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Notizie Varie

Notizie Varie

Alla centrale di Caorso si smantellano i componenti dell’edificio reattore

 Lavori alla centrale Caorso

L’azienda Sogin ha iniziato nella centrale di Caorso le attività di smantellamento dei sistemi e componenti all’interno dell’edificio reattore. Questo progetto rappresenta un passaggio cruciale nel programma di dismissione dell’impianto, poiché segna “l’attacco al cuore della centrale”. In particolare, sono cominciate le operazioni di “spooling” in cui i tecnici stanno tracciando i punti di taglio per smontare i sistemi e componenti in pezzi (spool). Tale lavoro è necessario per garantire che ogni elemento possa essere facilmente identificato e raggruppato in base al sistema di impianto di provenienza e alla sua eventuale contaminazione. Le attività condotte finora hanno incluso la realizzazione dell’impianto elettrico di cantiere e proseguiranno con l’installazione dei mezzi per la movimentazione dei materiali smantellati e con l’allestimento dell’impianto per eseguire tagli a caldo, specificatamente progettato per affrontare i componenti più complessi per dimensione e spessore. I primi sistemi e componenti ad essere smantellati saranno quelli posti a piano campagna. Una scelta dettata dalla necessità di liberare gli spazi per il passaggio dei materiali provenienti dagli altri piani dell’edificio reattore.

A piano campagna si trova infatti un corridoio confinato, denominato waste route, realizzato da Sogin, dove i componenti tagliati verranno trasferiti in sicurezza nell’edificio turbina per essere eventualmente decontaminati, tagliati e ulteriormente ridotti di volume per facilitare la loro successiva gestione. Il progetto di smantellamento è articolato per “aree”, ciascuna delle quali prevede un piano di smontaggio dettagliato. Questa pianificazione assicura il rispetto dei criteri di sicurezza e delle prescrizioni indicate dall’Isin, l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nazionale e la radioprotezione. Saranno smantellate complessivamente 3.400 tonnellate di materiale, di cui circa l’88% sarà rilasciabile dopo le operazioni di trattamento e decontaminazione necessarie, mentre il restante 12% sarà gestito come rifiuto radioattivo e stoccato nei depositi temporanei del sito in attesa di essere trasferito al Deposito Nazionale, una volta disponibile. “Questo risultato dimostra come Sogin – si legge in una nota dell’azienda - grazie alle tecniche avanzate di trattamento e decontaminazione utilizzate durante le attività, sia in grado di recuperare una significativa percentuale dei materiali smantellati, confermando che è possibile implementare buone pratiche di economia circolare anche nel decommissioning nucleare, in linea con l’impegno della Società a favorire lo sviluppo sostenibile del Paese”.

Pubblicato il 9 novembre 2024

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Il 21 novembre serata benefica per le comunità Luna Stellata e Stella del Mattino

cena benefica 2024

 

Lo definiscono “un luogo magico”. Perché qui le mamme che stanno lottando per riprendersi in mano la vita e poter crescere i loro bambini, al termine delle loro battaglie riescono a farcela a riprendere quella serenità e quelle capacità che sono state minate da avversità o da inciampi della vita. E’ per loro, le mamme e i bambini ospitati nelle comunità Luna Stellata e Stella del Mattino, che la Fondazione La Ricerca Don Giorgio Bosini ETS sta affrontando una lunga serie di spese, tra cui quelle per garantire ai loro bambini la frequenza alle scuole d’infanzia e all’asilo. A sostenere questa impresa del bene si è fatto avanti l’imprenditore solidale Valter Bulla organizzando per il secondo anno consecutivo una cena benefica a cui siamo tutti invitati. Si svolgerà la sera di giovedì 21 novembre nell’agriturismo Casa Nuove di Niviano. C’è posto per circa 150 persone, quindi il consiglio per chi volesse contribuire trascorrendo una serata diversa in ottima compagnia con tanti amici, volontari e benefattori (e “investendo” in solidarietà 50 euro a testa), è quello di farsi avanti sin da ora telefonando direttamente a Valter Bulla (cell. 329.5933759) oppure alla coordinatrice dei volontari La Ricerca Anna Papagni (cell. 348.8557985).

Sono una dozzina le mamme (e una quindicina i bambini) ospitati dalle comunità terapeutica Luna Stellata per mamme che stanno uscendo dalla tossicodipendenza e socioassistenziale Stella del Mattino che accoglie e protegge le madri che hanno avuto un vissuto difficile o che tuttora stanno vivendo in condizioni di gravi difficoltà, donne provate dalla vita, anche minorenni, che si ritrovano a dover affrontare la maternità quasi sempre in solitudine, spesso dovendo fuggire da situazioni drammatiche, da persecuzioni, pericoli, violenze.

“Una comunità nella comunità, in una comunità cristiana con tanti valori che ci appartengono” così ha definito questa duplice realtà “dove le mamme avviano un percorso di recupero della vita che esige un coinvolgimento pieno da parte della collettività” il presidente La Ricerca Enrico Corti ribadendo un concetto condiviso anche con il vescovo Adriano Cevolotto che nel corso della visita pastorale, accompagnato da don Maurizio Noberini (parrocchia Santa Franca) e da don Giovanni Cacchioli (parrocchia Corpus Domini) ha incontrato mamme e bambini in un confronto aperto in cui le giovani donne hanno avuto modo di raccontarsi e di raccontare l’esperienza che stanno vivendo.

Pubblicato l'8 novembre 2024

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«La salute della donna», incontro a Gropparello con il dottor Palli

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Giovedì 7 novembre alle ore 21 nella sala consiliare del Comune di Gropparello si parlerà di prevenzione al tumore al seno e di sani stili di vita con il dottor Dante Palli, direttore della Breast Unit dell’Ausl di Piacenza. L'iniziativa è promossa dalle assosciazioni locali Promis Gruparel e Armonia.

Donazione ad Armonia

Nell'ambito della serata i volontari di Promis consegneranno l’assegno dal valore di 2mila euro ad Armonia. La cifra è il risultato della partecipazione alla scorsa Camminata in Rosa, evento svoltosi a Sariano in ricordo di Ilaria Zanetti.
L'assegno sarà consegnato alla presidente di Armonia Erika Caffi. 

Pubblicato il 6 novembre 2024

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L'arte di insegnare un mestiere

L’esperienza del laboratorio di falegnameria della Caritas diocesana di Piacenza. Parla il responsabile del settore, Michele Napoli: “lavoriamo per la formazione”

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“Il compito di dare il via alla formazione, all'interno del laboratorio di falegnameria, mi ha portato a riflettere sull’importanza di insegnare un mestiere”: con queste parole Michele Napoli, responsabile del Servizio mobili della Caritas diocesana spiega l’impegno per la formazione professionale.

Molteplici corsi

“Dopo aver sistemato il laboratorio di falegnameria, predisponendo sei banchi, quindi una postazione per due alunni, in previsione di dodici iscrizioni per volta, in questi ultimi anni abbiamo proposto diversi corsi per molteplici categorie di persone”.
“Ci sono stati dei PCTO (alternanza scuola/lavoro) come quello siglato con l’Istituto Tramello-Cassinari di Piacenza per gli studenti di quarta e quinta, con un obiettivo specifico sulla progettazione e lavorazione del legno. Poi abbiamo partecipato - aggiunge Michele - al bando «A cosa serve avere le mani pulite se poi le tieni in tasca», un progetto del Comune di Piacenza, sostenuto dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nell’ambito del Fondo nazionale per le politiche migratorie, con cui abbiamo offerto percorsi di orientamento al lavoro e formazione professionale, a minori non accompagnati, entrati in Italia dall’estero. Con Kairos Piacenza - Comunità e servizi educativi per minori e giovani adulti abbiamo collaborato ad un progetto per disabilità che si chiamava «Partecipi»”.

Imparare a restaurare

“Inoltre, abbiamo realizzato - prosegue il responsabile del Servizio mobili della Caritas diocesana - un corso tutto nostro, gratuito, per dodici persone in cerca di lavoro, dedicato al restauro. Creando una classe mista, si è cercato di mettere insieme dei giovani italiani con sette migranti, provenienti da esperienze umane difficili, che hanno trovato un primo contatto con il nostro Paese qui da noi, e sono sono riusciti, nel corso del nostro laboratorio, a formarsi a una professione. In questo corso avevamo un docente universitario di restauro dell’Università di Rio de Janeiro, con dieci anni di esperienza come falegname. È stata un’esperienza pilota, - ha rimarcato Napoli - che ci è servito per prendere le misure e capire come sviluppare in futuro un corso più strutturato. Il nostro sogno è di realizzare un centro unico di formazione, dividendo i vari indirizzi di corso che sarebbero: montaggio mobili, falegnameria, restauro e design del prodotto”.
È attivo anche un progetto di liuteria, che avrà luogo nel laboratorio di Caritas tra la fine di novembre e la prima metà di gennaio, con l’intento di insegnare ai bambini del Quarto Circolo scolastico di Piacenza, a eseguire dei piccoli lavori di liuteria.

Il rapporto con le imprese

“Abbiamo sperimentato - conclude Michele - l’efficacia di questi corsi che ci ha dato grande soddisfazione da un punto di vista umano, ma anche pratico. L’obiettivo che ci poniamo è quello di creare rete attraverso il contatto con le aziende e fare una formazione specifica per garantire un inserimento lavorativo a tante persone che oggi hanno bisogno”.
Il laboratorio Caritas ha assunto un ruolo di prestigio nella formazione e nell’insegnamento di mestieri a persone provenienti da vari contesti, anche i più svantaggiati. Grazie all’esperienza e alla dedizione dei suoi operatori, il laboratorio è diventato un punto di riferimento per coloro che desiderano imparare un nuovo mestiere e reinventarsi professionalmente.

Un’arte che richiede passione

Ma cosa significa davvero insegnare un mestiere? È molto più di trasmettere conoscenze tecniche e abilità pratiche; è un’arte che richiede passione, dedizione e soprattutto empatia. Gli insegnanti del laboratorio della Caritas di Piacenza cercano di incarnare appieno queste qualità, ponendo al centro del loro lavoro la persona e le sue esigenze.
Quindi insegnare un mestiere è un’arte che va ben oltre la mera comunicazione di nozioni tecniche. Richiede pazienza, empatia e creatività. Solo con queste qualità è possibile guidare gli studenti verso una realizzazione professionale. Il laboratorio della Caritas rappresenta un esempio eccellente di come l’impegno e la dedizione possano fare la differenza nella vita di coloro che desiderano imparare un nuovo mestiere e costruirsi un futuro migliore.

Riccardo Tonna

“L’obiettivo che ci poniamo
è quello di creare rete
attraverso il contatto con le aziende
e fare una formazione specifica
per garantire un inserimento lavorativo
a tante persone
che oggi hanno bisogno”

www.unitineldono.it

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Le imprese piacentine sono stabili: 25.692 quelle attive

Imprese attive Pc settembre 

Si è chiuso all’insegna della stabilità il terzo trimestre 2024 per le imprese piacentine. Il dato di 25.692 imprese attive, infatti, è allineato a quello di fine settembre 2023, come emerge dalle analisi dell’Ufficio Studi della Camera di commercio dell’Emilia, in base alle quali si evidenzia una crescita per le costruzioni, la manifattura e i servizi alle imprese e alla persona. Per gli altri settori, invece, si registrano cali, seppur contenuti. In dettaglio, il settore del commercio, con 5.501 imprese che rappresentano il 21,4% del totale, è risultato in calo dell’1,5% (-84 unità); flessioni si sono poi registrate per l’agricoltura che, con 4.374 imprese che rappresentano il 17% del totale delle imprese piacentine, ha segnato un calo dell’1,4% (-61 unità). Di fatto invariate le attività di alloggio e ristorazione (1.871 imprese, -0,1%), mentre per le costruzioni si è registrato un aumento dell’1,1%, con le imprese salite a 4.648 (+49 unità) e che rappresentano il 18,1% del totale. Lieve crescita anche per la manifattura (+0,1%) che, con le sue 2.404 aziende, rappresenta il 9,4% del totale.

Il comparto dei servizi alle imprese si è attestato a quota 4.885 aziende attive (il 19% del totale piacentino), in crescita dell’1,2% e con tutti i segmenti in aumento, ad esclusione di trasporti e magazzinaggio (-4,1%) e noleggio e agenzie viaggio (-0,8%). Informazione e comunicazione crescono dell’1,6%, le attività finanziarie del 3,5%, servizi immobiliari dell’1,8% e i servizi professionali e tecnici del 5,4%. In crescita dell’1,7% anche i servizi alla persona, con un saldo di 1.877 imprese (+32 unità) che rappresentano il 7,3% del totale, con le attività artistiche, sportive e di intrattenimento che crescono del 5,2%, le sanitarie e sociali a +1,9% e le altre attività +1,2%, mentre calano del 2,8% i servizi di istruzione. L’indagine in base alla natura giuridica delle imprese evidenzia che le società di capitale attive a Piacenza, che rappresentano il 22,8% del totale, sono risultate 5.861 con un dato in crescita del 2,1% (+119 unità) rispetto allo stesso periodo del 2023. Le società di persone, che rappresentano il 15,6% del totale delle imprese piacentine, sono scese a 4.007 unità, evidenziando un calo del 2,7% (-110 unità). Infine, le imprese individuali, che rappresentano il 59,8% del totale, sono risultate 15.366, in crescita dello 0,2% (+26 unità).

Pubblicato il 6 novembre 2024

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