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Notizie Varie

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Cooperazione internazionale, 61 i progetti della Regione avviati in due anni

 cooperazione

La Regione Emilia-Romagna a fianco dei Paesi in via di sviluppo per combattere povertà, mortalità, diseguaglianze. In linea con gli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che rappresenta il nuovo quadro strategico delle Nazioni Unite. Tra il 2018 e il 2019 le risorse stanziate hanno superato i 2,4 milioni di euro, per sostenere, fino al 55% del costo complessivo di ciascun intervento, 61 progetti - in campo sanitario, educativo, sociale, ambientale e dello sviluppo economico e rurale- realizzati da Organizzazioni non governative, soggetti del Terzo settore ed Enti locali del territorio emiliano-romagnolo; cinque dei quali di ‘emergenza umanitaria’, per portare aiuti rapidi ed efficaci in zone colpite da catastrofi o da conflitti. E sono state oltre 200mila le persone, soprattutto donne e bambini, che hanno potuto contare su un aiuto concreto grazie alle iniziative messe in campo. A fare il punto oggi in Assemblea legislativa, con un’informativa sugli interventi sostenuti dalla Regione nel biennio 2019-2109, è stata la vicepresidente della Regione con delega alla Cooperazione internazionale allo sviluppo, Elly Schlein.

Progetti per contrastare le disuguaglianze

“La Regione - ha sottolineato la vicepresidente - da anni porta avanti una politica di cooperazione internazionale con il preciso obiettivo di contrastare le disuguaglianze e sostenere le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo nel loro percorso di crescita economica, sanitaria e sociale, guardando in modo particolare alle donne e ai bambini, i più vulnerabili di fronte a malattie e povertà. L’Agenda 2030 è parte integrante delle politiche di cooperazione e lo sarà maggiormente nel nuovo documento che stiamo elaborando”. “A questo proposito- ha aggiunto Schlein- va ricordato il lavoro sulla sensibilizzazione dei cittadini sui temi dell’Agenda 2030 a livello locale, che stiamo portando avanti con il progetto Shaping Fair Cities: un progetto europeo che coinvolge diversi Comuni del territorio con i quali stiamo collaborando assiduamente, e che per questo ringrazio. Il nostro impegno è quello di continuare ad investire nel futuro di chi ha più bisogno, attraverso la partecipazione di tutte le realtà del territorio e nazionali e in stretta collaborazione con i partner in loco”. La Regione, oltre ad organizzare attività e gestire fondi sul territorio, partecipa attivamente a Tavoli e reti nazionali presieduti dal Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo; nel biennio 2018-2019 ha inoltre collaborato con i gruppi di lavoro per l’organizzazione della Conferenza sulla Cooperazione Internazionale che si è svolta a Roma a gennaio 2018 e ha partecipato alla Fiera della Cooperazione Exco di maggio 2019, sempre nella capitale. Alcuni progetti realizzati (dal Comune di Ravenna, Parma e dall’associazione Chernobyl). Tra i progetti più significativi messi in campo e finanziati, quello del Comune di Ravenna nei campi profughi Saharawi: tutto sanitario l’intervento realizzato in Algeria, nella zona occupata tra il 1975 e il 1976 da parte della popolazione Sahrawi in fuga dalle forze armate marocchine. Il progetto, costato complessivamente 84 mila euro, 37 dei quali di contributi regionali, ha consentito di attivare una commissione sanitaria scolastica e ostetrica nei cinque distretti dei campi, per monitorare la salute di circa 18 mila bambini e numerose donne, svolgendo anche attività di sensibilizzazione ed educazione sanitaria di base, che hanno coinvolto genitori e insegnanti; oltre a finanziare una missione chirurgica emiliano-romagnola che ha svolto la formazione di medici locali attraverso 70 interventi. Inoltre, Uil Comune di Ravenna ha anche realizzato percorsi di formazione ed interventi di costruzione del reddito (supporto a piccole cooperative di donne per la trasformazione agroalimentare), attivazione di borse di studio per promuovere la scolarizzazione di ragazze svantaggiate. Di 93mila euro il costo complessivo del progetto cofinanziato per quasi la metà dalla Regione.
Il Comune di Parma ha realizzato, con 42mila euro di cui 25mila di contributi regionali, il progetto GeneraBurundi nel Paese africano, finalizzato a sostenere il potenziale produttivo di piccole aziende burundesi e diversificare le attività agricole con l’introduzione di tecnologie innovative e sostenibili. Le attività realizzate hanno riguardato la formazione tecnica di campo, l’organizzazione e la gestione, l’attività di piccoli fondi di microcredito, la fornitura di piccoli ausili quali sementi, supporto alla loro conservazione, stoccaggio, distribuzione nei mercati locali. Altro progetto significativo, quello dell’associazione Chernobyl in Bielorussia, realizzato dalla Onlus che da anni promuove la tutela della salute dei bambini che vivono nelle aree colpite dal disastro nucleare, accogliendoli presso le tante famiglie disponibili a dare ospitalità, assistenza medica e affetto.
L'Associazione accoglie ogni anno in Emilia-Romagna centinaia di bambini provenienti dalle regioni della Bielorussia, Russia ed Ucraina. In particolare, con il progetto finanziato dalla Regione con un contributo di oltre 7 mila euro su un costo totale di 17 mila, si è voluto intervenire sulla prevenzione del disagio minorile, promuovendo modelli di “Casa famiglia” per accogliere bambini in difficoltà e dotare di nuovi spazi l’orfanotrofio locale. Sono state anche realizzate attività formative per operatori sociali bielorussi. Rispetto ai 5 progetti di emergenza finanziati dalla Regione con quasi 213mila euro complessivi, nel 2018 è stato realizzato l’intervento in risposta all’emergenza sanitaria nella Repubblica di Haiti, e 4 progetti sono stati finanziati nel 2019: in Niger per sostenere i minori non accompagnati provenienti dai centri di detenzione libici, in Somalia per prevenire malattie legate alla malnutrizione per effetto della grave siccità che ha colpito il Paese, in Myanmar per portare aiuti alimentari alle comunità degli sfollati dai villaggi devastati dai conflitti interni, e in Mozambico per fornire supporto alle famiglie delle vittime del ciclone Idai. Per il 2020 la Regione ha approvato 40 progetti finanziati con 1,4 milioni di euro, destinati ai Paesi dell'area Mediterranea, Medio Oriente e Africa sub sahariana per far fronte alle necessità immediate, sia a livello umanitario che in ambito sanitario, e alle conseguenze economiche e sociali causate dal diffondersi della pandemia.

Pubblicato il 4 febbraio 2021

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Musei Civici, si riparte con visite guidate e conferenze

musei civici piacenza

Visitabili con aperture contingentate e con, in più, visite e conferenze”: spiega così, l’assessore alla Cultura del Comune di Piacenza Jonathan Papamarenghi, la ripartenza ai Musei Civici di Palazzo Farnese che dal 5 febbraio riapriranno ai visitatori.

“A maggior ragione in periodi così particolari – continua l’assessore – non basta aprire i musei ma è necessario creare iniziative ed occasioni per incentivarne la frequentazione ed evitare il rischio di vederli deserti. Ciò lo si può dire con certezza anche alla luce dei dati di affluenza registrati in occasione delle ultime aperture che hanno interessato i nostri musei, fino allo scorso ottobre, quando gli accessi agli stessi erano di poche unità al giorno, mentre le iniziative organizzate hanno registrato il tutto esaurito ed un positivo riscontro tra i partecipanti".

"Ritroviamoci al Farnese"

Nasce anche da ciò il ciclo di aperture “Ritroviamoci al Farnese”, quando tutti i mercoledì ed i venerdì di febbraio, a partire da venerdì 5 alle ore 18, si potrà visitare una sezione museale usufruendo di un biglietto ridotto e godere di visite guidate e conferenze tematiche del tutto gratuite, per sposare ancor più quella vocazione di museo come luogo vivo ed attivo, in cui il ruolo dell’arte e della cultura è anche quello di ristoro sociale e stimolo per affrontare momenti difficili.

“Nel pieno rispetto dei vincoli e garantendo la massima sicurezza sanitaria, nonostante i cantieri che stanno accompagnando verso l’imminente inaugurazione della Sezione Archeologica Romana – aggiunge Papamarenghi – si snoderanno incontri che, attraverso la pinacoteca dei Musei civici, la sala degli affreschi, le quadrerie dedicate ai grandi artisti piacentini ed il Palazzo Farnese assieme alla Cittadella Viscontea, aggiungeranno al piacere ed all’opportunità culturale offerta dalla visita alle nostre sezioni anche nuovi stimoli ed interessi, proprio grazie a questi percorsi e conversazioni in buona parte del tutto inediti”.

I visitatori, dunque, oltre a poter vedere liberamente le Sezioni dei Musei di volta in volta coinvolte, beneficeranno di conversazioni e interventi a cura della dottoressa Antonella Gigli, direttore dei Musei Civici, e del professor Alessandro Malinverni, storico dell’arte e conservatore del Museo Gazzola, sede del primo museo civico di Piacenza, nonché delle esperte guide di CoolTour.

Per garantire il rispetto delle norme di sicurezza è necessario prenotare la visita al numero 0523/492.658 o alla e-mail e recarsi alla biglietteria tra le 17.30 e le 18. Gli eventi si concluderanno entro le 19; il biglietto ridotto è del costo di 3 euro.

A questi ingressi e presentazioni in presenza si aggiungerà anche la trasmissione delle conferenze sulla pagina Facebook dei Musei civici, a distanza di alcuni giorni dall’evento.

Il Calendario

Si parte quindi venerdì 5 febbraio alle 18, con una visita guidata che avrà come tema “Elisabetta Farnese: da duchessa a regina”; mercoledì 10, sempre alle 18, il direttore Antonella Gigli illustrerà “Gli affreschi medievali di San Lorenzo”, con visita libera agli appartamenti stuccati. Venerdì 12 avrà luogo una visita guidata dedicata a “Papa Paolo III e il Ducato di Piacenza” mentre mercoledì 17 febbraio lo storico dell’arte Alessandro Malinverni terra l’interessantissimo incontro “Il principe dei neoclassici. Gaspare Landi a Palazzo Farnese”, cui farà seguito la visita guidata dallo stesso storico alle opere del pittore settecentesco. Venerdì 19 si procederà con una visita guidata alla Sezione vetri e ceramiche mentre mercoledì 24 sarà Antonella Gigli a fare un’inedita presentazione delle “Sculture medievali nelle collezioni di Palazzo Farnese”. Infine, venerdì 26, una suggestiva visita guidata al Palazzo e alla Cittadella Viscontea.

Pubblicato il 4 febbraio 2021

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I Cavalli del Mochi nel nuovo libro di Tomaso Montanari

 LOCANDINATM

Tomaso Montanari presenta giovedì 4 febbraio a partire dalle ore 12 il suo volume Capolavori fuori centro – I cavalli di Piacenza di Francesco Mochi, edito per i tipi di Skirà con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano e in collaborazione con il Comune di PIacenza.
L’evento si tiene in diretta streaming sul sito www.lafondazione.com Partecipano il sindaco Patrizia Barbieri, il presidente della Fondazione Massimo Toscani, Corrado Azzollini e Anna Còccioli Mastroviti della Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza.
I monumenti equestri farnesiani di Francesco Mochi - si legge nella presentazione del volume - sono uno straordinario esempio di “patrimonializzazione”, cioè di ingresso di capolavori d’arte dell’antico regime nel patrimonio storico e artistico dell’Italia costituzionale e democratica. Una folta documentazione permette di ricostruire in dettaglio la genesi delle opere, sia da un punto di vista delle dinamiche della committenza dinastica e di quella civica, sia da quello del lavoro artistico e delle vicende legate alla fusione dei bronzi. L’orgogliosa libertà di Francesco Mochi esce ben leggibile da questa nuova ricostruzione. Un rinnovato esame delle opere – unico capolavoro in bronzo di un grande marmoraro, unico capolavoro della scultura protobarocca “fuori centro”, ovvero fuori di Roma – permette nuove acquisizioni critiche, specialmente nella lettura delle complicate, ricchissime allegorie del basamento del Ranuccio Farnese, che riacquistano una comprensibilità mai raggiunta dagli studi condotti fino a oggi. Il volume si avvale inoltre dei contributi di Anna Còccioli Mastroviti, sulle operazioni di restauro dei due monumenti nel corso degli ultimi due secoli, e di Marcello Spigaroli, sull’utilizzo della piazza che li ospita, e a cui danno nome, in senso scenografico e teatrale.
Tomaso Montanari (Firenze 1971), normalista, è professore ordinario di Storia dell’arte moderna presso l’Università per Stranieri di Siena, dopo aver insegnato all’Università di Napoli Federico II e a quella di Roma Tor Vergata. Autore di numerose pubblicazioni, ha vinto il Premio Giorgio Bassani di Italia Nostra per il giornalismo in difesa del patrimonio culturale. Ha ricevuto dal Presidente della Repubblica l'onorificenza di Commendatore «per il suo impegno a difesa del nostro patrimonio». Scrive sul Fatto Quotidiano e sul Venerdì di Repubblica.
I monumenti equestri del Mochi sono al centro di un’altra iniziativa a cura della Fondazione di Piacenza e Vigevano e del Comune di Piacenza: l’installazione dei diciotto grandi destrieri in vetroresina realizzati da Mimmo Paladino e collocati al centro di piazza Cavalli in una sorta di dialogo con le antiche sculture.

Pubblicato il 3 febbraio 2021

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Incontro «I giganti dell’arte in cinque opere» dedicato a Klimt

 

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Sarà il genio di Gustav Klimt il protagonista del terzo incontro del ciclo “I giganti dell’arte in cinque opere”, fissato per martedì 9 febbraio alle ore 10.
La rassegna culturale dedicata ai piacentini della terza età è organizzata dall’ufficio Attività socio-ricreative del Comune di Piacenza e si avvale della preziosa collaborazione del prof. Alessandro Malinverni. La videoconferenza può essere seguita attraverso computer, tablet e cellulari, collegandosi alla piattaforma Google Meet e avrà la durata di circa 40 minuti. Dopo il successo di gradimento riscontrato con le videolezioni che si sono tenute a dicembre e a gennaio rispettivamente su Canova e Modigliani, il prof. Malinverni si concentrerà sul pittore austriaco, autore del celeberrimo “Bacio” e uno dei più significativi artisti della secessione viennese.
Gli utenti abituali dell’ufficio riceveranno via email o whatsapp l’indirizzo della videoconferenza e potranno seguire la lezione su Klimt cliccando sul link indicato. Chi volesse aggiungersi, può compilare il modulo online all'indirizzo https://cutt.ly/klimt. Il prossimo appuntamento è previsto per martedì 16 febbraio. Chi fosse interessato può contattare l’ufficio al numero 0523 492724.

Pubblicato il 3 febbraio 2021

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Ucid, l'invito alla speranza di papa Francesco

firma
Piergiorgio Marino dell'UCID di Genova (Unione cristiana imprenditori e dirigenti) commenta l'enciclica Enciclica “Fratelli Tutti” di papa Francesco.

L’Enciclica “Fratelli tutti”, focalizzata sulla “fraternità e amicizia sociale” ci fa capire la situazione in cui viviamo ma specialmente il modo con cui migliorarla. A tale scopo, dopo avere individuato le attuali “ombre di un mondo chiuso che ostacolano lo sviluppo della fraternità universale”, il Papa “desidera dare voce a tanti percorsi di speranza” che già esistono e che, anche attraverso le “buone pratiche”, servono a “pensare e generare un nuovo mondo aperto”, che persegua la “carità” attraverso i due principi inseparabili della “solidarietà” e “sussidiarietà”. Infatti “l’affermazione che come esseri umani siamo tutti fratelli e sorelle... ci pone una serie di sfide che ci muovono, ci obbligano ad assumere nuove prospettive e a sviluppare nuove proposte”
Partendo da queste intenzioni e specialmente dalle indicazioni della enciclica, vengono effettuate alcune riflessioni per cercare di capire come questo nuovo mondo potrebbe essere realizzato.
In generale si evidenzia la convinzione che, di fronte alla mondializzazione della economia ed al proliferare di numerosi conflitti, per assicurare l’
obiettivo finale dello sviluppo sostenibile e della pace, specialmente a favore delle popolazioni più povere, non siano più sufficienti gli “atti di generosità sporadici” o le “azioni benefiche” e gli “aiuti in denaro”. Occorre invece che tutti i soggetti, identificabili nelle singole persone, imprenditori, politici e comunità, intervengano sulle cause che li determinano, con modalità tali da eliminarle, seguendo le “nuove prospettive e proposte” indicate dalla enciclica.

Favorire l'amicizia e pace sociale


In particolare, partendo dall’alto con i soggetti che vengono chiamati architetti della pace, si ritiene necessario che
i politici riformino o costruiscano delle Istituzioni internazionali ai diversi livelli della vita sociale, dotandole di poteri e risorse adeguati, assicurati dal contributo delle tasse e dalla partecipazione degli altri soggetti secondo il principio di sussidiarietà, per realizzare politiche economiche e sociali di solidarietà a beneficio di tutti. A tale scopo essi possono utilizzare gli strumenti della cittadinanza e della democrazia, che garantiscono la possibilità di consultazione ed il voto. A loro volta gli imprenditori, con le loro imprese, sono chiamati a generare beni e ricchezza, e specialmente lavoro per tutti, realizzando la solidarietà direttamente tramite lo strumento degli investimenti sostenibili economicamente, socialmente e ambientalmente, e indirettamente tramite le tasse. Inoltre, essi possono perseguire la sussidiarietà tramite lo strumento della partecipazione dei collaboratori alla attività delle imprese, assicurata da accordi e contratti.
Partendo dal basso, le
persone e la comunità, che vengono definiti gli artigiani della pace, oltre alle iniziative dirette di solidarietà, possono favorire l’amicizia sociale e la pace sociale attraverso gli strumenti del dialogo e dei patti sociali e culturali. Inoltre, possono perseguire tale scopo tramite la partecipazione alla attività delle imprese e la realizzazione o perfezionamento delle Istituzioni precedenti, secondo il principio di sussidiarietà, utilizzando gli strumenti prima indicati per gli imprenditori e politici e contribuendo anche con le tasse. In tale modo si può formare anche il “poliedro” auspicato dalla enciclica in cui “il tutto è più delle parti” e “le differenze convivono”.
Sono numerosi gli esempi di “
percorsi di speranza” e “buone pratiche” che avvalorano la fattibilità delle indicazioni precedenti, ad esempio: gli imprenditori segnalati dalla UCID (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti) le cui imprese perseguono il bene comune; i politici a capo di Istituzioni formate da Unioni di Stati (come la UE) o Federazioni di Stati (come gli USA), come sostenuto anche dal MFE (Movimento Federalista Europeo); infine quelle recenti promosse dalla Chiesa, come il Patto di Assisi con i giovani per la individuazione della nuova Economy of Francesco, l’impegno interreligioso per la pace mondiale e la fratellanza umana di Abu Dhabi e la partecipazione della Comece alla prossima Conferenza sul futuro dell’Europa.
Queste indicazioni della enciclica e riflessioni credo quindi che consentano effettivamente di individuare le
modalità, l’obiettivo finale e gli strumenti attraverso i quali i singoli soggetti possono contribuire a “pensare e generare” l’auspicato “nuovo mondo”, caratterizzato da “fraternità e amicizia sociale” per i “fratelli tutti”, dimostrando così anche la validità della enciclica. Ovviamente, come evidenziato anche dalla Enciclica, non c’è una “unica via, metodologia e ricetta economica applicabile per tutti”, per cui anche queste riflessioni intendono rappresentare solo un modesto contributo per capire meglio le indicazioni di papa Francesco e quindi per fare ognuno di noi la propria parte, sostenuti dall’“ invito alla speranza”
del Papa.

Piergiorgio Marino

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Pubblicato il 3 febbraio 2021

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