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Notizie Varie

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Caorso dice «grazie» ai frutti della terra

caorso

È stata celebrata a Caorso la 69esima Giornata del Ringraziamento, evento promosso da Coldiretti a livello nazionale e riconosciuto dalla CEI; ultima giornata di festa per la Coldiretti piacentina, è stata occasione per gli agricoltori del Comune e delle zone limitrofe hanno festeggiato la fine di un anno di lavoro, unendo il proprio ringraziamento a quello della comunità. Giampiero Cremonesi, presidente della sezione locale di Caorso di Coldiretti ha ricordato come, in un momento in cui i cambiamenti climatici stanno creando moltissimi problemi al territorio, gli agricoltori si trovano in prima linea non solo nella produzione del cibo che consumiamo sulle nostre tavole, ma anche nella tutela ambientale.
La giornata è iniziata con la partecipazione alla messa nella chiesa parrocchiale, celebrata dal parroco di Caorso don Franco Cattivelli, durante la quale gli agricoltori hanno presentato, nella processione offertoriale, i frutti del loro lavoro. Erano presenti per Coldiretti, oltre a Cremonesi, il segretario di zona di Coldiretti Franco Fittavolini e il segretario del movimento giovanile di Piacenza Valerio Galli; in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Caorso l’assessore all’agricoltura Carla Trabucchi accompagnata dall’assessore Luigi Bongiorni; l’assessore Maria Rosa Zilli in rappresentanza del comune di Cortemaggiore; il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Fausto Zermani, oltre ad alcuni funzionari della sede caorsana della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza e della Banca di Piacenza. Al termine della messa, sul sagrato della chiesa è avvenuta la tradizionale benedizione dei trattori e delle macchine agricole, indispensabile strumento di lavoro.
La festa è proseguita con il pranzo presso l’oratorio Casa dell’Amicizia, cui hanno partecipato numerosi agricoltori con famiglie e amici, oltre a una decina di ospiti della Caritas. Al pranzo si è unito anche il consigliere regionale caorsano Fabio Callori. Il menù, preparato dalle famiglie degli agricoltori, ha visto protagonisti i frutti del lavoro agricolo, con prodotti provenienti dalle campagne e dagli allevamenti della zona. “È un momento di riflessione – ha detto Franco Fittavolini – e la dimostrazione delle profonde radici cristiane del mondo agricolo”. La festa è stata frutto di una ricca collaborazione tra organizzatori diversi; un momento di unione, tralasciando le bandiere di appartenenza, per ringraziare e costruire il futuro del mondo agricolo partendo da idee semplici.

Pubblicato il 4 dicembre 2019

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«Educare ad affrontare il fallimento è la sfida per il futuro»

giovani cattolica

 

Uno spazio dedicato all’ascolto e al confronto, per dialogare e supportare i giovani in una fase complessa e delicata della propria vita. È il counseling scolastico, un servizio che anche nella nostra provincia sempre più sta prendendo piede, mettendo insieme attori diversi che ruotano nello stesso universo di relazioni: studenti, genitori, insegnati, educatori, operatori sociali. Se ne è ragionato nel pomeriggio del 3 dicembre all’Università Cattolica in un convegno organizzato dall’associazione “La Ricerca” – che gestisce una rete di sportelli d’ascolto sul territorio - dal titolo “Fatica e bellezza del crescere oggi: il ruolo del counseling scolastico”. Dati, approfondimenti e testimonianze portate da vari esperti del settore hanno dato vita ad un pomeriggio intenso, utile per tirare le fila su quanto si è fatto e per offrire nuovi spunti di riflessione per il futuro a tutti coloro che sono impiegati nel mondo dell’educazione. Ciò che è emerso, è che negli ultimi anni a Piacenza il servizio di counseling si sta poco a poco “sdoganando”. “Negli ultimi tre anni il numero di giovani che si è rivolto ai nostri sportelli è davvero significativo – ha segnalato l’educatrice de “La Ricerca” Elisabetta Balordi -: è importante che si stia affermando una cultura condivisa dell’ascolto, e che accedere a quella porta non sia più spaventoso come una volta”.

TRE ANNI DI COUNSELING, CIRCA TREMILA COLLOQUI - Entrando nel dettaglio dei dati riportati da Balordi emerge come dal 2016 ad oggi - nelle 9 scuole medie della provincia dove è attivato il counseling - sono circa 440 persone le persone ricevute - tra studenti, genitori e insegnanti - per circa 800 colloqui. Su un campione di queste persone, più o meno la metà, si scopre poi come il 75% siano studenti, il 22% genitori e il rimanente 3% insegnanti. Passando alle superiori, nello stesso periodo di tempo - nei 5 istituti della provincia di Piacenza dotati di sportello d’ascolto - sono state 939 le persone che hanno beneficiato del servizio, per 2195 colloqui totali. Il 75% sono studenti, il 19% genitori e il 6% insegnanti. Interessanti anche i dati che riguardano l’età e il sesso degli alunni: il 67% di questi si rivolge a uno sportello nel biennio, mentre solo il 33% nel triennio. La maggior parte sono femmine (67%), in minoranza i maschi (33%).

Tornando invece indietro fino al 2006 - anno in cui sono stati attivati i primi punti counseling - ed arrivando fino al 2019, secondo i dati sono 2350 le persone ricevute tra studenti, genitori ed insegnanti, per un totale di 5300 colloqui. “Le criticità che emergono da questi numeri – ha evidenziato Balordi – riguardano principalmente il rapporto degli studenti con i genitori e con i familiari. Seguono le relazioni affettive e sessuali, quindi problemi legati al rapporto con i compagni di scuola, all’autostima, all’ansia, nonché alla salute e all’abuso di sostanze – alcol e droga – al senso della vita e al lutto”.

“SERVONO ADULTI AUTOREVOLI” - Un quadro articolato e ricco di sfaccettature, che per essere affrontato nella giusta prospettiva deve tenere conto dei profondi cambiamenti che attraversano il mondo e le nuove generazioni. Un aspetto messo in luce da Matteo Lancini, noto psicologo e psicoterapeuta, presidente della Fondazione “Minotauro” di Milano. “La domanda che dobbiamo porci deve essere: con che tipo di adolescenti abbiamo a che fare oggi? – le sue parole –. I ragazzi non sono più trasgressivi ma sono soggetti narcisisticamente fragili, crescono per delusione e non più per opposizione. Ecco perché servono adulti autorevoli che siano capaci di prendersi carico delle complessità di una società che cambia. Educare al fallimento - ha evidenziato -, senza cercare di rieditare tardivamente modelli educativi non più validi, diventa la vera sfida per il futuro”. Al convegno – coordinato da Pierpaolo Triani, docente di Pedagogia presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Cattolica – sono intervenuti anche Paolo Savinelli, responsabile dell’équipe Servizi Educativi Territoriali dell’associazione “La Ricerca”; la psicologa e psicoterapeuta Paola Marcinnò e la psicologa e psicoterapeuta Alessandra Zioni dell’Ausl di Piacenza. A loro hanno fatto seguito due testimonianze dal mondo della scuola portate per la scuola Secondaria di Primo Grado dalla professoressa Federica Bassi dell’Istituto comprensivo “Gandhi” di San Nicolò, e per la Secondaria di Secondo Grado dal professore Massimo Trespidi del Liceo “Colombini”.

Federico Tanzi

Pubblicato il 4 dicembre 2019

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Borgotaro, pranzo conviviale offerto ai poveri

voce 4 pranzo fraternita

In occasione della terza Giornata mondiale dei Poveri, la Caritas diocesana di Borgotaro ha accolto l’invito di papa Francesco ed ha organizzato, nei locali della sede Avis, un pranzo conviviale che è stato offerto ai più bisognosi con lo scopo di riunire attorno a un unico tavolo tutta la comunità.
Molte persone hanno scelto di uscire di casa e dedicare la domenica all’incontro con il proprio prossimo, desiderosi di trascorrere del tempo e condividere un pasto per non dimenticare la realtà del mondo che ci circonda. “Anche in una piccola comunità come Borgotaro non mancano le difficoltà – ha affermato il parroco don Angelo Busi, che ha allestito l’iniziativa assieme al presidente del gruppo Caritas Mario Reboli –: è bello vedere che molti si occupano di costruire la vera carità che è vedere Cristo nel mio vicino e, per questo, tendergli la mano con convinzione e generosità di spirito”.
Il pranzo è stato preceduto da una serata di meditazione sul documento del pontefice scritto per la Giornata: formare le coscienze, prima di mettere mano ai problemi, è un punto centrale nell’attività della Caritas locale. Grazie al lavoro sinergico dei volontari, si è realizzata nel concreto la frase del salmista «La speranza dei poveri non sarà mai delusa» (Sal 9,19), con l’invito a proseguire tutto l’anno l’opera di un giorno: l’evento, che ha riscosso un discreto successo, è ormai diventato un appuntamento immancabile anche per coloro che vogliono contribuire alla raccolta fondi del sodalizio caritativo.

Pubblicato il 3 dicembre 2019

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Fai, brindisi natalizio a Villa Braghieri di Castel San Giovanni

villa

La delegazione FAI di Piacenza è organizza il brindisi natalizio nel giardino d’inverno di Villa Braghieri a Castel San Giovanni nella giornata di sabato 14 dicembre dalle ore 17.
La meravigliosa ed elegante Villa Braghieri di Castel San Giovanni sarà la cornice del consueto aperitivo di Natale di raccolta fondi a cura della Delegazione FAI di Piacenza, che, insieme ai Gruppi FAI Giovani, Monticelli d’Ongina e Bobbio, coglierà l’occasione per ringraziare gli iscritti e i volontari della preziosa collaborazione e del continuo sostegno e per augurarsi buon Natale e buone Feste tra visite guidate, arte, musica ed eccellenze enogastronomiche.
Il programma della giornata:
*Visite alla villa: dalle 17.15 due turni di visite guidate nelle sale della villa a cura dei volontari FAI accompagnati da intermezzi musicali di violino e violoncello;
*Mostra: durante l'evento sarà possibile visitare la mostra "Gioielli in fermento" allestita nelle stanze della villa;
*Presentazione  alle 18.30:  Andrea Ambrogio presenterà al pubblico il suo ultimo lavoro "Piacenza: cittadini selvatici (anche) la loro città" realizzato in collaborazione con la Delegazione FAI di Piacenza e la Fondazione di Piacenza e Vigevano;
*Aperitivo: dalle 19  le eccellenze della Val Tidone vi attendono per uno scintillante e musicale brindisi natalizio con tante specialità dolci e salate a cura della pasticceria "Il Gelatiere".
Occorre confermare la propria partecipazione entro il 12 dicembre.
scrivendo a piacenza [AT] delegazionefai [DOT] fondoambiente [DOT] it o lasciando il proprio nominativo presso i punti FAI di Piacenza.
Evento aperto a tutti su prenotazione a contributo minimo di 15 € per gli iscritti FAI e 20 € per i non iscritti FAI. Ingresso gratuito per chi si iscriverà al FAI per la prima volta durante l’evento. Possibilità di iscriversi al FAI o rinnovare la propria iscrizione in loco.

Pubblicato il 4 dicembre 2019

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Il bello della politica

A Cives l’intervento di Damiano Palano. Il 13 parla il teologo don Maier

PalanoProfDamiano

Il corso Cives dell’Università Cattolica da diciannove anni si prefigge il compito di riflettere su temi che sono i grandi interrogativi dell’umanità.
Nell’ultima lezione, alla quale ha partecipato come ospite il professor Damiano Palano, docente di filosofia politica all’Università Cattolica di Milano, si è parlato di politica e del rapporto con la bellezza, una connessione sicuramente non facile da portare alla luce.

Il termine politica, che deriva dal greco politiké, per esteso significa tecnica del governo dello Stato, di questa arte si sono occupati tanti filosofi nella storia: Aristotele, Machiavelli, Hobbes, Locke, Montesquieu, Marx, solo per citarne alcuni e a partire dal XX secolo l’arte della politica è diventata il laboratorio pratico di differenti teorie, sviluppando una moltitudine di sistemi di gestione della cosa pubblica.
Negli ultimi anni la politica - sintetizziamo il suo pensiero - si è trasformata, includendo come soggetto attivo la società civile, fatta di movimenti di opinione, sottraendo così tale concetto all’astrazione delle teorie.
La politica diventa insomma uno degli strumenti d’intervento nella società civile, non solo per chi la pratica attivamente, ma anche per tutti i soggetti facenti parte di una comunità, costituendo in qualche modo il sistema per occuparsi di come viene gestita la cosa pubblica, se necessita anche scendendo in piazza a protestare.
È proprio questa partecipazione che forse costituisce il bello della politica, perché favorisce un arricchimento dell’uomo e lo proietta in una dimensione comunitaria e sociale.
La partecipazione costituisce anche uno strumento educativo, alimentando le virtù civiche di ciascuno di noi.

Prossimo appuntamento con Cives, venerdì 13 dicembre alle ore 20; ospite don Roberto Maier, docente di teologia dell’Universita Cattolica.

Stefania Micheli

Pubblicato il 3 dicembre 2019

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