Prima di salire sul palcoscenico per il debutto de La Traviata, opera inaugurale della Stagione d'Opera in programma la prossima settimana, i giovani cantanti lirici del Progetto Opera Laboratorio guidati dal celebre baritono Leo Nucci, faranno tappa sabato 15 dicembre alle ore 15 all'Hospice “La casa di Iris” di Piacenza per un concerto nel segno della solidarietà rivolto ai pazienti della struttura. Musica e arie d'opera risuoneranno alla Casa di Iris, per un evento musicale che rappresenta la prima tappa del nuovo progetto ideato e fortemente voluto dalla Fondazione Teatri di Piacenza “La musica nel cuore”. Sarà presente al concerto il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri. Ad interpretare celebri brani, insieme al Maestro Leo Nucci, i giovani cantanti Adriana Iozzia, Santiago Sanchez, Carlotta Vichi, Luisa Tambaro, Benjamin Cho, Raffaele Feo, Jiuliusz Loranzi, Stefano Marchisio, Vincenzo Santoro, Andrea Galli e Francesco Cascione, accompagnati al pianoforte da Gianluca Ascheri.
Grande successo di pubblico per il coro “Mario Vincenti” del Circolo “Non ti scordar di me” diretto dal maestro Paolo Burzoni col concerto tenutosi a Villa Raggio di Pontenure in data 04/12/2018. Con questo concerto, i soci dell’associazione “Arte e cultura” di Pontenure presieduta da Franco Zerilli, organizzatore dell’evento aperto a tutta la cittadinanza, hanno potuto scambiarsi gli auguri di Natale allietati da canti natalizi, popolari e di montagna eseguiti dal coro “Mario Vincenti”. In questa occasione, i brani musicali sono stati introdotti da Luigi Pastorelli che, con tutta la sua bravura che lo contraddistingue, ha anche intrattenuto il pubblico con simpatiche battute e brillanti poesie, inoltre evento sorpresa sono state le scenette di cabaret del corista Cesare Pizzimiglio che si è cimentato nell’imitazione di Renato Zero e di Raffaella Carrà; Angela Francesconi, invece, ha esposto i suoi magnifici quadri. Con questo evento, ad ingresso gratuito, voluto ed organizzato dal presidente Franco Zerilli, l’associazione “Arte e cultura” di Pontenure ha chiuso l’anno sociale 2018 ed ha voluto augurare a tutti i soci un buon Natale ed un sereno 2019 che vedrà l’associazione protagonista di nuove idee ed iniziative.
La Filiale di Gropparello della Banca di Piacenza compie 80 anni. L’Istituto aprì uno sportello nel centro della Val Vezzeno nel dicembre 1938: fu la seconda sede che aprì in provincia, dopo quella di Borgonovo. A celebrare l’anniversario della Filiale (che oggi ospita la Caserma dei Carabinieri) sono stati, col sindaco Claudio Ghittoni, i Presidenti del CdA e del Comitato esecutivo della Banca, Nenna e Corrado Sforza Fogliani, oltre che il Direttore generale, Crosta. In particolare, i due Presidenti hanno, nei loro interventi, sottolineato che la Banca di Piacenza aprì il suo sportello subentrando ad una banca nazionale che aveva abbandonato il centro, con lo stesso personale che già vi operava. Entrambi i Presidenti hanno anche sottolineato la funzione delle banche di territorio, che vivono in simbiosi con il territorio stesso proprio perché crescono se il territorio cresce e ne soffrono nei loro bilanci se le attività del territorio sono ferme. Le banche locali, poi, coprono i “buchi” lasciati da altri e la loro funzione si rivela necessaria ed opportuna anche ai fini di salvaguardare la concorrenza (e i suoi effetti benefici) nei singoli territori. Purtroppo, negli ultimi tempi, la politica ha invece dimenticato questa funzione importante aprendo la strada a oligopoli bancari, che sono proprio l’obiettivo della Finanza internazionale, che sembra prevalere in molti organismi europei e mondiali. Sono intervenuti - esprimendo sensi di viva gratitudine per la Banca ed anche per il Titolare della Filiale Pierino Gariboldi - il Sindaco Ghittoni ed il Parroco don Lodovico Groppi, che ha impartito anche la benedizione ai locali.
E’ stato presentato in Provincia, “VINgis”, un sistema informativo cartografico che rende disponibili, in formato digitale, le informazioni necessarie per realizzare uno degli elementi costitutivi dei nuovi Piani Urbanistici Generali,la tavola dei vincoli, oltre a rappresentare un sistema di facile ed immediata consultazione per tutti gli operatori del settore.
Si tratta di una prima concreta iniziativa realizzata dalla Provincia di Piacenza, cui ne seguiranno altre, per il supporto ai Comuni nell'attuazione della nuova Legge urbanistica regionale che invita Comuni e Province a rinnovare i propri strumenti di programmazione.
Con questo strumento la Provincia rende così disponibili ai Comuni informazioni e strumenti per supportarli in questa delicata fase, anche in considerazione che, per i comuni di piccole dimensioni, l’impegno richiesto per elaborare i nuovi piani sarebbe troppo oneroso.
VINgis riguarda la Tavola dei Vincoli - uno degli elaborati che la legge regionale definisce come costitutivi dei nuovi piani urbanistici - rispetto alla quale gli uffici della Provincia hanno messo a punto sia indicazioni metodologiche, che informazioni già sistematizzate in modo da essere facilmente utilizzabili da professionisti e tecnici comunali per rispondere agli adempimenti richiesti dalla legge.
“La realizzazione di questo ed altri strumenti che metteremo a disposizione delle amministrazioni – commenta il Presidente Patrizia Barbieri - si muove nell’ottica di valorizzare la Provincia come “Casa dei Comuni” per cercare di alleggerirli dall’onere dell’elaborazione dei nuovi piani urbanistici e per consentire agli amministratori locali di concentrarsi maggiormente sulle scelte di merito relative al governo del loro territorio. Questo lavoro, che è stato presentato dall’arch. Elena Fantini e dall’ing. Valeria Toscani, è risultato della collaborazione di tutto il servizio Programmazione territoriale, che ringrazio.”
Anche l’assessore regionale Donini, assente per un impegno istituzionale a Roma, ha partecipato alla presentazione con un videomessaggio in cui ha sottolineato l’importanza di questo sistema informativo cartografico realizzato dalla Provincia di Piacenza e reso disponibile a comuni e professionisti del settore e ne ha apprezzato il valore proponendo che possa essere esteso come “buona pratica” anche in ambito regionale. La regione è stata comunque rappresentata da Stefano Rotundo, dirigente del servizio Affari generali del territorio.
Un volume prestigioso (più di 300 pagine con 400 fotografie) dedicato a uno dei marchi più blasonati del mercato automobilistico (Bugatti, nato 110 anni fa), che ha in copertina l’ultima nata della casa passata nel 1998 al Gruppo Volkswagen, la Divo: 8.000 di cilindrata, 1.500 cavalli, costa 5 milioni di euro e i 150 esemplari che verranno prodotti sono già stati prenotati. “Bugatti, una leggenda legata all’Italia” (Artioli Editore), libro strenna 2018 della CoBaPo (il Consorzio delle Banche Popolari), è stato presentato a Palazzo Galli (Sala Panini) dal presidente CoBaPo Mario Crosta, dall’autore Daniele Buzzonetti e dall’editore Antonella Artioli, coordinati da Robert Gionelli che ha sottolineato come «questa strenna prosegua nel solco della strada imboccata in passato con altre pubblicazioni dedicate al motorismo sportivo, disciplina nella quale Piacenza si è sempre distinta: Enzo Ferrari debuttò come pilota proprio nella nostra città». Il dottor Mario Crosta ha portato - nella veste di direttore generale della Banca di Piacenza - i saluti di Presidenza e Direzione dell’Istituto di credito di via Mazzini, mentre come presidente CpBaPo si è detto orgoglioso di presentare, al primo anno del suo mandato, «un libro che ben sintetizza il genio italiano, la capacità di fare imprenditoria, segno di speranza per il futuro». Antonella Artioli ha espresso soddisfazione, come editore, di aver proseguito la tradizione dei libri dedicati ai grandi marchi automobilistici emiliani, mentre il curatore del volume, il giornalista Daniele Buzzonetti, ne ha delineato i contenuti. Il libro si apre con gli ultimi modelli creati dalla casa ora tedesca (la cui filosofia è direttamente spiegata dal presidente Stephan Winkelmann) nell’atelier di Molsheim, in Alsazia, dove le auto vengono assemblate a mano da un gruppo scelto di tecnici e operai («auto che fanno sensazione»). Quindi viene raccontata la storia di Ettore Bugatti, milanese emigrato in Francia (e passato poi in Germania) che creò il mito che porta il suo nome. «Aveva una personalità straordinaria - ha spiegato Daniele Buzzonetti -. Fratello di un pittore-scultore e figlio di un ebanista creatore di mobili, possedeva il culto del bello che trasferiva nel pensare le sue automobili, che non erano solo veloci e tecnologicamente avanzate ma anche, appunto, belle». Il 1 dicembre 1941 (nel 1939 aveva perso il figlio Jean durante un collaudo) Ettore Bugatti venne costretto a vendere la fabbrica di Molsheim a un gruppo industriale tedesco. Nel 1946 la fabbrica fu requisita dal Governo francese. E qui entrò in gioco Romano Artioli che - presente in sala Panini - è stato invitato a raccontare come riuscì a strappare al Governo francese il marchio Bugatti riportandolo in Italia (nel 1990 inaugurò lo stabilimento di Campogalliano): «Fu una dura battaglia - ha evidenziato Artioli -: ci sono voluti 40 anni di lavoro duro, a 20 anni aprii la mia prima officina, il “Garage 100 miglia”, per avere le credenziali che mi permettessero di presentarmi dal Governo francese chiedendo il marchio Bugatti, allora utilizzato per la produzione di carrelli per aeroplani. Al primo “assalto” fu un no, poi vinsero le elezioni i liberali, con i quali si riuscì a raggiungere un accordo. A Campogalliano costruimmo, su progetto dell’architetto Giampaolo Benedini (anch’egli presente a Palazzo Galli, ndr), una fabbrica costruita per l’uomo, dove il personale si trovava talmente bene che non riuscivo a mandarlo a casa, nemmeno il sabato e la domenica». «E’ Romano Artioli - ha concluso Buzzonetti - che creò il concetto della Bugatti come l’automobile più veloce al mondo. I modelli attuali raggiungono i 400 orari».
"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria. "Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.