Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Notizie Varie

Notizie Varie

Apre Casa Lilla per la cura di persone affette da disturbi della nutrizione e alimentazione

CASA LILLA EQUIPE CON TOSSETTI E NEGRATI

Apre Casa Lilla, un luogo accogliente e dedicato all’assistenza e la cura di persone affette da disturbi della nutrizione e alimentazione (DNA).
Pur essendo collocata all’interno dell’ospedale di Piacenza, mette a disposizione un accesso indipendente dall’esterno (via Campagna). Casa Lilla da oggi è la sede dell’attività di  riabilitazione psiconutrizionale delle persone affette da anoressia, bulimia o altri disturbi della nutrizione e alimentazione senza avere l’aspetto di uno spazio di cura. Il progetto ha permesso di concentrare in questa nuova sede gli ambulatori e i servizi attualmente dislocati in spazi poco funzionali all’attività.

Per realizzare Casa Lilla, l’Azienda Usl di Piacenza ha riqualificato una porzione dell’area monumentale del nucleo antico dell’ospedale di Piacenza. Nell’avvio del percorso e nella progettazione dello stesso, un ruolo chiave è stato giocato dal Rotary Club Piacenza, in stretta collaborazione con l’associazione Puntoeacapo. L’obiettivo dell’intervento non è stato solo quello di migliorare un servizio già attivo, ma anche di recuperare ambienti di pregioprima non utilizzati.
Il Rotary Club Piacenza, attualmente presieduto da Luigi Swich, ha contribuito al finanziamento dell’intervento e, negli anni scorsi, ha messo a disposizione diverse competenze per realizzarlo: Mara Negrati, per anni responsabile di Nutrizione clinica dell’ospedale di Piacenza e oggi presidente dell’associazione Puntoeacapo, ha lavorato insieme al dottor Augusto Pagani, past president del Rotary e già presidente dell’Ordine provinciale dei Medici; Marco Rovellini, presidente della società MAE S.p.A, ha donato una parte della somma necessaria e l’architetto Carlo Ponzini, che con la sua professionalità ha individuato- insieme all’Azienda - gli spazi idonei per realizzare la struttura, oltre a donare il progetto di restauro.

“Ci tengo a evidenziare – rileva il dottor Swich - l’impegno dei presidenti del Rotary Club Piacenza che dal 2020 a oggi si sono succeduti durante la ristrutturazione: Giorgio Visconti, Pietro Coppelli, Augusto Pagani e Giovanni Struzzola. Mi preme inoltre sottolineare l’elevato valore del luogo prescelto dall’architetto Ponzini, d’intesa con l’Azienda, ovvero il prezioso appartamento dell’abate dei monaci benedettini olivetani del Santo Sepolcro, opera dell’architetto rinascimentale Alessio Tramello, e il conseguente pregio del recupero dello stesso, promosso dal Rotary Club Piacenza, sempre attento alla preservazione della identità piacentina anche attraverso la valorizzazione del patrimonio storico-artistico”.


A Casa Lilla le operazioni di trasloco dei servizi si sono completate. La struttura fa capo al dipartimento di Salute mentale e Dipendenza patologiche guidato da Massimo Rossetti e ha come mission quella di porre in atto programmi terapeutici, assistenziali e riabilitativi per pazienti affetti da disturbi della nutrizione e alimentazione quali anoressia, bulimia o alimentazione incontrollata portando la persona a un grado di relazione con il cibo, con se stesso e i familiari il più possibile vicina alla normalità.
Il Centro si avvale di un’équipe multiprofessionale composta da medici nutrizionisti, psicologi, dietiste, un coordinatore infermieristico e le staff di infermieri che collaborano, all’interno del percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) con altre figure professionali: psichiatra, neuropsichiatra infantile, medici di famiglia e psicologi dei servizi territoriali.
L’accesso a Casa Lilla può avvenire in diversi modi, attraverso il pronto soccorso quando viene riscontrato un sospetto caso di disturbi della nutrizione e alimentazione o tramite una consulenza richiesta da altri reparti che attiva il medico dell’ambulatorio Dna adulti. Il medico di famiglia che sospetta la presenza di un disturbo può contattare l’ambulatorio e prenotare una visita di valutazione che viene garantita entro una settimana. L’accesso può anche avvenire attraverso la chiamata diretta da parte del paziente che può contattare l’ambulatorio inviando una email all’indirizzo casalilla [AT] ausl [DOT] pc [DOT] it oppure tramite prenotazione CUP.
La nuova collocazione è ottimale: a fianco degli spazi sanitari ci sono giardini e aree esterne con porticato, che rendono il servizio più simile a una “casa”, per migliorare la gestione del percorso di presa in carico. A Casa Lilla sono stati realizzati una zona soggiorno, una cucina, un ambulatorio e tre studi. L’equipe segue i pazienti dai 18 anni in su. Molto importante è il pasto assistito, che permette di ridurre i ricoveri in ospedale.
L’inaugurazione di Casa Lilla è prevista per il mese di maggio alla presenza dell’assessore regionale Raffaele Donini.

Nella foto, l'équipe multiprofessionale del centro Casa Lilla.

Pubblicato il 12 marzo 2024

Ascolta l'audio

Start up giovanili, un bando da 500mila euro di Confcooperative

bando

Confcooperative Piacenza mette a disposizione la propria struttura e la propria consulenza a chi volesse far nascere nuova cooperazione. “Ciò anche per invogliare a partecipare al bando nazionale - commenta il presidente Daniel Negri - dotato di un plafond di mezzo milione di euro, messo a disposizione da Fondosviluppo, il fondo mutualistico di Confcooperative, per sostenere, con un percorso di avvio e formazione manageriale, le start-up cooperative costituite in prevalenza da giovani under 35”. Il bando, ribattezzato "Creare.coop", è promosso a livello nazionale in collaborazione con i Giovani Imprenditori di Confcooperative. È un’occasione che potrebbe permettere a giovani in possesso di una buona idea e che volessero intraprendere, di far nascere un’attività capace di unire un percorso di successo a quei valori di mutualità, condivisione e sostenibilità di cui la nostra società tanto abbisogna. Infatti, secondo i dettami dell’economia sociale, che coniuga sviluppo e inclusione, la formula offerta dall’impresa cooperativa riscuote un crescente interesse nei ragazzi, grazie alla possibilità di esprimere la propria creatività imprenditoriale in maniera partecipata e solidale. Sono due le modalità di intervento previste nel bando da Fondosviluppo. La prima riguarda il supporto alla fase di start-up tramite un contributo di 5mila euro per i costi di costituzione e avvio dell’impresa, insieme al rimborso dei costi dei servizi resi dai centri servizi delle Confcooperative territoriali e dei costi di accompagnamento e consulenza per tre anni (con un limite di 3mila euro all’anno). Inoltre, sarà sviluppata un’attività di formazione curata da Confcooperative nazionale e rivolta a tutte le cooperative selezionate con la partecipazione ad una community nazionale per promuovere lo scambio di buone pratiche. La seconda modalità di intervento prevista dal bando Creare.coop riguarda interventi di natura finanziaria con finanziamenti agevolati.

Pubblicato il 12 marzo 2024

 

Ascolta l'audio

A Gragnano le donne protagoniste nel nuovo percorso di biblioterapia «Controverse»

 donne

Il percorso di biblioterapia dello sviluppo ideato e condotto da Giorgia Maggi, vede ancora una volta le donne e le loro storie protagoniste. Dopo il grande successo di "Fiori d'acciaio", anche quest'anno, in occasione del mese in cui si festeggiano tutte le donne, il sindaco Patrizia Calza e il Comune di Gragnano vogliono donare alle loro concittadine un nuovo percorso di biblioterapia, "Controverse", organizzato in collaborazione con il consigliere comunale Matteo Provini, e la bibliotecaria Elisabetta Pallavicini.

Il percorso "Controverse", che prenderà avvio da fine marzo presso la locale Biblioteca Comunale Margherita Hack, porterà un gruppo di donne ad incontrare 5 personaggi letterari femminili, cinque donne divisive, che si possono amare o detestare, che possono essere comprese e apprezzate, o considerate detestabili e fastidiose. “Ogni donna del gruppo porta il proprio pensiero, il proprio punto di vista a confronto con quelli delle altre, in uno spazio di riflessione finalizzato all’arricchimento personale di ciascuna: uno spazio per poter parlare di donne, e magari di sé, con altre donne”, spiega l’Amministrazione. Desiderio del Comune e dell’organizzatrice è anche quello di “offrire uno strumento alle donne in modo da poter acquisire maggior consapevolezza di sé, e in alcuni casi anche maggior forza”. Le iscrizioni chiuderanno il 21 marzo.
Le interessate possono contattare la biblioteca al numero 0523788250 o scrivendo a: biblioteca [AT] comune [DOT] gragnanotrebbiense [DOT] pc [DOT] it

Nella foto, Patrizia Calza con Matteo Provini, Giorgia Maggi ed Elisabetta Pallavicini.

Pubblicato il 12 marzo 2024

 

Ascolta l'audio

Parte il nuovo bando per creare nuovi boschi in città e periferie

Nuove piante a disposizione

Più verde nelle aree urbane e periferiche, con rimboschimenti o nuovi boschi, attraverso l’utilizzo di specie autoctone. Parte il nuovo bando regionale del piano “Mettiamo radici per il futuro”, che ha l’obiettivo di aumentare il verde, alberi e arbusti, in Emilia-Romagna per migliorare la qualità dell’aria e della vita delle persone. L’avviso, approvato dalla Giunta regionale, si rivolge agli enti pubblici di pianura - Comuni, Unioni di Comuni, Città metropolitana, Province, Enti di gestione di aree protette - nelle aree dell’agglomerato di Bologna, pianura est e pianura ovest del Pair (Piano aria integrato regionale) e di tutto il territorio regionale che abbiano un coefficiente di boscosità inferiore al 25%. I finanziamenti sono destinati alla realizzazione di interventi di forestazione per la riduzione dei principali inquinanti dell’aria presenti nelle città e in periferia. Rispetto al precedente avviso, aumentano le risorse a disposizione, che passano da 600mila a 1 milione di euro, così come le percentuali degli aiuti e degli importi di spesa ammissibili che salgono dal 75% al 100%. “Vogliamo far crescere il verde e le fasce boscate della nostra regione per migliorare la qualità dell’ambiente, il paesaggio e la qualità aria e migliorando così anche la vita delle persone- commenta l’Assessora Regionale con delega a Programmazione territoriale e paesaggistica, forestazione e parchi, Barbara Lori-. Per questo continua a essere forte l’impegno della Regione sul piano “Mettiamo radici per il futuro” che ha l’obiettivo di fare dell’Emilia-Romagna il corridoio verde d’Italia. Con questo nuovo bando, aumentiamo le risorse disponibili e il cofinanziamento che arriva fino al 100% ed estendiamo a tutti gli enti pubblici la possibilità di partecipare per ampliare le aree di intervento che, dopo il buon esito del bando per le imprese, potranno aumentare il verde nelle aree di loro pertinenza”. “Gli alberi e i loro benefici - conclude Lori - sono importanti per tutti ed è quindi necessario incrementare la loro piantumazione sia nelle aree pubbliche che in quelle private a vantaggio di un futuro più sostenibile e con effetti positivi sulla qualità della vita di cittadini e cittadine”. Il nuovo bando arriva dopo la distribuzione gratuita di piante a cittadini, enti ed associazioni nei vivai convenzionati con la Regione e ai precedenti avvisi, rivolti alle imprese e ai Comuni delle aree di pianura e collina.

COSA PREVEDE IL BANDO

Rispetto ai precedenti bandi, la differenza sostanziale è rappresentata dalla fonte di finanziamento, derivante dagli oneri versati alla Regione da enti pubblici e privati, quando devono eliminare aree boscate all’interno delle loro proprietà e non riescono a ripiantare le piante. Tali oneri possono essere reinvestiti per opere e servizi per i rimboschimenti e la creazione di nuovi boschi su terreni non boscati e in aree con basso coefficiente di boscosità, tramite l'utilizzo di specie autoctone. Grazie a una maggiore disponibilità di fondi, è stato possibile garantire la copertura totale degli interventi proposti a cui si è aggiunto anche un incremento dei finanziamenti previsti per ettaro. Nel dettaglio il cofinanziamento regionale sale al 100% dei costi sostenuti rispetto al 75% del bando precedente. Gli interventi di forestazione all’interno dei territori degli enti pubblici devono rispettare le caratteristiche di bosco previste dal Testo unico forestale, avere cioè un’estensione non inferiore a 2mila metri quadri, larghezza media non inferiore a 20 metri e copertura arborea maggiore del 20%. Potranno essere piantati alberi e arbusti che appartengono alle specie autoctone del territorio regionale, almeno il 70% dovranno essere specie arboree e il 30% arbusti. Sono previste tre differenti modalità di piantumazione con coperture più o meno dense (700 piante per ettaro con una quinta di alberi formati lungo il perimetro, 500 piante e fino a 400 piante per ettaro per gli impianti con minor copertura), che prevedono rispettivamente una contribuzione da parte della Regione di 25.000, 20.000 e 15.000 euro. I finanziamenti comprendono anche le spese di irrigazione nel primo anno di piantumazione.

Pubblicato il 12 marzo 2024

Ascolta l'audio

La misericordia alla luce dell’insegnamento di Don Orione

orione


“La misericordia rinnova la vita” è il titolo del primo incontro formativo organizzato dal Movimento Laicale Orionino nel 2024, in occasione della ricorrenza della morte di San Luigi Orione, avvenuta il 12 marzo 1940.
La misericordia è centrale nel suo insegnamento ed è vista come la più alla forma di carità, di Dio verso l’uomo, ma anche degli uomini tra loro, il modo “per far sperimentare la tenerezza della Provvidenza”, per questo chi sperimenta la misericordia è un uomo nuovo. Ne han discusso tre persone con esperienze molto diverse tra loro: don Grégoire De Guillebon, sacerdote dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote e confessore presso la Cattedrale di Piacenza, Massimo Polledri, Psichiatra del Carcere di Piacenza “Le novate”, Carlo Dionedi, Preside della scuola parentale Giovanni Paolo II" di Piacenza.

Don Grégoire, la confessione un'opera di misericordia
“Gesù Cristo – ha iniziato don Grégoire - è venuto tra noi per compiere un’opera di misericordia. E lo strumento privilegiato dei suoi piani è stato il perdono. Mentre la misericordia è un’effusione del cuore alla vista della miseria e dell’angoscia umana, il perdono costituisce un atto concreto di riabilitazione morale e spirituale. Gesù viene incontro ai sofferenti e porta loro la salute fisica e, soprattutto, quella dell’anima. Oggi che non c’è più Gesù il cristiano si trova davanti il sacerdote: non deve temere di andare a confessarsi, ma deve andarci con grande spirito di fede e gioia sincera, la gioia della libertà riconquistata, del pentimento e della salvezza che entra nella nostra anima. Certo, la confessione è un’opera di giustizia, ma come tale è anche un’opera di misericordia. Nel confessionale Dio agisce direttamente nel cuore dell’uomo: la confessione è l’occasione in cui l’uomo si libera dai peccati, ottiene il perdono e ci riconcilia con Dio e con i fratelli, donando così la pace con Dio, con se stessi, con la Chiesa e con gli altri. Deve essere accolta come una grazia dai penitenti, nella certezza di essere perdonati e riconciliati.
Ogni cristiano deve osservare dieci Comandamenti e cinque precetti, tra cui la comunione pasquale e la confessione almeno una volta l’anno. Comunione e confessione sono strettamente collegate. Attraverso la preghiera e le buone letture ci possiamo render conto del nostro errore, della sofferenza inflitta all’amore di Dio, ferito da noi. La confessione non dev’essere né un’abitudine, né un’occasione per chiacchiere col sacerdote. I rischi principali sono parlare di cose poco importanti, dei peccati degli altri, dire di non aver peccati oppure autogiustificarsi, ritenendo che alcune cose sbagliate che facciamo non siano peccato. Essa invece è un Sacramento, per questo va preparata bene, con compunzione, ossia rammarico per aver offeso Dio, rifiutando il male ed impegnandosi per una nuova vita. Dobbiamo chiedere a Dio, con umiltà e fiducia, e, come il pubblicano, saremo giustificati. Il pentimento è una meditazione sulla nostra miseria e sulla grandezza dell’amore di Dio, che a volte permette il peccato per favorire il nostro ravvedimento. Dio non forza l’uomo ma vuole la nostra libera adesione ed il nostro consenso”.

La testimomianza di Polledri
Da Polledri una testimonianza diretta dal luogo dove lavora: “Tra i precetti della Chiesa vi è la visita ai carcerati per farci andare a contatto con il male, che è in ciascuno di noi. Noi siamo biologicamente programmati per la misericordia: di fronte al sangue ci fermiamo, ma la medicina ci insegna che il male può essere causato da fattori esterni (la società, la famiglia, gli amici, ecc.) ma anche interni, dalla propria psiche. A volte il male genera comportamenti che passano da padre in figlio, quindi il male produce male. La misericordia è spezzare questa catena: il carcere è un luogo dove si può spezzare la catena del male”.

Dionedi, nella croce c'è la presenza di Dio
Dionedi è un sopravvissuto alla strage di Bologna. “Quando scoppiò la bomba il 2 agosto 1980 – ha raccontato – ero vicinissimo al luogo dell’esplosione, tuttavia non ho sentito il boato, ma lo spostamento d’aria mi ha fatto volare sopra le macerie, mi sono rialzato senza alcuna ferita o rottura ma avevo un’ustione di terzo grado che mi costrinse alla terapia intensiva e ad una convalescenza di tre settimane, che sono state una sorta di ritiro spirituale”. Cristiano dalla nascita, con l’adolescenza aveva messo in discussione la sua fede, toccato soprattutto dalla sofferenza degli innocenti e dal non riuscire a dar senso alla vita. Iniziato alla Santissima Trinità il cammino neocatecumenale ha capito che la sofferenza fisica patita durante la convalescenza è stato un modo per incontrare Dio, sperimentando che davvero nella Croce c’è la Sua presenza.
“Questo drammatico fatto mi ha fatto sperimentare la misericordia di Dio – a proseguito-: nonostante la mia mancanza di fede, Dio mi è venuto incontro nel dolore, a volte usa le maniere forti per capire! Ma il vero miracolo non è stato aver salva la vita bensì aver sperimentato la misericordia: ho vinto l’orgoglio e capito il valore della mia esistenza presente, libero dall’ossessione per il futuro e dall’insoddisfazione”.
Grazie al cammino di fede si è fatto una famiglia, ha avuto otto figli, è diventato insegnante ed ha iniziato un impegno di volontariato con il Forum delle famiglie, anche come Presidente dell’Associazione famiglie numerose, ed ha fondato la scuola cattolica Giovanni Paolo II dove insegna.
L’incontro è stato aperto da Gianrico Botteri.
Il prossimo incontro è previsto per maggio.

Pubblicato l'11 marzo 2024

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente