Dal 1° febbraio i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno uno sportello a Vigolzone, all’interno del municipio. Le tre sigle sindacali si alterneranno in un ufficio al primo piano: lo Spi-Cgil al mercoledì dalle 9 alle 11, la Uil-Pensionati il giovedì dalle 9 alle 11, Fnp Cisl il venerdì dalle 9.30 alle 11.30. Il sindaco Gianluca Argellati, insieme ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, ha inaugurato ufficialmente il nuovo spazio. “Grazie alla ristrutturazione del piano superiore del municipio – ha spiegato il sindaco – successiva al trasferimento della sede della Polizia Locale, abbiamo ritenuto giusto collocare uno spazio fisso per i sindacati. Era un impegno preso con loro tempo addietro. È importante questo spazio per loro, per ricevere le persone. I nostri cittadini hanno un punto di riferimento fisso nella casa comunale”. Da parte nostra - ha preso la parola Renzo Scoglio (Cgil) – ringraziamo il sindaco e la giunta che hanno raccolto le nostre richieste. In questo modo siamo più vicini ai cittadini, lavoratori, pensionati e persone fragili che hanno bisogno di informazioni e tutele”. “Si dà l’opportunità a noi sindacati di svolgere questo lavoro che rappresenta un servizio in più”, ha precisato Aldo Baldini (Cisl).
“I nostri - ha aggiunto Claudio Trivini (Uil) - sono servizi per i più deboli, in particolare rivolti agli anziani che si perdono nei meandri della burocrazia. Non ci occupiamo solo di 730, ma anche di pensioni di invalidità, di accompagnamento, 104. Sapere che a Vigolzone c'è questa possibilità lo ritengo un bel risultato”. Erano presenti all’inaugurazione anche Massimo Costa e Elena Mazzocchi (Cgil), Giuseppe Gaidolfi (Uil), Ennio Dosi (Cisl).
E' operativo il nuovo sportello fisico e digitale “Piacenza Talenti”, dedicato ai professionisti altamente specializzati e agli studenti eccellenti che scelgono di costruire il proprio futuro a Piacenza. Lo sportello comunale, realizzato in coprogettazione con il Consorzio Sol.Co, offrirà supporto e opportunità per valorizzare le competenze e il talento di chi desidera investire nella propria crescita professionale e personale in ambito locale. L'obiettivo del nuovo servizio, nato per aiutare studenti, professionisti ed expat a orientarsi in città e scoprire le molteplici possibilità che Piacenza offre - e parte del progetto “Stay Jude”, co-finanziato dalla Regione nell’ambito della legge 2/2023 per l’attrazione e valorizzazione dei talenti in Emilia-Romagna - è quello di creare un punto di riferimento per coloro che vogliono cogliere le occasioni offerte dal territorio, favorendo la connessione tra talenti, imprese e istituzioni.
Presso lo sportello, fruibile sia in inglese che in italiano, sarà possibile ottenere informazioni in merito a: Supporto per pratiche burocratiche Eventi per startup e networking tra innovatori Informazioni su corsi di italiano e attività di volontariato Rassegne culturali e scientifiche in lingua Lo sportello sarà accessibile presso la sede di Spazio 2 in via XXIV Maggio 51, con apertura ogni martedì e giovedì dalle 16.30 alle 19.30, ma anche contattabile digitalmente tramite WhatsApp (scrivendo al numero +39 3476790283) o e-mail a info [AT] piacenzatalenti [DOT] com, negli stessi orari.
Nella foto, l'assessore Brianzi con l'operatrice Eleonora di Sol.Co in visita allo sportello “Piacenza Talenti”.
Una biblioteca scolastica multifunzionale e dinamica, pensata e realizzata grazie al contributo fattivo e concreto da parte delle stesse bambine e degli stessi bambini che la utilizzeranno. Il progetto è stato realizzato dagli alunni della classe IVA della scuola primaria paritaria Sant’Eufemia di Piacenza su idea e con il coordinamento dell’insegnante Annalisa Riscassi, e il nuovo spazio – a disposizione di tutta la scuola - è stato inaugurato nel pomeriggio di giovedì 13 febbraio alla presenza della sindaca Katia Tarasconi, dell’assessore alle Politiche scolastiche Mario Dadati e dell’assessore alla Cultura Christian Fiazza. Il progetto della nuova biblioteca ha preso forma lo scorso anno scolastico grazie alla partecipazione attiva dei bambini in ogni fase della realizzazione “trasformandosi in un’esperienza educativa significativa e condivisa”, come ha sottolineato Annalisa Riscassi.
“Educare i più piccoli al piacere della lettura è una missione che al giorno d’oggi molti potrebbero ritenere quasi impossibile – commenta la sindaca Tarasconi – ma che ha un’importanza cruciale nella crescita delle nostre bimbe e dei nostri bimbi. Coinvolgerli direttamente nell’allestimento e nella gestione di uno spazio dedicato ai libri è un’idea fantastica che spero possa essere presa come esempio positivo”. Un’idea che si basa su alcuni principi cardine, come spiega Simona Fornasari, coordinatrice delle attività educative e didattiche della scuola Sant’Eufemia: “Una buona biblioteca deve garantire libri di buona qualità, deve formare lettori sempre più consapevoli e capaci di scegliere, deve far nascere o sviluppare l’amore per la lettura individuale e l’amore per la lettura ad alta voce, e infine deve essere uno spazio accogliente e funzionale alla lettura di libri di diverso tipo”.
Come è nato il progetto
La prima fase del progetto è consistita in un momento di brainstorming in classe durante il quale i bambini hanno immaginato e disegnato lo spazio: “Una biblioteca non convenzionale – racconta la maestra Annalisa - bensì un luogo dinamico e multifunzionale. Ne sono emerse idee per diverse “isole” tematiche, che rispecchiassero i loro interessi e bisogni”. Poi si è passati all’allestimento degli spazi. “Per farlo – prosegue Annalisa Riscassi - abbiamo utilizzato anche materiali naturali, tra cui legnetti recuperati durante le nostre uscite outdoor. Questi elementi sono divenuti cornici realizzate dai bambini”. A poco a poco lo spazio ha preso forma con la creazione di isole tematiche: tavoli dei libri in evidenza, pensati per presentare testi scelti dai bambini stessi, con una rotazione periodica per stimolare sempre nuovi interessi; spazio creativo con tavoli dedicati a disegnare, colorare, realizzare puzzle e giocare a dama o Forza Quattro, giochi che i bambini hanno disegnato e personalizzato con cura; un’area relax con materassi e un divano accogliente, per leggere comodamente o semplicemente rilassarsi; postazioni per ricerche con banchi attrezzati per consultare libri di approfondimento o lavorare su progetti.
“I bambini hanno dedicato tempo ed energie – aggiunge Riscassi - a un importante lavoro di riconoscimento e classificazione dei libri presenti nella biblioteca, suddividendoli per generi letterari. Attualmente stanno numerando i volumi e registrandoli per realizzare un Libro dei Prestiti, che consentirà di gestire in modo organizzato il prestito dei libri. Inoltre, hanno ideato e a breve realizzarannofisicamente un segnalibro speciale che sarà consegnato a chi prenderà in prestito un libro. Questo segnalibro non sarà solo un ricordo, ma fungerà anche da “ricevuta”, permettendo di monitorare i prestiti in modo semplice e divertente”. “Lo spazio bibliotecario – conclude la coordinatrice Fornasari - è il risultato di un progetto collettivo che ha unito creatività, manualità e spirito di gruppo. Attraverso questo progetto cerchiamo di formare lettori consapevoli, capaci di scegliere e amare la lettura, rendendo la biblioteca un luogo vivo, accogliente e sempre funzionale. Continueremo ad arricchirlo e valorizzarlo, mantenendo vivo l’entusiasmo dei bambini e facendone un punto di riferimento per la crescita personale e scolastica di tutti”.
All’inaugurazione della biblioteca, con il personale della scuola, gli alunni e i genitori, ha preso parte anche Marco Faimali, direttore del Consiglio Nazionale della Ricerca ISMAR-CNR, Istituto di Scienze Marine, che proprio ha tenuto una lezione speciale.
Nella foto, l'inaugurazione della nuova biblioteca nella scuola primaria paritaria Sant'Eufemia.
“Quest’anno abbiamo voluto ricordare «La Giornata Internazionale della Donna» con una iniziativa particolare che risponde a richieste che, nel passato, sono state fatte al Comune e che si inserisce nella Campagna internazionale "SafePlace4Women" a cui il Comune ha aderito con una mozione presentata dal consigliere Capellini”. Così gli amministratori locali Elisa Ghezzi, Marco Caviati e il sindaco Patrizia Calza, si sono espressi alla presentazione del Corso gratuito di difesa personale per sole donne che verrà attivato a partire dal 4 marzo a Gragnano. Il corso promosso dal Comune e costituito da 10 lezioni durante le quali imparare qualche mossa o trucco per uscire indenni da spiacevoli incontri con molestatori, si avvale degli istruttori Stefano Cassinelli e Andrea Boselli dell’Associazione Scuola Ju-Jit-Su di Brescia che, a livello locale, si appoggia alla Polisportiva VII Castelli. Si tratterà in pratica di una infarinatura di tecniche che successivamente, le eventuali interessate, potranno apprendere più compiutamente partecipando ai corsi che ordinariamente vengono svolti dall’Associazione. “Le lezioni - spiega il consigliere Ghezzi, motore dell’iniziativa - si svolgeranno nelle giornate di martedì dalle ore 18,30 alle 19,30 nella vecchia palestra annessa alle scuole medie. Potranno partecipare tutte le donne con più di 14 anni, anche senza alcuna preparazione fisica”. “Infatti l’obiettivo – spiegano gli istruttori – non è quello di imparare a colpire o attaccare ma piuttosto di di riuscire a mettersi in salvo qualora ci si trovasse in situazioni di pericolo”.
Le iscrizioni, che vedranno la priorità assegnata alle residenti, verranno raccolte dalla Proloco per un massimo di 20 iscrizioni. Ci si potrà iscrivere all’indirizzo proloco [DOT] gragnanotr [AT] gmail [DOT] com . Per informazioni è possibile telefonare al numero 345 2453740. Il corso è gratuito a parte il versamento della quota assicurativa iniziale. “Come al solito funziona il lavoro di squadra - commenta il sindaco -. Anche questa ulteriore opportunità viene infatti offerta grazie alla collaborazione tra Comune, Proloco, VII Castelli e istruttori. A loro in particolare va il nostro ringraziamento perché mettendosi a disposizione gratuitamente favoriscono la partecipazione di tutte le donne”.
Si parte con l’accogliere l’altro: il parroco di Carpaneto spiega che cosa significa guidare una comunità incontrando ogni giorno le persone
Nel vasto mondo della Chiesa italiana, ogni giorno, in ogni parrocchia, in ogni comunità, si compie un’opera corale di accompagnamento alla crescita umana e spirituale di coloro che vi partecipano, ed i sacerdoti sono portatori di speranza e di conforto. Abbiamo incontrato don Roberto Isola (nella foto sotto), parroco di Carpaneto Piacentino, che, attraverso la sua esperienza, ci ha raccontato come l’ascolto è più della semplice azione di udire le parole degli altri; è un atto di accoglienza, comprensione e sostegno, è il fondamento su cui si costruisce ogni relazione umana e spirituale.
Un ascolto silenzioso
“L’ascoltare è sempre - ha detto don Isola - un’opera che riguarda l’interiorità e quindi è proprio una disposizione che sento necessaria nel cercare di essere lì, davanti alla persona che vuole dire qualcosa, che vuole parlare, che, tante volte, vuole sfogarsi... La prima modalità di ascolto è quello di un silenzio interiore che sia rispettoso della persona che sta parlando, che viene ad aprire il suo cuore e tocca le corde più profonde della propria esperienza e della propria storia”. In questa dimensione intensa di ascolto, don Roberto ha sottolineato che quasi non c’è bisogno poi di dire espressioni consolatorie e cercare soluzioni. “La persona - ha affermato don Roberto - si trova poi ad avere dentro di sé una capacità di trovare un’energia nuova, una visione positiva del problema che sta vivendo, e quindi riesce poi a scoprire le risorse che ha già, ma che fino ad allora non vedeva”.
Lo stupore e la gioia del perdono
Prima di ascoltare - per don Isola - c’è un mettersi a disposizione di Dio, che poi viene traslata all’altro in modo naturale: è l’amore contagioso del Signore. “Una cosa particolare che mi ricordo - ha detto don Roberto - quand’ero ancora vice parroco, è stata quella di ascoltare una persona che era in una RSA ed aveva un rimorso, un’esperienza della sua vita passata che l’aveva segnato, e gli pesava ancora. Dopo aver ricevuto il perdono di Dio, egli ha avuto come una espressione di meraviglia che questo perdono fosse anche per lui. Ho avvertito la sua gioia e lo stupore di sentirsi amato, di sentirsi perdonato, di vedere che la misericordia era una realtà concreta, che l’ha sradicato dalla sua rassegnazione e l’ha rimesso in una nuova prospettiva positiva”.
Intercettare il vissuto delle persone
L’ascoltare - per il parroco di Carpaneto - è sempre il primo passo. Bisogna essere anche un po’ coraggiosi ad andare verso l’altro mostrando che sei disposto ad ascoltare, e questo offre anche una possibilità di annuncio, di dire una parola che poi viene ben recepita. Il rischio del prete di fare la predica, il fervorino, però - per don Isola - è sempre presente, invece è importante cercare di immaginare quello che vivono gli altri, quindi ascoltare è la capacità di cogliere un’esperienza non detta, ma in qualche modo intercettata. “In questo modo - ha affermato il parroco - quello che dici, senti che viene recepito in un modo diverso, cioè ti rendi conto che le persone sono più attente, più disponibili ad aprirsi, si riesce a intercettare il loro vissuto. Perché tante volte le persone non te lo vengono a raccontare direttamente, lo devi un po’, tra virgolette, immaginare dai segni che vedi da parte loro. Quindi è un ascolto indiretto...”.
La presenza viva della Chiesa
Attraverso le sue parole, don Roberto ci ha ricordato che ogni individuo ha bisogno di essere ascoltato, di essere compreso nella propria unicità e fragilità. I sacerdoti e le comunità cristiane offrono questo dono prezioso a tutti coloro che bussano alla porta della Chiesa in cerca di conforto e speranza. È così che la Chiesa cattolica italiana, in un mondo spesso segnato da divisioni e indifferenza, attraverso gesti concreti di carità e impegno sociale, riesce a trasformare e a rigenerare molte persone. L’esempio dei sacerdoti, come don Roberto, testimonia la presenza viva di amore e di vicinanza della Chiesa.
Riccardo Tonna
“Don, sei pronto a camminare con noi?”
“Voglio essere collaboratore della vostra gioia”: così si è presentato il 1° dicembre 2024 alla sua nuova comunità di Carpaneto Piacentino don Roberto Isola. A loro volta i cittadini di Carpaneto, attraverso le parole del sindaco, Andrea Arfani, hanno accolto il nuovo parroco con un caloroso benvenuto. Al termine della celebrazione, presieduta dal vescovo mons. Adriano Cevolotto, una persona a nome della Comunità Pastorale ha espresso parole sentite di accoglienza nei confronti del nuovo parroco: “Don Roberto - ha detto -, cerchiamo in te una figura di riferimento, capace di camminare davanti a noi come nostra guida, di camminare in mezzo a noi nell’amicizia e nella condivisione dei carismi, e dietro di noi, avendo cura di chi si stacca dal gruppo. Non ti chiediamo di fare cose straordinarie, ma di essere un buon compagno di viaggio che sa ascoltare e sostenere chi ha bisogno. Quindi don - ha concluso sorridendo -, sei pronto a camminare con noi?”.
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