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Notizie Varie

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In cammino da San Colombano al Lambro a Bobbio

colombano

Un gruppo di pellegrini, di cui fa parte Mauro Steffenini, presidente dell’Associazione “Amici di San Colombano per l’Europa,  è in cammino verso Bobbio nel nome di San Colombano.
Il cammino di 82 chilometri si farà in cinque tappe: la partenza è da San Colombano al Lambro e l'arrivo a Orio Litta, prima tappa; da qui si parte il 13, seconda  tappa è Corte Sant’Andrea; arrivo a Sarturano (attraversamento del fiume Po mediante traghetto) e partenza il 14 settembre per Bobbiano; da Bobbiano il 15 partenza per Mezzano Scotti e il 16 arrivo a Bobbio per la messa delle 11.
Il rientro a San Colombano al Lambro è previsto con la navetta.

Pubblicato il 13 settembre 2018

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L'Mcl a Senigallia punta sui giovani

morelli

Al seminario nazionale di studi e formazione del Movimento Cristiano Lavoratori a Senigallia emerge forte il tema delle associazioni, dei “corpi intermedi” come argine contro il dilagare della disintermediazione che riduce le persone a semplici individui, soli in balia di poteri più grandi di loro e, ormai, più grandi persino di interi stati. Nel mondo dei cinque giganti Microsoft, Google, Facebook, Apple e Amazon, le persone si sentono sperdute. In particolare sono i giovani a sentire tutto il peso della disillusione, la percezione di un vuoto in cui nessuno ascolta e dove niente sembra a portata.
I corpi intermedi, di cui fa parte MCL e in cui possono rientrare sindacati e associazioni, non devono essere visti come ostacoli. “L’ostilità contro i corpi intermedi risale alla rivoluzione francese, che tolse alle associazioni del tempo ogni rilevanza pubblica, in favore di una società in cui esistono solo l’individuo e, all’altra estremità della scala, lo stato”, ha spiegato il professor Michele Rosboch, docente di storia del diritto medievale e moderno all’Università degli studi di Torino, parlando alla vasta platea. “Oggi più che mai c’è un’ostilità radicata contro i corpi intermedi, che gli ultimi governi hanno cercato di indebolire e cancellare. L’Europa stessa, con il suo modello economico attuale, li sta distruggendo, nonostante i padri fondatori – De Gasperi, Adenauer, e Schuman – ne avessero invece ben chiaro il ruolo e l’importanza centrale”.
Il recupero dei corpi intermedi è fondamentale per aiutare le persone a far fronte al mondo globalizzato e al mondo del lavoro del ventunesimo secolo, in cui la certezza del posto fisso è perduta e destinata a non tornare.
“Abbiamo un grande bisogno di queste “polis parallele”, gruppi di uomini liberi capaci di porre domande, anche scomode. Non dobbiamo vergognarci di fare gruppo attorno ad un interesse particolare, purchè il gruppo rimanga aperto all’universale. Storicamente, le associazioni sono state promotrici della tradizione e rappresentanti di valori eterni e naturali. Nel tempo molti corpi intermedi si sono lasciati corrompere, omologandosi alla ricerca del profitto ad ogni costo, in questo replicando altri e più grandi organismi. Bisogna ritrovare l’originaria idealità dell’associazionismo”.

Sul tema si è espresso anche Piero Ragazzini, segretario confederale CISL, che ha osservato: “i corpi intermedi legittimano le istituzioni pubbliche, non il contrario. Non facciamoci sempre intimorire dallo statalismo imperante. Dobbiamo far capire, anche in sede europea, che i corpi intermedi sono fondamentali”.
Per far fronte al mondo del lavoro che cambia serve “passare dalla tutela del posto di lavoro a quella della persona che lavora. Non è più possibile ragionare in termini di posto fisso e nemmeno di epoche ben precise della vita, una per lo studio, una per il lavoro, una per la pensione. Occorre flessibilità, ma da costruire mettendo fine all’antagonismo fra impresa e lavoratori. I lavoratori devono essere parte integrante della vita d’impresa, con voce in capitolo”.
Ragazzini ha ammonito che l’occupazione non si crea per decreto legge. L’Italia sta facendo bene per quanto riguarda l’export, ma a preoccupare è il mercato interno, dove la domanda è ai minimi termini.
“L’unico modo per far ripartire la domanda interna è mettere un po’ di soldi nelle tasche di quell’85% della popolazione che lavora, produce, ma non arriva alla terza settimana del mese. Serve una vera riforma fiscale”. Quanto al welfare, il segretario ha ribadito che misure di puro assistenzialismo, come il proposto reddito di cittadinanza, non sono la soluzione. “Dobbiamo continuare a garantire assistenza a chi ne ha bisogno, ma dobbiamo farlo in modo sostenibile, tramite misure di welfare integrativo inserito per contratto in ambito lavorativo, con l’aiuto di corpi intermedi come MCL. Il welfare non deve essere un costo, ma un investimento: può essere volano di crescita per un intero settore di servizi per la persona”.

Parlando di come i corpi intermedi possono aiutare a porre un freno allo smarrimento dell’uomo contemporaneo, il professor Rosboch ha invitato a far sì che le attività locali delle associazioni siano segno di speranza per i giovani scoraggiati. Nel suo intervento ha sottolineato che è importante coinvolgere i giovani e far loro vedere che c’è qualcosa che funziona e che li può aiutare. L’attività locale è tanto più importante quanto più il territorio è in difficoltà ed esposto al rischio di fuga verso l’estero dei giovani.
Durante il dibattito seguito agli interventi è emerso chiaramente il problema della trasmissione delle competenze per il lavoro. L’istruzione pubblica e l’università stanno purtroppo fallendo in questo aspetto, creando giovani non pronti per trovare un impiego. Le associazioni sono fondamentali per chiudere questa voragine.
Maria Pangaro, delegato nazionale giovani MCL, ha mostrato come MCL già operi per donare quelle speranze, quegli esempi di attività sul territorio.
Elisabetta, parlando a nome del gruppo giovani MCL Lombardia, ha esposto il progetto di studi sulle figure dei santi e beati “sociali” che si sono spesi a favore del mondo del lavoro, da Nicolò Rezzara, fondatore di cooperative agricole, a santo Luigi Guanella, senza dimenticare i Papi Paolo VI e Giovanni XXIII.

Valentina, da Bari, ha portato l’esempio di un’attività di alternanza scuola / lavoro che ha visto i ragazzi organizzare una cena con la grande comunità di immigrati della città. Ogni tavolo si è auto-organizzato ed è diventato esposizione di costumi e piatti tipici dei diversi paesi.
Vincenzo, da Palermo, ha raccontato di un’iniziativa per portare luce in tutti gli angoli della città, sui posti di lavoro. La luce è stata simboleggiata dalla torcia degli Scout.
Il messaggio forte uscito dal convegno giovani è stato un invito a coinvolgere i ragazzi e a offrire loro sfide ambiziose, difficili. I progetti devono essere, certamente, realistici, ma non privi d’ambizione: i giovani hanno bisogno di proposte forti, radicali, che richiedano impegno e che diano prova tangibile di quello che può essere fatto lavorando insieme.

Gabriele Molinelli

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Lo storico inglese Shaun Hullis sulle orme di Mac e Ganna

gruppo

Nel 2014 Shaun Hullis, storico e docente alla St. Benedict School di Londra, ha pubblicato il libro dal titolo “Captain Corageous”, la biografia di due ufficiali inglesi, Archibald D. Mackenzie, alias “Mac”, e Thresham D. Gregg, alias “Ganna”, noti a Piacenza per la loro partecipazione al locale movimento di Resistenza. In Italia per prendere parte ad un convegno sui campi dei prigionieri di guerra che si trovavano nel nostro Paese durante la II Guerra Mondiale, svoltosi a Fontanellato il 7 settembre scorso, Hullis, su invito dello storico piacentino Claudio Oltremonti, ha visitato i luoghi della Valnure che videro protagonisti “Mac” e “Ganna”.
I due ufficiali inglesi erano prigionieri di guerra che, dopo l’8 settembre 1943, fuggirono dal campo di concentramento PG 29, ricavato nella splendida Villa Alberoni di Veano, e si unirono poi ai partigiani della Valnure. Dopo essersi distinti per il loro valore e coraggio in numerose operazioni, come la liberazione di Ponte dellolio, “Mac” fu ucciso dai fascisti il 6 ottobre 1944 ad Albarola, insieme ad altri due partigiani, Giuseppe Carini e Pietro Merli, mentre “Ganna” passò le linee nemiche alla fine del novembre del ’44, non riuscendo più a fare ritorno nel Piacentino. Esattamente 75 anni dopo quell’8 settembre 1943, Hullis ha reso omaggio alla memoria dei due militari inglesi, visitando il monumento a “Mac” ad Albarola, e la Villa Alberoni di Veano.
È stata l’occasione per constatare come il ricordo di “Ganna” e “Mac” sia ancora molto vivo in Valnure. Ne hanno dato testimonianza il sindaco di Vigolzone, e presidente della Provincia di Piacenza, Francesco Rolleri, ed il sindaco di Ponte dell’Olio, Sergio Copelli, che si sono soffermati con l’ospite, ricordando i drammatici eventi di quel lontano autunno del 1944. Erano inoltre presenti il consigliere comunale di Pontedellolio Federico Ratti, Romano Repetti, della presidenza dell’Anpi, che ha donato ad Hullis una copia del libro “Comandanti partigiani venuti da lontano”, Maria Rosa Pezza del Collegio Alberoni, Cristiano Maggi del GRAC di Piacenza, i titolari della ditta Ge.A.Min. S.r.l. che conducono la cava di Albarola e custodiscono con cura il monumento dedicato a “Mac”, Merli e Carini, oltre ad alcuni cittadini di Ponte dell’Olio. Al termine della visita, Hullis ha ringraziato commosso i presenti ed ha promesso di ritornare nel prossimo anno, in occasione delle celebrazioni che verranno organizzate per il 75° anniversario della morte del capitano “Mac”.

Pubblicato l'11 settembre 2018

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Walk for Research, tappa a Piacenza

WALKFORRESEARCHSabelli

Oltre 50 chilometri al giorno a piedi lungo la Via Francigena, dall’8 al 23 settembre, per raccogliere fondi in favore della ricerca nel campo delle malattie neurodegenerative, condotta dall’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma.

È la marcia di Alessandro Ronald Sabelli, direttore del Dipartimento sportivo della John Cabot University, che insieme alla società dilettantistica Stone Tower ha creato il progetto Walk For Research. Un’iniziativa che si ripete per il terzo anno e che per questa edizione, con il patrocinio del Comune di Piacenza, sarà a sostegno della Fondazione Bambino Gesù onlus.

WFR DI SPALLEIl cronoprogramma della marcia, partita sabato scorso da Chatillon – Saint Vincent in provincia di Aosta e il cui arrivo – dopo un percorso di 850 km - è programmato per domenica 23 settembre a Roma, comprende anche una tappa a Piacenza.
Ad accogliere a nome della comunità piacentina Alessandro Ronald Sabelli, mercoledì 12 settembre alle 19 in piazza Sant'Antonino sarà presente il consigliere Sergio Pecorara.
Nella serata invece Alessandro sarà ospite dell’associazione Africa Mission, nella cui sede di Montale potrà riposarsi e trascorrere la notte, per poi ripartire giovedì mattina alla volta di Fidenza e del passo della Cisa.
Tappa dopo tappa, la camminata di Alessandro, oltre che seguita dal pubblico, è raccontata sui canali social della onlus del Bambino Gesù, attraverso i quali sarà possibile effettuare una donazione.

«Camminare è il viaggio più bello della mia vita – dichiara Alessandro Ronald Sabelli -, poi donare e sostenere la ricerca, soprattutto se rivolta ai bambini, credo sia davvero la gioia più grande. Non scorderò mai, durante la prima edizione della Walk For Research nel 2015 nel Regno Unito, una bambina di cinque anni e mezzo che aveva trascorso gran parte della sua vita al Royal Marsden Hospital di Londra: vedendomi arrivare nella sua scuola mi è venuta incontro e prendendomi la mano mi ha detto: “Thank you”».

Pubblicato l'11 settembre 2018

Cadeo, avviato il progetto Pon nella scuola dell’infanzia Barbattini

progetto Pon scuola infanzia 2018

“Qui stiamo facendo una scuola speciale”, così uno dei piccoli alunni della scuola dell’infanzia “Barbattini” di Cadeo racconta “Luci e ombre”, il progetto Pon - realizzato con i fondi strutturali europei - che fino al 14 settembre impegnerà ben 33 bambini di 4 e 5 anni.
“Accogliamo con entusiasmo i progetto Pon nel nostro plesso scolastico - sottolinea Marco Bricconi sindaco di Cadeo- progetti operativi nazionali del Miur che puntano ad elevare la qualità del l’insegnamento e soprattutto a investire sul capitale umano delle nuove generazioni, ovvero sul nostro futuro”.
Il progetto si articola tra giochi e attività laboratoriali che mettono sempre al centro il bambino, protagonista dell’apprendimento. “Attraverso giochi e sperimentazioni con la luce artificiale e naturale, i bambini hanno l'opportunità di apprendere - spiega l’insegnante Angela Agosti -; questo avviene ricercando e sperimentando materiali, esplorando ambienti con curiosità e desiderio del fare esperienza”. Luci ed ombre diventano così piacevoli compagni di viaggi avventurosi”.
Il progetto della durata di due settimane impegna i bambini dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12 e vede in campo le competenze di due insegnanti : Angela Agosti docente esperto e Pamela De Carli, in veste di tutor.
“Questo progetto oltre ad essere un’occasione per accrescere le competenze dei piccoli è anche un preziosa opportunità per le famiglie, che possono godere del servizio scolastico nelle due settimane che precedono l’avvio dell’anno scolastico”, conclude il vicesindaco Marica Toma.

Pubblicato l'11 settembre 2018

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