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Notizie Varie

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McDonald’s e il Comune di Piacenza insieme contro la violenza sulle donne

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Alla presenza dell’Assessora alle Politiche di Welfare con delega per il Contrasto alla Violenza di Genere Nicoletta Corvi, McDonald’s ha ribadito il suo impegno concreto nel contrasto alla violenza sulle donne, ponendosi come amplificatore di un messaggio dal forte impatto sociale. Da oggi, infatti, nei bagni dei ristoranti McDonald’s di Piacenza saranno affissi degli adesivi che ricordano alle donne che dovessero trovarsi in contesti di violenza l’esistenza del 1522, il numero nazionale gratuito - promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità - che tutti i giorni, 24 ore su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Un modo semplice e concreto per favorire la conoscenza dell’iniziativa mettendo a disposizione gli spazi dei ristoranti che ogni giorno accolgono 4.100 cittadini e che possono svolgere un’importante funzione di volano di comunicazione per un messaggio che deve poter raggiungere quante più persone possibili.

Collaborare tra le istituzioni

“Ringrazio McDonald’s per la sensibilità e l’impegno a sostegno delle donne vittime di violenza”, sottolinea l’Assessora Corvi, rimarcando “l’importanza della collaborazione tra le istituzioni e le diverse realtà del territorio che possono contribuire non solo ad accendere i riflettori dell’opinione pubblica su un tema che richiede azioni e riflessioni collettive, ma anche a tendere la mano a chi ha bisogno di aiuto. Dare visibilità, nei luoghi più frequentati dalle famiglie, a uno strumento di supporto fondamentale e sempre accessibile qual è il 1522, significa raggiungere una platea sempre più ampia di donne che possono avere bisogno di ascolto, di un punto di riferimento, di un accompagnamento nel percorso di riacquisizione della propria autonomia e dignità, di un incoraggiamento verso la denuncia. Ribadire che non sono sole, in questo cammino così difficile, è un messaggio essenziale e potente”.
Sono orgoglioso di aderire a questa iniziativa di contrasto alla violenza sulle donne. Con la nostra presenza su Piacenza con 3 ristoranti e la collaborazione del Comune di Piacenza possiamo contribuire concretamente nella diffusione di un servizio fondamentale come quello del Numero Nazionale 1522”, ha commentato Fabio Calabrese, licenziatario McDonald’s Italia. “Anche un gesto semplice come quello di affiggere un adesivo nei nostri ristoranti, può avere un grande impatto sulla comunità locale”.
Dal 1° luglio 2020, il Numero Nazionale Antiviolenza e Stalking 1522 è gestito da Differenza Donna con l’obiettivo di sviluppare un'ampia azione di sistema per l'emersione e il contrasto alla violenza dentro e fuori le mura domestiche. Secondo gli ultimi dati diffusi da Istat, in occasione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza sulle Donne, in Italia il 31,5% delle donne ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale; e le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. A questi si aggiungono i dati relativi ai femminicidi – secondo i dati rilevati da Istat 106. Anche gli accessi ai Pronto Soccorso fotografano lo stato attuale: oltre 14.400 nel 2022, pari a un +13% vs 2021. McDonald’s è un sistema che ha fatto dell’inclusività la propria caratteristica distintiva: l’azienda conta oggi circa 35.000 dipendenti, di cui il 62% è donna, come anche il 50% dei Direttori dei Ristoranti e il 50% del Team di Dirigenza di McDonald’s Italia, numeri che restituiscono lo spaccato di una realtà che parla sempre più al femminile. Questo impegno si traduce in progetto concreti come “Non sei sola, lasciati aiutare.” e “Women in franchising”, nuovo programma di networking – lanciato lo scorso giugno - per incrementare l’inserimento di nuove imprenditrici all’interno della rete di franchising McDonald’s.

McDonald’s Italia

In Italia da 38 anni, McDonald’s conta oggi 700 ristoranti in tutto il Paese per un totale di 35.000 persone impiegate che servono ogni giorno 1.2 milioni di clienti. I ristoranti McDonald’s italiani sono gestiti per il 90% secondo la formula del franchising grazie agli oltre 150 imprenditori locali che testimoniano il radicamento del marchio al territorio. Anche nella scelta dei fornitori, McDonald’s conferma la volontà di essere un marchio “locale”, con l’85% di fornitori che è rappresentato da aziende italiane o aziende che producono in Italia. Nel mondo McDonald’s è presente in oltre 100 Paesi con più di 38.000 ristoranti.

 Nella foto, la presentazione dell’iniziativa “Non sei sola, lasciati aiutare” nei locali McDonald’s di Piacenza.

Pubblicato il 13 marzo 2024

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Volontariato Vincenziano, un Burraco di beneficenza

vincitrici primo premio 

Dopo un lungo periodo di stop dovuto all’emergenza Covid-19, il "Gruppo di Volontariato Vincenziano San Vincenzo De Paoli e Santa Luisa di Marillac" ha segnato il suo grande ritorno con due eventi: una cena di beneficenza tenutasi lo scorso mese nello splendido scenario del Salone degli Arazzi del Collegio Alberoni che ha riscosso molto successo e un torneo di Burraco a scopo benefico. L’iniziativa, che si è tenuta presso il Park Hotel di Piacenza lo scorso sabato, ha visto la partecipazione entusiasta di numerosi appassionati di questo gioco di carte, uniti dall’intento di supportare una nobile causa.
L’evento è stato non solo un momento di svago e di aggregazione, ma anche e soprattutto un’opportunità per raccogliere fondi destinati al sostegno delle persone bisognose. In un periodo in cui le difficoltà economiche si fanno sentire con maggiore intensità, iniziative come questa rappresentano un faro di speranza per molti.
“Riprendere le nostre attività con un evento così significativo è per noi fonte di grande gioia e motivazione. Il torneo di Burraco è solo l’inizio di una serie di iniziative che abbiamo in programma per il prossimo futuro”, ha commentato la presidente del gruppo Donata Morini Musi che ha da poco sostituito Piera Stradiotti Guidotti, che comunque rimane sempre un punto di riferimento fondamentale per tutto il Gruppo Vincenziano, evidenziando l’importanza di ristabilire quelle connessioni sociali interrotte dalla pandemia e il desiderio di proseguire con rinnovato impegno la missione di aiuto e supporto alla comunità.
L'evento si è svolto in un clima di festa e di solidarietà, con i partecipanti che hanno dimostrato grande entusiasmo e generosità. Al termine del torneo, i vincitori hanno ricevuto premi offerti dagli sponsor (il primo premio offerto da Bulla Sport) ma il vero trofeo è stato il significativo contributo raccolto destinato interamente a sostegno dei progetti di assistenza del Gruppo San Vincenzo De Paoli.
L’iniziativa ha riscosso un notevole successo, tanto da spingere gli organizzatori a considerare la possibilità di rendere il torneo di Burraco un appuntamento periodico, consolidando così una tradizione di solidarietà che possa crescere e rafforzarsi nel tempo.

Nella foto, le vincitrici del primo premio al torneo benefico di Burraco.

Pubblicato il 13 marzo 2024

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Start up giovanili, un bando da 500mila euro di Confcooperative

bando

Confcooperative Piacenza mette a disposizione la propria struttura e la propria consulenza a chi volesse far nascere nuova cooperazione. “Ciò anche per invogliare a partecipare al bando nazionale - commenta il presidente Daniel Negri - dotato di un plafond di mezzo milione di euro, messo a disposizione da Fondosviluppo, il fondo mutualistico di Confcooperative, per sostenere, con un percorso di avvio e formazione manageriale, le start-up cooperative costituite in prevalenza da giovani under 35”. Il bando, ribattezzato "Creare.coop", è promosso a livello nazionale in collaborazione con i Giovani Imprenditori di Confcooperative. È un’occasione che potrebbe permettere a giovani in possesso di una buona idea e che volessero intraprendere, di far nascere un’attività capace di unire un percorso di successo a quei valori di mutualità, condivisione e sostenibilità di cui la nostra società tanto abbisogna. Infatti, secondo i dettami dell’economia sociale, che coniuga sviluppo e inclusione, la formula offerta dall’impresa cooperativa riscuote un crescente interesse nei ragazzi, grazie alla possibilità di esprimere la propria creatività imprenditoriale in maniera partecipata e solidale. Sono due le modalità di intervento previste nel bando da Fondosviluppo. La prima riguarda il supporto alla fase di start-up tramite un contributo di 5mila euro per i costi di costituzione e avvio dell’impresa, insieme al rimborso dei costi dei servizi resi dai centri servizi delle Confcooperative territoriali e dei costi di accompagnamento e consulenza per tre anni (con un limite di 3mila euro all’anno). Inoltre, sarà sviluppata un’attività di formazione curata da Confcooperative nazionale e rivolta a tutte le cooperative selezionate con la partecipazione ad una community nazionale per promuovere lo scambio di buone pratiche. La seconda modalità di intervento prevista dal bando Creare.coop riguarda interventi di natura finanziaria con finanziamenti agevolati.

Pubblicato il 12 marzo 2024

 

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Apre Casa Lilla per la cura di persone affette da disturbi della nutrizione e alimentazione

CASA LILLA EQUIPE CON TOSSETTI E NEGRATI

Apre Casa Lilla, un luogo accogliente e dedicato all’assistenza e la cura di persone affette da disturbi della nutrizione e alimentazione (DNA).
Pur essendo collocata all’interno dell’ospedale di Piacenza, mette a disposizione un accesso indipendente dall’esterno (via Campagna). Casa Lilla da oggi è la sede dell’attività di  riabilitazione psiconutrizionale delle persone affette da anoressia, bulimia o altri disturbi della nutrizione e alimentazione senza avere l’aspetto di uno spazio di cura. Il progetto ha permesso di concentrare in questa nuova sede gli ambulatori e i servizi attualmente dislocati in spazi poco funzionali all’attività.

Per realizzare Casa Lilla, l’Azienda Usl di Piacenza ha riqualificato una porzione dell’area monumentale del nucleo antico dell’ospedale di Piacenza. Nell’avvio del percorso e nella progettazione dello stesso, un ruolo chiave è stato giocato dal Rotary Club Piacenza, in stretta collaborazione con l’associazione Puntoeacapo. L’obiettivo dell’intervento non è stato solo quello di migliorare un servizio già attivo, ma anche di recuperare ambienti di pregioprima non utilizzati.
Il Rotary Club Piacenza, attualmente presieduto da Luigi Swich, ha contribuito al finanziamento dell’intervento e, negli anni scorsi, ha messo a disposizione diverse competenze per realizzarlo: Mara Negrati, per anni responsabile di Nutrizione clinica dell’ospedale di Piacenza e oggi presidente dell’associazione Puntoeacapo, ha lavorato insieme al dottor Augusto Pagani, past president del Rotary e già presidente dell’Ordine provinciale dei Medici; Marco Rovellini, presidente della società MAE S.p.A, ha donato una parte della somma necessaria e l’architetto Carlo Ponzini, che con la sua professionalità ha individuato- insieme all’Azienda - gli spazi idonei per realizzare la struttura, oltre a donare il progetto di restauro.

“Ci tengo a evidenziare – rileva il dottor Swich - l’impegno dei presidenti del Rotary Club Piacenza che dal 2020 a oggi si sono succeduti durante la ristrutturazione: Giorgio Visconti, Pietro Coppelli, Augusto Pagani e Giovanni Struzzola. Mi preme inoltre sottolineare l’elevato valore del luogo prescelto dall’architetto Ponzini, d’intesa con l’Azienda, ovvero il prezioso appartamento dell’abate dei monaci benedettini olivetani del Santo Sepolcro, opera dell’architetto rinascimentale Alessio Tramello, e il conseguente pregio del recupero dello stesso, promosso dal Rotary Club Piacenza, sempre attento alla preservazione della identità piacentina anche attraverso la valorizzazione del patrimonio storico-artistico”.


A Casa Lilla le operazioni di trasloco dei servizi si sono completate. La struttura fa capo al dipartimento di Salute mentale e Dipendenza patologiche guidato da Massimo Rossetti e ha come mission quella di porre in atto programmi terapeutici, assistenziali e riabilitativi per pazienti affetti da disturbi della nutrizione e alimentazione quali anoressia, bulimia o alimentazione incontrollata portando la persona a un grado di relazione con il cibo, con se stesso e i familiari il più possibile vicina alla normalità.
Il Centro si avvale di un’équipe multiprofessionale composta da medici nutrizionisti, psicologi, dietiste, un coordinatore infermieristico e le staff di infermieri che collaborano, all’interno del percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) con altre figure professionali: psichiatra, neuropsichiatra infantile, medici di famiglia e psicologi dei servizi territoriali.
L’accesso a Casa Lilla può avvenire in diversi modi, attraverso il pronto soccorso quando viene riscontrato un sospetto caso di disturbi della nutrizione e alimentazione o tramite una consulenza richiesta da altri reparti che attiva il medico dell’ambulatorio Dna adulti. Il medico di famiglia che sospetta la presenza di un disturbo può contattare l’ambulatorio e prenotare una visita di valutazione che viene garantita entro una settimana. L’accesso può anche avvenire attraverso la chiamata diretta da parte del paziente che può contattare l’ambulatorio inviando una email all’indirizzo casalilla [AT] ausl [DOT] pc [DOT] it oppure tramite prenotazione CUP.
La nuova collocazione è ottimale: a fianco degli spazi sanitari ci sono giardini e aree esterne con porticato, che rendono il servizio più simile a una “casa”, per migliorare la gestione del percorso di presa in carico. A Casa Lilla sono stati realizzati una zona soggiorno, una cucina, un ambulatorio e tre studi. L’equipe segue i pazienti dai 18 anni in su. Molto importante è il pasto assistito, che permette di ridurre i ricoveri in ospedale.
L’inaugurazione di Casa Lilla è prevista per il mese di maggio alla presenza dell’assessore regionale Raffaele Donini.

Nella foto, l'équipe multiprofessionale del centro Casa Lilla.

Pubblicato il 12 marzo 2024

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Parte il nuovo bando per creare nuovi boschi in città e periferie

Nuove piante a disposizione

Più verde nelle aree urbane e periferiche, con rimboschimenti o nuovi boschi, attraverso l’utilizzo di specie autoctone. Parte il nuovo bando regionale del piano “Mettiamo radici per il futuro”, che ha l’obiettivo di aumentare il verde, alberi e arbusti, in Emilia-Romagna per migliorare la qualità dell’aria e della vita delle persone. L’avviso, approvato dalla Giunta regionale, si rivolge agli enti pubblici di pianura - Comuni, Unioni di Comuni, Città metropolitana, Province, Enti di gestione di aree protette - nelle aree dell’agglomerato di Bologna, pianura est e pianura ovest del Pair (Piano aria integrato regionale) e di tutto il territorio regionale che abbiano un coefficiente di boscosità inferiore al 25%. I finanziamenti sono destinati alla realizzazione di interventi di forestazione per la riduzione dei principali inquinanti dell’aria presenti nelle città e in periferia. Rispetto al precedente avviso, aumentano le risorse a disposizione, che passano da 600mila a 1 milione di euro, così come le percentuali degli aiuti e degli importi di spesa ammissibili che salgono dal 75% al 100%. “Vogliamo far crescere il verde e le fasce boscate della nostra regione per migliorare la qualità dell’ambiente, il paesaggio e la qualità aria e migliorando così anche la vita delle persone- commenta l’Assessora Regionale con delega a Programmazione territoriale e paesaggistica, forestazione e parchi, Barbara Lori-. Per questo continua a essere forte l’impegno della Regione sul piano “Mettiamo radici per il futuro” che ha l’obiettivo di fare dell’Emilia-Romagna il corridoio verde d’Italia. Con questo nuovo bando, aumentiamo le risorse disponibili e il cofinanziamento che arriva fino al 100% ed estendiamo a tutti gli enti pubblici la possibilità di partecipare per ampliare le aree di intervento che, dopo il buon esito del bando per le imprese, potranno aumentare il verde nelle aree di loro pertinenza”. “Gli alberi e i loro benefici - conclude Lori - sono importanti per tutti ed è quindi necessario incrementare la loro piantumazione sia nelle aree pubbliche che in quelle private a vantaggio di un futuro più sostenibile e con effetti positivi sulla qualità della vita di cittadini e cittadine”. Il nuovo bando arriva dopo la distribuzione gratuita di piante a cittadini, enti ed associazioni nei vivai convenzionati con la Regione e ai precedenti avvisi, rivolti alle imprese e ai Comuni delle aree di pianura e collina.

COSA PREVEDE IL BANDO

Rispetto ai precedenti bandi, la differenza sostanziale è rappresentata dalla fonte di finanziamento, derivante dagli oneri versati alla Regione da enti pubblici e privati, quando devono eliminare aree boscate all’interno delle loro proprietà e non riescono a ripiantare le piante. Tali oneri possono essere reinvestiti per opere e servizi per i rimboschimenti e la creazione di nuovi boschi su terreni non boscati e in aree con basso coefficiente di boscosità, tramite l'utilizzo di specie autoctone. Grazie a una maggiore disponibilità di fondi, è stato possibile garantire la copertura totale degli interventi proposti a cui si è aggiunto anche un incremento dei finanziamenti previsti per ettaro. Nel dettaglio il cofinanziamento regionale sale al 100% dei costi sostenuti rispetto al 75% del bando precedente. Gli interventi di forestazione all’interno dei territori degli enti pubblici devono rispettare le caratteristiche di bosco previste dal Testo unico forestale, avere cioè un’estensione non inferiore a 2mila metri quadri, larghezza media non inferiore a 20 metri e copertura arborea maggiore del 20%. Potranno essere piantati alberi e arbusti che appartengono alle specie autoctone del territorio regionale, almeno il 70% dovranno essere specie arboree e il 30% arbusti. Sono previste tre differenti modalità di piantumazione con coperture più o meno dense (700 piante per ettaro con una quinta di alberi formati lungo il perimetro, 500 piante e fino a 400 piante per ettaro per gli impianti con minor copertura), che prevedono rispettivamente una contribuzione da parte della Regione di 25.000, 20.000 e 15.000 euro. I finanziamenti comprendono anche le spese di irrigazione nel primo anno di piantumazione.

Pubblicato il 12 marzo 2024

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