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Notizie Varie

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Dal 19 luglio al via "Summertime in Jazz"

Summertime2020

Domenica 19 luglio, ore 21.30, si apre la rassegna “Summertime in Jazz”. Sul palco di piazza Trento a Travo si esibirà il bellissimo e divertente quartetto “Musica da rispostiglio...perché da camera ci sembrava troppo”, con un nome che già rappresenta il programma di cui si potrà godere, fatto di swing italiano e internazionale, presentato con simpatia e ironia da Luca Pirozzi (chitarra, banjo e voce), Luca Giacomelli (chitarre), Raffaele Toninelli (contrabbasso) ed Emanuele Pellegrini (batteria).
Summertime in Jazz nasce nel 2014 come appendice estiva del Piacenza Jazz Fest e fin da subito la sua vitalità si alimenta di un’anima nomade. In perenne peregrinare tra alcune perle della provincia di Piacenza, offre un’occasione in più per farle conoscere a coloro che mai le hanno frequentate e apprezzare da chi, pur credendo di conoscerle da sempre, potrà goderne sotto una nuova, inaspettata luce.
Gli altri soggetti direttamente coinvolti sono tutti i Comuni che, nonostante i problemi relativi all’emergenza sanitaria degli scorsi mesi, hanno come sempre aderito con entusiasmo a questo progetto per la possibilità che dà loro di fare rete, riuscendo a ospitare eventi di grande levatura e di qualità particolarmente elevata che creano curiosità e sono in grado di intercettare i flussi turistici, fungendo anche da efficace attrattiva.
La direzione artistica di Gianni Azzali, attenta a programmare gli artisti in base alle loro caratteristiche nei luoghi più adatti, ha studiato anche per questa edizione un programma vario, articolato e con diverse facce del mondo del jazz e dei suoi dintorni.
Purtroppo, a causa degli obblighi relativi al distanziamento fisico, la rassegna collaterale “Jazz SummerWine”, tanto gradita agli appassionati di buon vino oltre che di buona musica, non avrà luogo, ma riprenderà speriamo nella prossima edizione.

IL PROGRAMMA COMPLETO.
Domenica 19 luglio 2019 ore 21.30 a Travo Piazza Trento “Musica da ripostiglio ... perché da camera ci sembrava troppo”, con Luca Pirozzi (chitarra, banjo e voce), Luca Giacomelli (chitarre), Raffaele Toninelli (contrabbasso), Emanuele Pellegrini (batteria).

Lunedì 20 luglio 2020 ore 21.30 a Vernasca Antica Pieve concerto “Ghimel” con Elias Nardi (oud), Daniele Di Bonaventura (bandoneon), Ares Tavolazzi (contrabbasso). 

Giovedì 23 luglio 2020 ore 21.30 a Vigoleno di Vernasca, Sagrato di S. Maria delle Grazie, “Il Jazz è donna”, con Francesca Bianco, Georgia Ciavatta, Sara Giovannini, Valentina La Vecchia, Debora Lombardo e Maria Luisa Matino (voci), Giovanni Guerretti (pianoforte), Mauro Sereno (contrabbasso), Luca Mezzadri (batteria).

Sabato 25 luglio 2020 ore 21.30 in piazza a Morfasso concerto con “Lara Ferrari Quintet” ovvero Lara Ferrari (voce), Emiliano Vernizzi (sax), Renato Podestà (chitarra), Alex Carreri (contrabbasso), Roberto Lupo (batteria).

Venerdì 7 agosto 2020 ore 21.30 a Cortemaggiore Piazza Patrioti “Andra Tofanelli Big Band” in “Maynard Ferguson Tribute”.

Mercoledì 12 agosto 2020 ore 21.30 a Rivergaro. Giardino Orso Bianco, spettacolo concerto con con la coinvolgente marchin’ band “Bandakadabra”. Evento in collaborazione con il Centro di Lettura di Rivergaro.

Venerdì 14 agosto 2020 ore 21.30 Cerignale Piazza “Tiziano Chiapelli Bostangando Quintet”, ovvero Tiziano Chiapelli (fisarmonica), Alessandro Bertozzi (sax alto), Pino Bifano (chitarra), Carmelo Isgrò (basso), Max Pieri (batteria).

Martedì 1° settembre 2020 ore 21.30 a Castell’Arquato Piazza Monumentale, con l’Orchestra Luigi Cremona “Cinema amore mio!”.

I concerti in cartellone avranno inizio alle 21.30 e saranno tutti ad ingresso libero.
Saranno osservate tutte le cautele sanitarie previste dall’ordinanza regionale in vigore, regolamentando gli accessi in base alla distanza di un metro tra le sedie (tranne i congiunti).

Pubblicato il 14 luglio 2020

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Salvàti da un amore che guarisce

guarda cielo


Gesù anche in questo vangelo sale su una barca, passa da una sponda all’altra del fiume finché giunge nella sua città.

Se stiamo attenti, vediamo come questo passaggio dalle rive è il simbolo del peregrinare di Gesù verso le varie situazioni di fragilità umana, malattia, infermità, peccato.
L’incontro di oggi è con il paralitico.
Una paralisi del corpo che Gesù associa a una paralisi del cuore.
Gesù ha attraversato le città con uno sguardo pieno di misericordia e perdono e così parla all’infermo: “Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati".

Il perdono è la fonte della vera guarigione in quell’uomo e in noi, perché mettere a posto l’anima porta pace al cuore e al corpo.
Il bene del cuore è il bene del corpo.
Se il cuore è pulito e lavato dal peccato mortale, anche il corpo ne trova beneficio, pur se tu non ti puoi permettere di fare tutto.
Quanti fratelli sono andati in pellegrinaggio per chiedere una guarigione fisica e sono tornati con una nuova spiritualità!
Quante persone hanno saputo affrontare malattie dolorose con una profonda consapevolezza che si appoggiava a Dio o a Maria e con la grazia che aveva sfiorato il loro cuore!

Questo il miracolo da chiedere oggi: qual è l’infermità del mio cuore che mi paralizza anche all’esterno e non mi permette di camminare verso l’altro o non suscita in me una vera vita fatta di dono?
Il riconoscimento di un miracolo comporta un cammino di conversione e un cambiamento nel proprio stile di vita.
Risorgere interiormente per risorgere esternamente, perché il peccato ci porta alla paralisi totale, ci impedisce di amare, innalza attorno a noi un muro fatto di nebbia che confonde la luce con le tenebre.
Il peccato è male perché ci fa del male, non perché Dio lo ha deciso.
Il peccato ci tormenta, siamo gelosi, invidiosi, non ci basta mai quello che abbiamo e invece dobbiamo imparare a rendere grazie a Dio grazie all’Eucarestia che è la vera medicina e trasforma, rinnova, fa risorgere.
Questa la sola cosa necessaria, eppure il mondo nonostante la pandemia non lo ha capito.

Estratto dalla Lectio mattutina
di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo,
del 1° luglio 2020, Mt 9,1-8

a cura di
Gaia Leonardi


Pubblicato il 13 luglio 2020

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Sforza Fogliani vicepresidente ABI e confermato presidente Assopopolari

sforza

L'avvocato Corrado Sforza Fogliani, che ha presieduto il Consiglio ABI (nel corso del quale Antonio Patuelli è stato confermato alla carica di Presidente) come consigliere più anziano di carica, è stato eletto Vicepresidente dell’ABI-Associazione Bancaria Italiana per i prossimi due anni, carica che aveva già ricoperto prima del biennio sabbatico previsto dallo statuto dell’Associazione dei banchieri.
Il Presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza è stato confermato nella carica di Presidente di Assopopolari per i prossimi tre anni.
Trattandosi di terzo mandato, ha statutariamente dovuto avere - per essere eletto – l’unanimità dei consensi.
Nel corso dell’Assemblea delle Banche Popolari che ha presieduto, Sforza Fogliani ha illustrato i risultati raggiunti e, in particolare, i contatti avuti con la Commissione Banche, fra cui un’audizione.
La categoria rappresentata dall’Assopopolari esprime oggi sul territorio del nostro Paese una compagine articolata in 60 banche popolari cooperative e del territorio, 186 società finanziarie, e oltre 250 corrispondenti con 600 mila soci e 6,3 milioni di clienti.

Pubblicato il 12 luglio 2020

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La dottrina sociale della Chiesa, un perno del magistero di Wojtyla

 karol

 

“Un uomo, un santo, che ha fatto la storia del ‘900”. Così don Celso Dosi ha definito Giovanni Paolo II nell’incontro, avvenuto su piattaforma Meet Google, mercoledì 8 luglio, organizzato dalla sezione dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti di Piacenza.
“È ancora vivo nel nostro ricordo - ha proseguito - l’invito ad aprire le porte a Cristo, di Giovanni Paolo II, all’inizio del suo pontificato. Un appello ad essere coraggiosi nel testimoniare il Vangelo a tutti”. I suoi viaggi nel mondo intero, ha visitato 127 paesi e alcuni più di una volta, ne sono un prova.
La dottrina sociale della Chiesa, secondo don Celso, è stato un perno del suo magistero e nell’enciclica Sollicitudo Rei Socialis del 1987, Karol Wojtyla, riprendendo l’accezione di chiesa «esperta in umanità» afferma che essa “ha una parola da dire oggi, come venti anni fa, ed anche in futuro, intorno alla natura, alle condizioni, esigenze e finalità dell'autentico sviluppo ed agli ostacoli, altresì, che vi si oppongono”. Inoltre “ La dottrina sociale della Chiesa non è una «terza via» tra capitalismo liberista e collettivismo marxista, e neppure una possibile alternativa per altre soluzioni meno radicalmente contrapposte: essa costituisce una categoria a sé. Non è neppure un'ideologia, ma l'accurata formulazione dei risultati di un'attenta riflessione sulle complesse realtà dell'esistenza dell'uomo, nella società e nel contesto internazionale, alla luce della fede e del la tradizione ecclesiale”.
La prospettiva su cui si fonda l’argomentare di Giovanni Paolo II è essenzialmente antropologica e - secondo il relatore - si coglie chiaramente nell’enciclica Redemptor Hominis del 1979, al n.10, in cui il papa afferma che la Chiesa deve dirigere “lo sguardo dell'uomo e l'esperienza di tutta l'umanità verso il mistero di Cristo” e “ aiutare tutti gli uomini ad avere familiarità con la profondità della Redenzione, che avviene in Cristo Gesù”.

Le questione economiche e sociali affrontate  in maniera antropologica e teologica

Nella Centesimus Annus, enciclica del 1991, ci sono molti cenni - secondo don Dosi - all’economia di mercato che si fonda sulla libertà dell’uomo, ma anche sulla sua responsabilità in campo economico. Ne risulta quindi che il profitto è legittimo, è un buon indicatore dell’andamento dell’impresa, ma non deve essere il criterio unico. Giovanni Paolo II valuta positivamente l’economia di mercato, però mette in guardia contro certe concezioni, estremamente liberiste, che tendono a schiacciare la persona umana.
Nella Laborem Exercens, enciclica del 1981, si evince chiaramente questo pensiero perché “nel lavoro, mediante il quale la materia viene nobilitata, l’uomo stesso non subisca una diminuzione della propria dignità...Tutto ciò depone in favore dell'obbligo morale di unire la laboriosità come virtù con l’ordine sociale del lavoro, che permetterà all'uomo di «diventare più uomo» nel lavoro”.
Infine don Celso ha sottolineato il tema del benessere dell’intera umanità, citando il n. 15 della Sollicitudo Rei Socialis, dove si afferma che “il sottosviluppo dei nostri giorni non è soltanto economico, ma anche culturale, politico e semplicemente umano, come già affermava l'Enciclica Populorm Progressio. Sicché, a questo punto, occorre domandarsi se la realtà così triste di oggi non sia, almeno in parte, il risultato di una concezione troppo limitata, ossia prevalentemente economica, dello sviluppo”.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 12 luglio 2020

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"Ma tu sei felice", Bisio e Alberti a Palazzo Farnese

matuseifelice Bisio

“Facciamo ripartire il teatro nei panni di due umanissimi e comici antieroi”. Claudio Bisio e Gigio Alberti portano dal web al palco i dialoghi di “Ma tu sei felice?”, lettura-spettacolo dal libro di Federico Baccomo. Commedia dell’assurdo con finale a sorpresa che vedremo in anteprima a Piacenza martedì 14 luglio alle ore 21.45 nel Cortile di Palazzo Farnese. Secondo appuntamento della sezione Prosa di “R-ESTATE A TEATRO”, la rassegna estiva 2020 di Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren.
Due uomini seduti al bar. Parlano, parlano... Intorno a loro nessuno. Nemmeno i camerieri che dovrebbero portare da bere. Situazione strana. Ma i due non ci badano. Parlano. Di tutto. Mogli, figli, parenti, giovani e vecchi, avventure, tradimenti, scuola, medicina, amici, lavoro, criminalità.
I due, Vincenzo e Saverio, sono benestanti, hanno tutto quello che si potrebbe volere, forse anche di più. Ma niente va, secondo loro, come dovrebbe andare. E così snocciolano le loro teorie, le loro ricette per la soluzione di ogni problema. Che rivelano tutti i peggiori difetti dell’uomo. Maschilismo, egocentrismo, razzismo, faciloneria, superficialità. Ma lo fanno con un un’inconsapevolezza totale, con un candore talmente assoluto, da risultare simpatici.
Da una sola domanda rifuggono. Come se fosse pericolosa da affrontare. Come potesse fare cadere il castello di carte che stanno costruendo. E la domanda è: “Ma tu sei felice?”. E quella che sembrava essere una tranquilla chiacchierata al bar, si rivelerà essere qualcosa di più.
Quella stessa domanda è passata dalle pagine del libro di Federico Baccomo (Solferino, aprile 2019) alle immagini della web series estemporanea, realizzata da Claudio Bisio e Gigio Alberti durante il lockdown (YouTube/ClaudioBisio, aprile 2020), quando hanno deciso di vestire i panni di Vincenzo e Saverio e mettere in scena “a distanza” le loro chiacchiere da bar. Le vicissitudini dei due antieroi moderni sono diventate 25 episodi web, realizzati con semplici mezzi casalinghi, qualche smartphone, l’aiuto delle rispettive famiglie e la complicità di un’amicizia che dura da quarant’anni e che neanche l’isolamento ha fermato ma semmai reso forzatamente produttiva.
“Ma tu sei felice?” ora diventa un appuntamento teatrale e dai video realizzati a distanza, ognuno a casa propria, il dialogo si sposta sul palco, con un reading di Bisio & Alberti dal vivo insieme, toccando tra luglio e settembre una ventina di località, teatri, arene e rassegne estive, per condividere anche con il pubblico live le riflessioni sull’eterno tema della felicità.
“La cosa che mi diverte di più del progetto è il cinismo dei personaggi (e quindi di Baccomo)” – spiega Bisio – “I due protagonisti sono figure piuttosto negative, sono due superficiali qualunquisti. A me raramente capita di impersonare degli stronzi, sia a teatro che al cinema. Magari dei buoni, degli sfigati, ma qui è necessaria una certa distanza, un po’ brechtiana, dai personaggi, la cosa più difficile del mondo.”
“Per me, si tratta invece di un’adesione totale al personaggio!” – racconta Alberti. “Siccome è un idiota, per me interpretarlo è un regalo grandissimo, perché mi diverto moltissimo, mi sento libero di dire tutte le cose peggiori con la massima naturalezza e credendoci fino in fondo. Sono due idioti che vanno quasi oltre ogni limite con un candore, però, che in qualche modo li salva dal giudizio del pubblico.”
La commedia dell’assurdo, con finale a sorpresa, inaugurerà sabato 18 luglio, in prima nazionale, la settantaduesima edizione dell’Estate Teatrale Veronese e animerà alcune importanti rassegne estive.

R-ESTATE A TEATRO 2020 _ PROSA
Piacenza Cortile di Palazzo Farnese
Martedì 14 luglio 2020 – ore 21.45
ANTEPRIMA
Claudio Bisio e Gigio Alberti
in
MA TU SEI FELICE?
lettura-spettacolo dal libro di Federico Baccomo
con Claudio Bisio e Gigio Alberti
tratto dal libro “Ma tu sei felice?” di Federico Baccomo
produzione Solea
distribuzione Terry Chegia

INFORMAZIONI E BIGLIETTERIA
Biglietto intero 18 euro - ridotto 15 euro - Posti numerati
È possibile acquistare i biglietti online sul sito https://www.vivaticket.com/
La prevendita è attiva anche presso la Biglietteria di Teatro Gioco Vita in via San Siro 9 dal martedì al venerdì dalle
ore 10 alle ore 12 (accesso consentito a una persona per volta, con l’obbligo di indossare le protezioni individuali, tel. 0523.315578 biglietteria [AT] teatrogiocovita [DOT] it). Chi intende utilizzare il voucher deve procedere all’acquisto esclusivamente online.
La sera dello spettacolo sarà attiva una postazione di biglietteria all’ingresso di Palazzo Farnese a partire dalle ore 19 (tel. 334.6700321). Per evitare assembramenti e ulteriori rallentamenti all’accesso, si consiglia vivamente di acquistare i biglietti in prevendita.
Sono previsti due ingressi allo spazio degli spettacoli: da Largo Brigata Piacenza per chi è già in possesso del biglietto,
da Piazza Cittadella per chi deve passare dalla biglietteria.
Accesso del pubblico scaglionato a partire dalle ore 20.45. Si prega di accedere per tempo allo spazio allo scopo di evitare assembramenti e ritardi negli ingressi. È fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale.

INFO: TEATRO GIOCO VITA
tel. 0523.315578 - whatsapp 334.6700321 - info [AT] teatrogiocovita [DOT] it

INFO STAMPA: TEATRO GIOCO VITA, Ufficio stampa e comunicazione / Simona Rossi
tel. 0523.315578, 338.3531271 – ufficiostampa [AT] teatrogiocovita [DOT] it

Pubblicato il 10 luglio 2020

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