Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Notizie Varie

Notizie Varie

Test sierologici in farmacia: oltre 18mila già effettuati, il 97% negativi

test rapido farmacie

Sono oltre 18mila (esattamente 18.231) i test sierologici rapidi e gratuiti effettuati nelle farmacie dell’Emilia-Romagna nei primi tre giorni (da lunedì 19 a mercoledì 21) di avvio della campagna di screening, la prima a livello nazionale, voluta dalla Regione e condotta assieme alle Associazioni di categoria delle farmacie convenzionale. Nel 97% dei casi (in numero assoluto 18.231) hanno dato esito negativo. E continuano ad aumentare, raggiungendo quota 883 anche le farmacie - convenzionate, pubbliche e private - che hanno deciso di aderire all’iniziativa, destinata a un’ampia fascia della popolazione, naturalmente su base volontaria: tutti i bambini e ragazzi da 0 ai 18 anni e i maggiorenni che frequentano la scuola secondaria superiore, con i loro genitori, fratelli e sorelle, i nonni anche se non conviventi e gli altri familiari conviventi; ma anche gli studenti universitari che hanno il medico di medicina generale in Emilia-Romagna. Parte dunque ad alta velocità la campagna che consente di capire, tramite un test eseguibile in soli 15 minuti, se una persona ha sviluppato gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta al virus SARS-CoV-2, e i primi risultati sono incoraggianti: solo 546 test (il 3% sul totale) hanno dato esito positivo e il Servizio sanitario regionale sta contattando telefonicamente tutti i cittadini risultati positivi per eseguire il tampone nasofaringeo di verifica, necessario per verificare se l’infezione è in corso e per stabilire la reale contagiosità della persona. “Questo primo bilancio- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- conferma la bontà della scelta fatta, che abbiamo voluto ulteriormente rafforzare estendendo anche ai nonni che si prendono cura dei nipoti pur non vivendo con loro la possibilità di effettuare gratuitamente il test. La recrudescenza della pandemia Covid-19 alla quale stiamo assistendo in tutto il resto del Paese impone provvedimenti che consentano il tracciamento tempestivo dei focolai che si possono attivare nelle scuole, negli ospedali, come negli altri luoghi di frequentazione comunitaria, per poter effettuare il tempestivo isolamento dei casi, scongiurando l’eventualità di restrizioni drastiche. Insieme alle farmacie continueremo a sostenere questo strumento rapido e gratuito, di fondamentale importanza per contenere l’attuale curva epidemica”.

Il test individua gli anticorpi IgM e IgG
A diffondere i dati, riferiti alle giornate del 19, 20, 21 ottobre, l’assessorato regionale alle Politiche della Salute, che traccia anche l’identikit degli utenti che hanno richiesto il test. Per il momento, si tratta prevalentemente di donne: 10.181 in tutta la regione, contro 8.050 uomini. In famiglia, a sottoporsi al test sono stati soprattutto i genitori (10.295), che a loro volta lo hanno richiesto per i figli. Tra i ragazzi e bambini le fasce di età più rappresentate sono state quelle dei 14-18enni (2.733 test), 6-10 anni (1.529 test) e 11-13 (1.306), ma non sono mancati i più piccoli tra i 3 e 5 anni (473) e i piccolissimi fino a diciotto mesi (153 test). Una buona risposta è arrivata anche dagli studenti universitari (1.742). Continuano ad accrescersi le fila delle farmacie che hanno dato la propria disponibilità per l’effettuazione del test: sono già 884 su 1.366convenzionate, pubbliche e private, operative in Emilia-Romagna, e il numero è destinato a salire anche perché è possibile effettuare il test fino a giugno 2021. L’elenco è in costante aggiornamento e consultabile sul sito della Regione
https://salute.regione.emilia-romagna.it/sierologico-farmacie). A Bologna sono 204 le farmacie che hanno aderito, oltre la metà di quelle presenti; a Modena 127 (63% del totale); Reggio Emilia 101 (66%); Ravenna 95 (86%); Parma 90 (63%); Forlì-Cesena 77 (66%); Piacenza 70 (71%); Rimini 61 (63%) e Ferrara 58 farmacie (45% del totale). In dettaglio, i test effettuati nell’ambito delle singole Aziende sanitarie del territorio emiliano-romagnolo sono: Azienda USL di Bologna 5.004; Azienda USL della Romagna 3.793; Azienda Usl di Modena 2.688; Azienda Usl di Reggio Emilia 2.022; Azienda Usl di Parma 1.631; Azienda Usl di Piacenza 1.275; Azienda Usl di Ferrara 1.074 e Azienda Usl di Imola 744.
Il testsierologico individua gli anticorpi (immunoglobuline) IgM e IgG che vengono prodotti in caso di infezione; non solo, racconta anche la storia del virus, consentendo di capire con chi, nel tempo, si è entrati in contatto. In caso di positività, i risultati dei test sierologici devono essere confermati dal tampone faringeo per verificare se l'infezione è ancora in corso. Il test per la conferma della malattia è a carico del Sistema sanitario nazionale ed è organizzato dalla Asl o dall’ospedale. Chi vorrà sottoporsi al test dovrà prendere appuntamento con il farmacista, con una raccomandazione fondamentale: chi è consapevole di aver avuto contatti recenti con persone positive al SARS-CoV-2 o accusa sintomi riconducibili alla malattia (febbre, problemi respiratori, tosse) non deve recarsi in farmacia per il test, ma contattare telefonicamente il proprio medico di famiglia per evitare il rischio di diffondere il contagio.

Pubblicato il 24 ottobre 2020

Ascolta l'audio   

Sentiero del Tidone ripropone l’escursione sulla «Via degli Abati»

 Locandina Escursione 20201025

L'associazione “Sentiero del Tidone” organizza per domenica 25 ottobre "Camminando nel Medioevo sui passi dei pellegrini", una nuova escursione ad anello che, partendo da Nibbiano, arriverà alle pendici del Monte Lazzarello dove il Sentiero del Tidone incontra la “Via degli Abati”.
L'iniziativa, prevista originariamente per domenica 11 ottobre e successivamente annullata per maltempo, è nata e promossa dall'associazione “Sentiero del Tidone” e si avvale della collaborazione dell'amministrazione comunale di Alta Val Tidone e della Pro Loco di Nibbiano “Curte Neblani”. La tematica è quella dei viaggi che un tempo facevano i pellegrini e che permette, tra le altre cose, di poter ammirare i borghi medioevali di Nibbiano e di Caminata, di attraversare il suggestivo paese di Trebecco, di poter godere dei colori dell'autunno e dei panorami sull'alta Val Tidone ma soprattutto di poter percorrere la Via degli Abati, itinerario francigeno di montagna che collega Bobbio con Pontremoli.
L'escursione, con guida Aigae (Mirna Filippi), è di circa 11 chilometri ed è di difficoltà “E” (escursionistico): luogo di ritrovo (e di arrivo) è il bar Baracca in Piazza Combattenti a Nibbiano di Alta Val Tidone alle ore 8.30. L'arrivo è previsto nel primo pomeriggio (pranzo al sacco). Viene consigliato un abbigliamento adatto alla stagione, comunque con pile e giacca antivento e scarpe con suola scolpita. Il numero massimo di partecipanti, a seguito delle limitazioni imposte dal Covid, è di 20 e la prenotazione è obbligatoria entro sabato 24 ottobre. In caso di adesione, il partecipante dovrà sottoscrivere il regolamento di escursione in ottemperanza alle recenti direttive anticovid 19. La quota di partecipazione è di 10 euro (da versare alla partenza). In caso di maltempo l'escursione sarà annullata e gli iscritti verranno avvisati. Per le prenotazioni è possibile farlo chiamando (anche per eventuali indicazioni o chiarimenti) Mirna Filippi al 3923267010-

  Pubblicato il 21 ottobre 2020

Ascolta l'audio   

Lasciamoci ferire dalla Parola e dall'Eucaristia

prayer

Oggi (15 ottobre, ndr) la preghiera rivisita la figura di Santa Teresa d’Avila, Vergine e Dottore della Chiesa.
La sua vita fu tutt’altro che un sepolcro imbiancato: visse inizialmente con superficialità, senza adesione al Signore, ma preferendo le chiacchiere del mondo, fino a quando il suo cuore cominciò a urlare, proprio davanti a un quadro in cui gli occhi di Gesù squarciarono il velo che rivestiva la sua vita. Davanti a quella grazia si lasciò cambiare il cuore, vedendosi inondare e trasformare dall’umanità e dall’amore di Gesù.
Da quel momento non ci fu più spazio per altro che per la preghiera e per l’amore di Cristo.

 


Teresa d’Avila era figlia del suo tempo ma seppe mettere Cristo al centro del suo insegnamento. Un rapporto di esperienza concreta e non millantato.
La sua vita venne dedicata senza compromessi alla ricerca di Gesù Cristo e ad accompagnare le anime che ne erano distanti. Si sentì istruita dalla tenerezza di Dio e riconobbe la sola verità nel “libro di Dio”, affermò lei stessa.
Ecco l’importanza dell’ascolto “a tu per tu” della Parola e dell’Eucaristia, in una vita spirituale degna di Cristo.
La sua conversazione con Dio divenne vita vera e non speculazione intellettuale, brillò per la capacità di leggere l’intimo del cuore dell’uomo, guidata da Dio, nella verità e con dolcezza.

Come abbiamo da imparare da questi santi!
Il rischio per noi è di diventare ipocriti senza neppure accorgercene. Lasciamoci ferire dalla Parola di Dio e dall’Eucaristia. Facciamo che la vita di Cristo diventi la nostra vita, non ci farà più paura nulla.
A questa nostra generazione “sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti”, cioè di rendere conto a Dio di come abbiamo vissuto la vita, ma questo ci rende profondamente liberi da giudizi, da vincoli e catene. Quanta libertà ci dona il rapporto con il Signore, se lo viviamo realmente e in profondità.
Si parte dalla preghiera, unico luogo in cui trovare Dio, la colonna vertebrale della nostra vita spirituale.
L’umanità intera ha bisogno di Dio ma non è il mondo che decide, siamo noi a dire sì o no. Stiamo in piedi e camminiamo solo se sostenuti dalla fede e dalla verità di Cristo.
Amore domanda amore: se lasciassimo che il nostro cuore venga impresso dal nome di Dio, tutto ci verrebbe più facile e faremmo molto di più e senza fatica.
Quanto amore siamo in grado di esprimere a Gesù?
Amore significa essere disposti a tutto per qualcuno.

Estratto dalla Lectio mattutina
di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo,
del 15 ottobre 2020, memoria di santa Teresa d'Avila

a cura di
Gaia Leonardi


Pubblicato il 21 ottobre 2020

Ascolta l'audio

Aumentano le farmacie per il test sierologico gratuito per studenti e familiari

 covid

Sono 165 in più le farmacie che nell’arco di un solo fine settimana hanno dato la loro adesione alla campagna della Regione Emilia-Romagna per lo screening sierologico degli studenti e dei loro familiari: a oggi, sono quindi 832 in tutto il territorio regionale quelle in cui poter fare il test sierologico rapido, il 25% in più rispetto alle 667 di venerdì, per una indagine epidemiologica senza precedenti in Italia. Viene quindi ulteriormente rafforzata l’attività di prevenzione e controllo contro il Coronavirus. All’accordo siglato dalla Regione con le associazioni di categoria territoriali delle farmacie convenzionate, pubbliche e private, ha già aderito quindi il 62% delle farmacie aderenti, numero destinato ad aumentare ancora visto che la campagna si concluderà a giugno 2021 e prevede la possibilità di effettuare il test più volte durante l’anno scolastico.
Nelle diverse provincie, le farmacie aderenti sono quindi diventate in quella di Piacenza 69 (+4 da venerdì, il 70% del totale), in quella di Parma 87 (+10, 61%), in quella di Reggio Emilia 94 (+18, 61%), in quella di Modena 97 (+24, 48%), in quella di Bologna 203 (+49, 69%), in quella di Ferrara 57 (+8, 45%), in quella di Ravenna 92 (+33, 84%), in quella di Forlì-Cesena 75 (+6, 65%), in quella di Rimini 58 (+13, 60%). Possono accedere al test sierologico rapido, gratuito e volontario, tutti i bambini e ragazzi da 0 ai 18 anni e i maggiorenni che frequentano la scuola secondaria superiore, con i loro genitori, fratelli e sorelle e gli altri familiari conviventi. Non solo, perché la Regione ha voluto includere anche un’altra fascia significativa della popolazione: gli universitari che hanno il medico di medicina generale in Emilia-Romagna. Per effettuare il test è sufficiente prendere appuntamento con il farmacista, consultando l’elenco degli aderenti sul sito https://salute.regione.emilia-romagna.it/sierologico-farmacie, che viene costantemente aggiornato. In caso di minori, un genitore o tutore deve dare il proprio consenso ed essere presente al momento del controllo, che avverrà sempre nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, dall’uso obbligatorio e corretto della mascherina all’igienizzazione delle mani all’ingresso, dal controllo della temperatura corporea al distanziamento. Il farmacista registrerà sul Portale regionale delle Farmacie i dati della persona che si sottopone al test; in caso di positività, il cittadino sarà contattato dai Servizi di santità pubblica dell’Azienda sanitaria di assistenza per eseguire il tampone nasofaringeo.

Pubblicato il 21 ottobre 2020

Ascolta l'audio   

«Città più vivibili e costruite con materiali mangia-smog»

Gionelli e Ponzini incontro banca di piacenza

 Terzo incontro del ciclo di conferenze della Banca di Piacenza a Palazzo Galli dedicate a come il virus ci ha cambiato la vita con l’arch. Carlo Ponzini: cambiamo il lavoro, la scuola, il nostro abitare

C’è un elemento comune che è emerso fino ad ora dal ciclo di conferenze organizzate dalla Banca di Piacenza a Palazzo Galli su come il virus Corona ci ha cambiato la vita: il Covid ha fatto (e può fare) da acceleratore di trasformazioni in atto o latenti, comportandosi da detonatore. Un concetto emerso anche nel terzo incontro dedicato a “Emergenza e nuova edilizia”, con relatore l’arch. Carlo Ponzini che - rivolto al pubblico presente in Sala Panini e in Sala Verdi videocollegata - ha posto due domande: saremo capaci di trasformare questa crisi globale in un’occasione di ripensamento delle nostre città e delle nostre vite?; riusciremo ad approfittare di questo momento che ha modificato le libertà personali per cambiare il lavoro, la scuola, il welfare , il nostro modo di organizzarci e di muoverci?
«Il virus Corona - ha argomentato il professore di Nanotecnologie dell’Università di Parma, presentato da Robert Gionelli - ci deve portare a ricercare nuove soluzioni per l’abitare nelle nostre case, ma anche per la progettazione di spazi aperti nelle città, dove poter stare. Città che devono diventare smart (intelligenti) ottimizzando i servizi pubblici, così da mettere in relazione le infrastrutture materiali con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita, mettendo il cittadino consumatore al centro della progettazione».
Parlando degli spazi di lavoro, il relatore ha citato uno studio di Euromobility secondo il quale durante il lockdown il 47% dei cittadini si è dichiarato “molto soddisfatto” dell’esperienza di lavoro agile e il 37% vorrebbe mantenere lo smart working il più possibile. «Considerando che il 68% degli interpellati utilizza normalmente l’auto per recarsi al lavoro - ha commentato l’arch. Ponzini -, città meno congestionate e una migliore qualità della vita potrebbero non essere più un miraggio». Ma il ricorso al lavoro da casa è stato spesso reso “obbligatorio” da una mancanza di spazi flessibili all’interno degli uffici che, a parere del relatore, vanno ripensati, «perché nei luoghi di lavoro è importante creare ambienti dove si possa stare in presenza: la Banca di Piacenza, per esempio, ha predisposto, per prima, una sala riunioni - alla Veggioletta - studiata per il distanziamento interpersonale (e messa a disposizione degli amministratori di condominio per potere svolgere le assemblee, ndr)».
Critico il giudizio dell’arch. Ponzini sull’apertura settembrina delle scuole («strutture non adeguate, troppo vecchie: solo il 32% è stato costruito dal 1976 in avanti»), risolta con ingressi scaglionati e doppi turni: «I luoghi dell’educazione - ha spiegato - dovrebbero essere prima di tutto aperti e permeabili, generosi».
Chiara la posizione del professionista piacentino sui musei: «Il digitale va utilizzato soprattutto per far conoscere l’evento, non per sostituire la visita reale con quella virtuale. Sto progettando gli allestimenti post virus Corona (ed ha citato l’esempio della mostra della Banca dedicata alla “Piacenza che era” che verrà inaugurata il 12 dicembre) con poche regole: percorsi trasparenti, allestimento semplice e sobrio, un cordon rouge per non provocare incroci nei flussi».
In campo costruttivo, l’arch. Ponzini ha illustrato la nuova frontiera delle nanotecnologie, che consentono di produrre un calcestruzzo in grado di mangiare lo smog («se applicata su vasta scala, questa tecnologia permetterebbe di abbattere gli agenti inquinanti di circa il 40%») e i vantaggi dei materiali antibatterici (ceramica fotocatalitica, gres porcellanato, idropitture sanificanti, corian), che facilitano enormemente la sanificazione degli ambienti («la nuova Agenzia di Podenzano della Banca la stiamo costruendo utilizzando questi materiali innovativi»).



L'intervento di Sforza Fogliani
Il presidente esecutivo dell’Istituto di credito di via Mazzini Sforza Fogliani è intervenuto sul tema della mobilità, giudicando «del tutto superato» in funzione del virus Corona il concetto di isola pedonale chiusa. «Il traffico del futuro - ha affermato - va pensato con vie di scorrimento e penetrazione».
Il ciclo di conferenze prosegue - salvo nuove misure di emergenza sanitaria - venerdì, 23 ottobre, alle ore 18, con il direttore di Panorama Economy Sergio Luciano, che tratterà di “Emergenza e nuova economia”. La partecipazione è libera (precedenza ai Soci e ai Clienti della Banca). Per motivi organizzativi, la prenotazione è obbligatoria (; tf 0523/542137). E’ consigliato, i giorni degli incontri, arrivare 10 minuti prima dell’inizio degli eventi, organizzati nel rispetto delle norme sull’emergenza sanitaria covid-19.

Pubblicato il 20 ottobre 2020

Ascolta l'audio   

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente