonistico scherma e lo showdown e recentemente si è avvicinato anche al blindtennis. La sua giovane età lascia ben sperare per il futuro di UICI la quale, pur avendo una storia ultracentenaria, appare ancora in grado di attrarre forze fresche per continuare a promuovere i diritti di ciechi ed ipovedenti e la loro sempre maggiore inclusione nella società civile.
Nella foto, Filippo Siciliano neo presidente dell'Unione ciechi e ipovedenti di Piacenza.
L’orto e le sue infinite sfumature, colori, sapori, essenze, segreti, e la sua importanza per l’ambiente, è il protagonista dell’8° edizione de “I Frutti del Castello - Speciale giardini” rassegna di fiori, piante, arredi e idee per il tuo giardino, sabato 11 e domenica 12 maggio, dalle ore 9 alle 19, al Castello di Paderna di Pontenure con 110 espositori provenienti da tutta Italia e tantissimi eventi a tema, tra laboratori, mostre, incontri con gli esperti del settore e presentazioni di libri.
Una due giorni tra orti e giardini
Le due giornate cominceranno alle 9.30 con l’Orto planetario, un gioco dedicato ai giovani che amano l’ambiente, i quali si cimenteranno con le problematiche ambientali del nostro tempo con una guida esperta. Durante la due giorni tante le interessanti conversazioni con gli esperti. Sabato 11 maggio alle ore 10 si terrà l’incontro “Fioriranno per sempre” con una artista dei fiori: Giusi Ferrari Cielo, maestra di composizioni floreali, dimostratrice e giudice internazionale che crea e dipinge fiori di carta a immagine e somiglianza dei fiori in natura. Alle ore 11 “Orto naturale. Quando le piante curano le piante” con Andrea Caruso di No Pest sull’uso dell’Olio di Neem, in difesa degli ortaggi dai parassiti. Alle 11.30 “Dall’orto da collezione all’orto sul balcone passando per i microgreen” insieme all’orticoltore Andrea Mora di Biomora. Alle 12.30 Aperitivo in fiore con Enrico Covolo del vivaio “Il vecchio melo”, che ha in coltivazione 120 varietà di rose di interesse gastronomico. Alle 14.30 laboratorio nello stand Gramaglia, insieme a Marco Gramaglia alla scoperta di nomi di ortaggi, esperimenti, segreti di coltivazione dagli orti del Sud America, dell’Africa e dell’Asia. Alle 15.30 sarà Stefano Di Lazzaro, direttore del Podere San Fiorano di San Fiorano (Lodi), a dettare “I Comandamenti del giardiniere” con l’intento di trovare una visione nuova su che cosa aspettarsi dal giardino, da noi stessi e da quell’alleato che è il giardiniere. Alle 16.30 spazio alle ricerche avanzate sui funghi, il cui micelio, cresciuto dentro forme e tostato, diventa alternativa alla plastica, nell’incontro con Francesca Conti, Bioartlab di Ponzone (BI).
Domenica 12 maggio alle ore 9.15 “Orto da maestri”: il maestro giardiniere Carlo Pagani racconta l’orto di primavera, con i consigli per renderlo produttivo e ornamentale. Segue visita guidata della manifestazione. Alle 10.15 “Sperimentare nuovi orti”, conferenza della garden designer Elena Maggiora su come integrare in modo sostenibile piante ornamentali e ortaggi. Alle 11.30 “Il nuovo ortolano”: Federico Chierico, racconta una giovane generazione di laureati che lavorano la terra come pratica di politica ambientale e di riconnessione con la natura. Alle 12.30 “L’aperitivo orticolo della domenica”, sgranocchiando ortaggi primaverili, conversazione su dove conduce la moda dell’orto in compagnia di Daniela di Matteo del blog “Fiori e foglie”. Alle 14 tavola rotonda studentesca “L’acqua in un futuro sostenibile”, con gli studenti del Liceo Scientifico Respighi di Piacenza del prof. Gianpaolo Aspetti. Alle 15 “L’orto nell’arte” alla scoperta degli ortaggi protagonisti di famosi dipinti con il critico d’arte Simone Fappanni, riflettendo sulla loro importanza per l’uomo come fonte di sostentamento ma anche estetica.
Laboratori per imparare nuove tecniche
Da non perdere i laboratori, tra cui il corso di acquerello (alle ore 10.30, 14 e 16) tenuto da Daniela Passuello per introdurre alla tecnica. Durata un’ora e mezzo, costo 15 euro, prenotazione obbligatoria a info [AT] fruttidelcastello [DOT] it. Alle 14.30 laboratorio sensoriale per creare profumi con lavanda, rosmarino e menta; preparare decotti e tisane con ciò che offre l’orto. Mettendo alla prova tatto, olfatto e gusto sotto la guida di Barbara del laboratorio Olfattiva. Prenotazione obbligatoria a info [AT] fruttidelcastello [DOT] it e laboratorio di kokedama nello stand di Miss Kokedama di Simonetta Facoetti (dalle 10 alle 12, dalle 14 alle 18). Durata: 20/30 minuti circa, costo: 10 euro che include una piantina e materiali. Info e prenotazioni: simonetta [DOT] facoetti [AT] gmail [DOT] com, Cell. 338.218508. Diversi anche i laboratori per bambini, come quello sull’orticello di primavera dedicato alle semine e ai trapianti di ortaggi da portare a casa e far crescere; le bombe di pace, cioè la realizzazione di bombe di semi di facelia e fiori di campo, che su offerta dei visitatori finanzieranno aiuti per i bambini dei Paesi in guerra; la biblioteca verde con tanti libri a tema piante e giardini per l’infanzia da sfogliare.
Mostre e libri
Si terranno anche delle presentazioni di libri a tema: sabato 11 maggio, alle 15, ricordando Rachel Carson nel 60° anniversario della morte, con il suo libro di culto, edito nel 1956: “Brevi lezioni di meraviglia. Elogio della natura per genitori e figli” di Rachel Carson. Domenica 12 maggio alle ore 11, “L’orto auto-irrigante. Coltivare con poco lavoro e poca acqua, in campagna e in città”, le soluzioni contro il consumo di acqua nell’orto proposte dal libro di Alessandro Ronca e Paolo Ermani. Alle 16 si prosegue con la conferenza di Daniele Angelotti e presentazione del suo libro “L’orto del granduca. Botanica e agronomia nella Toscana di Cosimo III de Medici”. In epoca barocca, Cosimo III de’ Medici, dopo aver abbracciato un regime alimentare quasi esclusivamente vegetariano, fu promotore di uno sfrenato collezionismo di frutta e ortaggi, fatti arrivare da ogni parte del mondo.
Durante la manifestazione si potranno anche ammirare tre esposizioni: la mostra fotografica della garden designer Elena Maggiora “Senz’acqua, a margine dell’orto”; la mostra di “Rose per la tavola” selezionate e coltivate da Enrico Covolo per usi gastronomici e la personale di Giusy Ferrari Cielo “Fioriranno per sempre”, allestita con fiori di carta ispirati a esemplari esistenti in natura, realizzati e dipinti esclusivamente a mano, all’interno dell’oratorio della chiesa seicentesca del Castello di Paderna. Un’artista pluripremiata, maestra di composizione floreale, dimostratrice e giudice internazionale dell’Istituto Italiano Decorazione Floreale per Amatori di Sanremo e vanta una grande e lunga esperienza nell’arte della decorazione. Nelle due giornate si potrà pranzare nel Castello di Paderna o utilizzare le coperte stese sul prato per un picnic open air. Orario: sabato 11 e domenica 12 maggio, dalle 9.00 alle 19.00. Biglietti: intero 10 euro, ridotto 8 euro, gratuito per i bambini fino a 14 anni e disabili non autosufficienti.
I fronti ancora aperti in Europa che minacciano l’agroalimentare nazionale. Presente a Parma una nutrita delegazione piacentina
Salumi e formaggi italiani Dop marchiati con il bollino rosso, etichette allarmistiche sul vino che, dopo l’Irlanda, arrivano anche in Belgio, esportazioni di frutta e verdura di IV gamma messe a rischio dalla direttiva sul packaging e prodotti stranieri che diventano magicamente italiani grazie a minime lavorazioni. Sono questi i pericoli principali per nostro made in Italy a tavola, al centro dell'allestimento nello stand Coldiretti (Padiglione 8 Stand K024) al Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione a Parma. Presente già nella giornata inaugurale una nutrita delegazione di soci di Coldiretti Piacenza guidata dal direttore Roberto Gallizioli.
Il Nutriscore resta un pericolo Nonostante i successi ottenuti da Coldiretti con le mobilitazioni a Bruxelles, dal ritiro della direttiva agrofarmaci alla semplificazione della Pac, solo per citarne alcuni, sono diversi i fronti ancora aperti che minacciano i record dell’agroalimentare italiano. Un esempio è il sistema Nutriscore, l’etichetta a semaforo che sembrava congelata, ma alla quale il Portogallo ha recentemente aperto le porte andando ad aggiungersi a Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Un sistema sostenuto dalle multinazionali che penalizza prodotti simbolo della Dieta Mediterranea, non fornendo informazioni ma facendo scattare l’allarme su alcuni prodotti per condizionare le scelte alimentari dei cittadini. E infatti vengono utilizzati i colori del semaforo, giallo, rosso e verde per indicare la salubrità dell’alimento, concentrandosi solo su alcune sostanze nutritive come zucchero, grassi e sale, ma senza tener conto delle quantità assunte. Basti pensare che alcuni gioielli del made in Italy a tavola sono classificati con la lettera “E” in rosso (il “rating” peggiore”) ma lo stesso olio extravergine d’oliva, riconosciuto da tutti come elisir di lunga vita, può vantare appena una “C” mentre bevande gassate e cibi ultraprocessati di cui spesso non è nota neppure la ricetta vengono promossi a pieni voti col bollino verde e la lettera “A”. Un rischio anche per la salute dei consumatori che la prossima Commissione Europea dovrà scongiurare definitivamente.
Una raccolta firme per l’origine Ma la nuova Unione che uscirà dalle urne di giugno è chiamata anche ad assicurare maggiore trasparenza su quanto i suoi cittadini portano in tavola, sostenendo la proposta di legge europea promossa dalla Coldiretti per introdurre l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta su tutti i cibi in commercio. Al Cibus Coldiretti ha portato alcuni esempi dei prodotti scoperti nel corso della Mobilitazione al Brennero, dove diecimila agricoltori, tra cui 150 piacentini, hanno verificato assieme alle forze dell’ordine il contenuto di tir e autobotti. Si va dai pomodori San Marzano olandesi alle cosce di maiale danesi pronte a diventare prosciutti tricolori, fino al formaggio che richiama le Alpi ma prodotto nel Nord Europa. Il tutto sfruttando la norma dell’ultima trasformazione prevista dall’attuale codice doganale dei cibi che permette ai prodotti esteri di diventare 100% italiani con lavorazioni anche minime. Interrogativi aperti anche sulla direttiva packaging. Se l’azione Coldiretti ha salvato dalla scure bottiglie di vino e vasi per i fiori, resta in bilico l’ortofrutta di IV Gamma, dove il futuro di insalata in busta o confezioni di pomodorini è affidato a deroghe a livello nazionale. Il rischio è una miriade di posizioni differenti che potrebbe danneggiare soprattutto le esportazioni di frutta e verdura tricolore.
Rischia peraltro di allargarsi anche la follia delle etichette allarmistiche sul vino. Dopo che l’Irlanda ha ottenuto il via libera dalla Commissione Europea ad adottare sulle bottiglie di vino e birra avvertenze terroristiche che non tengono conto delle quantità e con il Belgio che ha annunciato l’intenzione di seguire la stessa strada. “Ci siamo battuti a tutti i livelli per frenare alcune storture Ue che minacciavano il futuro dell’agroalimentare nazionale, facendo crollare la produzione e mettendo in contrapposizione agricoltura e ambiente – sottolinea il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini - Ci auguriamo che la futura Commissione faccia scelte più consapevoli e non ideologiche, risolvendo le problematiche ancora aperte che pesano ancora sui bilanci delle imprese agricole europee, ma anche affermando i principi della reciprocità delle regole e della trasparenza verso i cittadini su quanto portano in tavola. Un obiettivo che Coldiretti sostiene con una grande raccolta di firme per una legge di iniziative popolare che imponga l’obbligo dell’indicazione di origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nella Ue". A Piacenza è possibile firmare in tutte le sedi Coldiretti e al Mercato Coperto di Campagna Amica.
Nella foto, la delegazione piacentina di Coldiretti al Cibus di Parma.
Per le ragazze e i ragazzi che amano usare la bicicletta per muoversi in città e vogliono “sporcarsi le mani”, imparando a riparare il proprio mezzo a due ruote anche grazie a piccoli trucchi, è in partenza la prossima iniziativa gratuita di Progetto A Tempo, il laboratorio di ciclomeccanica “Tips &Tricks”. E' rivolto a giovani tra i 16 e i 29 anni che vivono a Piacenza o provincia, sono in un momento di pausa dallo studio o dal lavoro o si trovano in una situazione di disorientamento di fronte alle scelte personali, scolastiche e lavorative, e hanno bisogno di riattivarsi.
In una ciclofficina attrezzata, quella di “Pignone” a Spazio 4.0, il docente Andrea Freschi mostrerà – alternando teoria e pratica - l’utilizzo degli strumenti del mestiere, le parti che compongono la bicicletta, i meccanismi di funzionamento del mezzo, le possibili problematiche e risoluzione delle stesse, le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria del mezzo, senza dimenticare un po’ di educazione stradale. Le biciclette di Ciclofficina Pignone saranno a disposizione dei partecipanti per effettuare interventi di riparazione e per riassemblare da zero un mezzo a partire dal telaio. Con la partecipazione al laboratorio, inoltre, non solo approfondiranno la conoscenza della bicicletta e impareranno le basi per riparazioni fai-da-te del proprio mezzo con un docente qualificato, ma acquisiranno anche una serie di competenze trasversali che potranno essere attestate all’interno del proprio cv: dalla capacità di ascoltare istruzioni, darsi un obiettivo e collaborare in vista di un risultato comune, al saper organizzare il proprio tempo portando a termine un compito.
Come partecipare
È dunque possibile iscriversi al laboratorio in partenza venerdì 10 maggio, dalle 15.30 alle 18.30, che continuerà per 6 settimane due volte a settimana, di mercoledì e venerdì, nei giorni 15-17-22-24-29 maggio e 5-7-12-14 -19 giugno. Una seconda edizione verrà avviata a settembre e proseguirà a ottobre. Per informazioni e per iscriversi si può contattare il tutor del Progetto A Tempo, Simone, al numero al 351 5628382 o consultare il sito www.progettoatempo.it.
Progetto A Tempo è un progetto del Comune di Piacenza finanziato da ANCI e realizzato da Cooperativa sociale L'Arco, Officine Gutenberg, SolCo Piacenza, Fondazione La Ricerca Onlus, Associazione Crisalidi, Associazione Giano, Cosmonauti APS, Pc Network Aps, CSV Emilia - Sede di Piacenza, in collaborazione con Agenzia Regionale per il Lavoro Emilia-Romagna, Giardini Sonori, Spazio2, Ciclofficina Pignone, Pares.
Sono iniziati il 6 maggio, i nuovi incontri laboratoriali promossi dal Comune di Piacenza nell'ambito del progetto “Mani in tasca” e coordinati dalla psicologa Monica Staboli. Ospitati alla Protezione della Giovane di via Tempio, i prossimi appuntamenti incentrati su un lavoro di sensibilizzazione e contrasto alla violenza sono previsti mercoledì 15 maggio e mercoledì 29 maggio, sempre dalle 17. A spiegare origine e scopi dell'intero progetto ci ha pensato la dottoressa Monica Staboli, operatrice di Consorzio Sol.Co e coordinatrice dell'attività laboratoriale. “I laboratori fanno parte di un percorso più ampio - ha spiegato - , intitolato «A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca».Si tratta di unaco – progettazione che ha coinvolto 13 enti del terzo settore del territorio piacentino in una nuova modalità di elaborazione di servizi per la cittadinanza, a valle di un importante finanziamento ricevuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali nel 2022. Il progetto Mani in Tasca continuerà nel corso del 2024, con nuovi laboratori d dedicati al tema genitorialità e migrazione e altri percorsi transculturali. A settembre poi ci sarà una bella festa conclusiva”. “Non è un caso che queste attività siano ospitate e supportate dalla Protezione della Giovane - ha sottolineato Staboli -. L'associazione di solidarietà femminile di via Tempio guidata da Giuseppina Schiavi accoglie donne migranti con i loro figli e le sostiene nel percorso di integrazione ed emancipazione sociale”.
Di “Genitorialità e migrazione” si è già occupato il percorso laboratoriale precedente, conclusosi lo scorso 25 marzo alla Protezione della Giovane. “Creare uno spazio di ascolto e condivisione tra le donne partecipanti per permettere loro di raccontarsi ed esplorare i propri vissuti, significati personali e bisogni legati alla maternità. Promuovere formazione alla genitorialità attraverso incontri condotti da esperti, capaci di fornire informazioni pratiche per affrontare il compito genitoriale delle donne e madri migranti. Un percorso pensato tenendo in considerazione il diverso contesto culturale di provenienza e le differenti modalità di accudimento e cura dei propri figli”. Questi gli obiettivi dell'attività laboratoriale, indicati dalla coordinatrice Staboli. Dalla discussione alle indicazioni pratiche, il laboratorio si è svolto in tre tappe differenti, ma tra loro interconnesse.
Grande spazio al confronto durante il primo incontro, tenutosi lo scorso 28 febbraio. Guidate dalla dottoressa Staboli, le mamme migranti hanno riflettuto insieme su cosa significa per loro essere madri oggi, supportate nella comprensione e nella traduzione linguistica da diverse mediatrici culturali che collaborano con l'associazione. “Cosa vuol dire essere madre in Italia?” “Quali i bisogni insoddisfatti?” “come riconoscere e affrontare il distacco e l’autonomia dei propri figli?” Queste le domande a cui si è cercato di rispondere durante l'incontro, attraverso la discussione e la condivisione di aspetti culturali legati alla maternità e alla storia personale di ciascuna donna. Un'operazione brain storming che ha portato all'elaborazione collettiva di un cartellone, con scritte in più lingue. “In primo luogo è emerso il forte attaccamento delle madri verso i figli - osserva Staboli - , ben sintetizzato nella frase del cartellone «chi perde la mamma perde tutto». Connesso a questo aspetto è, in secondo luogo, il tema della solitudine, sia nel senso che la madre è l'unico appiglio sicuro per il bambino sia sotto il profilo dell'accudimento pratico. In Africa infatti i bambini crescono e vengono curati in comunità, mentre in Italia ciascuno deve pensare per sé. C'è la preoccupazione di dove lasciare il figlio durante le ore di lavoro o in caso di malattia. Essere madre è quindi una grossa responsabilità: vuol dire casa, lavoro, ma soprattutto amore”.
Esperti diversi sono invece stati protagonisti delle due giornate laboratoriali successive, il 6 e il 25 marzo scorsi. Raccomandazioni su tempi e modi di cura del bambino sono arrivate dal pediatra piacentino Giuseppe Gregori, che ha incontrato le mamme di via Tempio lo scorso 6 marzo. Tradotte grazie alla presenza di mediatrici culturali, le indicazioni del dottore hanno toccato ambiti fondamentali per la crescita e l'accudimento dei piccoli. Dai benefici nutrizionali e psicologici dell'allattamento al seno a quelli delle vaccinazioni; dai consigli per un'igiene sana e non eccessiva, con prodotti poco schiumosi, alla prevenzione degli incidenti domestici. Mai tenere a portata di bambino pentole calde o oggetti e sostanze pericolosi da ingerire. Dalla raccomandazione di evitare l'uso dello smartphone in tenera età per salvaguardare creatività e benessere emotivo del bambino, alla necessità di pasti il più possibile sani e regolari, con l'esortazione a non rendere il cibo un'arma di ricatto tra genitori e figli. E poi i benefici della febbre, non sempre un segno di pericoloso per l'organismo: spesso anzi una valida alleata per il sistema immunitario. Incentrato sulla dimostrazione pratica tramite manichi delle manovre di disostruzione pediatrica, l'ultimo appuntamento del 25 marzo scorso ha visto presenti all'associazione di via Tempio gli operatori della Croce Rossa di Piacenza. Gli operatori hanno anche indicato i cibi particolarmente pericolosi per i piccoli, dalla carne alla frutta rotonda e scivolosa. Un modo per evitare pericoli è fare sempre attenzione ai bambini quando mangiano. La prevenzione della morte in culla è stato l'ultimo argomento trattato dagli esperti. Per un sonno sicuro il bambino sotto l'anno d'età deve sempre dormire in posizione supina.
Nella foto, il corso alla Protezione della Giovane tenuto dai volontari della Croce Rossa Italiana.
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