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Notizie Varie

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Accademia della Cucina: il 12 si presenta il nuovo corso

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Cena di fine corso all'Accademia della Cucina Piacentina: ha tagliato il traguardo della 37ª edizione lo storico corso di cucina di primo livello, dedicato ad alcuni piatti della nostra tradizione ma anche di altre regioni, e non solo. Una ventina gli allievi di tutte le età e livelli d'esperienza in cucina che hanno  affrontato nelle scorse settimane con entusiasmo e passione il percorso, sotto la guida attenta e competente del corpo insegnanti composto dai migliori cuochi gentleman dell'Accademia.

Come di consuetudine, il corso si è  concluso con un momento conviviale per cucinare, assaggiare e salutare tutti i corsisti che si sono impegnati ai fornelli. Nella sede di via Gaspare Landi gli studenti hanno proposto un menù con presentazioni scelte tra quelle oggetto di lezione: si è aperto con un delicato sformatino bicolore di zucca e spinaci su salsa al Taleggio, quindi i classici panzerotti alla piacentina seguiti dalla tradizionalissima “piccula ad caval” accompagnata da un fumante purè di patate; dolce chiusura con un trionfo di tiramisù servito con il dolce più tipico di Piacenza, il buslan con lo zabaione caldo

Un’armoniosa e gradevolissima serata conviviale, durante la quale i frequentatori hanno saputo interpretare in pieno la vera anima dell’Accademia, sia dal punto di vista dell’ideazione che della realizzazione del menù, ma soprattutto rivolgendo un pensiero concreto al prossimo.
Durante la cena di commiato è stata infatti raccolta una somma di denaro che è stata devoluta all’Associazione onlus "Naso a Naso" di Godiasco-Salice Terme (Pavia), organizzazione no profit che dona aiuto, sostegno, o semplicemente un sorriso, a tutte le persone in sofferenza ed in difficoltà, che si trovano nei reparti dell'Ospedale di Voghera e di Varzi ed anche in pediatria dell'Ospedale Policlinico San Matteo di Pavia. In sala, quale rappresentante dei “naso a naso”, il Sig. Mauro Banin che ha sottolineato la gratitudine dell’associazione all’Accademia per il contributo offerto.

Il Presidente dell’Accademia della Cucina Piacentina, prof. Mauro Sangermani, nel ringraziare i frequentatori per la loro impeccabile interpretazione di quanto appreso durante il corso, ha quindi suggellato la serata di commiato, invitandoli a proseguire nella loro attività di soci dell’Accademia, e ricordando che il  12 febbraio alle ore 19 si terrà l’incontro informativo di presentazione del 38° Corso di Cucina, vera storica fucina di “cuochi gentlemen” – e “gentle-women” – che, sotto la sapiente guida degli insegnanti storici, saranno pronti a destreggiarsi tra anolini, piccula e tortelli con la coda.

L’Accademia è presente anche sui social: al sito internet www.accademiacucinapiacentina.com, su Facebook con la pagina dedicata e, da pochi giorni, anche su Instragram  con l’hastag #accademiacucinapiacentina

Pubblicato il 5 febbraio 2020. 

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«Infinito» di Leopardi in dialetto piacentino il 19 febbraio proclamazione e premiazione

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Appuntamento mercoledì 19 febbraio a Palazzo Galli (Sala Panini, ore 18) per la proclamazione dell’esito del concorso (e successiva premiazione) promosso dalla Banca di Piacenza, che ha invitato gli appassionati piacentini di poesia a tradurre in dialetto L’Infinito di Leopardi.
Interverrà il presidente della giuria Davide Rondoni, ideatore del progetto “Infinito 200” (la celebrazione dei due secoli dalla stesura de “L’Infinito” che prevedeva, tra le altre cose, l’iniziativa, lanciata anche dal Corriere della Sera, di tradurre la poesia nei vari dialetti della penisola). La Commissione giudicatrice (composta, oltre che dallo stesso Rondoni, da Francesca Chiapponi, Umberto Fava, Fausto Ersilio Fiorentini e Gianni Sartori) ha individuato quattro poesie da premiare con un particolare riconoscimento. A tutti i partecipanti che saranno presenti (che potranno leggere il componimento con il quale hanno partecipato al concorso) verranno consegnate due pubblicazioni: “Tradurre L’Infinito di Leopardi. Un compito infinito” di Susan Steward (Raffaelli editore) e “Storia della poesia dialettale piacentina” di Enio Concarotti, edito dalla Banca.
Davide Rondoni è direttore editoriale della rivista “clanDestino”, vicepresidente del Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna e direttore delle collane “I Passatori - Contrabbando di poesia” per Carta Canta; ed è, come accennato, l’ideatore del progetto “Infinito 200”, un’iniziativa che lo ha portato in giro per l’Italia a promuovere incontri celebrativi dell’importante anniversario. Un viaggio che ora il poeta e scrittore ha raccolto in un libro (“L’Infinito, lo strano bacio del poeta al mondo”, Fazi editore), dove in dialogo con filosofi, critici e poeti scopre significati nuovi dei versi scritti dal poeta di Recanati, trovando negli stessi una «potente e meravigliosa bussola per vivere il presente».
Le poesie di tutti i partecipanti saranno dalla Banca raccolte in una pubblicazione che potrà essere consultata anche attraverso il sito della Banca.

Pubblicato il 3 febbraio 2020

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De Biase e la scoperta del gulag nel posto più freddo del mondo

Al Festival della cultura e della libertà il racconto del giornalista piacentino

gulagBersani

Non si è parlato solamente dello stato di salute del diritto di proprietà in Italia, alla quarta edizione del Festival della cultura della libertà che si è svolta a Piacenza a Palazzo Galli per iniziativa dell’Associazione dei Liberali Piacentini in collaborazione con Confedilizia, Il Foglio, il Giornale ed European students for liberty.
L’ultima delle dieci sessioni nelle quali si è articolata la manifestazione, ha infatti ospitato il giornalista del TG5 Luigi De Biase (piacentino, ha collaborato anche con il nostro settimanale agli inizi della sua carriera), che ha raccontato la sua recente (e non ancora ultimata) esperienza in Yakutia (Siberia orientale) sulle tracce dei gulag sovietici. Un tema di grande interesse per i Liberali Piacentini, che stanno conducendo una grande operazione verità rispetto al fatto che i crimini del comunismo siano considerati uguali a quelli del nazionalsocialismo (concetto finalmente fatto proprio dal Parlamento europeo).
L’Associazione Luigi Einaudi organizza da tre anni a questa parte viaggi per raccogliere testimonianze nelle lontane terre dove furono deportate milioni di persone dal regime sovietico (Kazakistan, Paesi Baltici e, quest’anno, la meta è già stata individuata in Berlino), promuovendo conferenze e mostre fotografiche per dare testimonianza delle atrocità compiute. Luigi De Biase affiderà invece a un documentario il racconto di quello che ha scoperto nella più estesa unità amministrativa del mondo, un territorio di 3 milioni di chilometri quadrati con un solo milione di abitanti e ricchissimo di materie prime, tra le quali oro, petrolio e gas naturale.

gulagStradaOssa«È la prima volta - ha rivelato il giornalista al pubblico del Festival - che mostro parte di ciò che ho raccolto per la realizzazione di un documentario di 60 minuti che sarà pronto nella seconda metà del corrente anno. In queste terre inospitali, con temperature invernali che possono raggiungere i 70 gradi sotto zero d’inverno e i 40 d’estate, con un’escursione termica di 110 gradi, furono deportati ai tempi di Stalin centinaia di migliaia di prigionieri, rinchiusi nei campi di lavoro, impiegati nelle miniere e nella costruzione della cosiddetta "strada delle ossa" (nella foto, così chiamata per l’alto numero di deportati che vi persero la vita, ndr), voluta dallo stesso Stalin».
La scorsa estate l’inviato del TG5 si è recato nelle impervie zone della tundra accompagnato da un operatore russo e da un cacciatore del posto. Ha incontrato figli e nipoti dei prigionieri (polacchi, ucraini che hanno scelto di rimanere a vivere lì) e il popolo indigeno, mongoli che si sentono eredi di Gengis Khan. L’obiettivo: trovare traccia di un villaggio-gulag inghiottito dalla vegetazione della tundra.
«Con l’aiuto di un drone abbiamo perlustrato un’ampia zona - ha raccontato De Biase - e trovato i resti di un villaggio dove vivevano centinaia di prigionieri. Questo è molto importante perché consente di ricostruire una parte di storia in collaborazione con i russi, che solo da 7-8 anni hanno iniziato a fare i conti con questo scomodo passato (a Mosca è stato realizzato un museo sui gulag finanziato da privati, ndr), anche se a livello sociale c’è ancora molta difficoltà ad affrontare l’argomento. Il cacciatore che ci ha accompagnato, per esempio, mi ha scongiurato di toglierlo dalle riprese video che entreranno nel documentario. I prigionieri vivevano la quotidianità in un luogo selvaggio, freddissimo d’inverno e caldissimo d’estate, con una quantità d’insetti insopportabile e inimmaginabile».

gulagDisegnoAl ritorno dall’avventurosa scoperta del campo di prigionia, il cacciatore locale ha affidato al giornalista piacentino un libro compilato nel 1944-1945 dal capo ingegnere che costruì il gulag, con le istruzioni sui sistemi di costruzione della struttura (alcune pagine sono state proiettate per la prima volta in pubblico, a lato il disegno della torre di avvistamento).
«Un documento eccezionale - ha spiegato il giornalista -, che apparteneva al servizio segreto precursore del Kgb e che ha cambiato l’impostazione del lavoro che sto facendo, dove il gulag ha assunto un’altra dimensione nel mio racconto. In quel libro si capisce che il regime schematizzava la manifattura dei villaggi-prigione. Ci sono i disegni delle baracche, che potevano ospitare fino a 20 persone e che sembravano di buona fattura, perché per propaganda si voleva dimostrare che i prigionieri erano trattati bene. E c’è il disegno della torre d’avvistamento, che nei gulag non mancava mai».

Fra un paio di settimane Luigi De Biase tornerà in Yakutia per girare le riprese invernali del documentario, che verrà prodotto dalla Omnia, società di Piacenza, con il sostegno di alcuni imprenditori locali.

Pubblicato il 3 febbraio 2020

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A Piacenza il fondatore del «Giardino dei Giusti» di Milano

Gabriele Nissim interviene al Salone «Nelson Mandela» in occasione delle celebrazioni della Giornata della Memoria

nissim

Martedì 4 febbraio alle ore 18 al Salone “Mandela” della Camera del Lavoro di Piacenza (via XXIV Maggio 18) per "Musica al Lavoro - rassegna di musica e parole" interviene lo scrittore e giornalista Gabriele Nissim, fondatore del "Giardino dei Giusti" di Milano.
L'iniziativa, a cura di Cgil e Arci, rientra nelle celebrazioni per Giornata della memoria.

L'incontro sarà animato dall'accompagnamento musicale della Kletzband, con Erio Reverberi al violino e Gian Pietro Marazza alla fisarmonica.

L'evento, patrocinato al Comune di Piacenza, è realizzato grazie al contributo di Fondazione di Piacenza e Vigevano, AbiCoop Piacenza, UnipolSai, Agos Ducato, Radio Coop, Coop Alleanza 3.0.

Gabriele Nissim, ha realizzato numerosi documentari per le reti televisive di Canale 5 e della Svizzera Italiana sull’opposizione clandestina al comunismo, sui problemi del post-comunismo e sulla condizione ebraica nell’Est Europa.
Ha lavorato per i periodici Panorama e Il Mondo e per i quotidiani Il Giornale e Corriere della Sera.
È presidente di "Gariwo, la foresta dei Giusti" che ricerca in tutto il mondo i giusti di tutti i genocidi.
Per Mondadori ha pubblicato nel 1995 “Ebrei invisibili. I sopravvissuti dell’Europa orientale dal comunismo ad oggi” (con Gabriele Eschenazi), nel 1998 “L’uomo che fermò Hitler. La storia di Dimitar Peshev che salvò gli ebrei di una nazione intera”, nel 2003 “Il tribunale del bene. La storia di Moshe Bejski, l’uomo che creò il Giardino dei Giusti” (ora nella collezione Oscar), nel 2007 “Una bambina contro Stalin”, nel 2011 “La bontà insensata”, nel 2015 “La lettera ad Hitler”. Per Bruno Mondadori, insieme ad altri, ha scritto “Storie di uomini giusti nel Gulag”.


Pubblicato il 3 febbraio 2020

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Anga-Piacenza e la Misericordia insieme per la solidarietà

Tappi Misericordia e Anga

Prosegue con successo, ormai da anni, la collaborazione solidale tra i Giovani di Confagricoltura Piacenza - Anga e la Confraternita di Misericordia Piacenza Onlus per il progetto "dona un tappo alla Misericordia ti tornerà in solidarietà".
Nei giorni scorsi grazie ai fondi provenienti dalla raccolta tappi e materiale plastico che Anga ha attivato in tutti gli uffici di Confagricoltura è stato consegnato al presidente dell’Hospice Casa di Iris, Sergio Fuochi, un assegno simbolico del valore di euro 500. E’ infatti pari a questo importo il ricavato della raccolta utilizzato per acquistare e donare alla struttura di assistenza un compressore per materassi con regolazione del comfort per i degenti. Alla consegna hanno provveduto il presidente dei Giovani di Confagricoltura Piacenza, Corrado Peratici, il responsabile della raccolta tappi e materiale plastico della Misericordia, Carlo Ferrari, insieme alla segretaria di Anga, Sabrina Anaclerio.
“Abbiamo contribuito volentieri – ha commentato Peratici – Anga è da sempre molto attenta alle necessità del territorio, ed attiva, con diverse iniziative di solidarietà. Siamo contenti di aver partecipato al progetto e continueremo a collaborare con la Confraternita di Misericordia”. “Portiamo avanti questo progetto da otto anni – ha sottolineato Ferrari – servono diverse tonnellate di tappi e materiale e plastico per poter raccogliere i fondi necessari all’acquisto di strumenti e dispositivi che poi noi doniamo alle varie realtà che ne hanno bisogno. E’ una rete solidale che coinvolge diverse associazioni ed Anga è sempre molto solerte”. “Strutture come questa sono fondamentali – ha sottolineato Peratici – il nostro è un piccolo gesto che vuole essere anche un messaggio di attenzione per chi affronta percorsi delicati trovando qui un supporto insostituibile”. 

Nella foto da sinistra: Sandro Pavesi, Sergio Fuochi; Corrado Peratici, Carlo Ferrari.

Pubblicato il 2 febbraio 2020

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