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Notizie Varie

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Furto nel Seminario vescovile di Bedonia

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Clamoroso furto nel Seminario vescovile di Bedonia. Si stava concludendo la festa dedicata alla Madonna di San Marco, Madre della Consolazione, quando alcuni malintenzionati sono entrati, probabilmente dal parco che circonda l'edifico, raggiungendo il primo piano dove alloggiano i sacerdoti.
In breve tempo sono riusciti a mettere a segno il furto che ha fruttato alcune migliaia di euro rubando anche oggetti preziosi in oro e alcune buste con le offerte dei fedeli. Tra gli oggetti anche l'anello del cardinal Agostino Casaroli.
“Che tristezza... proprio nel giorno della festa”, il commento di mons. Lino Ferrari, rettore  del Seminario e della Basilica di San Marco. E' stato proprio mons. Ferrari ad accorgersi del furto; la sua stanza e quella degli altri sacerdoti erano a soqquadro con scrivanie rovesciate: un vero disastro.

Pubblicato il 14 luglio 2022


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«Steriltom» acquisisce il 100% della ferrarese «Italtom Srl»

 dario

Il gruppo Steriltom, leader europeo nella produzione di polpa di pomodoro per i canali Food Service e Industriale, ha proceduto all’acquisto delle quote di minoranza possedute da Emiliana Conserve Spa nella Italtom Srl, già controllata da Steriltom. Ad oggi il capitale di Italtom, proprietaria di un modernissimo stabilimento industriale nella zona di Ferrara risulta, quindi, posseduto al 100% dal gruppo Steriltom. Con questa scelta Steriltom conferma la volontà di consolidare la sua posizione di mercato diversificando la sua presenza territoriale con i due complessi produttivi di Gragnano a Piacenza e di Argenta con sede a Ferrara. Quest’ultimo era stato acquisito nel 2018 dalla procedura concorsuale seguita al fallimento della ex Ferrara Food. Steriltom dopo i massici investimenti effettuati negli ultimi 3 anni in Italtom, completa il suo piano industriale consolidando il suo perimetro e dimostrando di credere in questa nuova realtà del territorio ferrarese. Del resto Italtom si è rivelata una azienda produttiva in costante crescita, nel 2021 ha trasformato oltre 1.600.000 quintali di prodotto fresco, tra convenzionale e biologico, e ha dato lavoro a quasi 200 persone tra collaboratori fissi e stagionali, realizzando tra l’altro un importante indotto sul territorio, specialmente in campo agricolo, dove lavora e collabora con oltre 150 agricoltori locali.

“La scelta di rilevare nel 2018 l’ex Ferrara Food - è il commento di Dario Squeri, amministratore delegato di Steriltom - non è stata facile e, in questi anni, insieme a tutti i nostri collaboratori, abbiamo dovuto lavorare duramente per assicurare la crescita e la redditività dell’azienda che partiva da una situazione complessa. Tuttavia insieme abbiamo ottenuto un bellissimo risultato nel quale crediamo molto e lo abbiamo dimostrato con quest’ultima operazione. Un ringraziamento a tutti i nostri colleghi per l’impegno messo in campo in questi anni, che ci ha permesso di consolidare il gruppo Steriltom che, ad oggi, è riconosciuto come leader nei canali Food Service e Industriale in tutta Europa. Nel 2021 il gruppo Steriltom ha realizzato un volume di affari consolidato di 130 milioni di euro e lavorato oltre 4,2 milioni di quintali di pomodoro fresco 100% italiano e dato lavoro a oltre 700 persone”. Steriltom è stata seguita nell’operazione di acquisizione dallo studio Squeri e Associati Srl di Piacenza e dal partner Silvia Bordi dello studio legale Gianni & Origoni di Roma.

Pubblicato il 13 luglio 2022

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Partono le prenotazioni per la quarta dose di vaccino a over 60 e soggetti fragili

Quarta dose

Emilia-Romagna pronta per la quarta dose, tecnicamente indicata come seconda dose di richiamo o “second booster”: al via già da domani, mercoledì 13 luglio, le prenotazioni. Destinatari sono tutti i cittadini a partire dai 60 anni di età - una platea di circa 850mila persone - e quelli con elevata fragilità, motivata da patologie concomitanti o preesistenti, dai 12 anni compiuti in su (quindi nati a partire dal 2010). Rimangono naturalmente attive le vaccinazioni per gli over 80, aperte ormai da mesi. Dopo il via libera ufficiale di Ministero della Salute, Consiglio superiore di sanità, Agenzia italiana del farmaco e Istituto superiore di sanità, che hanno inviato, nella serata di ieri, una nota congiunta alle Regioni, il Servizio Sanitario Regionale si è organizzato in tempi rapidi per rispondere alla nuova sfida organizzativa. “Siamo pronti a questo nuovo step della campagna vaccinale, importante per mettere in sicurezza le persone più fragili, considerato l’aumento della circolazione virale e la ripresa della curva epidemica che si registra in Emilia-Romagna come in tutto il Paese- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Raccomandiamo quindi la vaccinazione, nell’interesse dell’intera comunità. Ringrazio ancora una volta il personale del nostro servizio sanitario, impegnato per garantire il funzionamento di una macchina organizzativa molto complessa”.

Come specifica la stessa circolare ministeriale, per la somministrazione della seconda dose di richiamo deve essere trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (fa fede la data del test diagnostico positivo), sia nel caso degli over 60, sia per i fragili dai 12 anni in su, cioè con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti, come ad esempio la disabilità grave, la sindrome di Down, la fibrosi cistica e altri tipi di condizioni, il cui elenco completo è stato definito dal ministero. Per i 12-17enni sarà utilizzato solo il vaccino Comirnaty (BioNTech-Pfizer), per i maggiorenni entrambi i vaccini a mRNA (Comirnaty di Pfizer-BNT e Spikevax di Moderna).

Per le prenotazioni sono aperti tutti i consueti canali: sportelli Cup, Cupweb, FarmaCUP, Cuptel, Fascicolo sanitario elettronico, app ER-Salute. Inoltre, le Aziende sanitarie invieranno un sms alla platea di persone interessate da questa nuova fase vaccinale. Le vaccinazioni saranno effettuate dai medici di medicina generale nei propri ambulatori o presso punti concordati con le Ausl di riferimento, e dai servizi aziendali presso luoghi di prossimità come le Case della salute e gli Hub vaccinali ancora attivi. Inoltre, per i cittadini di età pari o superiore ai 60 anni che non rientrino nelle condizioni di elevata fragilità individuate dal Ministero, sarà possibile effettuare la vaccinazione anche presso le farmacie convenzionate aderenti alla campagna vaccinale. La seconda dose booster - come specifica la circolare - è raccomandata tenendo conto “sia dell’attuale condizione di aumentata circolazione virale con ripresa della curva epidemica, associata all’aumento dell’occupazione di posti letto nelle aree mediche e, in minor misura, nelle terapie intensive, sia delle evidenze disponibili sull’efficacia della seconda dose di richiamo nel prevenire forme gravi di Covid 19 sostenute dalle varianti maggiormente circolanti”. Ribadita anche la priorità assoluta della campagna vaccinale, cioè mettere in massima protezione tutti i soggetti che non hanno ancora ricevuto né il ciclo di protezione primaria, né la prima dose di richiamo.

Pubblicato il 13 luglio 2022

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Qualità dell’aria, ecco le linee strategiche verso il 2030


 qualita dellaria

Ridurre le emissioni, agendo simultaneamente sui trasporti, sull’agricoltura e sulla combustione delle biomasse per il riscaldamento domestico, pianificando interventi sia in ambito locale che a livello di bacino padano e nazionale, per prevenire o ridurre gli effetti nocivi per la salute umana e per l’ambiente. Sono queste le linee strategiche del Piano per la qualità dell’aria 2030, approvate dalla Giunta regionale. “Con questa delibera - spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo-, diamo il via al percorso del nuovo Piano Aria Integrato regionale 2030 che sarà, come quello del Piano Rifiuti, condiviso e approfondito in commissione assembleare e con tutti i firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima. Per la prima volta stanziamo delle risorse dedicate, circa 150 milioni di euro, di cui quasi 67 milioni già nel primo triennio”. “La qualità dell’aria è una questione complessa - prosegue Priolo -, che coinvolge praticamente ogni settore dell’agire umano ed è per questo che è necessaria la collaborazione di tutti, cittadini, imprese, mondo dell’agricoltura e dell’industria. La morfologia della Regione Emilia-Romagna inoltre richiede una visione di bacino padano, gli interventi andranno in questa prospettiva, perché la sfida verso una qualità dell’aria migliore si può vincere solo tutti insieme”. Questi gli ambiti di intervento individuati dal Piano: i trasporti e la mobilità, l’agricoltura e la zootecnia, l’energia e le biomasse per il riscaldamento domestico, le politiche urbanistiche e territoriali e le attività produttive. Adesso il percorso procederà con l’elaborazione della proposta di piano su cui tutti i portatori di interesse si confronteranno e con la consultazione con le Autorità competenti in materia ambientale. Il documento che ne uscirà sarà adottato dalla Giunta entro la fine dell’anno per poi proseguire il percorso con osservazioni e modifiche ed essere approvato dall’Assemblea legislativa entro il 2023.

Le misure in campo

Per quanto riguarda le polveri sottili, il Piano punta alla conversione degli impianti di combustione residenziale meno efficienti con impianti di nuova generazione, all’utilizzo di sistemi di depolverazione ad alta efficienza nei processi produttivi, alla riduzione dei flussi di traffico attraverso interventi sulla mobilità sostenibile di persone e merci, e allo sviluppo delle fonti rinnovabili non emissive o a basso impatto ambientale. Altri interventi sono previsti in agricoltura, responsabile per il 30% della produzione di polveri sottili. Il Piano prevede la sostituzione dei fertilizzanti contenenti urea con fertilizzanti alternativi e tecniche sostenibili, interventi su stoccaggio e distribuzione di effluenti zootecnici e la diffusione di impianti a biometano per incentivare la chiusura delle filiere produttive. Per contenere le immissioni di biossido di azoto prevede di agire sulla promozione del trasporto pubblico, sia su ferro che gomma, sull’incentivazione e la facilitazione della mobilità ciclopedonale, sul potenziamento delle infrastrutture di ricarica elettrica per favorire l’uso dei mezzi elettrici. Altre azioni riguardano la riduzione degli spostamenti non necessari, incentivando l’utilizzo dello smartworking e del telelavoro, ma anche con interventi sulla logistica per la distribuzione delle merci nelle aree urbane e sulle brevi distanze (come, ad esempio, l’ultimo miglio elettrico per le consegne delle merci), sull’ottimizzazione dei percorsi, oltre a incentivi per il trasporto merci su ferro. Infine, il Piano Aria conferma le politiche regionali volte all’aumento del verde e della forestazione urbana e periurbana.

Pubblicato il 13 luglio 2022

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Cattolica, aperte le selezioni al dottorato Agrisystem

cattolica

Con il nuovo anno accademico prenderà il via la diciassettesima edizione del dottorato per il Sistema Agroalimentare – Agrisystem. Un grande traguardo reso possibile dalle numerose borse di studio erogate nel corso di questi anni a 214 dottorandi alle quali si aggiungeranno le nuove borse sostenute dall’Ateneo e numerose borse finanziate dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) nell’ambito del DM 352/2022 “Dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese”, oltre alla borsa di dottorato dedicata alle “transazioni digitali e ambientali” (DM 351/2022). Al via un nuovo anno accademico in presenza e ad offrire didattica in streaming ai numerosi dottorandi executive stranieri e, se necessario, a tutti.

Dopo il successo dello scorso anno (37 dottorandi di 7 paesi diversi) quest’anno il Dottorato ha 53 posti disponibili, 29 coperti da borse di studio, destinate ai migliori laureati, italiani e stranieri, motivati ad approfondire la propria formazione nel campo della ricerca applicata ai vari aspetti del sistema agroalimentare.
4 posti sono riservati ad aziende che hanno chiesto l’attivazione del dottorato industriale per un proprio dipendente e 10 posti sono senza borsa di studio.
Grazie a un progetto dell’Università Cattolica, finanziato dalla CEI, in collaborazione con la Fondazione E4impact sono disponibili fino a 10 posti riservati a docenti di Università africane per lo svolgimento di ricerche nel loro Paese con il pieno supporto di Agrisystem.

Agrisystem ha riconfermato l’adesione, anche per quest’anno al Dottorato Nazionale in Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico istituito dalla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia con un progetto sull’ottimizzazione delle tecniche di insilamento di sottoprodotti umidi per massimizzarne la qualità nutrizionale e minimizzare le emissioni di gas ad effetto serra (composti organici volatili) dagli insilati.
“Le aziende che guardano al futuro puntano sulla formazione di qualità: siamo orgogliosi di riscontrare la fiducia riposta in Agrisystem dalle aziende nazionali e multinazionali del settore food che hanno creduto e credono in noi” sottolinea il prof. Paolo Ajmone Marsan, coordinatore del dottorato promosso dalle Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali e di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Piacenza. “Si tratta di imprese che hanno deciso di mettere a disposizione borse di studio per offrire a giovani neolaureati l’opportunità di un impiego qualificato nell’agroalimentare, ma anche di imprese che hanno investito sui propri dipendenti, offrendo loro la possibilità di frequentare il dottorato industriale, che permette di conciliare lavoro, studio e ricerca”.

Istituita nel 2006, grazie anche al sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, la Scuola è impostata sulla multidisciplinarietà delle competenze attraverso l’integrazione di conoscenze tecnico-scientifiche, economiche e giuridiche nel settore agro-food e, l’internazionalizzazione dei saperi – i dottorandi devono svolgere un periodo di studio all’estero di minimo 6 mesi. Agrisystem vanta ad oggi 213 Dottori di Ricerca e 78 dottorandi in corso.
“Agrisystem è un intenso percorso di crescita formativa e personale che permette di confrontarsi quotidianamente con ricercatori di aree differenti e di diversi paesi. Il 20% dei nostri dottori di ricerca lavora all’estero e oggi occupa posti rilevanti in aziende multinazionali del settore agroalimentare e in Università straniere”.

Agrisystem, accreditata dall’Anvur, propone un percorso innovativo e unico nel panorama italiano. La Scuola attira a Piacenza ogni anno i migliori laureati provenienti da diverse università italiane e straniere e assicura al 95% dei propri dottori di ricerca un’occupazione entro i primi 6 mesi dal conseguimento del titolo. La Scuola, oltre a garantire una formazione trasversale alle varie discipline, come evidenzia il prof. Ajmone Marsan, lascia ai dottorandi la possibilità di personalizzare il piano di studio completando la formazione con la partecipazione.

Pubblicato il 12 luglio 2022

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