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Notizie Varie

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Un successo la Festa Alpina a Pecorara tra convivialità e solidarietà

alpini

Lo spirito alpino, tra convivialità e solidarietà, è emerso in tutta la sua forza sabato sera per la Veglia Verde nel parco giochi “Giuseppe Luppini” di Pecorara. Organizzata dal Gruppo Alpini di Pecorara, guidato da Andrea Parolini, alla presenza del Presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Alpini, Gianluca Gazzola, al quale è stata consegnata una targa ricordo, la cena ha visto il tutto esaurito tra Penne Nere e tanti amici che sono accorsi nel paese dell’Alta Val Tidone. Presenti per il Comune di Alta Val Tidone, l’Assessore Giovanni Dotti, che ha portato i saluti dell’Amministrazione, e il consigliere delegato Alessandro Buroni. Nel corso della serata si è svolta anche la premiazione dei bambini che hanno partecipato al Campo Scuola 2024 promosso dagli Alpini in frazione Chiarone di Pianello.

Gli Alpini di Pecorara si sono distinti per uno splendido gesto di solidarietà, con un contributo donato all’Agal (Associazione Genitori e Amici del Bambino Leucemico) di Mirabello (Pavia) e ritirato da Stefano Locato, in rappresentanza del sodalizio. Sempre dagli Alpini, un ventilatore per la cucina è stato regalato alla locale Comunità Alloggio “Giacomo da Pecorara”. Il momento della premiazione, prima di lasciare ancora spazio al ballo, si chiuso con la canzone “Penna nera”, cantata da Adriano Baldini, alpino di Pecorara e componente del coro Ana della Val Tidone.

Pubblicato il 30 luglio 2024

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Caldo estremo, ad agosto non si lavora nei cantieri e in agricoltura dalle 12.30 alle 16

Non si lavora col caldo

Stop al lavoro nei cantieri edili, in agricoltura e nel florovivaismo in condizioni di caldo estremo o anomalo, in determinate fasce orarie. Con un’ordinanza regionale che viene firmata domani dalla presidente facente funzioni, Irene Priolo, scatterà in Emilia-Romagna a partire dal 29 luglio il divieto di lavorare in questi settori, in condizioni di esposizione prolungata al sole e svolgendo attività fisica intensa, dalle ore 12.30 alle ore 16, nei giorni e nelle aree in cui le mappe nazionali online del rischio segnalano un livello “Alto”. “Tutto il nostro territorio è interessato da un’eccezionale ondata di caldo, caratterizzato da temperature elevate e da un alto tasso di umidità - ha commentato Priolo -. Condizioni, queste, che rendono rischioso lo svolgimento di tutta una serie di attività, svolte prevalentemente in ambiente esterno, e che rendono non più rinviabile l’adozione di misure di protezione. Tutelare i lavoratori- ha concluso la presidente- per noi resta una priorità”. L’incontro degli assessori Vincenzo Colla (Lavoro) e Alessio Mammi (Agricoltura) con i sindacati e le associazioni di categoria, con cui sono stati condivisi i contenuti dell’ordinanza. “Sappiamo che in regione molte aziende si sono già attivate per trovare soluzioni adeguate- hanno puntualizzato gli assessori-, ma serviva un atto in grado di garantire omogeneità delle misure sul territorio regionale e piena tutela dei lavoratori. Gli aspetti fondamentali sono la flessibilità in entrata e in uscita dal luogo di lavoro, la rimodulazione degli orari, prevista peraltro dalla contrattazione, e se necessario è previsto il ricorso anche gli ammortizzatori. Abbiamo sempre mostrato serietà e responsabilità- hanno aggiunto Colla e Mammi-; serve dare risposte di qualità nei settori più esposti, e quindi i cantieri, l’agricoltura e il florovivaismo. L’Emilia-Romagna è la Food Valley d’Italia e lo deve essere anche per la qualità del lavoro e per il valore sociale e di comunità che i nostri prodotti agricoli e agroalimentari garantiscono al territorio e alle persone. Ancora una volta - hanno concluso gli assessori - si registra la grande disponibilità delle associazioni imprenditoriali e delle organizzazioni sindacali per un’assunzione di responsabilità in una discussione preventiva, nello spirito del Patto per il Lavoro e per il Clima”.

La prolungata esposizione al sole rappresenta un pericolo per la salute dei lavoratori, perché può causare stress termico e colpi di calore, con esiti talvolta anche letali. E il lavoro nel settore agricolo e florovivaistico, nonché nei cantieri edili e affini, è svolto essenzialmente all’aperto, senza possibilità per i lavoratori di ripararsi dal sole e dalla calura. L’Inail, dal canto proprio, nell’ambito del progetto Worklimate (Inail-Cnr), ha reso disponibile sul sito web www.worklimate.it le mappe nazionali di previsione del rischio di esposizione al caldo, al fine di contenere tale rischio per i lavoratori, tanto più per chi svolge attività fisica intensa. La Regione ha ritenuto quindi urgente, nelle more di un accordo tra il partenariato datoriale e sindacale, emanare un provvedimento a tutela della salute e dell’igiene pubblica finalizzato a ridurre l’impatto dello stress termico ambientale sulla salute dei lavoratori impegnati in attività nei settori agricolo e florovivaistico, edile ed affini. Pertanto ha disposto fino al 31 agosto 2024, salvo successivi provvedimenti, il divieto lavorativo in questi settori su tutto il territorio emiliano romagnolo, tra le 12.30 e le 16, nei giorni in cui la mappa pubblicata sul sito internet http://www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ indica un livello di rischio “Alto”. È fatto salvo l’obbligo, da parte dei datori di lavoro, dell’adozione di ogni misura organizzativa idonea e necessaria a salvaguardare i livelli minimi delle prestazioni dei servizi pubblici essenziali. La mancata osservanza degli obblighi indicati dall’ordinanza comporterà le sanzioni previste per legge (art. 650 c.p.), se il fatto non costituisce più grave reato. L’ordinanza verrà pubblicata sul sito della Regione Emilia-Romagna e sarà trasmessa, per gli adempimenti di legge, ai prefetti e a tutti sindaci dei comuni emiliano-romagnoli, alle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, dei datori di lavoro e delle associazioni di categoria.

Pubblicato il 30 luglio 2024

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Un bando per sostituire caldaie, camini e stufe a legna o pellet


 Sostituzione di stufe e camini

Riapre il bando per accedere ai contributi stanziati dalla Regione per chi intende rottamare un generatore di calore a biomassa legnosa e, contestualmente, acquistare e installarne uno nuovo a 5 stelle o una pompa di calore. L’obiettivo della misura è quello di incentivare le famiglie a migliorare l’efficienza energetica dei propri impianti e a ridurre l’inquinamento atmosferico, in linea con una delle misure previste dal Piano aria integrato regionale (Pair). Dopo il successo dei due bandi per la sostituzione di caldaie a biomasse con dispositivi di ultima generazione che aveva portato all’anticipata chiusura per esaurimento delle risorse, la Regione oggi può procedere alla riapertura grazie a un finanziamento di ulteriori 19 milioni di euro. Questo nuovo bando vuole supportare i cittadini nella sostituzione degli impianti inquinanti- il nuovo Piano aria prevede l’obbligo di installazione di impianti a biomassa per riscaldamento domestico con almeno a 5 stelle– ed è coerente anche con gli obiettivi e gli indirizzi del Piano energetico regionale. Il contributo regionale verrà erogato a “sportello”, pertanto i contributi saranno assegnati fino a esaurimento dei fondi disponibili ai richiedenti in possesso dei requisiti secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande, ovvero sino al 31 dicembre 2024.

SI RICORDA A CHI È DESTINATO IL BANDO

Il provvedimento è rivolto ai cittadini residenti nei comuni delle zone di pianura dell’Emilia-Romagna già assegnatari, a decorrere dal 1 gennaio 2023, del contributo ‘Conto termico’, il fondo per incentivare la produzione di energia termica e per sostenere gli interventi mirati al miglioramento dell’efficienza energetica di edifici e abitazioni da parte del Gse (Gestore servizi energetici).

A COSA SERVONO I CONTRIBUTI

I fondi sono destinati al ricambio di impianti di riscaldamento alimentati a biomassa legnosa - camino aperto, stufa a legna/pellet, caldaia a legna/pellet - di potenza inferiore o uguale a 35 kW e con classificazione emissiva fino a 4 stelle con nuovi generatori a 5 stelle o pompe di calore.

ENTITÀ DEL CONTRIBUTO

Il contributo regionale sarà concesso a fondo perduto a integrazione del contributo riconosciuto dal Conto termico (Gse) per lo stesso intervento. Gli importi massimi di contributo varieranno in funzione delle tipologie di impianto installato, e precisamente: caldaia a legna fino a 8 mila euro; caldaia a pellet fino a 7 mila euro; pompe di calore fino a 6 mila euro; termocamini / termostufe / termocucine (queste ultime ammesse esclusivamente se generatori di calore collegati tramite scambiatori all’impianto di riscaldamento a radiatori o a pavimento) fino a 5 mila euro; inserto camino a legna fino a 4 mila euro; inserto camino a pellet fino a 4 mila euro; stufa a legna fino a 3 mila euro; stufa a pellet fino a 3 mila euro.

MODI E TEMPI

Per accedere alla richiesta di contributo è necessario disporre delle credenziali di autenticazione Spid, Carta di identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns): le domande devono essere effettuate esclusivamente per via telematica dall’apposito applicativo informatico, a questo indirizzo. Le domande di incentivo potranno essere presentate alla Regione fino alle ore 14 del 31 dicembre 2024 o fino a esaurimento dei fondi disponibili.

Pubblicato il 30 luglio 2024

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Inaugurata a Pometo la mostra sui miracoli eucaristici

pometo

Domenica 28 luglio a Pometo, Comune di Colli Verdi, è stata inaugurata alla presenza dei Sindaco Sergio Lodigiani, del parroco don Marco Forni e di un folto pubblico particolarmente interessato all’evento la mostra sui miracoli eucaristici ideata dal beato Carlo Acutis. Il parroco nella sua presentazione della manifestazione ha posto in rilevo l’importanza del Sacramento dell’Eucarestia che il beato Acutis chiamava “la mia autostrada per il Cielo” affermando anche che “stando dinnanzi a Gesù Eucarestia si diventa santi”.
La mostra, visitabile fino al 18 agosto il sabato e la domenica dalle 15 alle 18,  narra, attraverso immagini collocate su pannelli, alcuni dei miracoli eucaristici avvenuti in varie parti del mondo. Si può dire che essi costituiscono una sorte di ponte verso l’eternità che lega assieme tutti i continenti. Una attenta lettura di queste immagini apre gli occhi anche sulla millenaria tradizione cristiana.
Alla reception i visitatori possono acquistare alcuni testi di carattere storico e religioso sull’argomento per riscoprire le comuni radici cristiane.

Il beato Carlo Acutis futuro Santo

Nacque il 3 maggio 1991 a Milano in una famiglia agiata. Ciò che ha reso straordinaria la sua esistenza è stata la capacità di vivere con fede radicale tutte le situazioni che la vita gli ha presentato. Fin da giovinetto decise di frequentare quotidianamente la Santa Messa decidendo di diffondere il culto eucaristico. Da bravo catechista si prodigava per trovare modalità sempre nuove per aiutare gli altri a rafforzare la propria fede. Nel 2002, visitando le esposizioni dell’annuale Meeting di Rimini, Carlo decise di allestire una mostra sui miracoli eucaristici riconosciuti dalla Chiesa. Un lavoro impegnativo che ha coinvolto anche i suoi famigliari per circa due anni. La mostra è stata ospitata con successo in tutti i 5 Continenti. Una rapida ed inesorabile malattia lo ha portato prematuramente alla morte. E’ stato sepolto ad Assisi, una città che amava spesso visitare per ritemprare lo spirito, E ad Assisi è stato proclamato beato il 10 ottobre 2020.

Alessandro Callegari

Nella foto, l'inaugurazione della mostra a Pometo.

Pubblicato il 30 luglio 2024

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Gimbe: «Emilia-Romagna al vertice nelle prestazioni previste dallo Stato»

Sanita emiliana Gimbe

Quando si tratta di offrire ai cittadini le prestazioni sanitarie essenziali, siano esse gratuite o prevedano il pagamento di un ticket, l’Emilia-Romagna è la migliore regione d’Italia. Si conferma infatti prima seguita da Veneto, Toscana, Lombardia e Provincia Autonoma di Trento. Lo attesta il monitoraggio della Fondazione Gimbe che, partendo dai dati del ministero della Salute, testimonia la capacità delle Regioni di utilizzare le risorse dello Stato per garantire i servizi essenziali, i cosiddetti Lea (Livelli essenziali di assistenza) individuati dal Servizio sanitario nazionale. L’Emilia-Romagna ottiene un punteggio totale di 285,2, migliorando ulteriormente la propria performance: 4 punti in più rispetto al precedente anno preso in considerazione, il 2021: nello specifico, il punteggio è la somma dei 96,13 punti ottenuti in prevenzione collettiva e sanità pubblica, 95,57 in assistenza distrettuale, 93,5 in assistenza ospedaliera. “Questi dati confermano che investire nella sanità pubblica è la scelta più giusta per garantire la salute dei cittadini - commentano la presidente della Regione facente funzioni, Irene Priolo, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Continueremo a difendere in tutte le sedi il diritto universale alla salute, provando con grande responsabilità a valorizzare al massimo le risorse statali anche quando, come continuiamo a ribadire, non sono sufficienti a coprire gli accresciuti bisogni. La qualità del servizio sanitario dell’Emilia-Romagna si colloca tuttavia in un contesto nazionale che preoccupa. Dieci regioni peggiorano i loro servizi e quelle adempienti sono solo 13, una in meno rispetto all’anno scorso. Uno scenario che con la riforma dell’autonomia differenziata, così come approvata, è destinato a peggiorare soprattutto per le regioni più in difficoltà”. “Un attestato che ci ripaga delle tante fatiche di questi 5 anni - concludono presidente e assessore- tanto più difficoltosi se pensiamo ai durissimi anni della pandemia, rispondendo al mandato che ci hanno dato i cittadini. Questo risultato non sarebbe stato raggiunto senza l’impegno quotidiano e la professionalità dei lavoratori del nostro servizio sanitario. Nel ringraziarli ribadiamo ancora una volta che non si può continuare a tenere sotto pressione un comparto che ha bisogno di risorse adeguate dal Governo. Solo con maggiori investimenti sarà possibile continuare a garantire servizi di qualità ai cittadini delle regioni promosse e migliorare quelli delle regioni inadempienti”.

IL MONITORAGGIO

Ogni anno il ministero della Salute valuta l’erogazione dei Lea, ovvero delle prestazioni sanitarie che le Regioni devono garantire. Una sorta di pagella per i servizi sanitari regionali che identifica le Regioni che sono promosse perché adempienti, le quali meritano di accedere alla quota di finanziamento premiale. Le Regioni inadempienti vengono sottoposte ai piani di rientro, che prevedono uno specifico affiancamento da parte del ministero della Salute: nelle situazioni più critiche si può arrivare al commissariamento. Dal 2020 la “Griglia Lea” è stata sostituita da 22 indicatori Core del Nuovo Sistema di Garanzia (Nsg), suddivisi in tre aree: prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. In ogni area le Regioni vengono considerate adempienti se raggiungono almeno 60 punti su 100 in tutte le aree. Se il punteggio è inferiore a 60 anche in una sola area, la Regione risulta inadempiente. La novità è che mentre nel 2020 e nel 2021, segnati dall’emergenza pandemica, il monitoraggio ha avuto solo un ruolo informativo, per il 2022 per la prima volta i risultati degli indicatori Core vengono utilizzati a scopo valutativo. Considerato che il ministero della Salute non sintetizza in un punteggio unico la valutazione degli adempimenti Lea, la Fondazione Gimbe ha elaborato una classifica di Regioni e Province Autonome sommando i punteggi ottenuti nelle tre aree prevenzione, distrettuale e ospedaliera.

Pubblicato il 30 luglio 2024

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