Quattrocento studenti del Liceo Colombini si sono riuniti nella mattinata di lunedì 21 ottobre al Laboratorio aperto ex chiesa del Carmine di Piacenza per riflettere sul metodo di studio e sull’orientamento. Il progetto di coaching scolastico, iniziativa del vicepreside Massimo Trespidi e del professor Sergio Lomi, referenti per le attività del benessere, e condotto dallo psicoterapeuta Maurizio Iengo, vedrà una seconda fase di coaching individuale a scuola, con percorsi specifici per i singoli studenti che ne faranno richiesta.
Scoprire sé stessi
La mattinata si è divisa in due momenti: il primo, con gli studenti delle classi prime, si è focalizzato sul metodo di studio e sull’accoglienza; il secondo, con le classi quarte, sull’orientamento. “Un orientamento che non è verso una facoltà – chiarisce Massimo Trespidi – ma si pone l’obiettivo di scoprire sé stessi e i propri talenti, la propria inclinazione che aiuti poi a scegliere la strada migliore”. A differenza dell’anno scorso, quando l’iniziativa esordì alla Sala dei Teatini, l’orientamento è stato “anticipato” dalla classe quinta alla quarta. “Il filo conduttore tra le due parti – sottolinea Trespidi – è il benessere scolastico: star bene con sé stessi per star bene con gli altri. “Molti ragazzi oggi non stanno bene – aggiunge – il Covid ha portato alla luce difficoltà che già erano presenti, ma nascoste. Da questo punto di vista, la scuola ha una responsabilità educativa e perciò vogliamo dare ai ragazzi tutti gli strumenti possibili affinché possano vivere il periodo del liceo nel migliore dei modi”.
Dare più strumenti ai ragazzi
Maurizio Iengo evidenzia che “l’idea di base è aiutare i ragazzi ad avere più strumenti per autoconoscersi e agire sul mondo”. L’iniziativa si basa sulla consapevolezza che “l’educazione non è solo trasmissione di contenuti, ma anche accompagnamento verso una maggiore consapevolezza e responsabilità nel proprio cammino. In un mondo in continua evoluzione, iniziative come questa sono essenziali per preparare gli studenti ad affrontare il futuro con fiducia e determinazione”.
Francesco Petronzio
Nelle foto, l'incontro degli studenti del “Colombini” nella sede dell'ex Carmine.
Anche per la sessione autunnale il progetto “Donne e lavoro”, pensato dal Comune di Piacenza e realizzato grazie al finanziamento della Regione Emilia Romagna, ha suscitato l'interesse di molte donne - lavoratrici e non lavoratrici - provenienti dal territorio piacentino e non solo. Le iscrizioni, avvenute anche in questa sessione tramite un modulo on line, hanno raccolto un totale di 68 candidature, con un’equa ripartizione tra residenti in città e in provincia. Alcune candidature sono arrivate da fuori provincia e da fuori regione. Attraverso le risposte al modulo di iscrizione, è stato possibile creare il profilo di ogni candidata e comporre il percorso di selezione più adatto. Rispetto all'edizione primaverile, si è osservato un aumento del numero di iscritte di origine italiana. I colloqui per il corso per donne inoccupate sono stati sedici, 45 invece le interviste personalizzate realizzate per il corso per donne lavoratrici. Quattro candidate, nel corso delle selezioni, hanno rinunciato prima del colloquio, mentre altre sei hanno abbandonato dopo aver fatto i colloqui. Tra i motivi principali legati alla rinuncia: orari incompatibili, problemi familiari o disinteresse dopo aver compreso meglio lo scopo del progetto. Il motivo di due rinunce è stato invece l’inizio di un nuovo lavoro. Alla fine, incrociando le caratteristiche delle candidate e gli elementi emersi durante i colloqui, è stato possibile comporre i due gruppi classe in modo omogeneo, raccogliendo 28 partecipanti. La prima lezione dei corsi si è svolta sabato 19 ottobre, preceduta da un momento di presentazione con l'Agenzia Regionale per il lavoro e tutti i soggetti partner di progetto, ossia Tutor scarl, Emporio solidale, il Centro di solidarietà di Piacenza e Federconsumatori. Oltre alle lezioni in aula, è previsto un laboratorio di condivisione esperienziale circa le proprie aspettative sul lavoro e un percorso individualizzato e di affiancamento rispetto alla ricerca attiva del lavoro. Per tutte le corsiste mamme è previsto, per la durata del corso, un servizio di babysitter gratuito che vede, al momento, undici bambini iscritti.
Il Generale di Divisione Massimo Zuccher, comandante della Legione Carabinieri "Emilia Romagna", saluta i carabinieri della provincia di Piacenza prima del suo trasferimento, quale Capo di Stato Maggiore, al Comando Carabinieri Tutela Forestale, Ambientale e Agroforestale. Il generale Zuccher ha fatto visita alla caserma di via Beverora, sede del Comando provinciale Carabinieri di Piacenza, dove è stato accolto dal Comandante provinciale, colonnello Pierantonio Breda, e dove ha incontrato tutti gli ufficiali, una rappresentanza dei Reparti dell’Arma della provincia, i comandanti dei Reparti Speciali provinciali e il personale in congedo dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Nell’occasione ha salutato i presenti, ringraziandoli per l’impegno e la dedizione che hanno profuso nel quotidiano assolvimento del servizio e ha espresso il proprio apprezzamento per i risultati conseguiti. Ha quindi rimarcato i valori militari, dell’onestà e della generosità, che devono costituire la cifra morale di ogni carabiniere, soffermandosi poi sull’importanza della vicinanza verso la popolazione, la dedizione e l’umanità a cui deve ispirarsi ciascun militare nell’adempimento del proprio dovere. Una attenzione al cittadino che deve essere costante, specie nelle località più remote del territorio provinciale dove, non di rado, l’Arma è l’unico presidio di Legalità. Successivamente, il generale Zuccher, accompagnato dal Comandante provinciale, ha poi incontrato il prefetto di Piacenza, Paolo Ponta, la procuratrice Grazia Pradella e il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, ai quali ha espresso la propria gratitudine per il loro costante supporto e la vicinanza istituzionale.
All’Auditorium “Carrara” di Anpas Piacenza sono stati presentati i risultati del progetto di inclusione sociale "Conoscere per conoscersi e farsi conoscere". Il percorso ha coinvolto Anpas Croce Bianca e due realtà del territorio piacentino: il centro socio riabilitativo diurno "La Girandola" e il centro ricreativo sociale “Club dei piccoli Rio Torto” di Borgonovo. Il coordinatore provinciale di Anpas Piacenza Paolo Rebecchi ha illustrato le finalità del progetto. “Anpas Croce Bianca – ha spiegato - ha accolto l'esigenza delle due realtà piacentine di sensibilizzare la cittadinanza sui temi della disabilità e dell'inclusione, facendosi promotrice di esperienze di crescita e di confronto. Insieme ai nostri volontari, i ragazzi hanno intrapreso un percorso che li ha aiutati ad uscire dai luoghi abituali, ad allontanarsi dagli schermi e ad avvicinarsi alla natura e agli animali, valorizzando le capacità e le sensibilità di ognuno”.
L’incontro si è aperto con il saluto del presidente di Croce Bianca Piacenza, Alessandro Miglioli che ha sottolineato “l’attenzione alle tematiche di inclusione sociale come aspetto prioritario e identitario di Pa Croce Bianca”. Il questore di Piacenza, Ivo Morelli, ha evidenziato le finalità del progetto di Croce Bianca Piacenza, che ha conquistato il secondo posto in Italia, alla Convention nazionale Anpas "Convers-Azioni" e “che ha portato il territorio piacentino a raggiungere questo importante risultato”. L’assessore comunale Simone Fornasari (Sviluppo e Servizi al cittadino), anticipato dal saluto del sindaco Katia Tarasconi, ha portato i saluti dell’amministrazione comunale e valorizzato il “tema della reciprocità che si evince dal progetto realizzato da Pa Croce Bianca Piacenza”. Il progetto nasce dalla conoscenza di due diverse realtà piacentine che si occupano di ragazzi con disabilità: il centro ricreativo "Club dei piccoli di Rio Torto" accoglie minori con fragilità all'azienda agricola sociale sita in Borgonovo, mentre il centro diurno socio riabilitativo "La Girandola" di Piacenza ospita ragazzi e adulti con disabilità mentali e fisiche. Ad illustrare gli obiettivi del progetto di Pa Croce Bianca, è stata la referente del percorso "Conoscere per conoscere e farsi conoscere", Beatrice Casella. “Filo conduttore del percorso sono state l’inclusione dei ragazzi con disabilità e il loro avvicinamento al mondo sanitario, la sensibilizzazione dei volontari e dell’intera cittadinanza sul tema di inclusione sociale e la volontà di farsi promotori di crescita e di confronto. Ogni settimana i volontari hanno coinvolto i ragazzi in attività ludiche e laboratori, accompagnandoli a vivere esperienze all’aperto e a conoscere nuovi contesti”. I referenti del “Club dei piccoli di Rio Torto”, Gigi Fiori e Juri Fiori hanno ringraziato le famiglie dei ragazzi e sottolineato il grande valore aggiunto che il progetto di Anpas Piacenza ha prodotto negli ospiti del centro ricreativo sociale: “Da vent’anni offriamo una alternativa che concilia l’uomo con la natura. Questa esperienza ha rappresentato un arricchimento per tutti: per questo motivo intendiamo proseguire con il percorso avviato e proporre nuove attività in questa direzione”. Le operatrici del Centro socio riabilitativo diurno "La Girandola" (Coopselios), Marisa Monticelli, Doriana Pipoli, Alessia Vaghetti, hanno elencato i valori che gli ospiti del centro hanno potuto toccare con mano grazie al progetto: “I nostri ragazzi hanno ricevuto sorrisi, accoglienza, sostegno e grande disponibilità. Sono state giornate di grande intensità che hanno consentito loro di condividere momenti di gioia e di passione, di acquisire nuove conoscenze e stimoli. I ragazzi si sono scoperti adulti responsabili e competenti, capaci di prendersi cura degli animali e di sentirsi a casa”.
Il rappresentante di Csv Emilia di Piacenza, Franco Zuccone ha evidenziato l’importanza di fare rete tra associazioni di volontariato per raggiungere risultati positivi e trarre esperienze significative per il futuro. I volontari di Pa Croce Bianca, Lorella Bagatin e Guglielmo Pighi hanno aiutato i ragazzi a superare la paura nei confronti della sanità e della cure alla persona. Durante alcuni pomeriggi i ragazzi hanno potuto visitare i locali e i mezzi di soccorso e conoscere da vicino le procedure sanitarie. Gianguido Pighi (Gruppo Giovani) ha manifestato l’intenzione dei ragazzi di Anpas Piacenza di portare avanti l’esperienza di "Conoscere per conoscersi e farsi conoscere" a livello nazionale, “al fine di promuovere i valori di inclusione e conoscenza per un mondo senza barriere”.
Un piccolo esercito di giovani volontari a Gragnano ha animato, nei giorni scorsi, la giornata dedicata a "Dona la spesa". L'iniziativa, come di consueto voluta da Mcl e Caritas ha infatti potuto avvalersi della collaborazione di ben 64 tra ragazzi e ragazze che si sono alternati davanti allo stabilimento della locale Coop richiamando clienti ad un gesto di solidarietà e riempendo così, grazie ai vari articoli di merce donata, le borse solidali. Si tratta delle borse che il Movimento Cristiano Lavoratori, in condivisione con i Servizi Sociali del Comune distribuisce alle famiglie in difficoltà residenti a Gragnano e seguite dai Servizi Sociali coordinati dall'Assistente Sociale Luisa Zioni e da Giulia Marzolini. “Il numeroso gruppo di studenti delle Scuole Medie coinvolti dall’assessore alla Pubblica Istruzione Francesca Grignano e aderenti, in parte, al progetto di sostegno al volontariato YoungerCard che il comune di Gragnano ha avviato da anni, è stato davvero edificante soprattutto per gli adulti - spiegano il sindaco Patrizia Calza e l'assessore ai servizi sociali Marco Caviati . Un esempio di come con entusiasmo e buona volontà si possa essere di aiuto alla comunità unendo al lavoro anche il divertimento. Ciò grazie anche agli adulti che hanno saputo coinvolgerli. A loro, ai ragazzi e al presidente di Mcl Umberto Morelli, che tanto si spende per aiutare chi è in difficoltà, sia a Gragnano che in comuni vicini, vanno come sempre i nostri ringraziamenti”.
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