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Notizie Varie

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Emilia-Romagna, vaccino anti-Covid ad operatori sanitari e ospiti delle strutture sociosanitarie

Vaccini copia

Saranno circa 170mila, in Emilia-Romagna, gli operatori sanitari e gli ospiti delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali ad essere vaccinati contro il Covid-19. La fornitura che il ministero della Salute ha previsto per il territorio regionale - sulla base della stima di quantitativo necessario indicata da viale Aldo Moro - sarà dunque utilizzata per le categorie più esposte e più fragili, come ha stabilito lo stesso ministero: in particolare 90mila operatori sanitari e 80mila ospiti delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali (come, ad esempio, Centri residenziali/semiresidenziali e Centri diurni per anziani e disabili, Case famiglia), tra le realtà più duramente colpite dall’epidemia. “Già definiti e trasmessi al ministero, come annunciato, i centri di stoccaggio del vaccino su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini - individuati venerdì scorso d’intesa tra assessorato alle Politiche per la salute e Aziende sanitarie e ospedaliere - e anche le strutture sanitarie che somministreranno le prime dosi, il cui arrivo è previsto nei prossimi mesi.
“Ci siamo mossi in tempi rapidi- commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- per dare risposta al ministero sia sul fabbisogno di dosi stimato in Emilia-Romagna per la prima fascia di popolazione da vaccinare, sia sull’individuazione dei luoghi idonei alla conservazione e allo stoccaggio del vaccino. Quando a livello nazionale inizierà la distribuzione, saremo pronti a procedere con le vaccinazioni. Per quanto riguarda- aggiunge Donini- ulteriori dosi e coperture per una fascia più ampia di cittadini, sarà naturalmente il ministero a decidere e la nostra Regione si farà trovare pronta”.

Pubblicato il 26 novembre 2020

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La Festa dei Lettori e delle Lettrici va on line

libri



Proseguono gli appuntamenti della Festa dei Lettori e delle Lettrici: un ciclo di eventi a conclusione del progetto “La Scelta di Leggere Piace”, promosso dal Comune di Piacenza, ideato dalla Biblioteca Passerini Landi in collaborazione con Equilibri e finanziato dal CEPELL-Centro per il Libro e la Lettura.
“In questo momento difficile – sottolinea l’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi – non vengono meno l’impegno, l’attenzione e la sensibilità dell’Amministrazione comunale nel promuovere iniziative culturali e occasioni di intrattenimento, trovando modalità alternative che consentano di raggiungere il più ampio pubblico possibile nel rispetto delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria. Questa volta, ci rivolgiamo ai più piccoli, ben sapendo quale valore abbia coltivare l’educazione e l’attitudine alla lettura e al teatro”.

Ad essere coinvolti in un divertente spettacolo on line, dal titolo “UnciDunciTrinci”, saranno infatti i bambini di età compresa tra i tre e gli otto anni. L’appuntamento è per sabato 28 novembre alle 16 ed è necessaria la prenotazione, contattando la Biblioteca Ragazzi Giana Anguissola allo 0523.492436, o tramite l’indirizzo . Tutti gli iscritti riceveranno via mail il link e le istruzioni per il collegamento.
Lo spettacolo, a cura di Equilibri, sarà condotto da Gianluca Magnani e Fabio Bonvicini, autori di un progetto (poi divenuto libro-cd) che ha permesso loro di recuperare e riarrangiare un gruppo di canzoni popolari, proponendo ai bambini un viaggio nel mondo antico della tradizione, tra pive ed ocarine, organetti e filastrocche.

Pubblicato il 26 novembre 2020

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Open Week della Cattolica. Scienze agrarie, Giurisprudenza ed Economia si presentano

Cattolica Open Week

 

L’Università Cattolica si presenta. Nel pomeriggio di martedì 24 novembre, nell’ambito dell’Open Week Unicatt  - settimana di iniziative online di orientamento allo studio organizzata dall’ateneo fondato da padre Agostino Gemelli - il campus piacentino è stato protagonista con le facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali e di Economia e Giurisprudenza. I due presidi, Marco Trevisan e Annamaria Fellegara - intervistati da Edoardo e Daniele Fornari, docenti referenti per le attività di orientamento - hanno spiegato l’offerta formativa, i servizi, le opportunità didattiche e lavorative che offrono i corsi di laurea triennale e a ciclo unico inseriti nelle due facoltà. Laboratori all’avanguardia, ricerche innovative e trasversali, attenzione alle esigenze degli studenti e un taglio sempre più internazionale: questi gli elementi cardine riscontrabili in tutti i percorsi di studio dell’ateneo piacentino.

Scienze agrarie, alimentari e ambientali

“L’agricoltura è un settore trainante del Paese che, nonostante il difficile momento a livello globale, gode di ottima salute - ha sottolineato Trevisan -. Nella nostra facoltà si lavora con un approccio integrato tra agricoltura, ambiente e alimentazione: siamo nella food valley, il territorio che si è distinto nella conservazione del cibo producendo eccellenze a livello eno-gastronomico. I nostri laboratori sono una risorsa fondamentale - ha spiegato -: si va da quelli più tradizionali di chimica e biologia, fino a quelli più specifici per tecnologie sperimentali, con anche campi per la coltura di viti, noccioli e specie arboree varie; senza dimenticare la stalla per la produzione e la gestione del latte e di prodotti caseari. Un team di circa 70 ricercatori - ha aggiunto - suddiviso in quattro dipartimenti, è poi protagonista di un vasto e variegato portafoglio di ricerche, nell’ambito del marketing, delle produzioni vegetali, della zootecnia e delle trasformazioni tecnologiche”. Ma quali sono i corsi triennali attivati a Piacenza e nel vicino campus di Cremona? “Abbiamo quello di Scienze e tecnologie agrarie - ha informato Trevisan -, quello di Scienze e tecnologie alimentari, sia a Piacenza che a Cremona, e quello realizzato completamente in inglese rinominato Food production management, una via di mezzo tra Scienze agrarie e alimentari, che quest’anno aveva una classe composta al 50% da studenti stranieri”. Poi ci sono le esperienze all’estero “Oltre al classico Erasmus, c’è il programma Overseas - che permette di studiare fuori dall’Unione Europea - a cui si aggiunge la possibilità di realizzare il tirocinio curriculare, obbligatorio ai fini della laurea, in un altro Paese”. E gli sbocchi occupazionali? “Le opportunità per un laureato in scienze agrarie sono molteplici - ha evidenziato - e si riferiscono a tutta la filiera agroalimentare. Al contrario di quanto si possa credere - ha precisato -, sono lavori di ingegno, che richiedono una preparazione elevata. Noi, partendo dalla tradizione, forniamo gli strumenti per essere in grado di portare l’innovazione in un settore che muta costantemente”.

Economia e Giurisprudenza

Per quanto riguarda i corsi di Economia e Giurisprudenza, la parola è passata ad Anna Maria Fellegara. “Il fatto di associare sia studi giuridici che economici rappresenta il valore aggiunto della nostra facoltà - ha evidenziato -. In questo senso, da qualche anno, il percorso di cinque anni in giurisprudenza può essere integrato da un anno aggiuntivo che conferisce una magistrale anche in economia. Per quanto riguarda le triennali in ambito specificatamente economico - ha continuato - è invece attivo il corso in Economia aziendale, cha a Piacenza si articola in 4 profili di studio con un focus specifico a partire dal terzo anno da scegliere tra: marketing management, mercati intermediari finanziari, management e libera professione e international management. Quest’ultimo, realizzato in accordo con un network di business school di tutto il mondo, si svolge in prevalenza in lingua inglese e offre la possibilità di ottenere al termine di quattro anni - due in Italia e due all’estero - una doppia laurea. Si tratta di una soluzione formativa molto impegnativa per gli studenti, ma di grande soddisfazione. Discorso a parte lo merita la laurea in Management per la sostenibilità - ha precisato la preside Fellegara -, in cui le tradizionali materie economiche vengono sviluppate nell’ottica dei più recenti pilastri legati alla sostenibilità ambientale e sociale”. Come per Agraria, anche nella Facoltà di Economia e Giurisprudenza il legame tra università e imprese è virtuoso. “E’ un punto di forza dell’ateneo - il commento di Fellegara -. Abbiamo una relazione stabile con il sistema produttivo e tutti i corsi di laurea hanno nello stage e nel tirocinio uno step importante”. Infine un consiglio, rivolto direttamente alle future neo matricole. “Per scegliere in maniera consapevole il proprio percorso di studi, una volta finite le scuole superiori, credo sia necessario che acquisiate tutte le informazioni possibili, per poi sviluppare una riflessione interiore su ciò che sembra rispondere al meglio alle vostre esigenze. Sappiate - ha concluso - che una laurea in Università Cattolica ha un grande valore: entrare nel nostro ateneo significa immettersi in una corrente di sapere che si alimenta costantemente e che vi cambierà in meglio. Lasciatevi attrarre dall’Università Cattolica, ne vale la pena”.

Federico Tanzi

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Pubblicato il 24 novembre 2020

Un nuovo numero informativo Covid per la cittadinanza

usl

Un nuovo numero Covid per la cittadinanza, per dare risposta alle richieste di informazione sempre numerose sulla gestione dell’epidemia a Piacenza. Dal pomeriggio del 24 novembre, l’Azienda Usl di Piacenza mette a disposizione una linea dedicata: 0523.17.90.900, con l’obiettivo di indirizzare o risolvere questioni su aspetti amministrativi, procedurali e sanitari quali quarantene e isolamento, sorveglianza, certificazioni e tamponi, referti.
Il numero sarà attivo sette giorni su sette, dalle 7 alle 21: potranno rivolgersi tutti i cittadini che, per varie esigenze, hanno bisogno di informazioni.   
“In queste settimane abbiamo assistito – evidenzia Giuliana Bensa, direttore amministrativo dell’Azienda Usl di Piacenza - a un notevole incremento di persone contagiate e sono migliaia ogni settimana coloro che si sottopongono a tampone o a screening. Di conseguenza, è aumentata in maniera significativa la richiesta di informazioni, che possono riguardare i diversi passaggi sanitari e amministrativi dei percorsi che sono stati attivati”.
Già nelle settimane scorse l’Ausl aveva potenziato la comunicazione dedicata al covid, con l’apertura di un sito dedicato (www.covidpiacenza.it). Nel frattempo, con il coordinamento di Stefano Fugazzi e Canio Vertone, si è lavorato per l’apertura di questa linea informativa, che opera su due livelli. In molti casi gli operatori che rispondono ai cittadini sono in grado di fornire risposte immediate. Qualora invece la richiesta fosse più complessa, e riguardasse situazioni personali, potranno inoltrare la telefonata a un secondo livello. “Sono coinvolti diversi servizi e dipartimenti aziendali, competenti su vari aspetti del percorso: la Sanità pubblica, le Cure primarie, gli Uffici amministrativi della rete territoriale, la Farmacia, l’Ufficio relazioni con il pubblico e l’Epidemiologia. Questo secondo livello garantisce un tempo di risposta entro le 24 ore”.
Nei giorni scorsi sono stati formati gli operatori che operano sul primo livello e sono state messe a punto le interfacce con i servizi che dovranno farsi carico delle risposte più di carattere personale, lavorando per dare risposte chiare, univoche e sempre aggiornate. “L’impegno dell’Azienda – evidenzia il direttore amministrativo – è quello di mantenere costantemente aggiornate le informazioni all’utenza, adattandole alle diverse esigenze e ai temi (per esempio il vaccino) che potrebbero diventare prioritari nelle prossime settimane”.
Il nuovo numero Covid si avvale di una piattaforma informatica costituita da due componenti: un software del centralino e uno per la catalogazione e gestione delle richieste.
“Il primo – spiega Flavio Bisotti, direttore del dipartimento interaziendale ICT – gestisce e ottimizza le chiamate in ingresso oltre ai servizi e le code degli operatori. Dovrà inoltre offrire un sistema di statistiche evolute per fornire ai responsabili del sistema informazioni dettagliate sul livello dei servizi. Il secondo software, invece, permette una rapida registrazione dei dati della chiamata, una fluida catalogazione delle richieste dei cittadini e il reindirizzamento agli operatori di secondo livello per garantire la successiva telefonata alla persona. Anche in questo caso, la reportistica è componente fondamentale per consentire valutazioni sull’efficacia del servizio e prendere in considerazioni eventuali variazioni su fasce orarie in cui erogarlo e tipologia di assistenza richiesta dalla cittadinanza”.

Nella foto, il direttore generale Baldino con il direttore amministrativo Bensa

Pubblicato il 24 novembre 2020

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La Regione: «Entro il 2022 tutte le scuole connesse in banda ultra-larga»

 scuole emiliane

Scuole sempre più connesse e veloci, con l’arrivo della banda ultra-larga in tutti i plessi scolastici dell’Emilia-Romagna entro il 2022. È stato approvato l’accordo tra Regione Emilia-Romagna, ministero dello Sviluppo economico, Lepida Scpa e Infratel Spa per collegare alla rete in fibra ottica a 1Gbps le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado dell’intero territorio regionale, da Piacenza a Rimini. 24 milioni di euro le risorse disponibili: fondi destinati alla Regione dal Comitato nazionale Banda Ultra Larga (Cobul) del ministero dello Sviluppo economico, con l’attuazione degli interventi previsti nel Piano Scuole. Sono oltre 1.200 quelle già connesse con la banda ultra-larga, più della metà degli istituti presenti in Emilia-Romagna, ma entro due anni lo saranno anche le restanti 1.173. Oltre a una rete più veloce, Lepida fornirà gratuitamente anche le attività di assistenza e manutenzione per dieci anni, in più i servizi di porta autenticata per l’accesso di studenti e docenti e il filtraggio dei siti per navigare in sicurezza.
A presentare il Piano è stata l’assessore regionale alla Scuola e Agenda digitale, Paola Salomoni, in Commissione assembleare: “La Regione, assieme a Lepida, ha sempre investito nel digitale - ha affermato l’assessore -. A maggior ragione, in un momento in cui le tecnologie digitali rappresentano uno strumento essenziale per lavorare e studiare, dotare le scuole di connessioni a banda ultra-larga è una priorità. Tutti gli istituti, dai centri urbani alle aree montane, devono essere messi nelle condizioni di usufruire delle nuove tecnologie e beneficiare così del massimo della connettività, perché nessun comune deve rimanere indietro: sin dall’inizio della legislatura questa è stata la priorità. Sul sito della Regione- ha poi spiegato- è disponibile il Piano banda ultra-larga con l’elenco delle scuole del territorio regionale che saranno connesse, oltre a una mappa per facilitare la loro localizzazione e visionare i tempi, tutto in totale trasparenza come nostra consuetudine fare”.

L'assegnazione sulla richiesta dei Comuni


Non solo, perché si sta chiudendo il bando per la distribuzione di 800 computer fissi dismessi da Lepida, messi a disposizione delle scuole dell’Emilia-Romagna anche per fronteggiare le difficoltà legate alla didattica a distanza. L’assegnazione sarà effettuata sulla base delle domande presentate da Comuni e Province, in numero proporzionale alla popolazione provinciale del territorio di richiesta e alla popolazione di studenti di riferimento. L’accordo sottoscritto dalla Regione e recepito da una recente delibera di Giunta stabilisce la connessione di tutte le 1.173 scuole non ancora collegate in banda ultra-larga. Gli istituti sono così suddivisi: 206 in provincia di Bologna; 172 a Reggio Emilia; 137 a Rimini; 130 a Piacenza; 118 a Ferrara; 117 a Modena; 116 a Parma; 107 a Forlì-Cesena; 70 a Ravenna. La connessione diffusa degli istituti scolastici a livello regionale consentirà così l’apprendimento, la formazione e l’introduzione alle tecnologie telematiche, oltre a favorire l’insegnamento ai docenti con la didattica a distanza, sempre più necessaria come l’emergenza sanitaria sta dimostrando. L’obiettivo è di attivare la connettività a 221 scuole già nei prossimi mesi, ad altre 559 nel 2021, per poi concludere i lavori nel 2022. Sul sito della Regione è disponibile il Piano banda ultra larga con l’elenco delle scuole del territorio regionale che saranno connesse e una mappa per facilitare la loro localizzazione. Le scuole e i rispettivi Comuni e province di riferimento possono segnalare all'indirizzo eventuali plessi non compresi nell’elenco, in modo da attivare le opportune verifiche e integrare la pianificazione.

Pubblicato il 24 novembre 2020

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