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Notizie Varie

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Inaugurato il parco agrovoltaico della Cattolica, al via la comunità energetica rinnovabile

Benedizione 1

Il parco agrovoltaico dell’Università Cattolica di Piacenza è realtà. Dopo sei anni dal convegno di aprile 2018, in cui si parlò per la prima volta di quella che all’epoca era solo un’idea, il progetto di sostenibilità ambientale è stato realizzato in un’area di proprietà dell’università, lungo strada dell’Anselma, e presentato, nel pomeriggio di lunedì 28 ottobre, alla presenza del rettore dell’ateneo Elena Beccalli. Nel parco trovano spazio 768 pannelli fotovoltaici. La benedizione del parco agrovoltaico, impartita dal vescovo mons. Adriano Cevolotto, ha preceduto l’incontro, tenutosi nell’Auditorium “Mazzocchi”. “Canto di lode e benedizione per far sì che le nostre opere possano contribuire al bene per noi e per le future generazioni, che ci renda custodi di queste risorse e non solo consumatori”, ha detto il Vescovo.

Beccalli: “Progetto che si lega alle corde della Laudato Si’”

“È un progetto estremamente innovativo che esprime tutto il potenziale di questa università – le parole del rettore Beccalli ai microfoni dei cronisti –. Va a combinare gli aspetti tipici della facoltà di scienze agrarie con elementi di tecnologia all’avanguardia per la produzione di energia rinnovabile. E quindi è anche nelle corde di quello che l’ateneo, nel suo complesso, porta avanti in termini di sostenibilità ambientale. L’idea, come già accade nella facoltà di Economia e Giurisprudenza di Piacenza, è di avere un sistema produttivo economico agricolo orientato alla sostenibilità. (Il progetto, nda) è anche nelle corde della Laudato Si’ di Papa Francesco, che mette la cura del Creato e uno sviluppo integrale che tenga conto delle varie dimensioni anche sociali al centro del sistema economico”.

impianto

La comunità energetica

Il progetto segna la nascita della comunità energetica rinnovabile creata dall’Università Cattolica e dalla Fondazione EduCatt, costituita ufficialmente lo scorso 25 luglio, la prima in Italia creata da una università. Il prossimo obiettivo, come fu detto in occasione della firma, sarà estendere la comunità energetica alla casa circondariale di Piacenza, alla diocesi di Piacenza-Bobbio e all’Opera Pia Alberoni. La nascita della comunità energetica è, commenta il rettore Elena Beccalli, “un modo per rendere ancora più solidale la produzione di energia rinnovabile. Questo fa acquisire una dimensione sociale all’intero progetto, che renderà la sede di Piacenza interamente sostenibile in termini di produzione energetica. In questo senso si acquisisce un ulteriore valore, quello della solidarietà, all’interno della sede, reso possibile dagli avanzamenti tecnologici e scientifici portati avanti con i progetti della sede”.

Brianzi: “Un laboratorio didattico a cielo aperto”

Nel corso della presentazione all’Auditorium “Mazzocchi” ha preso la parola l’assessore comunale all’università e alla ricerca Francesco Brianzi, che ha sottolineato come “l’inaugurazione del parco agrovoltaico è un evento importante non solo per l’Università Cattolica, ma per l’intera comunità piacentina, perché rappresenta il segnale, forte e inequivocabile, di un’innovazione volta alla sostenibilità, alla ricerca e al rispetto dell’ambiente che incarna appieno il percorso di una città vocata a promuovere e valorizzare tutti questi elementi, l’uno a sostegno dell’altro”. Brianzi ha aggiunto: “Oggi viene restituita alla città, grazie al lavoro prezioso, alla progettualità e alla visione lungimirante dell’ateneo, un’area rimasta inutilizzata negli anni, che all’interno del campus trova una funzione a servizio del risparmio energetico, dell’economia circolare e dello sviluppo scientifico di un’offerta accademica sempre più qualificata e di alta specializzazione”. I pannelli installati, conclude Brianzi, “permetteranno di implementare nuove colture sperimentali e di mettere a disposizione degli studenti un vero e proprio laboratorio didattico a cielo aperto”.

Taglio nastro


C’è spazio per un nuovo agrovoltaico

A seguire, i saluti dei presidi delle tre facoltà dell’Università Cattolica di Piacenza. Marco Allena (Economia e Giurisprudenza) ha sottolineato che la comunità energetica rinnovabile è stata costituita come una società consortile, una formula che si adatta a realtà che hanno scopi mutualistici. Marco Trevisan (Scienze agrarie, alimentari e ambientali), alla sua ultima uscita pubblica da preside di facoltà, ha ripercorso la storia del progetto, partito nel 2018, e ringraziato tutti coloro i quali si sono impegnati per la realizzazione. “Tutto quello che può dare un incentivo alle aziende agricole va bene, ma deve essere coniugato con la massima sostenibilità ambientale”, ha detto. Pensando già al prossimo step, Trevisan ha rivelato che l’Università ha un altro spazio, vicino alla ferrovia, che potrebbe essere destinato a un nuovo parco agrovoltaico. “Dare energia a chi non ce l’ha credo sia una cosa molto importante”, le sue parole. E aggiunge: “Abbiamo anche un vitivoltaico dietro la cascina Gasparini che permette di dare 16 KW a Educatt”.

“Un’università generativa”

Domenico Simeone, preside di Scienze della formazione, ha detto che il progetto mette in luce “un’università che è bene comune, un bene per la comunità ma anche l’esito di un’attenzione di questa comunità per il nostro ateneo. È il simbolo di un’università generativa che cresce e fa crescere la città”. Simeone ha sottolineato poi il lavoro condiviso che ha portato alla realizzazione del progetto. L’ultimo intervento è stato quello di Stefano Amaducci, docente di agronomia e coltivazioni erbacee e responsabile scientifico del progetto del parco agrovoltaico, che ha illustrato le specifiche tecniche.

Francesco Petronzio

Nelle foto, l'inaugurazione del parco agrovoltaico della Cattolica.

Pubblicato il 29 ottobre 2024

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I prodotti del Mercato Coperto nelle comunità per minori Kairos

 

foto gruppo talk con Ruffini

Campagna Amica Piacenza e Kairos servizi educativi: una collaborazione all’insegna della tutela di minori fragili, anche attraverso un’alimentazione sana e la valorizzazione dei prodotti del territorio. A ufficializzare la partnership che prosegue da circa un anno sono state le stesse realtà, il Mercato Coperto di Campagna Amica e la cooperativa sociale Kairos, al termine dell’evento talk andato in scena giovedì 24 ottobre alla Sala dei Teatini, con l’attore e regista Paolo Ruffini, il pedagogista Daniele Bruzzone, docente dell'Università Cattolica e lopsicoterapeuta Filippo Battini, coordinatore psicologico di Kairos.

A fine serata il responsabile di Campagna Amica Valerio Galli è stato invitato sul palco per parlare della fornitura dei prodotti alimentari del Mercato Coperto di via Farnesiana,17 a Piacenza, rivolta alle comunità residenziali di Kairos, importante realtà che si occupa di tutela, affrontando prevalentemente situazioni di fragilità e disagio e che è costituita da pedagogisti esperti in progettazione, psicologi e insegnanti, con un’importante esperienza nel campo della formazione permanente e dell’educazione dei minori.

“Ringrazio Kairos – ha dichiarato Galli - che si è mostrata sensibile al valore del patrimonio enogastronomico Made in Italy e ha deciso di scegliere per le proprie comunità i prodotti del nostro Mercato agricolo, nell’ottica di sostenere la dieta Mediterranea e la nostra agricoltura, dimostrando quindi attenzione alla salute, all’ambiente e soprattutto al territorio”.

“Campagna Amica ha da subito sposato la nostra filosofia - sono le parole di Chiara Migliorini, presidente di Kairos - aiutandoci a diffondere la cultura del buon cibo di qualità, che rientra a pieno titolo nell’impianto educativo proposto nelle nostre comunità a favore delle ragazze e dei ragazzi accolti”.

Nella foto, il gruppo dell'evento talk con il regista Paolo Ruffini.

Pubblicato il 29 ottobre 2024

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«Dove si incontrano i cammini?», il trekking per valorizzarli in vista del Giubileo

 Alta Val Tidone GIubileo

Domenica 13 ottobre Nibbiano (Alta Val Tidone) ha ospitato un’entusiasmante giornata di trekking alla scoperta di tre importanti "cammini" storici che attraversano il nostro territorio: il Sentiero del Tidone, la Via degli Abati e il Sentiero dei Celti. Un percorso che ha permesso ai partecipanti di immergersi tra i paesaggi incantevoli delle colline piacentine, attraversando vigneti, borghi medievali e aree di interesse culturale, fino allo storico Mulino del Lentino.
L’evento, reso possibile grazie al fondamentale supporto del Gal del Ducato nell'ambito del Progetto di Cooperazione Leader "Cammini", ha rappresentato un momento di unione tra natura e storia, senza dimenticare le tradizioni culinarie, con la merenda a base di Batarò che ha accolto i camminatori al Borgo Mulino Lentino al termine del percorso. La sinergia tra le diverse associazioni che gestiscono i tre cammini – Associazione Sentiero del Tidone, Associazione Via degli Abati e Sentiero dei Celti – ha dimostrato come la collaborazione possa valorizzare in maniera straordinaria il nostro territorio. Basti pensare all’alto numero di partecipanti provenienti da Lombardia, Liguria e addirittura dal Lazio: molti di loro hanno spiegato di non aver mai conosciuto prima l’Alta Val Tidone e si sono detti entusiasti dell'esperienza e sorpresi dalla bellezza dei paesaggi. Questa cooperazione, in vista del Giubileo 2025, rappresenta un valore aggiunto non solo per chi vive questi luoghi, ma anche per i tanti pellegrini e turisti che li attraverseranno, creando un’opportunità strategica per lo sviluppo sostenibile e la promozione culturale della valle. La connessione tra i cammini, favorita dal Gal del Ducato, amplia l'offerta turistica locale e getta le basi per un futuro di crescita condivisa.

Un crocevia di cammini storici

Emanuele Mazzadi, guida esperta, e il co-organizzatore dell'evento, Davide Galli, presidente onorario di Aigae, associazione italiana guide ambientali escursionistiche, esperto di cammini storici e di marketing territoriale, hanno accompagnato i partecipanti lungo le tappe più significative del percorso, sottolineando l’importanza della tutela di questi itinerari e il loro potenziale turistico. Un evento che ha segnato non solo la riscoperta del territorio, ma anche la creazione di una visione condivisa per il futuro, grazie alla sinergia tra enti locali e il Gal del Ducato, protagonista nella promozione del nostro patrimonio culturale e naturale.
“Vogliamo ringraziare il dottor Pattoneri e tutto il Gal del Ducato che, come in altre occasioni e contesti, ci ha dato la possibilità di promuovere il nostro cammino”, commenta Daniele Razza, presidente dell’associazione Sentiero del Tidone. “Un grazie anche a Emanuele Mazzadi del Sentiero dei Celti e dei Liguri, e a Davide Galli, presidente onorario di Aigae, che ci hanno coinvolto organizzando questa bellissima iniziativa. Iniziativa che conferma l'importanza di mettere in rete i vari cammini. Per noi è stata anche un'occasione di confronto e di crescita, che ci stimola a guardare con ottimismo ai prossimi appuntamenti come il Giubileo del 2025. Un sentito grazie anche all'amministrazione comunale di Alta Val Tidone con l'assessore Dotti e il consigliere Traversone per la loro preziosa presenza, alla famiglia Borghi per aver aperto le porte del Borgo Mulino Lentino e a tutti i partecipanti che hanno decretato il successo dell'iniziativa. È stato un momento storico per il nostro percorso, che verrà ricordato simbolicamente con la posa del segnale che indica i tre percorsi e che farà da guida e da stimolo per tutti gli escursionisti dei tre cammini nel percorrere nuove strade nel territorio dell'alta Val Tidone”, conclude Razza.
“Per l’Amministrazione Comunale l’inaugurazione di un crocevia dove si intersecano tre strade storiche come il Sentiero dei Celti, la Via degli Abati e il Sentiero del Tidone rappresenta un punto d’orgoglio e un ulteriore testimonianza di quanto Alta Val Tidone sia stata nei secoli e nei decenni più recenti una terra di confine”, spiegano i rappresentanti della amministrazione di Alta Val Tidone, ovvero l’assessore Giovanni Dotti, il consigliere delegato alla promozione territoriale Simona Traversone e il consigliere Alessandro Buroni.

“Il crocevia, posto a Caminata e a poca distanza dalla Lombardia, abbatte confini e ricostituisce un’unica cultura identitaria di un territorio che era un passaggio obbligato, un luogo di incontro, dove le persone intrecciavano rapporti umani, economici e, non ultimi, interessi culturali. Elementi che oggi troviamo nella musica dell’Appennino e nella tradizione delle feste, molto spesso collegate al cerchio sacro dell’anno. Identiche radici, anche religiose, sulle vie del pellegrinaggio, che permettono oggi di vivere il presente della storia. L’Amministrazione Comunale è impegnata a salvaguardare questo patrimonio, certificato dalla cartellonistica, che appartiene unitamente alle diverse comunità che lo abitano e ai tanti, tantissimi camminatori che percorrono strade e sentieri tracciati dallo scorrere del tempo e dalle vicende umane”.

Pubblicato il 28 ottobre 2024

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Con una importante donazione riqualificato l’asilo di Ponte dell'Olio

Asilo di Pontedellolio

La scuola paritaria “Giovanni Rossi” di Ponte dell'Olio si rifà il look, soprattutto grazie alla donazione della Cementirossi.
È stato inaugurato in questi giorni l’intervento completato in estate alla struttura, ora dotata di un impianto di riscaldamento a pavimento, in sostituzione di quello a gasolio, e la riqualificazione dei locali interni.
L’intervento è costato complessivamente 380mila euro e la donazione privata è di 300mila euro.

Pubblicato il 28 ottobre 2024

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All’Università Cattolica un nuovo corso sui fondamenti dell'intelligenza artificiale

Piacenzacattolica

Grazie al grande successo ottenuto dal corso “IA: I primi passi nel mondo dell’Intelligenza artificiale”, ideato per guidare le nuove matricole dell’Università Cattolica alla comprensione delle sfide e delle opportunità che offre la nuova tecnologia, l’ateneo offre ora un nuovo corso destinato a tutti i suoi studenti. Si chiama “Menti curiose: fondamenti di intelligenza artificiale per studenti multidisciplinari”, ed è organizzato e promosso dal Teaching and Learning Lab (TeLeLab), il laboratorio dell’Università Cattolica che contribuisce al miglioramento e all’innovazione didattica dell’ateneo offrendo agli studenti un’esperienza formativa di qualità, insieme allo Humane Technology Lab (HTLab), il laboratorio dell’ateneo che investiga il rapporto tra esperienza umana e tecnologia. Il corso, completamente nuovo, è iniziato sabato 26 ottobre nella sede di Milano, in live streaming nei campus di Piacenza e di Cremona, dove si sono iscritti al corso un centinaio di studenti, e nel campus di Brescia.

«Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale è diventata sempre più rilevante in quasi ogni aspetto della società e, di fatto, è entrata a far parte del nostro quotidiano grazie ad una molteplicità di applicazioni in campo logistico-produttivo, medico, economico, finanziario e in molti altri settori», spiega Giovanni Marseguerra, direttore di TeLeLab. «ll mondo della formazione, ovviamente, non è rimasto escluso da questi profondi cambiamenti, anzi. L’adozione dell’intelligenza artificiale nei sistemi educativi sta rivoluzionando le prospettive di apprendimento nella società moderna. Può facilitare l’accesso all’istruzione, migliorare la personalizzazione dell’apprendimento e favorire la ricerca scientifica. Allo stesso tempo, è fondamentale sviluppare un quadro normativo responsabile per governarne l’utilizzo. Ma la sfida di integrare l’intelligenza artificiale nell’istruzione va oltre la pura questione tecnologica. Coinvolge aspetti etici, sociali e legali che devono essere attentamente considerati».

«Il recente Premio Nobel per la Fisica attribuito ai ricercatori che hanno studiato e creato l’intelligenza artificiale sottolinea l’importanza di questa tecnologia all’interno del dibattito contemporaneo» spiega Giuseppe Riva, direttore di HTLab. «Per aiutare gli studenti, che stanno per affacciarsi al mondo del lavoro, a scoprire questa tecnologia, il nostro ateneo ha creato un nuovo corso della durata di sei settimane in cui esperti giornalisti, docenti e tecnologi li aiuteranno a capire meglio cos’è l’intelligenza artificiale e come può aiutarci sia dal punto di vista professionale sia da quello didattico».

“Menti curiose”, dunque, offre a tutti gli studenti dell’ateneo l’opportunità unica di apprendere i fondamenti e le applicazioni avanzate dell’intelligenza artificiale, consentendo una panoramica approfondita sulla nuova tecnologia, esplorandone le implicazioni sociali, etiche e giuridiche e stimolando una riflessione critica sull'impatto nella società contemporanea. Sei incontri di quattro ore ciascuno, per un totale di 24 ore. Sabato 26 ottobre è iniziato il primo modulo con la “Cronistoria dell’intelligenza artificiale: dalle origini al futuro”, a cura di Massimo Sideri, editorialista del Corriere della Sera, che proseguirà il 9 e il 16 novembre. Il 23 novembre sarà la volta del secondo modulo, “Strumenti di intelligenza artificiale alla portata di tutti”, tenuto da Giovanni Moretti, collaboratore del Centro interdisciplinare di ricerche per la computerizzazione dei segni dell’espressione (Circse) dell’Università Cattolica. Il 30 novembre “Etica e società nell’era dell’intelligenza artificiale”, con Ciro De Florio, professore di Logica e Filosofia della Scienza all’Università Cattolica, precederà il quarto e ultimo modulo, “Questioni giuridiche connesse all’intelligenza artificiale”, 14 dicembre 2024, a cura di Gabriele Mazzini, MIT Media Lab research affiliate. Ai partecipanti verrà rilasciato un Open Badge che attesta le conoscenze e competenze acquisite.

Pubblicato il 28 ottobre 2024

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