Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Notizie Varie

Notizie Varie

È attivo il nuovo numero verde dell'Avo

maniavo

ll Presidente Nazionale FederAvo Onlus Massimo Silumbra rende noto che è attivo il nuovo NUMERO VERDE AVO 800 300 869 al quale possono rivolgersi i volontari costretti in isolamento forzato, le direzioni sanitarie che non riescono più a contattarci e magari hanno richieste o proposte da rivolgerci, gli anziani segregati nelle case di riposo o chiusi nelle loro case, i  famigliari dei pazienti ricoverati e da ultimo i cittadini che mossi da questa emergenza stanno meditando di avvicinarsi al mondo del volontariato sanitario.
Il servizio, gratuito per chi chiama, è attivo dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle 20.
L’AVO è presente in Italia da 45 anni con oltre 23.000 volontari attivi che prestano ogni anno più di 3.500.000 ore di servizio totalmente gratuito accanto agli ammalati soli ricoverati in tutti i reparti degli ospedali italiani, agli anziani nelle case di riposo e nelle RSA, ai malati e ai loro famigliari presenti negli Hospice o nelle strutture psichiatriche e anche prestando quotidianamente assistenza domiciliare accanto alle persone sole, fragili, abbandonate. E' un’associazione laica, apolitica e aconfessionale i cui volontari operano in forma organizzata e previa costante e continua formazione per combattere la solitudine ed offrire supporto morale e psicologico, gesti di condivisione e vicinanza, capacità di ascolto e di stare accanto, anche solo con un sorriso o una mano stretta in un gesto di conforto silenzioso. Il nostro verbo è “l’esserci”  e non il “fare”; il nostro è un impegno costante nel tempo e definito nei ruoli in base alle convenzioni che vengono stipulate con le strutture nelle quali operiamo, con le ASL e le Direzioni Sanitarie, per disciplinare tempi e modi del nostro servizio, sempre complementare e mai sostitutivo di quello prettamente medico-sanitario.
I nostri valori sono quelli della reciprocità e della responsabilità: in questa emergenza sanitaria siamo stati i primi a sospendere il servizio per non correre il rischio di nuocere ai nostri assistiti. Tuttavia non siamo spariti, ma anzi si stanno moltiplicando in tutta Italia servizi alternativi a supporto degli anziani e degli ammalati che vedono le nostre AVO in prima linea per continuare a dare conforto, aiuto  e senso di vicinanza.
E' questo il momento di cercare di dare se non certezze sul nostro futuro, cosa impossibile, almeno segnali di vita, presenza e speranza.
La Segreteria è a disposizione per fornire ogni delucidazione (segreteria [AT] federavo [DOT] it).

Pubblicato il 27 marzo 2020

Ascolta l'audio   

15 ventilatori polmonari donati dalla Banca di Piacenza

 ambulanze

La Banca di Piacenza destinerà all’Ospedale e alle autoambulanze di Piacenza 15 ventilatori polmonari. Gli stessi si aggiungeranno agli altri 15, pure destinati all’Ospedale e alle autoambulanze di Piacenza da Crédit Agricole Italia, Fondazione Cariparma e Fondazione di Piacenza e Vigevano insieme.
Sono così 30 i ventilatori polmonari acquistati per l’emergenza del virus Corona dal settore bancario o ex bancario, ai quali deve aggiungersi anche materiale per 20.000 Euro donato alla CRI da Unicredit ed un’automobile di pari valore per raggiungere persone disagiate e recare aiuto pure donata alla Croce Rossa dalla Banca di Piacenza.
“Siamo vicini alla comunità piacentina - dice una nota dell’Istituto di credito di via Mazzini - in tutte le possibili forme consentite, così come si addice ad una banca di territorio, l’unica rimasta. Alla sospensione fino a 12 mesi del rimborso dei mutui, sia mutui casa che finanziamenti alle imprese (questo anche su richiesta inoltrata alla Banca via pec, come per primi abbiamo fatto, anche rispetto alle banche nazionali, che ora fanno seguito) abbiamo da tempo aggiunto una procedura veloce di concessione di liquidità ad imprese e famiglie che ne necessitano. Le attrezzature fornite all’ASL di Piacenza ed alla Croce Rossa si inseriscono in una tradizione di vicinanza al territorio che dura da più di 80 anni e che non è mai venuta meno, in nessuna delle contingenze avverse che si sono via via dovute affrontare da parte della nostra gente”.
La Banca ricorda, nella sua nota, che per tutti (Soci, Clienti e non Clienti) è disponibile il numero verde 800 195 122 che fornisce, in orario d’ufficio, ogni informazione a riguardo della persistenza dell’attività della Banca (per quanto consentito dalle vigenti disposizioni igienico-sanitarie) anche in zona rossa com’è la nostra, anche a mezzo di 76 apparecchi bancomat, di continuo ricaricati e presenti anche in zone altrimenti carenti di ogni servizio bancario. La Banca si sta anche adoperando per anticipare il pagamento delle pensioni, assumendo a proprio carico i costi relativi.

Pubblicato il 26 marzo 2020

Ascolta l'audio   

Disabilità: appello delle associazioni piacentine

disa

Certificazioni, limitazioni, distanziamento sociale, attività chiuse: per le famiglie con ragazzi con disabilità intellettive e con disturbi dello spettro autistico le misure messe in campo per contrastare l'emergenza coronavirus hanno un impatto ancora più forte.
Si trovano infatti a dover rinunciare sia ai servizi socio assistenziali sia ad abitudini consolidate, che scandiscono il tempo e danno sollievo alle famiglie.

Le associazioni Afagis, Angsa Piacenza, As.So.Fa, Fondazione Pia Pozzoli e Piacenza In Blu-Aps, hanno così deciso di scrivere alle autorità piacentine e all’Ausl, chiedendo che siano previste deroghe alle direttive ministeriali per il contenimento del Covid 19.

“Siamo in costante contatto con il dottor Corrado Cappa, direttore dell’unità operativa della psichiatria di collegamento dell’Ausl – spiega Lucia Cervato di Angsa Piacenza -, per chiedere che ci venga data la possibilità di uscire, con i nostri ragazzi, con un permesso equiparato a quelli di carattere sanitario”.

"Le famiglie delle associazioni firmatarie sono oltremodo consapevoli e condividono l’importanza di ottemperare a tutte le misure di sicurezza promulgate - si legge nella richiesta -. Il blocco dei servizi e delle routine di questi ragazzi costituisce però un trauma spesso difficile da spiegare e far comprendere e gestire nelle esclusive mura domestiche, specie per chi ha problemi di iperatttività".
"Muniti di certificazione 104 - scrivono le associazioni - si chiede dunque di consentire questa flessibilità che si garantisce di voler utilizzare responsabilmente solo in caso di bisogno ed in zone e aree opportunamente distanziati da altre persone".

“Alcuni genitori vorrebbero che fosse prevista la possibilità – afferma Lucia Cervato – di poter mandare i ragazzi, ovviamente individualmente e con un operatore, nei centri diurni, ora chiusi, oppure che sia prevista la possibilità di avere un educatore domiciliare due ore alla settimana”.

Pubblicato il 26 marzo 2020

Ascolta l'audio

«Aiuto alla Chiesa che soffre»: ricordiamo i sacerdoti morti per coronavirus

prega

Il coronavirus si è purtroppo portato via numerosi sacerdoti italiani, rimasti accanto al loro gregge fino alla fine. Per ricordarli possiamo pregare e far celebrare messe in loro suffragio dai loro confratelli della Chiesa perseguitata.
Da sempre Aiuto alla Chiesa che Soffre permette ai propri benefattori di far celebrare delle messe secondo le loro intenzioni da parte dei sacerdoti della Chiesa povera e perseguitata. «In un momento tanto drammatico quale quello che stiamo vivendo – afferma il direttore di ACS Alessandro Monteduro – ciò che più ci unisce è la preghiera. Ed è per questo che invitiamo i nostri benefattori a ricordare i tanti sacerdoti purtroppo morti in questi giorni, aiutando al tempo stesso i loro confratelli perseguitati».
Un invito a sostenere questa particolare tipologia di progetti giunge dalla martoriata Nigeria, dove nell’ultimo decennio migliaia di cristiani sono stati uccisi in odio alla fede. A scrivere ai benefattori della Fondazione è monsignor Matthew Man-oso Ndagoso, arcivescovo di Kaduna, provincia ecclesiastica situata nel nord-ovest della Nigeria.  In quest’area, spiega monsignor Ndagoso - «vi è una sistematica persecuzione dei cristiani» e «siamo obiettivo di un numero crescente di attacchi compiuti da Boko Haram e da altri gruppi fondamentalisti».
Il presule ricorda in particolare uno dei tragici attacchi anticristiani che di recente hanno colpito la sua diocesi. Si tratta del rapimento di quattro seminaristi del Seminario maggiore del Buon Pastore di Kaduna, sequestrati nel gennaio scorso. Tre di loro sono stati rilasciati, mentre il quarto, Michael di appena 18 anni, è stato ucciso. «Celebrare il suo funerale è stato un dolore immenso», afferma l’arcivescovo di Kaduna, notando come in alcune aree della Nigeria «essere o voler diventare sacerdote significa mettere a rischio la propria vita».
Ecco perché sostenere i sacerdoti attraverso la celebrazione di Sante Messe secondo le proprie intenzioni, «è oggi più essenziale che mai, anche per consentir loro di sostenere i fedeli, su cui grava il peso della povertà ma ancor di più quello dell’ingiustizia e della persecuzione».
Come nota inoltre Monteduro, il sostegno ai sacerdoti non è essenziale soltanto in Nigeria, ma anche in numerosi Paesi, tra cui la Siria, il Niger, il Burkina Faso, l'Iraq, il Venezuela. «È sorprendente vedere come in questi giorni tanto difficili per l’Italia – continua il direttore di ACS – i cristiani perseguitati preghino per noi, nonostante le difficoltà che da sempre sono costretti ad affrontare quotidianamente. Motivo in più per non dimenticarli, neanche in un momento tanto drammatico come questo».
Lo scorso anno sono stati 40.569 - uno ogni 10 nel mondo - i sacerdoti che hanno celebrato messe secondo le intenzioni dei benefattori di ACS, usufruendo così di un sostegno indispensabile in Paesi in cui i fedeli non hanno mezzi per aiutare la Chiesa e sono essi stessi dipendenti dal supporto ricevuto dai sacerdoti. Le Sante Messe celebrate secondo le intenzioni dei Benefattori ACS in tutto il mondo sono state 1.421.001, una 22 ogni secondi.

Pubblicato il 25 marzo 2020

Ascolta l'audio   

Agricoltura, 55 milioni di euro dalla Regione per l’emergenza

agricoltori f88539f2 

La Regione interviene a sostegno dell’agricoltura della Emilia-Romagna, provata dall’emergenza Coronavirus, dopo aver pubblicato due giorni fa il bando per le aziende agricole montane, finanziato con 12,6 milioni di euro e aver promosso semplificazioni per la richiesta di carburanti agricoli (Uma). Attraverso Agrea, l’agenzia per i pagamenti in agricoltura, la Regione ha infatti liquidato in meno di un mese oltre 55 milioni di euro (55.683.615) ai beneficiari di diversi canali di finanziamento (Domanda Unica, Ocm, Psr) per un totale complessivo di oltre 2.400 mandati di pagamento elaborati. E sono in arrivo una serie di proroghe nel settore vitivinicolo, decise sempre da viale Aldo Moro, per andare incontro alle richieste degli imprenditori agricoli, in questo periodo alle prese con grosse difficoltà di approvvigionamento dei materiali di base (pali, fili, barbatelle, ecc.) e reperimento della manodopera necessaria a proseguire e portare a termine i lavori iniziati nell’ambito degli interventi per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, grazie ai finanziamenti europei.
“Diamo liquidità alle imprese in un momento di difficoltà, accelerando il più possibile i pagamenti e proroghiamo le scadenze dove si può per dare più tempo alle aziende per organizzarsi- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-. Queste proroghe rappresentano una prima, parziale, risposta che come Regione abbiamo ritenuto di dare alle richieste di rinvio di numerose scadenze e adempimenti. Richieste espresse dagli operatori del settore nell’ultima riunione della Consulta agricola dedicata al vitivinicolo, in considerazione del difficile momento. Siamo determinati a continuare il pressing nei confronti del ministero dell’Agricoltura affinché conduca una serrata trattativa con la Commissione europea per ottenere deroghe più ampie ai regolamenti comunitari, in particolare per consentirci di liquidare gli aiuti dell’Ocm vino sulla base dei controlli amministrativi, derogando dai controlli in loco, oggi impossibili”. E analoghe richieste di deroga indirizzate ad erogare gli aiuti sulla base dei soli controlli amministrativi, evitando i sopralluoghi presso le aziende, riguardano altre linee di finanziamento quali domanda unica, misure Psr, Ocm ortofrutta. “Al tempo stesso- continua l’assessore- continuiamo a stringere sulle liquidazioni e stiamo proseguendo il lavoro di ricognizione relativo agli altri bandi del Programma regionale di sviluppo rurale, in stretta collaborazione con le rappresentanze del mondo agricolo, per valutare altri eventuali provvedimenti di proroga, nel caso si rendessero necessari”.

Le proroghe
La Regione ha disposto il rinvio di una serie di scadenze e adempimenti legati ai bandi varati negli anni scorsi e non ancora del tutto chiusi. Anzitutto è stata prorogata dall’1 al 23 aprile 2020 la scadenza per presentare la richiesta di variante al cronoprogramma dei lavori per gli interventi ammessi a contributo relativi alle campagne 2017-2018, 2018-2019 e 2019-20. In secondo luogo, sempre per le stesse tre campagne, slitta dal 31 maggio al 22 giugno 2020 il termine per il fine lavori (nuovi impianti, impianti irrigui su vigneti esistenti, ecc.). Ancora, viene prorogato al 22 giugno 2020, sempre per le tre campagne 2017-2018, 2018-2019 e 2019-2020, anche il termine per presentare le domande di anticipo, pagamento a saldo e svincolo fideiussione. Invece resta confermata per il 31 luglio prossimo la scadenza per la domanda di fine lavori e contestuale richiesta di svincolo della fidejussione per la campagna 2016/2017. L’assessorato regionale all’Agricoltura, nell’ambito dell’ultima riunione della Consulta, ha inoltre sollecitato le organizzazioni agricole e cooperative a presentare al più presto eventuali proposte di modifica al nuovo bando in gestazione per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti relativo alla campagna 2020-2021, previsto tra fine marzo e inizio aprile.

Pubblicato il 26 marzo 2020

Ascolta l'audio   

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente