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Notizie Varie

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Aggiornato il «Patto per il lavoro e il clima» della Regione

Patto clima e lavoro aggiornato

La Regione Emilia-Romagna non solo conferma il Patto per il Lavoro e per il Clima come lo strumento di condivisione di tutte le principali scelte strategiche, ma sceglie di aggiornarlo di fronte alle sfide e ai cambiamenti che si stanno determinando nell’attuale periodo storico. Se il ‘Lavoro’ il e ‘Clima’ restano i pilastri di una transizione ecologica che sia un’opportunità di crescita e di sviluppo sostenibile per tutta la Regione, a questi si aggiungono nuove priorità: la salvaguardia del Servizio sanitario regionale, la messa in sicurezza del territorio, le politiche abitative, l’economia e il lavoro sociale, un’attenzione specifica alla demografia e all’occupazione femminile. E ancora la sicurezza sul lavoro, il nuovo piano energetico, l’attrazione di investimenti e talenti per scalare la classifica dell’innovazione e la semplificazione. In uno scenario caratterizzato da profonde incertezze internazionali, anzitutto di tipo geopolitico e commerciale, l’Europa è la dimensione di riferimento essenziale dell’Emilia-Romagna e, attraverso essa, la relazione col resto del mondo. Il percorso di condivisione con tutti i firmatari del Patto si è aperto in una prima riunione, alla quale hanno partecipato il vicepresidente Vincenzo Colla e parte della giunta regionale.

“Prima con il Patto per il Lavoro e poi con il Patto per il Lavoro e per il Clima, l’Emilia-Romagna ha inaugurato un modello di concertazione unico a livello nazionale- ricorda Colla-. Siamo stati in grado di delineare insieme alle rappresentanze della società un progetto per il futuro del territorio e ci si è confrontati progressivamente sulle scelte più concrete da intraprendere per realizzarlo, facendo dialogare interessi diversi, talvolta contrapposti, per ricercare il bene comune. È questo- prosegue Colla- un metodo di democrazia, fondato sulla qualità delle relazioni tra istituzioni, rappresentanze economiche e sociali, sul reciproco riconoscimento del ruolo che ciascuno svolge nella società, sulla condivisione di obiettivi strategici e la conseguente assunzione di responsabilità”

“Un metodo - aggiunge ancora il vicepresidente - che ha permesso all’Emilia-Romagna di registrare dati economici e sociali migliori della media italiana e spesso in controtendenza rispetto ai periodi difficili e di crisi che stiamo vivendo. Confermare questo metodo è essenziale ma non basta: vogliamo aggiornare il Patto rispetto alle sfide che questi tempi così instabili e drammatici ci pongono di fronte. Lo sviluppo sostenibile e la coesione sociale restano la caratteristica fondante di questa Regione e vogliamo continuare a investirci, convinti che senza collaborazione e unione di intenti non si possono raggiungere risultati importanti”, conclude Colla.

Se il primo Patto aveva messo al centro la priorità assoluta del lavoro, all’indomani di una lunga crisi economica internazionale, e il secondo quello dello sviluppo sostenibile (Lavoro e Clima), oggi queste priorità vengono confermate e aggiornate, assumendo come ulteriori temi strategici il cambiamento climatico, che rappresenta una minaccia alla stessa vivibilità del territorio emiliano-romagnolo. Quanto accaduto con le alluvioni del 2023 e 2024, così come gli eventi di questi giorni, impone, infatti, un piano per la sicurezza dell’intero territorio regionale. Così come si rende necessario un nuovo piano energetico capace di dare risposte a un sistema territoriale profondamente manifatturiero come quello dell’Emilia-Romagna, puntando su autonomia e autoproduzione: una scelta orientata alla sostenibilità e alla progressiva decarbonizzazione.

Grande attenzione, sarà garantita al tema dell’accesso alla casa: pur in assenza di una politica nazionale, accrescere la disponibilità di alloggi rappresenta una precondizione sia alla coesione sociale sia dello sviluppo economico. Sul fronte sanitario, invece, la priorità è rilanciare la centralità del Servizio sanitario regionale, visto innanzitutto come elemento di garanzia democratica del diritto alla salute. Maggiore rilievo verrà dato a politiche a sostegno dell’economia e del lavoro sociale. Dimensione cruciale del lavoro, inoltre, è quella della sicurezza. Natalità, demografia, integrazione, occupazione femminile e attrattività di imprese e talenti sono altrettanto decisive per assicurare sostenibilità nel tempo al nostro sistema territoriale. Infine, l’obiettivo del potenziamento della ricerca per arrivare al 3% del Pil, riprogettando investimenti in tutta la filiera dell’istruzione e della conoscenza è la leva per scalare ulteriormente la catena dell’innovazione.

Pubblicato il 19 marzo 2025

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Nuove nomine: quattro direttori per potenziare sanità e assistenza

auslpiacenza nuovidirettori


Quattro nomine per altrettante unità operative: il direttore generale dell’Ausl di Piacenza ha ufficializzato, dopo la firma dei relativi contratti, alcuni importanti incarichi, nell’ambito del significativo percorso di riorganizzazione aziendale in atto in questi mesi.

Roberto Antenucci è il nuovo direttore dell’Unità spinale e Gracer dell’ospedale di Fiorenzuola, reparto che si occupa della riabilitazione e assistenza di gravi mielo e cerebrolesioni Il professionista ha il mandato di potenziare le attività di presa in carico e gestione multidisciplinare dei pazienti; l’obiettivo è assicurare loro un percorso assistenziale altamente qualificato, basato su un approccio innovativo e personalizzato.

Maurizio Bianco ha ricevuto l’incarico di direttore della Diabetologia. La sua comprovata professionalità e competenza garantiranno un ulteriore sviluppo dei percorsi assistenziali dedicati ai pazienti diabetici, con particolare attenzione all’innovazione terapeutica e alla continuità delle cure, per migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Antonio Manucra è stato nominato direttore della Medicina e lungodegenza dell'ospedale di montagna e dei processi di integrazione territoriale a valenza provinciale dell'ospedale di Bobbio. La sua consolidata esperienza e il suo impegno nell’ambito della medicina interna e della gestione delle cure prolungate saranno determinanti per il miglioramento dell’assistenza sanitaria nelle aree montane e per l’ottimizzazione dei processi di integrazione territoriale a livello provinciale.

Quello di Teresa Palladino è un nuovo ingresso in Azienda. La professionista ha assunto il ruolo di responsabile del Risk management, una funzione strategica per la sicurezza e la qualità delle cure erogate. La sua esperienza nella gestione del rischio clinico contribuirà a rafforzare le strategie di prevenzione degli eventi avversi, migliorando ulteriormente la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari, in un’ottica di eccellenza e responsabilità.

“Auguro a questi professionisti un percorso di lavoro proficuo – ha commentato il direttore generale Paola Bardasi - Sono certa che ognuno di loro metterà al servizio dell’intera comunità la proprio competenza e dedizione, elementi che rappresentano un valore aggiunto essenziale per il nostro sistema sanitario, che ogni giorno si impegna per offrire cure di alta qualità ai cittadini”.

Nella foto, i nuovi direttori dell'Azienda sanitaria di Piacenza.

Pubblicato il 19 marzo 2025

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Calendasco, cucina e pannelli solari per il capannone confiscato: al via la comunità energetica

calendasco

Taglio del nastro per la nuova cucina del capannone “Rita Atria” di Calendasco, confiscato alla mafia e destinato al Comune. L’inaugurazione si è tenuta martedì 18 marzo alla presenza dell’assessora alla legalità della Regione Emilia-Romagna, Elena Mazzoni. Per la rinascita dell’edificio, la Regione ha destinato al Comune di Calendasco contributi per 307mila euro dal 2018 a oggi. Nel corso della cerimonia, il sindaco Filippo Zangrandi ha annunciato il progetto, sempre finanziato dalla Regione con 80mila euro, che consentirà di ricoprire il tetto del capannone con i pannelli fotovoltaici. Sarà il primo passo per la costituzione di una comunità energetica rinnovabile e solidale, che darà energia a buona parte del territorio comunale.

Nella foto, l'inaugurazione a Calendasco della nuova cucina del capannone “Rita Atria”.

Pubblicato il 19 marzo 2025

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Nella commissione regionale sanità il confronto sul fine vita

 Fine vita dibattito commissione Sanita

“Affrontiamo uno dei temi più complessi del nostro tempo: il fine vita”, rimarca il presidente della commissione Gian Carlo Muzzarelli. “Un argomento – specifica – che chiama in causa la responsabilità collettiva e personale, la sensibilità etica e il rispetto della dignità di ogni persona. Il contesto normativo costituisce il punto di partenza per comprendere la complessità del tema. La Corte costituzionale ha riconosciuto nel 2019 la legittimità della scelta del ‘suicidio medicalmente assistito’. In Emilia-Romagna, la riflessione sul tema del fine vita ha visto un’evoluzione articolata: un passo importante è rappresentato dalla recente delibera regionale 194 del 2024, che ha definito protocolli e linee guida per garantire il rispetto delle scelte personali e la dignità del percorso di fine vita. A livello nazionale il quadro normativo rimane frammentato: è indispensabile l’adozione di una legge nazionale che garantisca equità e dignità in tutto il territorio, assicurando diritti uniformi e riconoscendo l’importanza del rispetto delle volontà personali. Lo stesso presidente de Pascale ha sottolineato più volte l’importanza di evitare una frammentazione normativa, esprimendo contrarietà a una situazione in cui venti diverse leggi regionali affrontano un tema così delicato”. Conclude il presidente Muzzarelli: “Il compito delle istituzioni deve essere quello di creare le condizioni affinché ogni persona possa vivere e concludere il proprio percorso nel rispetto della propria libertà e dei propri valori. Parlare di ‘accompagnamento al fine vita’ piuttosto che di ‘suicidio assistito’ aiuta a superare l’ideologia e a porre al centro la persona. La laicità delle istituzioni deve garantire il diritto di ciascuno a scegliere con consapevolezza e nel rispetto della propria dignità”. Sulla stessa linea l’assessore regionale alla Sanità Massimo Fabi: “Il tema è delicato, entra nell’intimo di ognuno di noi, va comunque disciplinato da norme. La Regione Emilia-Romagna non ha adottato leggi ma delibere di giunta, questo per affermare il massimo rispetto del parlamento nazionale, che deve intervenire sul tema. Su un tema delicato come questo è necessario ricercare soluzioni tutti assieme”.

Il comitato Corec

“Il Comitato Regionale per l'Etica nella Clinica (Corec) ha le competenze per fornire pareri sul tema del suicidio medicalmente assistito: affronta casi concreti e tecnicamente complessi. Sono ventidue i componenti del Comitato e sono rappresentate tutte le professioni interessate. In un anno di attività ha ricevuto undici richieste di consulenza etica fra le quali tre casi di suicidio medicalmente assistito. Il parere del Corec su queste tematiche è obbligatorio ma non vincolante e la valutazione deve avvenire in massimo quarantadue giorni”, riferisce in commissione la presidente del Corec, Ludovica De Panfilis. Presenti in commissione anche i coordinatori delle commissioni valutazione di Area vasta Fabrizio Zanotto (Area vasta Emilia centro), Marcella Saccò (Area vasta Emilia nord) e Donata Dal Monte (Area vasta Romagna), che hanno collaborato alla redazione della relazione illustrata da De Panfilis. Il Comitato regionale per l’etica nella clinica (Corec), attivo a Reggio Emilia, è un servizio di supporto etico rivolto al sistema sanitario regionale. Dalle organizzazioni sindacali, con Francesca Battista (Cgil) e Giuseppina Parente (Fials), si chiede subito un intervento legislativo nazionale.

Per Paolo Trande (Alleanza verdi sinistra) “è importante affrontare il tema dell’operatività circa l’attuazione di un diritto sancito in modo chiaro dalla Corte costituzionale: questo è il nostro ruolo. In un anno solo una persona in regione è arrivata alla fine del percorso (gli atri due casi sono stati sospesi). A noi risultano 85 richiesta in Emilia-Romagna all’associazione Luca Coscioni. Dobbiamo quindi capire se siamo riusciti a rispondere in modo adeguato a tutta la domanda potenziale su questo diritto. Temo ci sia stato qualche problema”. Interviene Raffaele Donini (Partito democratico): “Non si vuole promuovere il suicidio medicalmente assistito ma rendere esigibile un diritto (come stabilito dalla Corte costituzionale), da non confondere con le cure palliative. Le istituzioni non devono arrivare dopo il decesso della persona richiedente, come accaduto in diversi casi. In Italia non servono venti leggi sul tema, serve l’intervento del legislatore nazionale”.

Valentina Castaldini (Forza Italia): “Il tema è importante e c’è molto da fare. La consulta dell’Emilia-Romagna ha fatto riferimento alla non punibilità dell’aiuto a morire, serve una maggiore dialogo sull’argomento”. Interviene poi sulla delibera regionale: “Sulla delibera regionale ci sono due ricorsi, uno da parte mia e uno da parte del governo nazionale. Dobbiamo ancora capire se la delibera è legittima o meno. Non c’è stato dibattito in aula. Le persone vulnerabili devono essere tutelate e la domanda sulle cure palliative diventa fondamentale”. Giovanni Gordini (Civici con de Pascale): “Centrale è la scelta del paziente. La Regione Emilia-Romagna ha solo attivato un meccanismo come stabilito dalla Corte costituzionale. Serve sensibilizzare la popolazione sul tema, perché il cittadino deve sapere che nella nostra regione questo diritto è esigibile. Serve poi rendere meno tortuosa questa scelta del paziente”. Nicola Marcello (Fratelli d’Italia) rileva che “la legge nazionale manca da sei anni. Fratelli d’Italia non sta sfuggendo al tema, tanto che c’è già una bozza a Roma. Il ricorso al fine vita deve avere carattere di assoluta eccezionalità. Sulla legge della Regione Toscana ci saranno ricorsi. Venti leggi regionali rappresenterebbero un approccio sbagliato”.

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Raffaele Chiappa rieletto consigliere nazionale di Confcommercio

Raffaele Chiappa a Roma

Raffaele Chiappa, presidente dell’Unione Commercianti di Piacenza, è stato confermato nel ruolo di consigliere nazionale di Confcommercio durante l’assemblea elettiva tenutasi a Roma. La nomina di Chiappa, che coincide con la quinta rielezione Carlo Sangalli alla guida di Confcommercio, acquista un significato particolare in questo anno storico, in cui si celebra l’ottantesimo anniversario della fondazione di entrambe le associazioni. Questo risultato sottolinea l’importanza del lavoro svolto e il ruolo strategico che Confcommercio Piacenza ha ormai acquisito all'interno dell’organizzazione nazionale. Chiappa ha commentato così la sua riconferma: «Desidero esprimere la mia gratitudine all’Assemblea di Confcommercio per la fiducia rinnovata. Essere nuovamente eletto nel Consiglio Nazionale è motivo di grande soddisfazione e sento tutta la responsabilità del ruolo. Questo incarico rappresenta non solo un riconoscimento del lavoro che portiamo avanti con dedizione a Piacenza, ma soprattutto un’opportunità per garantire che le esigenze del nostro tessuto imprenditoriale siano adeguatamente rappresentate a livello nazionale, così come i nostri iscritti meritano».

Prosegue il presidente Chiappa «In un periodo segnato da incertezze economiche globali e cambiamenti profondi, il dialogo tra il territorio locale e il livello nazionale è cruciale», ha aggiunto Chiappa. Tra le priorità del nuovo mandato, come evidenziato dal Presidente Sangalli, nel suo discorso di ringraziamento vi sono il rilancio dei consumi, il contrasto alla desertificazione commerciale, la lotta contro il caro energia e la regolamentazione dell'intelligenza artificiale e il suo uso efficacie all’interno delle aziende. “L’ottantesimo anniversario – prosegue Chiappa – è poi un’occasione per riflettere sul nostro passato e guardare al futuro, come bene esprime lo slogan scelto da Confcommercio: «Ricordare il futuro». Questo anniversario ci invita quindi a ripensare il percorso compiuto e a proiettare il nostro impegno verso nuove sfide con rinnovata determinazione e ci permette di trasferire conoscenze e risorse preziose ai nostri associati offrendo loro strumenti per affrontare al meglio le sfide economiche”. In conclusione quindi ciò che esprime meglio il valore e il significato del lavoro che intende svolgere questo rinnovato Consiglio nazionale potrebbe sintetizzarsi con la frase di Winston Churchill che è stata proiettata durante l’Assemblea nazionale: “Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta”.

Nella foto, Raffaele Chiappa.

Pubblicato il 18 marzo 2025

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