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Notizie Varie

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Elezioni Regionali, il video nella lingua dei segni che spiega il voto

lis

Come si vota, chi ha diritto al voto, quali documenti servono per recarsi ai seggi, come averli in caso di smarrimento o di documento scaduto. In vista dell’appuntamento elettorale del 17 e 18 novembre 2024 per l’elezione del nuovo e della nuova presidente della Regione Emilia-Romagna e dei componenti dell’Assemblea legislativa, il Servizio Informazione e comunicazione dell’Assemblea legislativa ha realizzato un video istituzionale per spiegare le modalità di voto. Si tratta di un video di circa 3 minuti la cui peculiarità è l'inclusività della comunicazione. Il video, infatti, è corredato da una traduzione nella Lingua dei Segni Italiana (Lis). L'interprete, Monica Marazzini dell'agenzia di traduzione Action Line, traduce il messaggio istituzionale, rendendo così il contenuto accessibile anche alle persone sorde o con difficoltà uditive.
Questa scelta di includere la Lis sottolinea l'importanza di garantire un'informazione equa e accessibile a tutti i cittadini, affinché il diritto di voto sia esercitato senza barriere. In un contesto democratico, la partecipazione attiva di tutti gli elettori è fondamentale e il Servizio Informazione dell’Assemblea legislativa ha voluto assicurarsi che nessuno fosse escluso dall'accesso alle informazioni elettorali. La produzione di questo video rientra nelle attività di sensibilizzazione e promozione della partecipazione al voto ai sensi dell'articolo 48 della Costituzione italiana, con l’obiettivo di informare correttamente tutti i cittadini dell'Emilia-Romagna sulle modalità di espressione del proprio voto, promuovendo, al contempo, i valori di democrazia e inclusione. Il video è stato messo a disposizione gratuita di tutti i mezzi di informazione dell’Emilia-Romagna oltre che essere pubblicato sul sito dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna. Di seguito il link per scaricarlo:
https://www.swisstransfer.com/d/f809fd2b-052b-46a5-a2d2-a0900a6ac638.

Pubblicato il 27 ottobre 2024

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Il Pil Piacentino in crescita ma l’industria è in calo

 Pil di Piacenza 24

Sarà positivo, seppure con previsioni di lieve rallentamento, il bilancio dell’economia piacentina a fine 2024. Le ultime analisi della Camera di Commercio dell’Emilia su dati degli Scenari di previsione dell’Osservatorio Prometeia, infatti, prevedono, a fine 2024, un Pil in crescita dello 0,9%, in lieve calo rispetto al +1,2% previsto a luglio scorso. Per il 2025, poi, è previsto un ulteriore incremento dello 0,5%. Lo sviluppo più significativo dell’economia piacentina per il 2024 è previsto nell’ambito delle costruzioni, con previsioni che parlano di una crescita del 6,5% e ipotesi, però, di un calo del 7,7% nel 2025. In crescita del 4,4% anche l’agricoltura, che è data comunque anch’essa in contrazione (-3,4%) nel 2025.

Note più positive, anche in prospettiva, riguardano il comparto dei servizi, dato in crescita dello 0,7% quest’anno e con un’ulteriore spinta dell’1,3% nel 2025. A segnare il dato di lieve rallentamento della crescita è invece l’industria, per la quale è previsto un calo dello 0,8% quest’anno; la crescita, dunque, è rimandata al 2025, quando si ipotizza un + 1,1%. Le esportazioni – la cui dinamica è comunque influenzata dal peso della logistica - sono previste in crescita brillante dell’11,0%, con stima di un ulteriore aumento del 4,4% per il 2025. Le importazioni, al contrario, sono date in ribasso del 5,3% nel 2024, con un ritorno lievemente positivo (+0,2%) nel 2025. Il reddito disponibile per le famiglie è previsto in aumento del 3,4% nel 2024 e del 2% nel 2025. Sul mercato del lavoro, infine, le previsioni parlano per gli occupati di un aumento dello 0,9% nel 2024 e di una sostanziale stabilità nel 2025, con un tasso di disoccupazione previsto al 4,7% quest’anno e al 5% nel 2025.

Pubblicato il 26 ottobre 2024

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Le difficoltà dei piccoli comuni alle prese con i Pug

Incontro Pug Gragnano

Un partecipato incontro si è svolto al Centro Culturale di Gragnano nei giorni scorsi: ha consentito di affrontare ed esaminare la L.R. 24 del 2017, a sette anni dalla sua emanazione. “La normativa voluta per combattere il consumo di suolo - spiega il sindaco Patrizia Calza - ha portato con sé incertezze interpretative che ancora oggi permangono e che mettono in difficoltà gli uffici tecnici dei comuni oltre che i professionisti chiamati ad applicarla pertanto abbiamo pensato di dare un contributo al confronto e alla condivisione organizzando questo momento di approfondimento con l’avvocato amministrativista Federico Gualandi, professore di diritto amministrativo presso l’Università Iuav di Venezia, che si può considerare come uno dei padri della legge, avendo partecipato al processo di genesi della stessa come consulente”. I numerosi consiglieri comunali e tecnici presenti in sala hanno confermato l’interesse per queste problematiche che sono evidenziate per esempio anche dallo scarso numero di Pug, i nuovi strumenti di pianificazione comunale che, a sette anni dalla legge, faticano a vedere la luce. “In provincia solo uno è stato approvato e altri 14 avviati su 46 comuni piacentini”, ha evidenziato il direttore generale della Provincia Vittorio Silva, uno dei relatori che ha sottolineato altresì come in Regione i piani approvati siano perlopiù quelli delle Unioni dei Comuni o siano Piani intercomunali. Ripercorrendo gli elementi innovatori della legge, quali il suolo come “bene comune”, risorsa scarsa da preservare, la rigenerazione urbana e la negozialità , Gualandi ha messo in evidenza i punti che creano maggiori criticità soprattutto per i piccoli comuni maggiormente sprovvisti di competenze tecniche interne adeguate. Il principio di competenza, per esempio, ha comportato che certe materie fossero assegnate a determinati strumenti e altre ad altri, inseguendo un equilibrio che, a oggi, è tutto da costruire, così come la legge ha contenuti che si scontrano con quelli previsti dalla legislazione statale. Inoltre il ruolo del Comune, nella fase di approvazione del Pug, appare ridimensionato rispetto all’autonomia che gli era stata assegnata dalla legislazione precedente. Ci sono poi temi che andranno verificati con grande attenzione come il meccanismo del 3% di suolo urbanizzabile, la perequazione territoriale, il processo di contenimento del consumo di suolo tramite il trasferimento dei volumi dismessi abbattuti, dal territorio agricolo a quello urbanizzato. Diverse le proposte avanzate per superare le criticità, quali la semplificazione procedurale per i comuni più piccoli o maggiore fiducia e flessibilità negli accordi operativi da sostituire nei piccoli comuni con i Permessi di Costruire.
Dal canto suo l’architetto Giampaolo Passoni ha evidenziato come la nuova filosofia che soggiace ai piani urbanistici, meno prescrittivi che nel passato, renderà più difficile il lavoro degli uffici comunali nel rilascio dei certificati di destinazione urbanistica e nel calcolo del valore delle aree fabbricabili ai fini dell’imposizione fiscale. Inoltre l’Accordo Operativo richiede una capacita negoziale e tecnica che all’oggi non sembra essere diffusa negli uffici tecnici comunali. Non ha, inoltre, condiviso il depotenziamento della capacità prescrittiva del Ptav (nuovo piano urbanistico della Provincia ) ridotta, dalla legge, alla mera funzione di indirizzo soprattutto nell’ambito della localizzazione dei grandi Poli produttivi o logistici. Alle criticità prima esposte hanno fatto eco i suggerimenti per un loro superamento attraverso modifiche alla legge vigente. Un convegno, dunque, dove i grandi temi sollevati quali: il consumo di suolo, la tutela ambientale, l’interesse pubblico e quello privato, le procedure d'urgenza e la pianificazione territoriale, i piccoli comuni e la Città Metropolitana, hanno evidenziato quanto sia sempre più necessario che tali argomenti siano oggetto di un confronto tra le diverse esperienze in atto nel territorio Piacentino in un quadro di una continua formazione e aggiornamento sia dei protagonisti tecnici che di quelli politico amministrativi.

Pubblicato il 24 ottobre 2024

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Mobilità sostenibile, medaglia d’argento per Piacenza al Giretto d’Italia

 Giretto dItalia comune Pc

Medaglia d’argento per Piacenza nell’edizione 2024 del “Giretto d’Italia”, seconda solo a Padova nella classifica generale che vede Bolzano al terzo posto. Sulla scia dei risultati conseguiti negli anni passati, che quasi sempre hanno portato la città sui gradini più alti del podio, il territorio urbano si conferma scenario privilegiato per la mobilità sostenibile con 5046 passaggi tra biciclette, monopattini o mezzi elettrici a due ruote, rilevati nella mattinata del 18 settembre tra lavoratori, studenti e persone impegnate negli spostamenti quotidiani nella fascia oraria tra le 7.15 e le 9.15. I dati, resi noti da Legambiente nel tracciare il bilancio del 14° “Giretto d’Italia”, promosso dall’associazione a livello nazionale con il coinvolgimento di 22 Comuni sopra i 15 mila abitanti, vedono peraltro Piacenza al primo posto se si considera il rapporto tra l’uso dei mezzi di mobilità dolce e la popolazione residente, con un 4.89% che distacca, in questa specifica graduatoria, il 4.01% di Faenza e il 3.50% di Padova. In ambito locale, l’iniziativa è stata resa possibile dall’impegno del Circolo “Emilio Politi” di Legambiente in collaborazione con il Ceas Infoambiente del Comune di Piacenza, l’Azienda Usl, Fiab Amolabici, Energetica, Placentia Half Marathon, Touring Club Italiano, Fimp, i licei Gioia e Colombini, l’Isii Marconi, le secondarie di 1° grado Calvino e Dante, unitamente al 2° Circolo didattico (su invito anche dell’Ufficio Scolastico Territoriale).

Sette le postazioni di controllo monitorate dai volontari, collocate a Barriera Genova, Barriera Torino, piazzale Milano, alla stazione ferroviaria, in piazzale Libertà, all’angolo tra viale Dante e via Nasolini, in piazzale Roma. “Ringrazio Legambiente e tutte le realtà che hanno contribuito non solo alla buona riuscita dell’iniziativa – sottolinea l’assessore alla Mobilità Sostenibile Adriana Fantini - ma anche a un momento importante di sensibilizzazione e promozione dell’uso di mezzi non inquinanti, come scelta che fa bene a sé stessi e alla collettività. Lo spirito del Giretto d’Italia, del resto, va proprio nella direzione di valorizzare le abitudini positive e diffondere le buone pratiche dei territori come esempio.

Al tempo stesso, ci spinge a portare avanti con costanza le politiche di sostegno alla mobilità dolce e alla ciclabilità delineate nel Pums e nel Biciplan, così come le tante attività educative avviate dal Ceas Infoambiente comunale nelle scuole”. “Siamo molto soddisfatti – aggiunge Laura Chiappa, presidente del circolo Emilio Politi di Legambiente – del risultato che dimostra quanto tantissimi piacentini privilegino sempre di più l'uso della mobilità dolce. Diventa quindi sempre più importante incentivare questo tipo di spostamenti in ambito urbano attraverso il potenziamento, collegamento e la messa in sicurezza delle piste ciclabili. Un'attenzione particolare dovrà essere messa agli spostamenti degli studenti, attuando misure apposite, come ad esempio la chiusura delle strade intorno alle scuole, nuove ciclabili anche temporanee, aumento della sicurezza anche sui percorsi pedonali che vanno altrettanto incentivati”.

Pubblicato il 24 ottobre 2024

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Cassa integrazione, diminuisce il ricorso a Piacenza nel 2024

 Cala la cassa integrazione a Pc

Durante il primo semestre del 2024 è diminuito il ricorso da parte delle imprese piacentine alla Cassa integrazione: le ore autorizzate a livello provinciale a sostegno dei lavoratori dipendenti per fronteggiare le situazioni di crisi aziendale sono state infatti nel complesso 512.827, circa 50mila in meno rispetto al primo semestre 2023, con una variazione pari al -8,8%, in controtendenza con la dinamica espansiva registrata livello regionale (soprattutto: +67,7%) e nazionale (+21,1%).
L’utilizzo della cassa ha riguardato in gran parte la cassa ordinaria, cioè quella a supporto delle crisi congiunturali, con oltre 416mila ore (l’80% del totale), che rimane però sostanzialmente invariata (-0,2%) rispetto al 1° semestre del 2023, mentre la cassa straordinaria (relativa a situazioni di crisi strutturali e a riconversioni aziendali) si riduce di un terzo, passando da 145mila a 96mila ore, e la cassa in deroga (ampiamente utilizzata durante la pandemia da turismo e commercio) rimane a zero. Nei confronti territoriali, Piacenza si distingue in particolare per l’evoluzione positiva della cassa straordinaria (-33%), al contrario di quanto si osserva mediamente in Emilia-Romagna, dove questo strumento risulta invece in forte aumento (+114%).

A livello settoriale, nel corso dei primi sei mesi del 2024 è sempre l’industria manifatturiera ad aver assorbito la quota più elevata di Cig, 398mila ore pari all’80%, e, in quest’ambito, il comparto metalmeccanico con 220mila ore autorizzate (tra queste ultime sono da imputare, peraltro, la totalità - 96mila - delle ore di cassa straordinaria registrate). Segue l’edilizia con oltre 107mila ore, e a molta distanza il settore dei trasporti e della logistica con circa 7mila ore. Come si rileva dai dati, mentre questi due comparti segnano una crescita della Cig rispetto al primo semestre 2023 (in particolare il settore edilizio che - con un +82% - inizia a risentire della fine della stagione dei “super-incentivi”), al contrario il settore manifatturiero, delle industrie estrattive e quello dei servizi/commercio conoscono una dinamica positiva, con una contrazione delle ore autorizzate. All’interno dell’industria manifatturiera occorre tuttavia fare delle distinzioni: mentre tiene la metalmeccanica, peggiora infatti la situazione per il tessile-abbigliamento e per le apparecchiature informatiche, elettriche/elettroniche e di precisione.

Pubblicato il 23 ottobre 2024

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