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A Biffi Arte si presenta del libro «Arte a Piacenza nel Novecento»

È dedicato a Stefano Fugazza, a dieci anni dalla scomparsa

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Sabato 18 maggio alle ore 17 alla Galleria Biffi Arte (Piacenza, via Chiapponi 39) si presenta i
l libro “Arte a Piacenza nel Novecento”, edito da Officine Gutenberg/Papero Editore in occasione del decennale della scomparsa di Stefano Fugazza, storico direttore della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi.
Il volume è a cura di Davide Corona, Gabriele Dadati e Melissa Minò, prefazione di Flavio Arensi e contiene una selezione accurata degli scritti di Fugazza variamente editi (su rivista, in cataloghi di mostre, in atti di convegno) e dedicati ai più importanti pittori piacentini del secolo scorso.

Alla presentazione, dopo i saluti dell’assessore alla cultura del Comune di Piacenza Jonathan Papamarenghi, interverranno Vittorio Anelli, presidente del CdA della Ricci Oddi durante la direzione di Stefano Fugazza, Paolo Dosi, allora assessore, e Patrizio Losi, erede del pittore Cinello.
Coordina l'incontro Gabriele Dadati
.

Stefano Fugazza (Cantone di Agazzano, 1955 - Piacenza, 2009) è stato direttore della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi dal 1993 fino all’anno della sua morte. Tra i suoi libri ricordiamo: "Simbolismo" (Mondadori, 1991), "I Pompiers. Il volto accademico del Romanticismo" (Ilisso, 1992), "Giovanni Fattori" (Pagliai, 2008), cataloghi di mostre e monografie su singoli artisti, oltre alla curatela delle "Pagine d’arte di Gabriele D’Annunzio" (Electa, 1986 e ora Abscondita, 2012).
Chi lo ha conosciuto lo ricorda come uno studioso competente e rigoroso, ma allo stesso tempo anche come un divulgatore in cui l’affabilità si coniugava a una grande ironia. Al termine delle sue conferenze si tornava a casa certi di aver capito qualcosa in più della storia dell’arte.

"Arte a Piacenza nel Novecento" raccoglie saggi a firma di Stefano Fugazza comparsi in cataloghi di mostre e su riviste e così facendo permette di farci raccontare ancora una volta da Fugazza i pittori Francesco Ghittoni e Luigi Arrigoni, Mario Cavaglieri e Osvaldo Bot, Bruno Cassinari, Cinello, Gustavo Foppiani e Giancarlo Braghieri. Per approdare nell’ultimo capitolo alla vicenda di Giuseppe Ricci Oddi, che divenne prima collezionista e poi mecenate, erigendo il museo che porta il suo nome.
Interamente a colori, il libro riproduce i capolavori di ogni artista trattato.



Pubblicato il 17 maggio 2019

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