Si è partiti l’8 dicembre quando si è svolta la festa di Accensione dell’albero di Natale, allestito come ogni anno dall’Amministrazione comunale accanto alla chiesa di San Michele Arcangelo. Contestualmente sono state accese anche le luminarie che, per il secondo anno consecutivo, splendono lungo la via principale del Paese. “Anche in questo faticoso anno - ha commentato il sindaco Patrizia Calza in apertura - il Natale arriva con tutto il suo carico di emozioni, tradizioni e valori e vogliamo in questo modo dare una mano a viverlo come nei tempi belli. Molti avranno il cuore triste e amareggiato da dolori e preoccupazioni ma desideriamo rispettare le tradizioni soprattutto per i nostri bambini affinché abbiano un ricordo dolce anche del Natale 2020”. Insieme al Sindaco ed a gli altri amministratori altri rappresentanti della comunità hanno fatto gli auguri di un Natale di serenità e fraternità. Don Andrea Campisi, i rappresentanti di diverse associazioni locali come Avis, Pro Loco, Anspi Gragnanino, Mcl e Anspi Casaliggio nonché la presidente del comitato commercianti Monica Sbaraglia. Quest’anno infatti sia Gragnano che Rottofreno sono illuminati grazie al contributo regionale derivante dal progetto “Scopri Rottofreno e…Gragnano”, finanziato ai sensi della Legge regionale. 41. L’obiettivo consiste nel rivitalizzare e promuovere il commercio locale. Poiché nel 2020 non si sono potute svolgere iniziative previste come quelle della “Domenica in Albis” e della “Notte d’Estate” a causa dell’emergenza Covid, i due comuni hanno chiesto e ottenuto dalla Regione di utilizzare parte delle risorse disponibili per illuminare i due centri abitati nelle zone in cui più sono presenti attività commerciali. Va però sottolineato che anche altre associazioni e privati cittadini si sono impegnati in tal senso, come la Pro Loco che ha illuminato piazza Verdi, Anspi Gragnanino che ha allestito, tra l’altro, l’albero della frazione, Aspi e Parrocchia che hanno realizzato l’albero a Casaliggio, e i cittadini che hanno acceso le luci a Campremoldo Sopra. Davvero apprezzata la presenza di Alessandro Braga, sindaco del Consiglio Comunale dei ragazzi, che, a nome dei suoi compagni, ha riportato alcune riflessioni concludendo con gli auguri a tutti i gragnanesi, molti dei quali hanno potuto assistere alla cerimonia, in diretta Facebook sulla pagina di Scopri Gragnano.
Un dono che racchiude vicinanza, solidarietà e voglia di rincontrarsi. É quello che in questi giorni arriverà nelle case degli anziani ospiti del Centro Diurno di Roveleto e di quelli seguiti dai Servizi Sociali di Cadeo. "Negli scorsi anni in occasione delle feste natalizie facevamo visita ai nostri anziani - spiega Marco Bricconi, primo cittadino di Cadeo -. Tutto questo ora, causa emergenza sanitaria, non è possibile, ma li raggiungeremo comunque con un piccolo dono direttamente nelle loro case". "Siamo animati dal desiderio che i nostri auguri arrivino loro anche a distanza - prosegue la vicesindaca Marica Toma -. Come buon auspicio abbiamo pensato di regalare un mazzo di carte piacentine, simbolo dei momenti conviviali che condivideremo ancora in futuro, inserite in una bustina fatta a mano dalle donne dell’associazione locale Semi di lino che opera per aiutare le persone in difficoltà del nostro territorio, insegnando loro l’arte del cucito. Una piccola pochette simbolo della solidarietà e dell’aiuto reciproco". "I doni saranno portati nelle case degli anziani grazie ai volontari del Servizio Civile - conclude Bricconi -. In tutto sono 48 gli anziani che saranno raggiunti dalla piacevole sorpresa, con l’augurio che la vicinanza della comunità li faccia sentire meno soli. In questi giorni manderemo doni anche agli utenti della Casa delle Bolle e con loro ci collegheremo in videoconferenza per lo scambio degli auguri”.
Nella foto: da sinistra, Sara Delfanti, sindaco Marco Bricconi, vicesindaca Marica Toma, Silvia Fanzini.
L’Emilia-Romagna ha una nuova legge sulle grandi derivazioni a scopo idroelettrico. Mette al centro la sostenibilità ambientale, la tutela e il miglioramento dell’ecosistema e della biodiversità lungo i corsi d’acqua interessati, l’incremento della produzione di energia verde a parità di risorsa idrica utilizzata e la sicurezza delle operazioni di gestione delle dighe. È stato approvato dall’Assemblea legislativa il testo, proposto dalla Giunta, che fissa modalità e procedure di assegnazione delle concessioni e il canone annuo che i gestori sono chiamati a versare alla Regione. In tutta l’Emilia-Romagna se ne contano nove, gestite dal Gruppo Enel. “Come previsto dalla delega dello Stato, entro l’anno ogni Regione doveva approvare una disciplina di dettaglio in tema di grandi derivazioni - afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo -. L’Emilia-Romagna ha saputo fare di quest’obbligo normativo un’occasione per fare un ulteriore balzo in avanti per la cura del territorio, la transizione ecologica e lo sviluppo sostenibile”. “Sono soddisfatta- prosegue l’assessore- perché questa scelta è stata assunta con l’assenza di voti contrari, un risultato particolarmente importante e significativo frutto dell’interesse collettivo che tutti i gruppi in Aula hanno saputo dimostrare, anche grazie al lavoro svolto dal relatore di maggioranza della Legge Igor Taruffi e dalla collaborazione del relatore di minoranza Marco Mastacchi”.
Tutte le novità
Tra le novità in arrivo, particolarmente rilevante l’aggiornamento dell’importo dovuto da parte dei concessionari attualmente fissato in circa 14 euro a kilowatt. In linea con quanto disposto anche da altre Regioni, sarà sostituito da un canone a doppia composizione: una quota fissa di 40 euro per ogni kilowatt di potenza nominale media annua – rispetto al minimo di 30 euro definito dalla legge nazionale è di 30 euro – e una quota variabile, calcolata sulla percentuale dei ricavi ottenuti dal concessionario. Si prevede inoltre l’obbligo di fornire annualmente e gratuitamente alla Regione una quantità di energia di 220 chilowattora per ogni chilowatt di potenza nominale media di concessione che sarà destinata al 100% a servizi pubblici e categorie di utenti dei territori provinciali interessati dalle derivazioni. È ammessa la monetizzazione del valore dell’energia. “Almeno il 40% delle risorse incassate sarà destinato a finanziare azioni di tutela e ripristino ambientale dei corsi d’acqua interessati dalla derivazione- sottolinea Priolo-. Nella nostra regione tutte le concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico hanno scadenza il 1 aprile 2029. Già da ora- conclude- si sono però fissate regole chiare e trasparenti per garantire da subito risorse aggiuntive e maggiore attenzione alla sostenibilità degli impianti, oltre che per farci trovare pronti a quella data, con un percorso di avvicinamento con un programma annuale di controlli periodici sullo stato di efficienza, conservazione e funzionamento delle dighe che partirà già nel 2021”. Il decreto legislativo 79/1999 assegna alle Regioni il compito di disciplinare, entro il 2020, le modalità di attribuzione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico, quindi gli impianti con potenza nominale media di concessione superiore o uguale a 3.000 kilowatt. La nuova legge regionale prevede che al termine delle attuali concessioni, il 1 aprile 2029, tutte le opere “bagnate” delle dighe - infrastrutture di raccolta, regolazione e derivazione dell’acqua, i canali di adduzione, le condotte forzate e i canali di scarico – passeranno in proprietà alla Regione e dovranno essere consegnate da Enel in stato di regolare funzionamento. La Regione, con un’analisi caso per caso, potrà inoltre procedere a nuove assegnazioni attraverso gara pubblica ammettendo, in via secondaria, anche assegnazioni a società a capitale misto pubblico-privato oppure mediante forme di partenariato pubblico-privato. Il bando di gara definirà obblighi e limitazioni gestionali con particolare riguardo alla previsione dell’utilizzo delle acque invasate per usi diversi, come potabile e irriguo, e per fronteggiare situazioni di emergenza idrica, calamità, incendi e necessità di protezione civile. Regolerà inoltre il mantenimento della capacità utile di invaso, anche attraverso una adeguata gestione dei sedimenti, e i vincoli inerenti alla sicurezza delle persone e del territorio; gli obiettivi minimi da raggiungere mediante opere di manutenzione straordinaria e modifica degli impianti, ai fini di migliorarli dal punto di vista energetico e i livelli minimi da conseguire con interventi di conservazione, miglioramento e risanamento ambientale del bacino idrografico di pertinenza, finalizzati alla tutela dei corpi idrici e alla mitigazione degli impatti sull’ambiente. Le nuove concessioni avranno scadenza compresa tra venti e quarant’anni, in casi di proposte particolarmente complesse estendibili di dieci anni. Due sono le grandi derivazioni nel piacentino: lo sbarramento sul Po ad Isola Serafini, in comune di Monticelli d'Ongina e l'impianto di Salsominore sul torrente Aveto, a Ferriere. Altre due si trovano nel parmense: una afferisce al bacino dell'Enza e comprende le centrali di Rigoso, Selvanizza, Palanzano e Rimagna; la seconda riguarda il bacino del Parma e comprende gli impianti di Bosco di Corniglio e Marra di Corniglio. Una grande derivazione si trova a Ligonchio, nel reggiano, e comprende il sistema idroelettrico afferente alle tre centrali di Ligonchio Ozola, Ligonchio Rossendola, Predare. Due le derivazioni nel modenese: una nei territori di Frassinoro e Montefiorino, con le centrali di Farneta e Muschioso; l’altra a Riolunato, sul torrente Scoltenna. In provincia di Bologna sono 5 gli impianti che afferiscono a un’unica grande derivazione che ricomprende gli impianti di Pavana, Suviana, Bargi, Santa Maria e Le Piane. Nel forlivese-cesenate c'è la centrale di Isola, sul Bidente, in comune di Santa Sofia.
Ripensare il futuro delle città e del territorio, riducendo in modo significativo il consumo di suolo, attraverso un unico, innovativo strumento di pianificazione, il Piano urbanistico generale (Pug), che prende il posto dei tre precedenti: il Piano strutturale comunale, il Piano operativo comunale e il Regolamento urbanistico. Entra nel vivo la seconda fase per la piena attuazione della nuova legge urbanistica regionale. Un cambio di prospettiva – e un processo di semplificazione - che la Regione vuole accompagnare, sostenendo i Comuni che avvieranno la stesura dei nuovi Piani. A disposizione 600 mila euro per contribuire alle spese tecniche di predisposizione dei documenti, alla formazione del personale dell’Ufficio di Piano, al conferimento di incarichi professionali, all’organizzazione dei processi di partecipazione e di consultazione della cittadinanza. “La Regione sostiene l’avvio dell’elaborazione dei nuovi Piani mettendosi al fianco dei Comuni, a partire dai più piccoli, favorendo quelli che saranno capaci di lavorare insieme in una logica di piena collaborazione – spiega l’assessora regionale alla Programmazione territoriale Barbara Lori - E’ innanzi tutto un sostegno economico, con questa prima tranche di 600mila euro cui si aggiungeranno nel 2021 ulteriori 400 mila euro, perché siamo consapevoli delle difficoltà finanziarie che in questa difficile congiuntura si trovano a fronteggiare molte amministrazioni locali. Ma non solo. Considero molto utili anche gli incontri sul territorio che stiamo realizzando ormai da questa estate con amministratori, tecnici ed operatori del settore per approfondire i contenuti della nuova legge. Un impegno su più fronti, dunque per dare un nuovo, forte, impulso ad una piena applicazione di questa legge innovativa”. Rigenerazione e qualificazione dell’esistente. Ma non solo. La nuova pianificazione dovrà mettere al centro temi quali la vivibilità dei sistemi urbani, la loro sostenibilità da un punto di vista ambientale e sociale, l’attenzione agli spazi pubblici. Città più resilienti dunque, più vicine ai mutati bisogni dei cittadini. Il tutto in una scala che va necessariamente al di là di quella del singolo Comune. Per questo i contributi in arrivo - fino ad un massimo del 70% delle spese sostenute e non oltre il limite massimo di 100mila euro - si rivolgono in via prioritaria ai piani intercomunali presentati da Unioni di Comuni e a quelli di Comuni nati in seguito a processi di fusione. In caso di Piani presentati da Comuni singoli avranno la precedenza quelli proposti da amministrazioni che hanno sottoscritto forme di collaborazione con la Provincia e la Città Metropolitana. Il termine per presentare la domanda è prorogato dal 31 dicembre 2020 al 31 gennaio 2021. Il nuovo bando segue uno del 2018 con cui sono state finanziati 125 Comuni – 8 nuovi Comuni nati da processi di fusione, gli altri riuniti in 22 Unioni - per una somma complessiva di 1,94 milioni di euro. La nuova legge urbanistica – entrata in vigore l’1 gennaio del 2018 - prevede un periodo transitorio di tre anni, che è stato prorogato di un anno a causa delle difficoltà legate all’emergenza Coronavirus. Pertanto l’avvio del processo di elaborazione del nuovo Piano deve avvenire entro l’1 gennaio 2022 per concludersi entro l’1 gennaio 2024.
Un percorso qualificato di continuità nido, scuola infanzia e scuola primaria
La scuola Sant'Eufemia di Piacenza in questi giorni ha aperto le iscrizioni per l’anno scolastico 2021-22. “Le misure di contenimento dell’emergenza sanitaria quest’anno non consentono di organizzare giornate a porte aperte. È tuttavia importante che le famiglie possano scegliere in piena consapevolezza la scuola per i propri figli. In questi giorni la scuola sta fissando i primi appuntamenti in orario extra-scolastico con le persone interessate a conoscere l’offerta educativo-formativa, gli ambienti e il Piano scuola per la gestione in sicurezza dell’emergenza sanitaria Covid-19.
Sono state inoltre organizzate riunioni “a distanza” con le insegnanti che il prossimo anno accoglieranno i nuovi iscritti, per approfondire metodologie, attività, organizzazione e peculiarità della nostra offerta: martedì 15 dicembre per gli interessati alla futura classe Prima, giovedì 17 per la sezione “tre anni” alla scuola dell’infanzia. I link per le riunioni si trovano sull'home page del sito della scuola: www.istitutosanteufemia.it/
“L’aspetto cui teniamo maggiormente nel nostro istituto - riferisce la dirigente scolastica, dott.ssa Simona Fornasari - credo sia la costruzione di un clima sereno, in cui le relazioni crescano, la comunicazione sia chiara ed efficace e in cui ciascuno trovi il proprio posto per contribuire alla crescita e al continuo miglioramento di una realtà educativa che giudichiamo preziosa per il nostro territorio. In pieno centro storico, infatti, stiamo dando continuità ai valori di una scuola cattolica che accoglie ogni anno circa 200 bambini inseriti in un sistema integrato di educazione e istruzione da uno a undici anni". "Offriamo inoltre una proposta educativo-formativa che utilizza varie metodologie di didattica attiva e un percorso completo di apprendimento della lingua Inglese con docenti madrelingua British Institutes - prosegue la Dirigente -. Indispensabili per la realizzazione di questo obiettivo sono il legame e la collaborazione con le famiglie che credono nella nostra proposta e ci affidano i loro bambini. Ci prepariamo ad accogliere i nuovi iscritti senza avere alcuna certezza rispetto alle condizioni in cui si ripartirà il prossimo settembre, ma anche senza alcun timore. La nostra offerta formativa ha subìto purtroppo la temporanea sospensione di alcune attività a causa delle disposizioni governative e per la maggior tutela della salute di tutti, ma certamente i bambini non sono stati privati di alcuna opportunità: tutti, dai più grandi ai più piccoli, hanno collaborato responsabilmente per rispettare le nuove regole e allo stesso modo i docenti si sono impegnati, senza risparmiarsi, per evitare ai bambini ogni disagio". "Mi piace inoltre ricordare - conclude la dott.ssa Fornasari - che come Istituto abbiamo la fortuna di poter disporre di un immobile dotato di ampi spazi, finestre diffuse per un ricambio d’aria frequente e diversi accessi che hanno permesso di evitare agevolmente gli assembramenti e rendere più semplici gli spostamenti di bambini e famiglie.”
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