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Notizie Varie

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Con Africa Mission Piacenza guarda al mondo

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Grazie agli aiuti dell’8 per mille in Uganda vengono perforati nuovi pozzi e si fa formazione nei villaggi.
L’iniziativa ha preso il via nel 2023

“A chi mi chieda quale sia l’impatto dell’8 per mille nella vita reale risponderei così: grazie a questi fondi in Uganda Africa Mission Cooperazione e Sviluppo sta perforando e riabilitando pozzi che garantiscono acqua potabile a 125 villaggi. Sta formando 1250 agricoltori e allevatori in modo che possano avere garantito un futuro. Sta diplomando 50 paraveterinari che avranno un lavoro. Sta aiutando quasi 500 famiglie in difficoltà consegnando generi alimentari. E tutto questo grazie all’8 per mille”.
Pier Giorgio Lappo è il responsabile di Paese di Africa Mission Cooperazione e Sviluppo, il Movimento fondato da don Vittorione Pastori 53 anni fa a Piacenza: è in Uganda da quasi vent’anni, segue personalmente i progetti dell’ong.

Il progetto 566/2021 “Agricoltura e allevamento per il futuro” è uno di questi: Africa Mission lo sta portando avanti dal gennaio 2023. La durata complessiva è di 36 mesi: “Non sarebbe stato possibile senza il contributo della Conferenza episcopale italiana - fa notare il direttore Carlo Ruspantini - perché attraverso i fondi dell’8 per mille la Cei finanzia quasi 900mila euro del costo totale che ammonta a 1.063.619 euro: è un aiuto fondamentale che consente di effettuare un intervento massiccio in Karamoja”.


am1Nel nord est del Paese

La regione del Karamoja è un altopiano semiarido a nord-est dell’Uganda, con una superficie pari a circa 27 mila chilometri quadrati.
Il 97% della popolazione pratica un sistema di allevamento di transumanza del bestiame nella stagione secca per la ricerca di luoghi più fertili.
Il modo di vivere delle comunità sta diventando sempre più stanziale e dedito all’agricoltura, seppur ancora di sussistenza e poco produttiva, anche a causa della scarsità d’acqua per le coltivazioni.

I problemi principali riguardano la scarsità delle conoscenze delle pratiche agricole, della gestione del suolo, dell’acqua - sempre scarsa - e delle risorse (semi e strumenti), ma anche il cambiamento climatico che incomincia a farsi sentire e il degrado del suolo causato dalla deforestazione.

I numeri del progetto

Il progetto è di durata triennale e interessa cinque distretti del Karamoja: Napak, Moroto, Nakapiripirit, Nabilatuk e Amudat.
Ai problemi emersi si è cercato di rispondere con interventi concreti: “Attraverso l’8 per mille - fa presente Ruspantini - garantiamo la formazione agricola, la fornitura di semi e attrezzi, l’acqua pulita, un aumento della resilienza attraverso il supporto alle realtà più vulnerabili e la riforestazione. I beneficiari diretti di questo intervento sono 1587, ma in realtà saranno molti di più perché ogni nucleo familiare conta almeno sette persone, ogni punto d’acqua ne rifornisce 440: quasi 80 mila persone potranno avere acqua, lavoro e una migliore alimentazione”.

La formazione

Il progetto si basa sulla formazione “peer to peer”: vengono formati 50 agricoltori modello che a loro volta insegneranno le pratiche agricole e zootecniche apprese a 25 componenti della loro comunità per un totale di 1250 persone: in pratica ogni “model farmer” è alla guida di una scuola agropastorale a cui vengono consegnati kit di semi e attrezzi, ma anche animali di piccola taglia.
“In questo modo imparano a coltivare non solo sorgo e mais, ma anche ortaggi per una dieta più varia e ad allevare meglio gli animali, che possono vendere per avere entrate maggiori” - sottolinea Lappo.

Sono stati poi selezionati e formati 50 paraveterinari di comunità per la tutela della salute del bestiame.
225 sono i giovani formati in agribusiness e allevamento a cui vengono consegnati dei kit per l’avvio di piccole imprese: i ragazzi vengono accompagnati nel loro inserimento nel mondo del lavoro.

L’acqua e i nuovi alberi

“Con i fondi dell’8 per mille vengono riabilitati 100 pozzi non funzionanti e perforati 25 nuovi - sottolinea Lappo - e ripristinate anche 4 fonti per l’agricoltura e l’allevamento. Significa che 125 villaggi avranno acqua potabile”.
Ma non finisce qui: sul fronte della riforestazione, sono stati piantati 54.600 alberi che vengono monitorati nella crescita e le comunità hanno partecipato a programmi dedicati alla gestione sostenibile delle risorse naturali e dei rischi climatici. “Durante il primo anno di progetto abbiamo anche supportato 476 famiglie in difficoltà con la donazione di generi alimentari - conclude Lappo - mentre altri 50 gruppi sono stati istruiti sui principi base del micro-credito e del risparmio”.

Agricoltori, come migliora la vita delle loro famiglie

“La qualità della vita delle persone è sensibilmente migliorata”. Lo dichiara Enrica Bianchi, capoprogetto di “Agricoltura e allevamento per il futuro.
Costruire la resilienza climatica per la sicurezza alimentare nelle comunità della regione del Karamoja-Uganda”, finanziato per l’84% dalla Cei con i fondi dell’8 per mille.
“Da poco è iniziato l’ultimo anno - spiega - e gli obiettivi sono stati raggiunti. Il progetto sta migliorando la qualità della vita degli agricoltori che riescono a produrre nei propri orti le verdure necessarie al sostentamento della famiglia e a venderne una parte nel mercato locale; gli studenti diplomati nei nostri centri di formazione avviano piccole attività di business, mentre le comunità beneficiano dell’acqua dei pozzi da noi riabilitati o perforati e Community Animal Health Workers mettono le loro conoscenze a servizio del villaggio nella cura degli animali: tutti questi risultati tangibili sono il carburante di cui ha bisogno la macchina di Africa Mission per procedere con passione e impegno nel lavoro con la gente del Karamoja”.

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Pubblicato il 20 gennaio 2025

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Cascia-Piacenza, gemellaggio nel nome di Santa Rita

Cascia

La sindaca Katia Tarasconi ha ricevuto il vicesindaco di Cascia, Gino Emili, e il rettore del santuario dedicato a Santa Rita nel capoluogo umbro, padre Giustino Casciano, per un primo incontro sulle celebrazioni ufficiali - in calendario nei prossimi mesi - del gemellaggio che nell’anno in corso unirà questo importante punto di riferimento spirituale, simbolo di fede in ogni continente, alla chiesa di Santa Rita sullo Stradone Farnese.
Ad accompagnare gli ospiti in Municipio, il responsabile della comunità piacentina dei Figli di Sant'Anna, padre Jarbson Batista, che l'anno scorso aveva chiesto per il santuario cittadino il riconoscimento formale come luogo di devozione, assegnato ogni anno dal Comune di Cascia e dal Santuario umbro a un'unica realtà nel mondo.
“E' motivo di sincera emozione e ci rende orgogliosi - ha sottolineato la sindaca Katia Tarasconi - sapere che tra tante candidature provenienti anche da altri Paesi è stata accolta quella della comunità piacentina, profondamente legata alla figura di Santa Rita. Ci prepariamo con la massima disponibilità e con entusiasmo a questa collaborazione e non vediamo l'ora di accogliere nuovamente, in sinergia con la Diocesi, la delegazione umbra che in marzo sarà a Piacenza per lo scambio della Fiamma della Pace e del Perdono, simbolo di ideali e valori universali”.
Anche la sindaca, nei mesi scorsi, aveva sostenuto la candidatura del Santuario cittadino scrivendo a sua volta una lettera di appoggio alla richiesta inviata da padre Jarbson Batista a Cascia, facendo appello alle radici di una presenza storica e alla forza della tradizione: “Come non pensare alla fila interminabile di auto, bici e persone che il 22 maggio attendono la rituale benedizione portando in dono un fiore o un’offerta? E’ la manifestazione più eclatante di una devozione che in realtà per molti concittadini rappresenta un gesto quotidiano di speranza e di conforto. Credo che il filo che ci legherà a Cascia in quest'anno giubilare sarà un segno prezioso per noi tutti”.

Nella foto, la delegazione di Cascia in Municipio accolta dalla sindaca Tarasconi.

Pubblicato il 15 gennaio 2025

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Mercato Campagna Amica, un 2025 all'insegna dei sapori delle nostre terre

Mercato Coperto

Il Mercato Coperto di Campagna Amica in via Farnesiana, 17 a Piacenza ha riaperto i battenti venerdì 10 gennaio, in via Farnesiana,17 a Piacenza.
Promosso dalla Coldiretti, la realtà che consente ai consumatori l’incontro diretto con i produttori agricoli, riparte in un 2025 che si annuncia con tante novità, a cominciare dall’Area Enoteca che ha ulteriormente arricchito la sua offerta con nuove cantine piacentine per raccontare le eccellenze dei nostri colli.

Novità anche per gli orari: nel 2025, il Mercato Coperto di Campagna Amica sarà aperto ogni giorno dal lunedì al sabato per la pausa pranzo (12-14.30), mentre per la spesa dai produttori il martedì e il venerdì dalle 14 alle 20 e il sabato dalle 9 alle 15.

Il martedì e il venerdì l’area ristoro resterà aperta fino alle 22 con un’offerta di agri-aperitivi e cene che spazieranno tra i nostri sapori e vedranno nel corso dei prossimi mesi eventi a tema e degustazioni.

Imminente anche la ripartenza dei corsi di cucina e dei laboratori per adulti e bambini, la programmazione sarà pubblicata sul sito mercatoviafarnesiana.itdal quale sarà possibile iscriversi.

I MERCATI CONTADINI NELLE PIAZZE

Proseguono anche i tradizionali mercati contadini all’aperto. In piazza Duomo a Piacenza sono presenti anche due nuove aziende di Campagna Amica, Canta Gallo (formaggi di capra) e Roncolo Bosco (aromatiche).

EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA

Per Campagna Amica è un avvio 2025 particolarmente intenso: dal prossimo lunedì avranno inizio le lezioni nelle scuole piacentine nell’ambito del progetto di Educazione Alimentare che da 25 anni viene promosso da Coldiretti Donne e Coldidattica.

L’iniziativa, rivolta agli alunni della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado, ha come titolo, per l’anno scolastico 2024-2025, “Per fare un frutto ci vuole un fiore. Conosciamo l’agricoltura locale, l’origine del cibo e la Dieta mediterranea” e si prefigge si far incontrare il mondo della scuola con quello dell’agricoltura sensibilizzando i giovani ai valori di una sana alimentazione, alla tutela ambientale e del territorio quale luogo di identità e di appartenenza. La festa finale si svolgerà a Piacenza il 28 maggio.

Pubblicato il 14 gennaio 2025

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Un ponte tra Piacenza e la Silicon Valley: concluso con successo lo Startup Creation Lab

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Si è appena concluso il programma di formazione all’imprenditorialità "Startup Creation Lab", promosso nell'ambito del progetto "Piacenza al Quadrato" e frutto della collaborazione tra il Comune di Piacenza e Open Lab S.r.l. L'iniziativa ha offerto a studenti universitari, neolaureati e dottorandi l'opportunità di trasformare le loro idee in progetti imprenditoriali concreti, attraverso l'impiego di metodologie innovative, il confronto con esperti di settore e workshop tematici.

Tra i protagonisti dell'evento finale, svoltosi lo scorso 5 dicembre presso il Laboratorio Aperto di Piacenza, ex Chiesa del Carmine, si sono distinti quattro team: ITAR, VOCE, RepubblicaMusica e ChainStream.

La celebrazione del talento
Durante l'evento conclusivo, i team hanno presentato i progressi dei loro progetti davanti a una giuria di esperti e stakeholder locali. Tra le idee innovative emerse, il progetto ITAR ha catturato l'attenzione per la qualità della sua proposta e delle soluzioni avanzate, mirate a riqualificare gli impianti sciistici colpiti dagli effetti del cambiamento climatico.

San Francisco: un'opportunità unica per crescere
Uno degli elementi distintivi del programma è la Study Visit a San Francisco, cuore pulsante dell'innovazione globale. Cinque partecipanti, selezionati per il loro merito, partiranno il 20 gennaio 2025 per immergersi nell'ecosistema della Silicon Valley. Durante questa esperienza, avranno l'opportunità di partecipare a sessioni di formazione dedicate alla cultura imprenditoriale, visitare startup di successo e ampliare le loro prospettive professionali.

"Piacenza al Quadrato"
Si conferma un progetto di eccellenza, capace di valorizzare i giovani talenti e di offrire loro strumenti concreti per affrontare le sfide del futuro. La Study Visit rappresenta il coronamento di un percorso intenso e formativo, unendo Piacenza a una delle realtà più dinamiche al mondo.

“Una opportunità più unica che rara per i nostri giovani: la rete di Piacenza al Quadrato – sottolinea l’assessore a Politiche Giovanili, Università e Ricerca Francesco Brianzi - è una delle prime 20 reti italiane vincitrici del bando nazionale “Giovani e impresa” di ANCI, in seguito menzionata a Future4Cities a Milano. Un finanziamento che ci ha permesso di fare cultura di impresa nella comunità giovanile piacentina e provinciale insieme ai più importanti stakeholder e associazioni di categoria del territorio, rivelatasi una scelta vincente. I vincitori del percorso Startup Creation Lab, tra cui figurano dottorandi e neolaureati delle università piacentine, avranno l'opportunità di visitare la Silicon Valley e contesti strategici del calibro di INNOVIT, il principale polo italiano dell'innovazione e della cultura, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e coordinato dal Consolato Generale d'Italia a San Francisco e dall'Ambasciata d'Italia a Washington DC. Un grande orgoglio per il nostro Comune e per il territorio, che confidiamo possa creare un ponte virtuoso per progetti futuri".

Nella foto, accanto all'assessore Francesco Brianzi e allo staff di Open Lab anche la sindaca Katia Tarasconi, che ha voluto salutare e congratularsi personalmente con i giovani protagonisti in procinto di partire: Luca Frigo, Marlene Braun Deher, Federico Cutolo, Eleonora Guzzetta e Antonio Ronda.

Pubblicato il 14 gennaio 2025

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Emergenza territoriale 118, bilancio delle attività del 2024

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Tredici. Sono questi i minuti in media che passano tra il primo squillo alla centrale operativa Emilia Ovest 118 e l’arrivo di un mezzo di primo soccorso. Tredici minuti che mettono Piacenza ben al di sotto della media standard della Regione e tra le cinque migliori realtà italiane insieme a Vercelli, Parma, Imola e Genovese.
È quanto emerso dalla presentazione delle attività svolte nel 2024 da Emergenza territoriale 118 presentate dal direttore generalePaola Bardasiaffiancata daEnrica Rossi, direttore Emergenza territoriale 118,Stefano Nani, dirigente delle professioni sanitarie - Area Emergenza territoriale 118  Pronto soccorso e Cau alla presenza diPaolo Rebecchi, responsabile Anpas Piacenza,Giuseppe Colla, presidente Croce Rossa, dal direttore del Distretto di PonenteGiuseppe Magistralie i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Travo, Bobbio, Coli, Cortebrugnatella, Zerba, Cerignale e Ottone. Durante l’incontro, che ha messo in luce i numeri delle azioni svolte e i notevoli traguardi raggiunti negli ultimi 12 mesi, sono stati anche presentati i risultati del progetto sperimentale dell'auto infermieristica itinerante in Val Trebbia.
“Ancora una volta siamo qui a presentare il lavoro svolto da Emergenza territoriale 118, servizio che ritengo essere il cuore della nostra Azienda - ha esordito il direttore generale Paola Bardasi, sottolineando la peculiarità e le eccellenze della realtà piacentina – e ancora una volta mi voglio complimentare con tutti i professionisti e i volontari che operano in questo importante settore. La nostra capacità di riposta alle emergenze è il nostro fiore all’occhiello con tempi di azione: la media di arrivo del primo mezzo di soccorso dal momento della chiamata è di 13 minuti, siamo al 75esimo percentile del tempo soccorso: ben al di sotto della media standard della Regione. La vostra forza, che è anche la nostra, è la forte compenetrazione tra mondo del volontariato e della componente professionale con un forte input alla formazione di altissimo livello, sia del personale medico e infermieristico, sia dei volontari. Da qui nascono i risultati che presentiamo oggi che ricalcano la nostra storia di obiettivi raggiunti e la vocazione di essere al fianco dei cittadini”.
 
I numeri del 2024
Nel 2024 sono state attivate 34.231 segnalazione che si sono tradotte in 32.304 le persone soccorse e, quando necessario, trasportate in una struttura sanitaria con un impiego di circa 40.742 mezzi intervenuti: 226 interventi dell’elisoccorso, 9.470 interventi con mezzi di soccorso avanzati (otto mezzi per un totale di 8.736 ore all’anno) e 30.887 interventi con Basic Life Support Defibrillation, ovvero le manovre di primo soccorso con l'impiego, se necessario, di defibrillatore, con un monte ore  all’anno di 161.876.
Progetto Telecamere su ambulanze
Essere sempre più performanti e operativi è il primo obiettivo del team di Emergenza territoriale 118 che, tra le sue attività annovera il costante aggiornamento della rete cartografica piacentina indispensabile al fine della corretta individuazione del luogo dell’evento durante una chiamata 118.
Prosegue in linea con gli obiettivi dati dalla Regione il progetto di videosorveglianza integrato con telecamere in diretto collegamento con il Pronto soccorso di Piacenza e la Centrale Operativa Emilia ovest 118. I dispositivi, già testati in base agli obiettivi di telemedicina aziendale funzionano trasmettendo le immagini dall’ambulanza all’area ospedaliera consentendo un canale di comunicazione visivo oltre che vocale. Grazie al sistema di telecamere, infermiere e medico che operano sul mezzo di soccorso, infatti, sono in contatto video diretto e costante con lo specialista ospedaliero. Questa connessione si affianca e potenzia la trasmissione in tempo reale di parametri vitali, tracciato dell’elettrocardiogramma e messaggistica bidirezionale che già è in essere sui mezzi del 118. Con le immagini in diretta, lo specialista di Emergenza urgenza presente in Pronto soccorso può visionare l’aspetto del paziente per una più puntuale e tempestiva diagnosi, elemento fondamentale sia in caso di politraumi sia di complicazioni neurologiche, cardiache o respiratorie.
Progetto Dae
A Emergenza territoriale 118 compete il monitoraggio dei dispositivi Dae presenti sul territorio. Il controllo avviene attraverso un software di censimento e gestione degli strumenti che identifica la tipologia di tecnologia, la localizzazione e la disponibilità (se il Dae si trova in un’area pubblica con completo accesso o se è inserito all’interno di un contesto privato – aziende, circoli sportivi, locali – accessibili solo in determinati orari). Attraverso questo software gli operatori sono in grado, in caso di chiamata al 118, di indirizzare i soccorritori al dispositivo più vicino anche attraverso l’app RespondER collegata e guidare i presenti in attesa dell’arrivo del personale 118.
Piacenza mantiene il suo primato di città del cuore con circa 1.259 con un incremento del 10,9 per cento nell’ultimo anno. Nei centri pubblici sono 104, nelle farmacie 2, in dotazione alle forze dell’ordine 116, negli impianti sportivi 156, nelle imprese private 307, negli istituti scolastici 83, nei luoghi di svago 38, nei luoghi classificati come privati 4, nei luoghi pubblici 438, nelle strutture ricettive 5 e negli studi medici 6.
Sono invece 2.024 i volontari sul territorio (in aumento del 13 per cento rispetto al 2023) che hanno dato la disponibilità a rispondere a una chiamata di emergenza per arresto cardiaco tramite l’applicazione Dae responder. In linea con gli indirizzi regionali, entro giugno 2025 verranno installati e registrati altri 53 defibrillatori per garantire la copertura anche alle aree più periferiche. Il progetto rientra nel novero del progetto che la Regione ha finanziato con 1,5 milioni di euro per l’acquisto da parte delle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna di circa mille nuovi strumenti salvavita. Nella nostra provincia i defibrillatori si stanno installando nelle zone più decentrate, dove i soccorsi hanno tempi di percorrenza necessariamente più lunghi e dove non ne sono già non sono presenti altri. A Piacenza sono stati assegnati 98 mila euro.
Progetto sperimentale delle auto infermieristiche itineranti in Val Trebbia
Enrico Lucenti, infermiere del 118, ha illustrato i risultati ottenuti dal progetto sperimentale che si è svolto dal 1 giugno al 30 settembre 2024 con auto infermieristiche itineranti per migliorare la risposta dei soccorsi alla cittadinanza e ridurre ulteriormente i già ottimi tempi di intervento nella media e alta Val Trebbia, da Travo a Ottone.
Il progetto si è fondato su una stima puntuale dei tempi di permanenza dei mezzi calcolando la probabilità di intercettare una chiamata di emergenza zona per zona. In base a queste stime si è predisposto che una delle due auto infermieristiche 118 in partenza da Bobbio svolgesse la sua attività in maniera itinerante muovendosi sulla SS45 secondo un algoritmo specifico, con tappe a Marsaglia e Ottone a servizio dei comuni di Ottone, Zerba, Cerignale, Corte Brugnetalla, Coli e Bobbio.  In62 casi  (totale di 78 interventi ) i dati hanno dimostrato che l’auto infermieristica al momento della chiamata era localizzato o nel comune di riferimento o nelle immediate vicinanze riducendo considerevolmente i tempi di arrivo del mezzo di soccorso.
“Un sistema che funziona – conclude il direttore generale Bardasi – grazie a una commistione di elementi: in primis la professionalità del personale aziendale che va di pari passo con la stretta collaborazione con il mondo del volontariato. È questa sinergia che permette alla cittadinanza di avere un servizio attivo 24ore su 24, 365 giorni all’anno. Un servizio altamente qualificato fondato sulla formazione di volontari e professionisti e sulla rapidità dell’intervento che, come detto all’inizio ci mette tra i migliori a livello nazionale come risposta al cittadino: una risposta importante perché spesso si tratta di momenti in cui si salva una vita. Proprio per questo è importante, soprattutto in certi casi, rivolgersi ai professionisti. Penso alle le patologie tempodipendenti, le cosiddette First Hour Quintet (FHQ), in cui è fondamentale intervenire entro la prima ora dalla comparsa dai sintomi quindiinfarto acuto del miocardio, arresto cardio circolatorio, insufficienza respiratoria, ictus e traumi maggiori. Non aspettare e chiamare il 118 fa la differenza”.
Pubblicato il 14 gennaio 2025

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