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Notizie Varie

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L’impegno di dieci volontari a supporto della comunità di Gazzola

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Dalla consegna di alimenti e medicinali a persone anziane in difficoltà, alla distribuzione a domicilio di mascherine protettive. Sono questi alcuni dei compiti che, da oltre due mesi, dieci cittadini di Gazzola stanno svolgendo a favore della propria comunità. Un agguerrito gruppo di volontari che, da inizio marzo, ha prontamente risposto all’appello lanciato dal sindaco Simone Maserati. I piccoli comuni della nostra provincia pur non essendo dotati di vere e proprie strutture di protezione civile hanno comunque trovato soluzioni alternative ma ugualmente efficaci per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
A Gazzola è stato istituito il Centro Operativo Comunale (C.O.C.), uno strumento previsto dalla direttiva del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale utile per «adottare ogni misura di contenimento e gestione adeguata e proporzionata all’evolversi della situazione epidemiologica». Ne fanno parte lo stesso sindaco Maserati ed il consigliere con delega alla sicurezza Guido Dotti che coordinano gli operatori e gli uffici comunali. Su una popolazione di duemila abitanti (che diventano 4mila conteggiando le abitazioni estive), con l’aiuto del gruppo di volontari, sono già state effettuate quattro distribuzioni di mascherine alla popolazione. Ogni volta, a ciascun nucleo famigliare, è stata consegnata, porta a porta, una busta contenente due maschere per un totale di 8mila pezzi. Nei prossimi giorni dovrebbe avvenire una quinta distribuzione così da garantire a tutti gli abitanti una certa autonomia sia in questo periodo di quarantena sia nei primi giorni della fase due. Successivamente altre mascherine saranno lasciate a disposizione della popolazione presso la farmacia ed i negozi del territorio. Una parte consistente delle mascherine è stata messa a disposizione dalla protezione Civile Regionale. Il Comune di Gazzola ha poi provveduto all’acquisto di ulteriori 4mila pezzi, per integrare le forniture regionali (gratuite) e dare una risposta immediata alle necessità degli abitanti. Allo stesso modo e sempre in ottica preventiva sono state effettuate due sanificazioni delle strade e dei marciapiedi dell’intero territorio comunale. Il primo intervento ha visto il coinvolgimento di alcuni agricoltori del comune. Sia gli associati di Confagricoltura sia quelli di Coldiretti avevano dato la propria disponibilità ad intervenire, su richiesta dei primi cittadini della provincia, con trattori ed atomizzatori per la disinfezione delle aree urbane. L’amministrazione di Gazzola ha dunque pianificato un intervento, effettuato dai propri agricoltori, a cui è seguita una seconda sanificazione eseguita invece con mezzi di Iren.
La gestione dell’emergenza Covid ha anche visto la rapida distribuzione dei buoni alimentari per aiutare i nuclei famigliari in maggiore difficoltà. In tempi record il comune è riuscito ad assegnare gli 11 mila euro, provenienti dal Governo, per le famiglie bisognose. Sono stati predisposti buoni da 25 euro spendibili nei negozi convenzionati del paese. Ogni famiglia ha ricevuto fra i 150 ed i 300 euro in corrispondenti buoni. Per far fronte alle spese derivanti dall’emergenza sanitaria la Giunta Comunale di Gazzola, attraverso una apposita delibera, ha deciso un primo stanziamento di 10 mila euro, ed è pronta a rendere disponibili ulteriori fondi qualora ve ne fosse l’esigenza. Intanto i volontari si sono occupati di fronteggiare anche situazioni “straordinarie” come il recupero di concittadini rimasti bloccati in altre zone d’Italia ed impossibilitate a rientrare autonomamente a casa o il recapito di medicine a cittadini residenti ma ricoverati presso strutture protette della provincia. Con la progressiva ripartenza delle attività, prevista fra fine mese ed i primi di maggio, non è escluso che alcuni degli attuali volontari debbano riprendere la propria attività lavorativa ed abbiano meno tempo a disposizione da regalare alla comunità. Ci sono altri volontari pronti ad aiutare, perché, nonostante i momenti difficili e la paura del virus, la solidarietà a Gazzola vince sempre.

Pubblicato il 22 aprile 2020

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«Non è mai troppo tardi» per usare il digitale

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Un nuovo programma tv per insegnare ad anziani ed ‘esclusi digitali’ ad usare pc e smartphone per navigare, comunicare con parenti e amici, fare acquisti online. Pane e Internet, il progetto di alfabetizzazione digitale della Regione Emilia-Romagna, arriva su Lepida Tv: 10 videolezioni di 15 minuti l’una, in onda da mercoledì 22 aprile, due volte la settimana - il lunedì e mercoledì alle ore 11, e in replica alle 16 – trasmesse dal canale 118 digitale terrestre di Lepida TV, sul sito di Lepida Tv (www.lepida.tv) e sul canale YouTube di Lepida. Come una sorta di nuovo ‘Non è mai troppo tardi’, il celebre programma Rai degli anni Sessanta con Alberto Manzi che insegnava a leggere e scrivere, le videolezioni vogliono quindi porre le basi delle competenze digitali in chi ne è sprovvisto o fa un uso molto limitato di Internet, computer e smartphone.
“Un modo semplice e diretto per avvicinare i cittadini all’uso delle tecnologie informatiche, anche approfittando di questo periodo di isolamento a casa- sottolinea l’assessore all’Agenda digitale, Paola Salomoni-. La Regione, con il progetto Pane e Internet, è da anni impegnata a ridurre il digital divide, un tema che rimane, a maggior ragione in una fase di emergenza come quella che stiamo vivendo, di grande attualità. E anche per questo abbiamo messo in campo il progetto ‘Insieme Connessi’, per aiutare le persone a non perdere il filo della comunicazione e a condividere le conoscenze, seppur distanti fisicamente. Con questa ulteriore proposta entriamo direttamente nelle case dei cittadini, e lo facciamo - oltre che su Internet - con un mezzo universale come la tv affinché si possa sfruttare senza difficoltà la possibilità di queste lezioni”.
La proposta, infatti, rientra nell’ambito del progetto - voluto e promosso dall’assessorato all’Agenda digitale - ‘Insieme Connessi’, che nasce con un obiettivo preciso: fornire saperi e competenze, tramite i canali digitali, proprio per contrastare l’isolamento forzato imposto dall'emergenza Coronavirus e permettere alle persone di continuare ad imparare e condividere le esperienze. Nelle 10 trasmissioni, due esperti di comunicazione digitale e competenze sui media - Federica Cavalieri e Roger Ottani - spiegheranno come creare un account di posta elettronica, configurare uno smartphone, navigare e ricercare informazioni su Internet, proteggere i dati sensibili, difendersi da malware e riconoscere le fake news. La prima puntata di domani riguarda la navigazione e la ricerca di informazioni online, per le persone che non conoscono l’uso della rete e dei motori di ricerca. La successiva, lunedì 27 aprile, affronta il tema dell’e-commerce, con esempi di siti su cui fare acquisti e consigli per ricercare le recensioni e le opinioni dei clienti; si prosegue il mercoledì successivo, 29 aprile, con una carrellata di siti utili per i cittadini. Le lezioni a seguire sono dedicate alle logiche di funzionamento dei principali social media (Facebook, Instagram e Twitter) e alle attività per connettersi a Internet. Tra i temi trattari, lo Spid (il Sistema pubblico di identità digitale) e i servizi online della pubblica amministrazione, cosa è un account, come configurare uno smartphone nuovo con sistema Android, la sicurezza digitale, e come usare WhatsApp e le altre app di messaggistica. Il palinsesto delle videolezioni è pubblicato sul sito di Pane e Internet www.paneeinternet.it e sulla pagina Facebook www.facebook.com/PaneEInternet .
L’offerta di Pane e Internet per i cittadini si completa con una serie di seminari online di cultura digitale, utili per sapersi destreggiare con disinvoltura sulla Rete. Il programma prevede seminari online gratuiti su vari temi, come le fake news, l’uso consapevole della Rete da parte dei minori, gli acquisti via Internet. Sono in fase di programmazione anche nuovi corsi online di alfabetizzazione digitale, in sostituzione di quelli che tradizionalmente venivano realizzati in presenza nei Punti Pane e Internet della regione Emilia-Romagna.

Pubblicato il 22 aprile 2020

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«Non da sola», l’App per accompagnare le donne in gravidanza

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Gli esami da fare sulla base del trimestre di gravidanza, il Punto nascita più adatto alle proprie necessità e preferenze, come effettuare la donazione del cordone ombelicale, i consigli per l’allattamento. Tante indicazioni e informazioni, tutte a portata di app: è “Non da sola”, l’applicazione dedicata al mondo della gravidanza e del parto realizzata dalla Regione Emilia-Romagna - Servizio Assistenza territoriale - in collaborazione con Lepida. Scaricabile gratuitamente e disponibile per smartphone e tablet Android e iOS, l’app rientra nell’omonimo progetto regionale, il cui obiettivo è accompagnare la donna –e la coppia– in tutto il percorso: dalla gestazione ai mesi successivi alla nascita del bimbo. “In questo periodo così complesso- commenta l’assessore alle Politiche per la salute della Regione, Raffaele Donini- i nostri sforzi sono principalmente concentrati sull’emergenza Coronavirus. Ma non ci dimentichiamo certamente di tutto il resto, dei servizi e dell’assistenza di cui continuano ad aver bisogno i cittadini. A partire dalle future mamme e papà, che peraltro si trovano a vivere l’esperienza dell’attesa di un figlio in un momento così delicato. Questo strumento, agile, pensato e realizzato per le donne, offre un supporto in più per comprendere e vivere in modo consapevole la gravidanza e il parto. Speriamo che possano utilizzarlo sempre più donne”. Nonostante l’emergenza sanitaria da Coronavirus, le donne in gravidanza che non hanno sintomi devono fare regolarmente i controlli ed esami indicati anche nella app, secondo gli appuntamenti stabiliti: l'assistenza al percorso nascita nei consultori e nei punti nascita è sempre garantita nel massimo rispetto delle norme di sicurezza. Per le donne con sintomi, i controlli saranno da valutare o ri-valutare, contattando telefonicamente il personale del consultorio che indicherà, in base al calendario e al tipo di controllo, le cose da fare.
Nel dettaglio, l’applicazione permette di specificare le proprie preferenze in merito ai percorsi per il travaglio, il parto o il post parto (ad esempio, “parto naturale dopo cesareo/parto in acqua”, “epidurale/agopuntura”, donazione del cordone ombelicale) e di trovare rapidamente, usando eventualmente la geolocalizzazione dell’utente, il Punto nascita che risponde meglio alle proprie esigenze. Le informazioni che aiutano la donna a orientarsi nelle scelte da compiere, secondo i bisogni propri e del bambino, sono arricchite anche dalla “cartella gravidanza”, strumento ideato e progettato per rispondere ai diversi percorsi clinici. La cartella contiene tre elementi: il diario, una guida che, trimestre dopo trimestre, illustra l’assistenza proposta in Emilia-Romagna; schede informative, ognuna dedicata a un tema specifico (stili di vita, sostegno durante il travaglio, allattamento, vaccinazioni in gravidanza) per rispondere ai dubbi e alle perplessità più comuni; infine, diritti in gravidanza, ovvero una breve guida sui diritti che tutelano la donna lavoratrice durante la gestazione. La cartella della gravidanza può essere consultata nella app, ma anche essere richiesta in versione cartacea nei consultori e negli ambulatori ospedalieri. Inoltre è disponibile online all’indirizzo www.saperidoc.it in italiano e in versione multilingue (inglese, francese, spagnolo, russo, arabo, cinese, urdu e rumeno). L’app “Non da sola” permette, infine - se l’utilizzatrice ha fornito il consenso alla geolocalizzazione e all’uso del proprio numero di cellulare - di essere richiamata da un professionista del Consultorio (per le Aziende sanitarie che hanno già attivato il servizio) e di fare, in caso di necessità, una chiamata di emergenza al 118, inviando contestualmente le coordinate della propria posizione. La Regione sta predisponendo una specifica campagna di comunicazione per promuovere in modo capillare su tutto il territorio la conoscenza di questa applicazione.

Pubblicato il 21 aprile 2020

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Acer, la consegna delle mascherine a domicilio

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Sono circa 2mila le mascherine che Acer in collaborazione con la Misericordia ha iniziato a distribuire oggi in tutti gli alloggi popolari dei quartieri che gestisce.

Le mascherine sono quelle inviate dalla Regione e, per facilitare il compito al Comune e far rispettare agli inquilini il divieto di uscire di casa se non per gravi motivi, il presidente di Acer Patrizio Losi ha scelto di chiedere la collaborazione della Misericordia per arrivare direttamente nelle case degli inquilini: «I nostri uffici hanno fatto una mappatura delle famiglie, stampato tutti gli indirizzi e suddiviso le 2mila mascherine in base al numero dei componenti familiari. Una per ciascun componente. Stampati gli indirizzi, abbiamo chiamato i responsabili della Misericordia con cui Acer ha già in atto l’accordo della “Telefonata Amica”, che distribuiranno le mascherine nelle cassette delle lettere degli inquilini. Chiediamo quindi la disponibilità delle famiglie ad aprire il portone degli stabili qualora gli assistenti della Misericordia suonassero per inserire le mascherine nelle cassette. Ricordo che ciascuna mascherina è sigillata e la consegna è quindi in totale sicurezza».
Acer ricorda a tutti che, nonostante l’apertura al pubblico non sia ancora consentita, gli uffici lavorano regolarmente e tutti i responsabili sono raggiungibili telefonicamente. Per le nuove date di consegna dell’Isee e gli altri adempimenti si rimanda sempre al sito acerpiacenza.it.

Pubblicato il 21 aprile 2020

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First Cisl: 3mila euro agli ospedali di Piacenza, Parma e alla Protezione civile

Chi siamo


“Abbiamo deliberato di destinarvi 1000 euro per la lotta a Covid19. Si allega copia del bonifico. Siamo la categoria sindacale della CISL che a Piacenza e Parma rappresenta le lavoratrici e i lavoratori bancari, gli impiegati delle assicurazioni e quelli delle attività esattoriali e di authority”. Non una, ma tre donazioni da mille euro ciascuna sono state effettuate e comunicate in questi giorni alla AUSL di Piacenza, all’Agenzia Ospedaliera Universitaria di Parma e alla Protezione Civile, nell’ambito della raccolta nazionale promossa da CGIL CISL UIL.
Ne dà notizia la segreteria FIRST CISL che ha raccolto suggerimenti per individuare i beneficiari anche direttamente dai rappresentanti sindacali del settore sanitario. Un’iniziativa di solidarietà concreta che vuole contribuire fattivamente allo sforzo che “la prima linea” sta conducendo in queste settimane per fronteggiare la pandemia nel territorio emiliano più colpito dal virus.

Nella foto, la segreteria First CISL.

Pubblicato il 18 aprile 2020

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