Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Notizie Varie

Notizie Varie

Omaggio all’Ecce Homo del Piccolo Museo della poesia

 ecce

A Palazzo Galli recitati con grande trasporto emotivo alcuni brani di autori del XX e XXI secolo

«Vogliamo dedicare questa performance poetica a tutti coloro che hanno sofferto e soffrono a causa della pandemia. Ci riempie di orgoglio omaggiare uno dei dipinti più importanti di tutti i tempi in un momento di grande sofferenza che ci deve impegnare ad essere tutti migliori».
Con questo pensiero Massimo Silvotti, direttore del Piccolo Museo della poesia, ha aperto l’undicesima giornata - in diretta streaming da Palazzo Galli - degli eventi collaterali collegati all’Ostensione del capolavoro di Antonello da Messina organizzata dalla Banca di Piacenza.
Il vicedirettore generale dell’Istituto di credito Pietro Boselli ha introdotto l’appuntamento ricordando come il museo che ha trovato sede nell’oratorio di San Cristoforo sia un’eccellenza che rappresenta Piacenza nel mondo, «un progetto alla cui realizzazione la nostra Banca ha avuto il piacere di poter contribuire in maniera significativa».
Il dott. Silvotti si è soffermato sullo sguardo del Cristo alla Colonna piacentino: sconvolgente la sua intensità comunicativa, di un uomo che si rivolge a ciascuno di noi e che sembrerebbe chiederci misericordia. «Siamo partiti da qui, dall’ipotetico dialogo tra persone che eleva il dolore a strumento di comunicazione, attraverso brani di donne e uomini del XX e XXI secolo trasudanti di un’umanità verace».
Giusy Cafari Panico, direttrice del Comitato scientifico del Museo, ha aperto i momenti di recitazione con una poesia di Aldo Palazzeschi (La fontana malata), una tragica allegoria della sofferenza umana. Domenico Ferrari Cesena, scrittore e presidente dell’associazione che fa capo al Piccolo Museo della poesia, ha invece interpretato il poemetto La pietà, scritto da Giuseppe Ungaretti nel 1928, dove gli uomini sono ombre e Dio forse un sogno.
Un brano tratto da Succubi e supplizi di Antonin Artaud è stato oggetto di lettura da parte di Edoardo Callegari, responsabile delle Relazioni esterne del Museo, mentre la responsabile della sezione Poesia piacentina, Doriana Riva, ha recitato Mancato acquisto - Sul Grave, ma appena di Giorgio Caproni.
Padre mio di Mario Luzi il testo scelto da Massimo Silvotti, una poesia definita «dicotomica, tra soavità e terreità», seguito da Sabrina De Canio - condirettrice e responsabile dell’Area internazionale del Museo - con Moriremo lontani. Sarà molto di Cristina Campo.
Gli abili dicitori sono stati protagonisti di un “secondo giro” con la lettura delle seguenti poesie: Corpo d’amore di Ada Merini (Doriana Riva), Mattutino di Louise Glück, premio Nobel per la letteratura 2020 (Giusy Cafari Panico), Via Crucis, scritta da Guido Oldani, presidente del Comitato scientifico del Piccolo Museo (Sabrina De Canio e Massimo Silvotti), L’uomo che cammina di Christian Bobin (Edoardo Callegari), Sii dolce, sii gentile di Mariangela Gualtieri (Sabrina De Canio).

Pubblicato l'8 dicembre 2020

Ascolta l'audio   

Il Signore asciugherà le lacrime su ogni volto

dono

Il Signore prepara un banchetto per noi, ma noi non lo possiamo raggiungere con le nostre sole forze.
Così ci dice il Vangelo: “Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli” e lo farà lasciandosi trafiggere; eliminerà la morte per sempre e squarcerà la coltre distesa su di noi che ci impedisce di raggiungerlo e di essere a mensa con lui.

Il Signore, infatti, si lascia aprire il suo stesso costato perché noi riusciamo ad attraversare il cielo e sedere con lui, accanto al suo cuore: ecco che cos’ha fatto Cristo per noi, ha riaperto una speranza.
Il tempo di morte che ci opprime in questo tempo verrà sgombrato nuovamente con la sua morte e resurrezione, cosicché raggiungendo l’altare dell’Eucaristia ogni giorno possiamo vincere il nemico e ogni pensiero nefasto; così da sconfiggere il male, la sofferenza, la menzogna, l’ingiustizia e creare comunione fra noi e lui.

 


La morte è quella coltre che ci vorrebbe sommersi in un mare buio, ma ha le ore contate: a noi è riservata la vita eterna ed è il dono per eccellenza, come una nuova luce in noi.
E allora come ringraziare Dio?
In cambio ci è chiesta una cosa semplice ma fondamentale: l’assenso della nostra libertà, cioè il riconoscere nel Corpo di Cristo l’unica porta per attraversare la morte e guarire dalle nostre infermità.
Gesù salendo sul monte del calvario guarda la folla, vede noi ciechi, zoppi, storpi e ne ha profonda compassione, ma chiede il nostro assenso.

Forse mai come oggi abbiamo riconosciuto la fragilità che ci abita, ma niente può fermare l’azione dell’Eucaristia e la sua grazia purché ci decidiamo a portare i nostri doni e depositarli sull’altare, come pane per sfamare noi stessi e gli altri.
Il nostro cuore deve accogliere il dono di Dio, quella libertà che sceglie la verità.
Alziamo lo sguardo e incrociamo il suo, impariamo a chiedere ciò che ci è necessario, il pane della vita, l’Eucaristia, mostrando il coraggio di esporci e scegliere la strada per guarire.
Smuoviamo la nostra libertà, senza il nostro assenso Gesù pur bussando tantissime volte non troverà radici nel nostro cuore e noi non andremo lontano.
Abbiamo una grossa responsabilità, ogni momento e ogni giorno: fidiamoci, sediamoci e attendiamo i pani e i pesci che verranno per colmare la strada che ci separa ancora dal cielo.

Estratto dalla Lectio mattutina
di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo,
del 2 dicembre 2020, Libro del profeta Isaia 25,6-10

Ascolta l'audio

Incontro Ucid: «occorre lavorare per un mercato più civile »

papa

Mons. Celso Dosi assistente diocesano del movimento ecclesiale d’impegno culturale MEIC, presenta “Fratelli tutti una guida alla lettura dell’enciclica di Papa Francesco”, un incontro moderato da Giuseppe Ghittoni, presidente UCID Piacenza.

Cultura dello scarto

Tutto il ministero di papa Francesco ha denunciato con forza la cultura dello scarto, dell’indifferenza, volgendo lo sguardo al mondo delle periferie: quelle economiche, materiali ed esistenziali. In questa enciclica ha invitato a comprendere le implicazioni concrete della fraternità per agire di conseguenza, perché la fraternità è legata al riconoscimento di un unico padre che è Dio.

La cura dell’umanità

Perché siamo stati capaci di andare sulla luna ma non di difendere e di aiutare gli altri? Il lavoro e la cura sono due aspetti fondamentali dell’essere umano, siamo riusciti a fare enormi progressi con il primo aspetto, ma abbiamo relegato il secondo alla sfera privata e da sempre qualcosa di riservato alle donne, facendo di questo qualcosa di meno importante. Il lavoro da dignità all’uomo ma la capacità di prendersi cura dell’altro ci rende davvero degni di abitare questo mondo.

L’indifferenza è complice delle ingiustizie

Il passare oltre di fronte alle sofferenze ha sicuramente gravi conseguenze, il disimpegno sociale implica un disimpegno morale e nei casi più gravi, per giustificare l’indifferenza, si finisce nella distorsione di svalutare la vittima nella relazione causa-effetto. Ma è necessario metterci all’opera coinvolgendo i singoli, le istituzioni ed i popoli interi. In primo luogo è necessario insegnare alle nuove generazioni il senso sociale dell’esistenza, la convinzione dell’inalienabilità della dignità umana e offrire sane motivazioni per amare e accogliere tutti.

Fraternità e amicizia sociale

L’amicizia sociale implica il sentirsi uniti a tutti coloro che sono della nostra stessa carne, declinandola in tutti i suoi aspetti, sia quello politico che economico. Il pensiero sociale cattolico implica il riconoscimento della dignità umana, la solidarietà e la funzione sociale della proprietà, ricordando che quest’ultima è un diritto subordinato alla destinazione universale dei beni. Saranno fondamentali gli impegni da prendere in relazione al fenomeno delle migrazioni, della pace, impegni politici ed economici che devono essere al servizio della fraternità.

Architetti ed artigiani della pace

La riconciliazione ha bisogno di strategie ed impegni formali ma anche di cuori pulsanti per scrivere nuove pagine della storia. Papa Francesco nega il concetto di guerra giusta e rifiuta fermamente il concetto di pena di morte. I processi di pace sono minati dalla diseguaglianza sociale e la pandemia non ha fatto che aggravare questi problemi, invece di fare la corsa agli armamenti il papa propone di fare la corsa verso la sicurezza alimentare e il lavoro per tutti. La spesa militare nel 2019 ha raggiunto i livelli più alti, ma non riusciamo a prenderci cura delle persone ammalate, dobbiamo comprendere dove indirizzare le risorse in un momento di svolta epocale.

La politica

L’enciclica dedica molto spazio al tema della politica, con esortazioni e suggerimenti a coloro che servono tutti i paesi del mondo, affinché siano l’espressione di un popolo e non di populismi, perché abbiano visioni più che desiderio di risultati immediati. La politica non può essere sottomessa alla finanza e al profitto, ma deve prendersi cura del bene comune, un buon funzionamento del sistema vede crescita e diffusione della ricchezza andare di pari passo. La globalizzazione ha evidenziato la disparità di condizioni sociali dei vari popoli, per questo è necessario lavorare per un maggior coordinamento internazionale e per un mercato più civile.

Stefania Micheli

Ascolta l'audio   

Pubblicato il 5 dicembre 2020

Ristori economici, salgono a 31 milioni i fondi per le attività sospese

Ristori quater

Salgono a 31 milioni di euro le risorse disponibili per i ristori economici a favore delle categorie che in Emilia-Romagna hanno dovuto sospendere o limitare le loro attività a causa delle misure restrittive introdotte per frenare il contagio da Coronavirus. Si tratta di pubblici esercizi come bar e ristoranti, taxi e Noleggio con conducente, operatori della cultura e comparto sport, palestre e piscine. Ai 10 milioni di euro già stanziati dalla Regione e inseriti nel bilancio di previsione 2021, e quindi disponibili fra poche settimane, si aggiungono più di 21 milioni messi a disposizione dal Governo attraverso l’ultimo Decreto-legge, il quarto, sulle ulteriori misure connesse all’emergenza epidemiologica. Nel provvedimento, oltre a stanziare ulteriori misure dirette a favore delle imprese, l’Esecutivo ha ripartito fra le Regioni a statuto ordinario ulteriori 250 milioni di euro per il ristoro delle categorie soggette a restrizioni aggiuntive disposte dalle stesse Amministrazioni regionali in relazione all’emergenza Covid.
E all’Emilia-Romagna sono assegnati allo scopo 21,266 milioni di euro. Sommati ai fondi già stanziati dalla Giunta regionale, si arriva appunto a un pacchetto da oltre 31 milioni di euro, disponibili in tempi brevi, fra fine dicembre e inizio gennaio. “Il Governo ci ha ascoltati - afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini - accogliendo la richiesta che avevo avanzato, anche a nome delle altre Regioni, subito dopo aver approvato a inizio novembre l’ordinanza regionale anti-assembramenti, che interveniva in particolare sugli esercizi commerciali. Ringrazio il presidente Conte e il ministro Gualtieri. Agli esercenti e agli operatori di altri settori come i servizi, la cultura e lo sport stiamo chiedendo un sacrificio enorme, per proteggere la salute delle persone e dell’intera comunità: per questo dobbiamo sostenerli, oltre a ringraziarli per la responsabilità che continuano a dimostrare. Adesso dobbiamo garantire loro aiuti in tempi veloci- chiude Bonaccini - e stiamo lavorando con i nostri uffici per individuare i criteri più equi e gli strumenti più rapidi perché ciò avvenga, su cui ci raccorderemo come sempre con le associazioni di categoria”.

Pubblicato il 6 dicembre 2020

Ascolta l'audio   

Fondo Affitto, altri 166mila euro per il Piacentino

fondo affitto

Prosegue e si rafforza l’impegno della Regione Emilia-Romagna per aiutare famiglie e persone in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus, che faticano a sostenere mensilmente la spesa per l’affitto di casa. Ammonta a 2 milioni e 650mila euro il pacchetto di risorse aggiuntive rispetto ai 15 milioni assegnati a fine maggio, che la Giunta regionale ha stanziato con un atto approvato in questi giorni. Una nuova boccata d’ossigeno, nel perdurare della fase critica della pandemia, che consentirà ai Comuni e Unioni di Comuni di prolungare l’assegnazione dei contributi per l’affitto a chi ha i requisiti per ottenerli. “Le misure introdotte dalla Regione in questi mesi di emergenza sanitaria ed economico-sociale - spiega la vicepresidente con delega al Welfare e alle Politiche abitative, Elly Schlein - sono destinate ad assicurare un necessario supporto sociale alle famiglie che affrontano problemi di diminuzione del proprio reddito, soprattutto a causa della perdita o riduzione del lavoro. Le necessità a cui fare fronte ogni giorno sono molte e di diversa natura, ma uno dei problemi più impellenti resta quello di come pagare l’affitto di casa, che è una delle voci più gravose nel bilancio familiare. Durante l’emergenza abbiamo innovato il Fondo affitto cercando di dare risposte commisurate ai bisogni, e rispondendo insieme alle difficoltà degli inquilini a pagare l’affitto e dei proprietari che si sono trovati con gli immobili vuoti, incentivando le rinegoziazioni dell’affitto e la stipula di nuovi contratti a canone concordato, per guardare oltre l’emergenza”. “Per questo - chiude Schlein - abbiamo aumentato le risorse per consentire ad un numero maggiore di persone di usufruire dei contributi e affrontare quella che rischia di trasformarsi in un’emergenza nell’emergenza. I territori ci hanno segnalato un alto numero di richieste sul Fondo Affitto 2020 messo in campo dalla Regione a fine maggio, quindi a fronte di questa seconda ondata abbiamo deciso di stanziare ulteriori risorse per aiutare un numero più elevato di persone che hanno fatto richiesta dei contributi”.

La somma divisa in trentanove Comuni

La somma complessiva resa disponibile dalla Regione sarà ripartita tra i 39 Comuni capofila dei distretti sanitari di tutto il territorio regionale, con le stesse modalità già utilizzate per l’attribuzione delle risorse rese disponibili lo scorso maggio; potranno essere impiegate dai Comuni per scorrere le graduatorie dei bandi in corso e di quelli appena chiusi, tanto sui contributi diretti quanto sulle rinegoziazioni dell’affitto, ed anche per esaurire le graduatorie del fondo 2019. Le condizioni e le regole restano le stesse: un contributo per l’ affitto fino a 1.500 euro per famiglie e persone in difficoltà - per perdita del lavoro, cassa integrazione o stato di mobilità, lavori precari o stagionali - parametrato alla riduzione di reddito determinata dall’emergenza Coronavirus; aiuto esteso anche agli studenti universitari iscritti in un ateneo dell’Emilia-Romagna e a chi è in una situazione di forte emergenza, cioè i nuclei familiari con reddito Isee inferiore a 3mila euro, in questo caso a prescindere dal calo reddituale. Altri contributi, incentivi graduali da 2 mila fino a 3 mila euro, consentiti dal provvedimento regionale riguardano i proprietari di alloggi che accettano di rinegoziare il contratto d’affitto a favore dell’inquilino, convertendolo ad esempio in contratto a canone concordato o anche affittando un immobile vuoto a canone concordato a famiglie che cercano casa. A Bologna andranno 636.433 euro; Modena 441.415 euro; Reggio-Emilia 298.233 euro; Parma 273.398 euro; Forlì-Cesena 225. 835 euro; Ravenna 215.868 euro; Rimini 199. 982; Ferrara 192.010 euro e a Piacenza 166.822 euro.

Pubblicato il 5 dicembre 2020

Ascolta l'audio   

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente