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Notizie Varie

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Rette delle Cra, nel 2025 introdotto l’Isee

Accordo prezzi Case di riposo

Introduzione dell’Isee a partire dal 1° gennaio 2025, da applicare in maniera lineare nel calcolo delle rette a carico degli utenti dei servizi sociosanitari residenziali. E ulteriori 10 milioni di euro sul Fondo sociale regionale, risorse aggiuntive che la Regione stanzierà in assestamento di Bilancio 2024 e che trasferirà ai Comuni per sostenere le famiglie con redditi medio bassi e bassi nel pagamento delle rette stesse, a valere per tutto quest’anno. Sono le novità contenute nel verbale di accordo sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna con i sindacati Cgil, Cisl, Uil e le relative sigle dei pensionati - Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil – dopo l’adozione da parte della Giunta regionale della delibera che adeguava la remunerazione dei servizi sociosanitari, lo scorso 18 dicembre. “Un’intesa importante - sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale al Welfare, Igor Taruffi - che giunge al termine di un confronto proficuo con le organizzazioni sindacali, con le quali abbiamo condiviso il bisogno di sostenere persone e famiglie in difficoltà, con redditi medio-bassi, di fronte alla necessità di garantire assistenza e cura a persone anziane o con disabilità e ai propri cari. Oltre all’introduzione dell’Isee dal prossimo anno, unitamente all’applicazione delle nuove regole sul sistema di accreditamento dei servizi sociosanitari, con le quali vogliamo anche migliorare la qualità dei servizi e del lavoro- proseguono- aumenteremo di 10 milioni di euro il Fondo sociale regionale, fondi che si aggiungono agli oltre 30 milioni di euro in più che nell’ultimo anno e mezzo avevamo messo sul Fondo regionale per la non autosufficienza. Continuiamo quindi a supplire all’assenza del Governo, che taglia sulle risorse per la sanità e i servizi socio-assistenziali, facendo fino in fondo la nostra parte, investendo sui servizi e assicurando alle strutture le condizioni per poter continuare e non dover chiudere. Tutto questo - chiudono Bonaccini e Taruffi - grazie al confronto coi sindacati e alla condivisione di ciò che serve per non lasciare indietro nessuno, come siamo abituati a fare in Emilia-Romagna”.

L'accordo

Il primo: a partire dal prossimo anno (1.01.2025), unitamente all'applicazione delle nuove regole sul sistema di accreditamento dei servizi sociosanitari, finalizzate anche al miglioramento della qualità dei servizi e del lavoro, si provveda all'introduzione dell’Isee, da applicarsi in maniera lineare nel calcolo delle rette a carico degli utenti dei servizi socio-sanitari residenziali. Il secondo: in sede di approvazione della legge di assestamento del bilancio 2024, siano aumentate di ulteriori 10 milioni di euro le risorse che, attraverso il Fondo sociale regionale, vengono trasferite ai Comuni al fine di sostenere le famiglie con redditi medio bassi e bassi per far fronte al pagamento delle rette dei servizi socio-sanitari residenziali accreditati, a valere per l'intero anno 2024. Per arrivare alla più equa applicazione delle due misure, si istituisce un tavolo ad hoc composto da Regione, Comuni e Organizzazioni sindacali, anche per determinare i criteri e le modalità per la destinazione delle risorse previste, e cioè i 10 milioni di euro in più nel Fondo sociale regionale.

Pubblicato il 10 febbraio 2024

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Consumo di suolo, Fantini: «I nostri dati più che positivi»

 Fantini commento urbanistica

Sono stati pubblicati sul sito della Regione Emilia Romagna i dati relativi al consumo di suolo. L’esito di questa attività di osservazione, a cinque anni dall’entrata in vigore della Legge Regionale numero 24 del 2017, mette la Provincia di Piacenza sul gradino più alto del Podio: è la provincia più virtuosa. I dati sono il frutto del monitoraggio regionale previsto dalla stessa legge urbanistica e realizzato in collaborazione con l’Istituto sui trasporti e la logistica, l’Università di Bologna e l’Università di Parma. All’articolo 5 intitolato “Contenimento del consumo di suolo”, la legge ha introdotto una verifica a cadenza semestrale con la quale i Comuni inviano alla Regione gli esiti del monitoraggio delle trasformazioni realizzate sul territorio. Il grafico indica i cinque interventi realizzati nella nostra provincia: due sono a Fiorenzuola, poi a Carpaneto, Besenzone e Travo per un totale di 12,2 ettari. Nessun intervento è stato realizzato nel territorio comunale di Piacenza.

“Sono dati più che positivi”, commenta l’assessore all’urbanistica Adriana Fantini ricordando il convegno dello scorso 28 novembre durante il quale gli stessi dati erano stati anticipati da Paolo Ferrecchi della Regione. “In questi mesi - prosegue - il dibattito pubblico sul tema in questione ha tenuto spesso banco in città e la speranza da parte di molti era ed è che a Piacenza non si consumi suolo nel periodo di transizione tra il precedente strumento urbanistico, il Psc, e il nuovo strumento di pianificazione, ovvero il Pug che è in corso di redazione. Ebbene è proprio così: il Comune di Piacenza non ha attivato interventi che erodano il limite previsto per il territorio urbanizzato”. Anzi, stando al monitoraggio regionale la provincia di Piacenza nel suo complesso è in assoluto la più virtuosa in questo senso. “C’è inoltre da considerare – precisa Fantini - che l’Emilia-Romagna è una delle poche Regioni italiane che si è data una legge per disciplinare il consumo di suolo, e non è cosa da poco. Ora siamo nelle condizioni di poter fare un primo bilancio oggettivo mettendo da parte ogni posizione pregiudiziale ma, al contrario, considerando ogni opzione che rispetti i criteri stabiliti. Anche perché la sostenibilità economica va di pari passo con quella ambientale e sociale, come ha ricordato recentemente anche la sindaca Katia Tarasconi al convegno «Verso il Pug: la città che crea lavoro» al quale era presente l’assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Colla”.

Ma se questo è il quadro offerto dal monitoraggio della Regione Emilia-Romagna, differenti però sono i dati divulgati da Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale del Ministero. Si tratta di dati che registrano il consumo di suolo effettivo e non hanno premiato Piacenza. “Inizialmente non mi era chiara questa differente lettura - spiega l’assessora Fantini – poi mi sono documentata. Nel monitoraggio restituito da Ispra, oltre al consumo di suolo permanente dato da edifici, fabbricati, strade pavimentate, sedi ferroviarie eccetera, si includono anche gli usi temporanei che producono consumo di suolo reversibile come ad esempio strade non pavimentate, cantieri e altre aree in terra battuta, piazzali, cortili, campi sportivi, cave in falda, impianti fotovoltaici a terra. E’ una definizione che si differenzia di molto da quella delle previsioni insediative espansive a cui la legge regionale cerca di porre un freno”. “Il monitoraggio del consumo di suolo operato da Ispra – prosegue l’assessora - avviene attraverso l’analisi della cartografia prodotta in seguito alla classificazione di immagini satellitari. I dati del consumo del suolo rilevati da Ispra sono valori assoluti di “suolo consumato” che comprendono, ad esempio, le aree di cantiere funzionali alle trasformazioni. Questi dati, più volte evidenziati, assegnavano alla provincia di Piacenza il primato per incremento netto nell’anno 2021-2022 pari a 54,92 ettari. Ma lo stesso Michele Munafò, (dirigente Ispra, responsabile del Rapporto Snpa sul consumo di suolo) nel suo intervento al convegno dello scorso 28 novembre, ha chiarito che i dati annuali hanno una rilevanza parziale perché i processi di consumo di suolo hanno una certa inerzia e vanno letti in periodi medio-lunghi. I processi pianificatori, aggiungo, hanno iter complessi e si attuano in determinati anni piuttosto che in altri anche per ragioni burocratiche, quindi una lettura corretta dei dati Ispra dovrebbe quanto meno prendere in considerazione un quinquennio, se vogliamo confrontarli alla tabella regionale da cui siamo partiti”. L’assessore all’urbanistica porta due esempi per chiarire quali interventi ha fotografato Ispra in quei 54 ettari che corrispondono a ciò che vediamo realizzato dal 2021 al 2022: “Si tratta di convenzioni quali l’AP12 Mandelli variante Pua 2018 convenzione 2020, o l’ambito di cava Polo 43 Ca’ Morta che prevederà la rinaturalizzazione a fine attività. Sono esempi particolarmente indicativi di quanto fuorviante possa essere la “fotografia” fornita da Ispra: il primo, Mandelli, è esemplificativo della lunghezza dei processi, visto che si tratta di una pratica aperta anni fa; il secondo, Cà Morta, è un esempio di reversibilità: dove c’è la cava, in futuro la stessa area tornerà ad essere ambiente naturale a tutti gli effetti”.

Pubblicato il 10 febbraio 2024

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La Questura in campo per prevenire le baby gang: 19 giovani denunciati e 38 Daspo

CS questura

Alcuni gruppi di giovani, autori di azioni violente con l’ausilio di armi in centro storico e dediti al consumo e allo spaccio di stupefacenti, sono nel mirino della Questura di Piacenza, che dalle prime ore del mattino di mercoledì 7 febbraio ha avviato una vasta attività volta a contrastarli. Sono in fase di esecuzione provvedimenti di perquisizione e convocazioni per interrogatori emessi dalla Procura della Repubblica di Piacenza e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minori di Bologna e misure di prevenzione emesse dal questore di Piacenza Ivo Morelli. Sono in tutto 45 i giovani interessati dai provvedimenti: fra loro sia minorenni che maggiorenni, sia italiani che stranieri, tutti residenti a Piacenza. Sono 19 i ragazzi denunciati, a vario titolo e per diversi reati. Di questi, 6 sono minorenni. I dettagli dell’operazione sono stati presentati dalla Questura il 7 febbraio in conferenza stampa.

“Scuola e famiglie collaborino con le forze dell’ordine”

Morelli ha insistito sull’importanza di un’azione preventiva per evitare che questi gruppi riescano a imporsi, invadendo il territorio e prendendone possesso. “Per emulazione – dice il questore – il loro obiettivo è diventare come le ‘vere’ baby gang”. L’attività, iniziata dalla Squadra Volanti, è stata poi curata in sinergia con la Squadra Mobile, concentrandosi su numerosi giovani, tutti legati tra loro e colpevoli, nel corso degli ultimi mesi, di svariati episodi allarmanti. In particolare, nel mese di novembre nel centro cittadino si sono registrate diverse risse e aggressioni tra giovani, che sono state approfondite dagli investigatori della questura e ricondotte al tentativo di affermarsi sul centro cittadino da parte di un particolare gruppo di ragazzi; sono per lo più ragazzi legati da un comune modo di essere (condividono e ostentano atteggiamenti da strada, amano particolari gruppi musicali, indossano capi d’abbigliamento appariscenti e usano un linguaggio spesso volgare) con scontri anche violenti con altri soggetti, con cui ingaggiavano liti apparentemente per futili motivi. Il questore Ivo Morelli, nel sottolineare la giovanissima età di tanti dei giovani coinvolti, ha fatto presente come sia importante fare un lavoro di squadra, insieme al mondo della scuola e le famiglie, accanto all’attività di prevenzione affidata alle forze dell’ordine, per contrastare il ripetersi di simili episodi.

“Si sentivano impunibili”

La questura, nel corso delle indagini, ha accertato la presenza di un predominante gruppo giovanile che opera nel centro di Piacenza, in particolare nella zona Pubblico Passeggio, piazzale Genova, Corso Vittorio Emanuele II, via Negri e via IV Novembre. Vari episodi criminali accaduti negli ultimi tempi avrebbero una matrice comune. “Un commerciante del centro è stato aggredito dal gruppo per aver rifiutato il libero accesso nel suo locale ai suoi membri, riportando lesioni. In occasione di un’altra rissa – riferisce la questura – gli arredi esterni di un altro locale, sedie e panche, erano stati utilizzati quali arme improprie e scagliati contro gli «avversari». I giovani si sentivano di fatto impunibili per le loro azioni, visto il clima di terrore creato tra i coetanei; a riprova, uno dei principali indagati, appreso che poteva esserci un’indagine a suo carico a seguito di un’aggressione, si è presentato spavaldo in questura pretendendo di avere informazioni in materia. Per le mani dei giovani – dice ancora la questura – girava sostanza stupefacente, destinata sia al consumo personale che allo spaccio, e armi come coltelli e tirapugni da usare durante gli scontri”.

19 denunciati, fra cui 6 minori

La questura sottolinea la presenza di cocaina, droga “particolarmente diffusa tra ragazzi, anche giovanissimi”, come oggetto di sequestri e contestazioni, insieme all’hashish. Attraverso mirati servizi di controllo del territorio e l’analisi dei sistemi di videosorveglianza, la questura ha potuto identificare e denunciare a vario titolo per i reati di rapina, rissa, lesioni, porto abusivo di armi, spaccio ed estorsione, complessivamente 19 ragazzi, di cui 6 minorenni. Nella mattinata del 7 febbraio gli agenti hanno svolto diverse perquisizioni a carico delle persone ritenute al centro delle attività criminali, alla ricerca di droga, armi e telefoni cellulari, utili per il prosieguo delle indagini. Approfonditi controlli, anche con l’ausilio di unità cinofile antidroga, sono in corso anche in due centri d’accoglienza per minori stranieri non accompagnati: alcuni di essi, infatti, sono risultati coinvolti negli scontri in questione. L’obiettivo del controllo, svolto d’intesa con i servizi sociali, è quello di verificare l’assenza di armi, droga o beni provento di furto all’interno di tali centri.

“Ammonito” e denunciato anche il leader di un gruppo trap

Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di estendere l’attività di contrasto e di individuare, inclusi gli indagati, complessivamente 45 giovani, tutti tra loro legati e con precedenti per reati analoghi commessi nel corso dell’ultimo anno. Tutti sono destinatari di notifiche di misure di prevenzione emesse dal questore Ivo Morelli su istruttoria della Divisione anticrimine guidata dal vicequestore Angelo Di Legge. È stata data ampia applicazione, riferisce la questura, alla misura del “Daspo Willy” (38 provvedimenti), al fine di proibire alle persone interessate di frequentare il centro storico, teatro dei gravi episodi. Inoltre, sono stati emessi 6 avvisi orali e un divieto di ritorno nel comune di Piacenza. Eventuali violazioni del divieto comporteranno denunce all’autorità giudiziaria e il possibile inasprimento della misura di prevenzione. Un neomaggiorenne sarà anche proposto al Tribunale di Bologna per l’applicazione della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Nel corso dei mesi precedenti, un altro soggetto legato al gruppo e attualmente in stato di detenzione per una rapina in concorso commessa lo scorso aprile, era stato già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale su proposta del questore di Piacenza, visto l’esito delle indagini svolte dalla Mobile e dalle Volanti che avevano portato al suo arresto. Inoltre, è stato colpito da misura di prevenzione anche il leader di un emergente gruppo musicale trap piacentino, denunciato a seguito di indagini svolte lo scorso anno dalla Squadra Mobile, assieme ad altri tre ragazzi e indagato per spaccio di droga e contrabbando di sigarette elettroniche.

Le forze dell’ordine sono informate

La polizia di stato e l’autorità giudiziaria, tramite l’accurata attività informativa e investigativa, hanno “stroncato” sul nascere la formazione di “una vera e propria gang minorile organizzata con predominio sul territorio” mettendo i giovanissimi in questione “in condizione di non proseguire in ulteriori intenti criminosi”. A tutte le forze dell’ordine sono state fornite le informazioni necessarie all’individuazione dei quarantacinque giovani sanzionati col “Daspo Willy”, e quindi allontanati dal centro storico di Piacenza. Se fossero trovati nelle zone proibite scatterebbe subito il deferimento alla procura competente. L’attività in questione, sottolinea la questura, è stata possibile “anche grazie alle recenti riforme legislative, che con il cosiddetto Decreto Caivano hanno dato la possibilità al questore di sottoporre anche persone minorenni alle misure di prevenzione”.

Francesco Petronzio

Pubblicato l'8 febbraio 2024

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Ambulatori di Pneumologia, dal19 febbraio nella nuova sede delle Malattie infettive

dr. Franco Cosimo 4x

A partire da lunedì 19 febbraio, gli ambulatori di Pneumologia dell’ospedale di Piacenza cambiano sede. L’attività si svolgerà al piano terra della palazzina delle Malattie infettive (ingresso 9B, di fronte al Polichirurgico), negli spazi precedentemente occupati dal day hospital di Ematologia.

Gli ambulatori che cambiano sede includono quelli dedicati all’asma, alla broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), ai disturbi sonno-correlati, alla fisiopatologia respiratoria, all'ossigenoterapia, ai pazienti neuromuscolari, ai pazienti ventilati a domicilio, alle pneumopatie infiltrative diffuse e per la dissuasione dal fumo di sigaretta. Nei locali sarà collocata anche la Pneumologia territorialecoordinata da Angelo Mangia.

Si sposterà anche il day hospital con un posto letto dedicato prevalentemente alla valutazione dell’andamento della patologia e al controllo e monitoraggio del tumore del polmone. “Il trasferimento permette di affiancare queste attività a quelle già presenti nella palazzina 9B e dedicate alla pneumologia interventistica”, spiega il direttore Cosimo Franco. Nella sede, infatti, si svolgevano già broncoscopie, semplici e con strumenti dotati di ultrasuoni endobronchiali (Ebus), esami con minisonde, ecografie polmonari con ago aspirato, toracentesi, toracoscopie mediche e posizionamento di drenaggio toracico, coordinate dalla specialista Sara Chiesa.

L’ambulatorio dedicato alla prevenzione, diagnosi e cura della malattia tubercolare, invece, rimane ancora momentaneamente collocato nella sua attuale sede, nell’edificio 1E.

Per facilitare il trasferimento, l’attività sarà temporaneamente sospesa nelle giornate del 15 e 16 febbraio 2024 e riprenderà normalmente il 19 febbraio nei nuovi locali.

“Per minimizzare l’impatto sui pazienti – evidenzia il direttore Franco -  le giornate di interruzione del servizio sono state ridotte al minimo. Si è sfruttato anche il fine settimana per le operazioni di trasloco di arredi e strumentazioni, in modo da poter riprendere le visite già lunedì mattina alle 8.30, pienamente operativi. Tutti gli appuntamenti del 15 e 16 febbraio sono stati ricollocati e le nuove date sono state già comunicate ai pazienti, con l’indicazione di recarsi nella nuova sede”.

La nuova location offre spazi più moderni e adatti alle esigenze dell’attività di dieci ambulatori, che erogano circa 25mila prestazioni all’anno, senza contare i post ricoveri. “Questi servizi – evidenzia il direttore Franco – sono il punto di riferimento per la diagnosi e la cura delle malattie polmonari. Il nostro campo d’azione spazia dalle insufficienze respiratorie acute alle patologie polmonari ostruttive e restrittive, dalle patologie polmonari infettive alle patologie pleuriche, dalle malattie neuromuscolari alla malattia oncologica polmonare e pleurica, fino ai disturbi respiratori del sonno”. Il reparto di Pneumologia gestisce anche 6 posti letto di terapia intensiva respiratoria(Utir), dove si applica ventilazione meccanica invasiva e non invasiva, e 11 posti letto di degenza ordinaria.

Nella foto, il dottor Franco Cosimo.

Pubblicato il 9 febbraio 2024

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Una nuova sede del Day hospital di Ematologia

vallisa

Una nuova sededelDay hospital di Ematologiacollocata all’edificio 7A del nucleo antico dell'ospedale di Piacenza verrà inaugurata  venerdì 9 febbraioalle ore15.
I locali che ospitano il reparto, precedentemente sede della Diabetologia, sono stati oggetto di un importanteintervento di restyling.Il trasferimento è avvenuto a ottobre. Negli ambulatori del Day hospital che saranno presentati venerdì sono seguiti pazienti conleucemie acute, mielomi, linfomie persone sottoposte atrapianto di midollo.
Le attività prevedono dai70 agli 80 accessi giornalieri.
L’intervento di riqualificazione ha permesso di creare spazi per l’attesa e la cura adeguati alle esigenze del reparto.
L’accesso consigliato è quello dell’atrio del nucleo antico, da via Taverna 49.
All’inaugurazione saranno presenti il direttore generalePaola Bardasi, il direttore di Ematologia e Centro trapiantiDaniele Vallisa, la coordinatriceMaria Teresa Borsottie le autorità provinciali.

Pubblicato l'8 febbraio 2024

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