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Notizie Varie

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Credito alle PMI: nuovi strumenti finanziari utili

Convegno PMI tavolo

Al convegno sul credito alle Pmi che si è tenuto a Palazzo Galli (Sala Panini), promosso da Economy Group (editore dell’omonimo mensile economico) e dalla Banca di Piacenza è emerso che ci sono nuovi strumenti di accesso al credito a disposizione delle piccole e medie imprese per implementare il loro sviluppo. Strumenti finanziari che non nascono in antitesi con quelli tradizionali offerti dalle banche, ma che si combinano con essi a vantaggio delle aziende, che hanno così più possibilità di scelta. Di questo si è discusso
L’incontro - moderato dal direttore di Economy Sergio Luciano - è stato aperto da Corrado Sforza Fogliani. «Le Pmi soffrono - ha affermato il presidente del Comitato esecutivo dell’Istituto di via Mazzini - in quelle zone nelle quali, “grazie” alla riforma delle Popolari, si è riusciti a cancellare le banche di territorio. La nostra Banca vive di continuità diretta da 82 anni, ha sempre distribuito un dividendo, in crescita negli ultimi 8 anni. La Banca di Piacenza - prima azienda del Piacentino per numero di dipendenti, esclusi gli enti che vivono di prestazioni imposte - eroga al territorio tra i 300 e i 400 milioni di finanziamenti l’anno, oltre a 61 milioni in dividendi ai soci, fornitori ed erogazioni liberali. Fare credito alle Pmi è nel Dna delle Popolari. Come sosteneva Einaudi, la biodiversità bancaria - che il pensiero unico internazionale vuole eliminare - è un valore da preservare perché, dove ci sono, le banche di territorio difendono la concorrenza. Non è un caso che in provincia di Piacenza i tassi siano più favorevoli che altrove. Le banche di territorio crescono se il territorio cresce; quindi aiutarlo è un loro interesse. Convinto che ogni forma di credito sia benvenuta, chiudo con un auspicio, da ex presidente di Confedilizia ma anche da banchiere: far ripartire il sistema immobiliare, alleggerendo la tassazione, consentirebbe di ridare fiducia al mercato».
Anna Gervasoni, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese all’Università Cattaneo, ha illustrato le caratteristiche di un nuovo strumento di credito, il Private debt, che permette ai Fondi di finanziare le imprese acquistandone pacchetti di obbligazioni. «Dal 2014 anche in Italia - ha spiegato la prof. Gervasoni - 25 Fondi comprano debito delle imprese per dare un sostegno finanziario. Nel 2018 si è investito in Private debt 1 miliardo di euro; le regioni più attive, Lombardia ed Emilia Romagna. E’ una finanza al servizio delle imprese che non sostituisce le banche. Queste ci vogliono sempre. La conoscenza che quelle di territorio hanno delle aziende, per esempio, è molto utile: le banche possono diventare l’interfaccia tra la finanza e le imprese».
Stefano Romiti (presidente di Antares Private equity e founder di Antares AZ I, fondo di debito per le Pmi) e Daniele Zini (sales & partnership executive di October Italia) hanno illustrato le caratteristiche dei loro prodotti finanziari, mentre Federica Ambrosi, temporary export specialist supervisor di Co. Mark Spa, ha spiegato come si affianca un’impresa che vuole trovare nuovi sbocchi verso mercati esteri.
Traendo le conclusioni, il presidente Sforza Fogliani ha sottolineato la «linearità» del convegno, che ha dato la possibilità di conoscere un largo ventaglio di strumenti concreti per il credito e confermato «la complementarietà» degli strumenti finanziari di ieri e di oggi, «senza chiusure» per quelli innovativi.
La Banca di Piacenza mette a disposizione delle aziende finanziamenti (“Oltre la crisi”) a tassi agevolati finalizzati a rilanciare l’economia, favorendo programmi d’investimento, migliorando la produttività delle aziende con le nuove tecnologie e sostenendo piani di sviluppo commerciale della clientela.

Pubblicato il 6 marzo 2019

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Presentato il libro di Passerini sulle vestigia farnesiane

Vestigia Farnesiane tavolo

A Palazzo Galli è stato presentato il libro di Renato Passerini “Vestigia farnesiane. Luci e ombre della grande bellezza piacentina” (edizioni Tip.Le.Co), stampato con il contributo della Banca di Piacenza.
Nel portare il saluto dell’Istituto di credito, il presidente del Comitato esecutivo Corrado Sforza Fogliani ha definito il libro «prezioso», perché grazie alla curiosità giornalistica dell’autore «mette insieme tante notizie, anche piccole, non conosciute ai più». L’opera - ha spiegato Marco Horak, che ha coordinato i lavori - raccoglie gli articoli realizzati da Passerini per il quotidiano online Il Piacenza in occasione dell’importante convegno internazionale che si è svolto lo scorso anno a Piacenza (organizzato da Comune e Istituto Araldico Genealogico Italiano) per celebrare il 460esimo anniversario della posa della prima pietra per la costruzione di Palazzo Farnese (11 dicembre 1558). Tra questi articoli, che hanno avuto condivisioni da primato, anche una sintesi di quanto pubblicato dal quotidiano La Cronaca in occasione del convegno farnesiano promosso dalla Banca di Piacenza nel 2007, i cui temi sono stati recentemente ripresi nell’ambito delle manifestazioni collaterali all’edizione natalizia della Salita al Pordenone.
Dopo i saluti dell’Amministrazione comunale portati dal vicesindaco Elena Baio e dall’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, alcuni dei relatori del convegno di studi del 2018 hanno idealmente sfogliato le pagine del libro per riassumerne i contenuti. Lo studioso Giorgio Eremo ha raccontato alcune curiosità legate ai Farnese e al suo Palazzo (da lì provengono le colonne di granito che sorreggono la Madonna di piazza Duomo e la Lupa capitolina di barriera Roma), che nei secoli ha subito parecchie spoliazioni (citati gli splendidi camini). Il gen. Eugenio Gentile, che tanta parte ha avuto nella valorizzazione delle mura farnesiane e del castello fatto costruire da Pier Luigi, prima come direttore dell’Arsenale - al cui interno si trovano i resti del castello - e poi come presidente dell’Ente per il restauro di Palazzo Farnese, attraverso alcune fotografie ha denunciato lo stato di degrado di molte parti civiche delle mura farnesiane. Sporcizia, parcheggi selvaggi, addirittura garage di un palazzo costruiti sotto le mura stesse. «Dov’è il senso civico», si è domandato il gen. Gentile, e «dov’era la Sovrintendenza?», si è chiesto il dott. Horak riferendosi alle autorimesse.
Il conte Pier Felice degli Uberti, presidente dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano, ha avuto parole di elogio per il gran lavoro fatto da Renato Passerini, che amplificando i lavori del convegno dello scorso anno «ha fatto capire ai piacentini che Piacenza ha una storia che va onorata». Stefano Pronti ha invece raccontato lo sviluppo della città nei secoli, mostrando una carrellata di immagini tratte dal suo volume “Piacenza dall’alto” e ponendo l’attenzione sull’importanza degli insediamenti farnesiani.
Prima di passare la parola a Renato Passerini, Marco Horak ha letto un messaggio di Pierluigi Magnaschi: “Il mio grande amico Renato - ha scritto il direttore di Italia Oggi - in questa sua fatica molto ben riuscita non è venuto meno al principio che ci ispirava quando, studenti del Gioia, realizzavamo il giornale studentesco La Squola, promosso da Corrado Sforza Fogliani: non annoiare”. L’autore, concludendo i lavori, ha ringraziato gli studiosi per il prezioso contributo che hanno dato al libro, il fotografo Oreste Grana, il Polo di Mantenimento Pesante e la Banca di Piacenza per la collaborazione e ha ripreso una richiesta ricevuta da alcuni lettori: «ll dipinto del Castello farnesiano del Massari, divenuto di proprietà del Credit Agricole, è ora a Parma. L’Amministrazione comunale non potrebbe chiederne l’affido per collocarlo al Museo del Risorgimento di Palazzo Farnese o, almeno, il ritorno nella sua sede d’origine in via Poggiali?».

Pubblicato il 6 marzo 2019

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La Fanfara dei Bersaglieri stupisce Cadeo

 

fanafara

A Cadeo la Fanfara dei Bersaglieri "Pietro Triboldi" di Cremona accende il centro paese e gli animi dei presenti.  Ad applaudire al concerto dei Bersaglieri numerosi bambini adulti e anziani; un concerto realizzato in concomitanza con i festeggiamenti bis del 70esimo anno di fondazione della associazione Combattenti e Reduci sezione di Cadeo, guidata da Nino Montagna, attuale presidente in carica.
"La presenza dei Bersaglieri qui insieme a noi, ci impone di non dimenticare, di riflettere sul perché dopo tanti anni, dopo tanti decenni, è necessaria, ancora oggi, la nostra testimonianza - così ha preso la parola Marco Bricconi, sindaco di Cadeo -. Siamo, ed in particolare voi Bersaglieri siete, la voce del passato, la testimonianza di tanti ricordi, sia dei soldati che si sono immolati per la Patria, che di quelli che hanno fortunatamente fatto ritorno a casa".
Dopo un concerto per le vie di Roveleto, accompagnato da un lungo corteo e guidato dagli amministratori locali, dal generale Raffaele Campus presidente provinciale ANCR e dal Gruppo Alpini, toccante la sosta al Monumento dei Caduti dove un omaggio commemorativo è stato accompagnato dal toccante silenzio e alzabandiera, suonati dal gruppo "Pietro Tripoldi".
Seconda tappa dell'evento commemorativo, la frazione di Saliceto di Cadeo: concerto sul sagrato della chiesa, messa guidata da don Stefano Antonelli e omaggio al Monumento dedicato ai caduti. "Vogliamo e dobbiamo coltivare una memoria che possiamo definire comunicativa; il passato ha un messaggio per noi che non può essere ignorato. Dobbiamo assolutamente evitare il ripetersi degli errori già visti e la nostra involuzione. - ha così ricordato il primo cittadino di Cadeo, davanti al monumento dei Caduti a Saliceto -. Quello che viviamo durante l'anno con gli studenti del nostro Istituto scolastico va proprio in questa direzione: i ragazzi entrano in contatto con la storia, vi si immergono e ciascuno esce da questo percorso con un messaggio che sente proprio e i loro racconti di anno in anno ce lo dimostrano. La memoria ha un messaggio intrinseco che non ha bisogno di essere pubblicizzato ma ha bisogno di una comunità in cui incarnarsi, in cui continuare a vivere. I valori hanno bisogno di continuare a vivere nelle azioni concrete di uomini e donne di oggi"..
Durante la giornata a Ercole Viciguerra, è stata consegnata una medaglia d'oro a nome del prezioso sostegno a favore di ANCR Cadeo.

Pubblicato il 6 marzo 2019

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Alla Passerini cineforum per la Giornata della donna

falena

Alla Biblioteca comunale Passerini-Landi  sabato 9 marzo alle ore 16.30 nella Sala Augusto Balsamo va in onda il CINEFORUM per la Giornata Internazionale della Donna.
Viene proposto il film "La falena d'argento"  di Dorothy Arzner Con Katharine Hepburn (USA 1933).
L'aviatrice Cynthia Darrington, detentrice di innumerevoli e prestigiosi record di volo, si innamora di Christopher Strong, un uomo sposato.
La scandalosa relazione fra i due desta scalpore e Cynthia, rimasta incinta, con la pesante sensazione di trovarsi senza vie d’uscita, compie una scelta estrema: uno spettacolare suicidio in volo.
Il personaggio interpretato da Katherine Hepburn, elegante sia in abito da sera che in versione androgina con la tuta argentea del titolo italiano, per una volta più bello e calzante dell'originale: Cristopher Strong, ritaglia per l'attrice l’immagine di una donna volitiva e moderna, immagine che conserverà in tutti i grandi ruoli ricoperti nella sua carriera.

Publicato il 6 marzo 2019

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L'artista Costanzo: “Attraverso l’imperfezione esprimo la bellezza dell’uomo”

statue

"Con le mie opere cerco di entrare in relazione con lo spettatore attraverso lo sguardo, che è il modo più immediato per stabilire un legame con l’altro, e per conoscere la sua interiorità”. È quanto spiegato da Cristina Costanzo, artista e scultrice piacentina diplomata all’accademia di Brera, che da quasi trent’anni grazie ai suoi lavori dallo stile originale e fortemente riconoscibile è ospite di numerose mostre e spazi espositivi in Italia e in Europa
L’ultima sua personale – intitolata “Il volto dell’altro” - è stata inaugurata il 1° marzo nell’atrio dell’Università Cattolica di Piacenza, dove resterà aperta al pubblico fino all’11 come primo atto di una serie di iniziative che l’Ateneo piacentino ha intenzione di dedicare a giovani artisti del territorio. La mostra si presenta composta da otto sculture realizzate in terracotta rappresentanti altrettanti personaggi femminili, ognuno con il suo “sguardo” e con il suo messaggio da custodire.
“Con queste sculture voglio portare uno sguardo delicato, dolce, che non giudica, ma bensì invita - ha raccontato durante l’inaugurazione – è questo lo sguardo che sarebbe bello tutti avessero, quello dell’accoglienza e non del giudizio, che credo sia anche un po’ il messaggio cristiano. Chi si è avvicinato a Cristo, ha infatti trovato nel suo volto l’accoglienza, qualcosa che sarebbe bello riportare concretamente anche ai giorni nostri”.
Nelle sue opere Cristina Costanzo - oltre all’utilizzo della terracotta come materiale privilegiato per dare forma alle sculture, in quanto “l’argilla consente una manipolazione dal grande valore terapeutico” - fa ampio ricorso a materiali di scarto: juta, ferro arrugginito, ma anche oggetti di qualsiasi genere rinvenuti per strada o nei mercatini dell’usato. Una scelta stilistica che tradisce la precisa volontà di dare una seconda vita a ciò che è apparentemente morto, ma che assume al contempo anche una profonda valenza espressiva: “L’oggetto di scarto viene rivalutato e diventa opera d’arte – ha spiegato l’artista – tornando quindi a vivere con una funzione diversa. Molte volte nelle mie creazioni parto proprio dall’oggetto, che viene poi valorizzato successivamente dalla scultura costruitagli attorno. Ma non è solo questo – ha poi aggiunto - nei miei lavori, infatti, la parte più positiva nasce dal fatto che chi li guarda si mette in gioco. L’imperfezione dei materiali vuole quindi essere un richiamo anche alle fragilità dell’uomo, che sono parte di tutti noi. Le fragilità sono qualcosa che arricchiscono, che ci rendono più umani e attraverso cui la bellezza trova espressione”.

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Federico Tanzi

Pubblicato il 5 marzo 2019

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