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Notizie Varie

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San Fiorenzo: Fiorenzuola d’Arda rende onore al suo Patrono

collegiataomaggia il suo Patrono



È tutto ormai pronto a Fiorenzuola d’Arda per le iniziative legate alla festa patronale di San Fiorenzo, che ricorrerà lunedì 17 ottobre: come ogni anno, sono numerosi gli eventi e le rassegne collaterali alla celebrazione solenne del Santo, in programma nella giornata della ricorrenza con la messa nella chiesa Collegiata alle 18, presieduta dal Vicario generale della diocesi di Piacenza e Bobbio, don Giuseppe Basini.


LE INIZIATIVE NELLA CHIESA COLLEGIATA
Il programma di iniziative nella Chiesa Collegiata partirà sabato 15 ottobre: alle 15.30 l’Associazione Fiorenzuola in movimento organizzerà la visita guidata “Alla scoperta di San Fiorenzo”, mentre alle 18, nell’ambito della trentacinquesima edizione della rassegna “Antichi organi: un patrimonio da salvare” – promossa dall’Associazione musicale “Banda larga” - si terrà il concerto di Angelo Castaldo e Benedetta Porcedda. Ancora musica domenica 16 ottobre, dalle 21, quando nella stessa Collegiata il Coro “Città di Fiorenzuola” – insieme al coro “Giuseppe Verdi” di Ostiglia – sarà in scena per il secondo evento in occasione dei festeggiamenti per il 50° anniversario dalla propria fondazione: verrà presentata la “Misa a Buenos Aires” dell’autore argentino Martin Palmieri, su direzione di Letizia Rocchetta. Durante la serata, il Sindaco Romeo Gandolfi consegnerà il “Premio San Fiorenzo” 2022, istituito in co- organizzazione con la Parrocchia di Fiorenzuola d’Arda.


IL PROGRAMMA DELLA FIERA DI SAN FIORENZO
Accanto alle celebrazioni religiose, il Santo Patrono di Fiorenzuola d’Arda verrà festeggiato con la Fiera, organizzata dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’associazione “Vetrine in Centro” e la Pro loco di Fiorenzuola d’Arda: tra gli eventi in calendario spicca il
tradizionale luna park, che farà tappa in Piazza del mercato e nelle vie limitrofe, da giovedì 13 a lunedì 17 ottobre, con attrazioni per adulti, ragazzi e bambini; nelle giornate di venerdì 14, sabato 15 e domenica 16 ottobre, in piazza Molinari saranno allestiti trucks, bancarelle e postazioni per lo street food, mentre da venerdì 14 a lunedì 17 ottobre piazza Caduti ospiterà “Oktobre in festa”: l’Associazione Old Rugby, in una tensostruttura, proporrà una versione fiorenzuolana del celeberrimo Oktoberfest di Monaco. Shopping per tutti nelle giornate del 15 e 16 ottobre, con il mercato straordinario e il mercatino “Bio & Natura”.

Nella foto, la chiesa Collegiata di Fiorenzuola.

Pubblicato il 12 ottobre 2022

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Nuovi bus urbani Mild Hybrid metano-elettrici a servizio di Piacenza

Present Bus Ibridi 21


Tra il 2021 ed il 2024 a Piacenza SETA investirà 18 milioni di euro per acquistare 73 nuovi mezzi (30 già immessi in servizio), nell’ambito di un Piano complessivo che ammonta a circa 100 milioni di euro. L’ampliamento della flotta alimentata a gas naturale è reso possibile anche grazie al nuovo distributore di metano inaugurato a giugno all’interno del deposito di via Arda: costato circa 1,5 milioni di euro, è stato interamente finanziato dal Comune di Piacenza con risorse PSNMS-Piano Strategico Nazionale Mobilità Sostenibile.

Grazie ad un Piano aziendale di Investimenti che per il periodo 2021-2024 stanzia circa 100 milioni di euro (di cui 30 in totale autofinanziamento), SETA sta attuando un consistente rinnovamento della flotta e delle infrastrutture di supporto, allo scopo di rendere sempre più efficiente, attrattivo ed ambientalmente sostenibile il servizio di trasporto pubblico offerto all’utenza nei tre bacini provinciali serviti dall’azienda. Per il bacino provinciale di Piacenza l’investimento complessivo di SETA nel periodo 2021-2024 ammonta ad oltre 18 milioni di euro, di cui 6 in totale autofinanziamento, per finanziare l’acquisto di 73 nuovi bus (di cui 52 a metano, 34 urbani e 18 extraurbani), tutti ad elevato contenuto tecnologico e ridotto impatto ambientale.  Nel 2021 sono stati immessi in servizio 15 nuovi mezzi extraurbani diesel Euro 6, ed altri 15 nuovi autobus (12 urbani e 3 extraurbani) sono arrivati nel 2022; entro il 2024 arriveranno altri 43 nuovi bus (22 urbani e 21 extraurbani).
Nel mese di giugno 2022 all’interno del deposito aziendale di via  Arda è stata inaugurata la nuova stazione di rifornimento per l’erogazione di metano per autobus: il nuovo impianto ad alta efficienza, frutto di tecnologia e know-how italiani, è in grado di immagazzinare oltre 100mila litri di carburante e rifornire in tempi rapidi la flotta SETA di Piacenza alimentata a gas naturale, che oggi è costituita da 20 mezzi in servizio sulle linee urbane e di cui è in corso un significativo ampliamento. Grazie alla presenza del distributore interno, infatti, SETA potrà ridurre i costi d’acquisto del carburante e velocizzare i tempi di rifornimento dei mezzi, rendendo così sempre più conveniente e diffuso l’impiego degli autobus a basso impatto ambientale. L’impianto è costato circa 1,5 milioni di euro ed è stato finanziato integralmente dal Comune di Piacenza con risorse del PSNMS-Piano Strategico Nazionale Mobilità Sostenibile.

12 nuovi bus

Da qualche giorno, poi, sono in circolazione sulle linee urbane piacentine 12 nuovi autobus urbani a metano, caratterizzati da importanti elementi di innovazione tecnologica ed elevata sostenibilità ambientale. I nuovi bus urbani MAN Lion’s City da 12 metri di lunghezza, alimentati a metano compresso CNG con motore in versione Mild Hybrid, classe di emissioni Euro 6, dispongono di un motore elettrico che integra e supporta le performance del motore termico. Il motore elettrico è alimentato da energia ad impatto ambientale zero, generata durante la fase di decelerazione del mezzo ed accumulata in speciali batterie. Il sistema Mild Hybrid garantisce una sensibile riduzione dei consumi di carburante ed una contestuale riduzione delle emissioni in atmosfera.
I MAN Lion’s City possono ospitare fino a 93 passeggeri, di cui 25 seduti, e dispongono di una postazione attrezzata per utenti con disabilità motorie. Sono dotati di sistema di geolocalizzazione, impianto di climatizzazione/ricircolo dell’aria, impianto di videosorveglianza a 6 telecamere digitali, contapasseggeri, impianto automatico antincendio a nebulizzazione, pedana manuale per la salita/discesa di utenti con carrozzina, sistema di diagnostica on board, black box di monitoraggio e registrazione parametri di esercizio.
Come tutti i mezzi urbani di SETA, anche questi nuovi bus ecologici sono dotati della tecnologia EMV che consente agli utenti di acquistare il biglietto di corsa semplice pagando con bancomat o carta di credito contactless.

“La realizzazione di un nuovo impianto di rifornimento aziendale e l’entrata in servizio di nuovi mezzi ad elevata tecnologia e ridotto impatto ambientale sono la dimostrazione concreta che SETA, nonostante le difficoltà che riguardano il settore del trasporto pubblico, non rinuncia ai suoi obiettivi strategici e conferma le azioni previste dal Piano di investimenti. L’attuale Consiglio di Amministrazione ha individuato come priorità strategica la realizzazione di un consistente rinnovamento della flotta e delle infrastrutture connesse, per rendere più competitivo ed attrattivo il servizio offerto agli utenti. Entro il 2024 SETA ridurrà l’età media della flotta dagli attuali 12,4 anni a circa 9 anni, avvicinandosi così ai livelli dei migliori Paesi europei” dichiara Antonio Nicolini, Presidente della società che eroga il servizio di trasporto pubblico nelle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza. “Desidero ringraziare in modo particolare il Comune di Piacenza - prosegue Nicolini - che sta sostenendo concretamente gli investimenti dell’azienda destinando risorse importanti per migliorare il servizio di trasporto pubblico, sia per quanto riguarda la realizzazione del nuovo distributore aziendale di metano sia per l’ammodernamento della flotta. Il nuovo distributore può erogare il metano sia nella tradizionale forma gassosa CNG sia nell’innovativa versione liquida LNG, che garantisce prestazioni particolarmente significative in termini di autonomia di servizio dei mezzi e riduzione delle emissioni inquinanti. Inoltre, può erogare anche biometano. Veniamo da due anni molto complicati vissuti in costante emergenza (prima di natura sanitaria, ora anche geopolitico-economica), con pesanti ricadute sulla tenuta generale del sistema nazionale della mobilità e sull’equilibrio economico-finanziario delle aziende. Conosciamo tutti le problematiche connesse al caro-carburanti, all’aumento dei costi delle materie prime ed alle criticità sulle forniture, in particolare nel settore automotive: questa situazione potrebbe proseguire ancora a lungo, ma crediamo fermamente che investire in tecnologia, innovazione, sicurezza e sostenibilità ambientale sia la via migliore per rilanciare il ruolo determinante del trasporto pubblico, elevarne gli standard qualitativi e recuperare le quote di utenza che - per cause oggettivamente esterne alla nostra attività – si sono perse negli ultimi anni”.

“La sostenibilità del trasporto pubblico, sotto il profilo della tutela ambientale e dell'ottimizzazione delle risorse economiche – sottolinea Marco Perini, vice sindaco del Comune di Piacenza –  è un obiettivo strategico prioritario, che l'Amministrazione intende portare avanti con convinzione. Non solo attraverso investimenti significativi in termini di progettualità e innovazione, ma anche promuovendo e incentivando l'uso dell'autobus: a partire da progetti come Senior Bus, di imminente attivazione, che prevede la gratuità dell'abbonamento per gli over 70, riteniamo che sia necessario diffondere una nuova cultura e una più radicata abitudine alla fruizione del trasporto pubblico, come scelta consapevole per sé e per la comunità. Questo significa perseguire, grazie all'impegno condiviso con SETA e TEMPI AGENZIA, ulteriori e costanti miglioramenti nella capillarità della rete dei collegamenti sull'intero territorio urbano, così come nella qualità e nell'efficienza tecnologica e ambientale della flotta, il cui progressivo e consistente rinnovamento è un passo importante e orientato, con lungimiranza, al futuro”.

Pubblicato l'11 ottobre 2022

Nella foto di Carlo Pagani la presentazione dei bus a cura di SETA.

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A scuola a ritmo di jazz. Prossimo appuntamento lunedì 24 ottobre

 

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Ha ottenuto il consueto successo, tra l'entusiasmo di bambini, volontari, insegnanti e genitori che hanno accolto il Pedibus alla primaria di San Lazzaro stamani, l'edizione speciale del percorso casa-scuola con l'accompagnamento dei musicisti.
Come da tradizione, in occasione del Piacenza Jazz Fest, alcune linee dei Pedibus cittadini hanno l'occasione di sperimentare la camminata mattutina al ritmo festoso degli strumenti: il sax tenore di Gianni Azzali, la tromba di Gianni Satta, il sax baritono di Alberto Venturini, il trombone di Stefano Caniato, il banjo di Renato Podestà, le percussioni di Roberto Lupo e Luca Mezzadri, che partendo dal capolinea all'incrocio tra le vie Pallastrelli e Maggi hanno guidato, oggi, il tragitto verso il plesso di via Emilia Parmense.
L'iniziativa è stata occasione per salutare, alla presenza degli assessori Mario Dadati e Serena Groppelli, accanto alla dirigente del 2° Circolo didattico Giovanna Solari e alla referente di Ceas Infoambiente del Comune di Piacenza Alessandra Bonomini, il riavvio della linea di San Lazzaro per l'anno scolastico 2022-2023, grazie alla preziosa collaborazione dell'Associazione Genitori Piacenza 4.
“Il Pedibus ha un valore educativo, ambientale e sociale importantissimo – rimarcano Groppelli e Dadati – perché non solo insegna ai bambini a dare il proprio contributo nel ridurre l'inquinamento, mettendoli in condizione di conoscere il proprio quartiere e osservarne ogni giorno i cambiamenti, ma coinvolge anche gli adulti, così come i ragazzi, nel sentirsi parte attiva e integrante di una comunità. Grazie ai musicisti che hanno animato il percorso in questa occasione, alla scuola che con sensibilità si fa partecipe di questo progetto e a tutti i volontari e accompagnatori senza i quali questa esperienza così formativa non sarebbe possibile”.

Prossimo appuntamento, lunedì 24 ottobre, con la primaria De Amicis, dove il Pedibus Jazz potrà essere d'aiuto per promuovere l'attivazione di una seconda linea accanto a quella esistente da un paio d'anni.

Pubblicato l'11 ottobre 2022

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A Ugo Borlenghi e a Gianni Finetti il premio San Fiorenzo 2022

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La Commissione per l’assegnazione del Premio San Fiorenzo, presieduta da don Gianni Vincini, delegato dal parroco di Fiorenzuola don Giuseppe Illica, e costituita da due rappresentanti della parrocchia di San Fiorenzo, due rappresentanti del Comune di Fiorenzuola e due  del periodico parrocchiale L’Idea, dopo aver preso in considerazione le varie segnalazioni pervenute e dopo ampio confronto, ha deliberato all’unanimità di conferire il Premio San Fiorenzo 2022 alla memoria di Ugo Borlenghi per onorare il valore educativo dell’arte e in vita a Gianni Finetti per esaltare il valore educativo della solidarietà con i diversamente abili. Il simbolo del riconoscimento sarà consegnato domenica 16 ottobre in Chiesa Collegiata nel corso del Concerto di San Fiorenzo delle ore 21, eseguito dalla Corale Città di Fiorenzuola.
Alcuni accenni biografici.

 

UGO BORLENGHI (deceduto il 29/12/2020 a 77 anni)

Si può dire che Ugo Borlenghi, nato a Cadeo (Piacenza) nel 1943, possieda da sempre la vocazione per l’arte, fin da quando fanciullo sul greto del torrente Arda cercava e raccoglieva pietre e sassi modellati dalla inarrestabile fantasia del tempo e degli elementi, sui quali in età giovanile sarebbe intervenuto o che più tardi avrebbe usato come supporto funzionale e ontologico dei suoi originali bronzi. Coltiva la musica con tromba e fisarmonica, la fotografia, la poesia, disegno e pittura, e soprattutto la scultura. Da adolescente ha coltivato la musica: suonare la tromba e la fisarmonica è stato per lui studio e diletto; ha fatto il fotografo per passione e per professione sotto la guida di un eccellente maestro, il compianto Mario Lambri (a livello personale anche oggi Borlenghi si dedica alla fotografia); in età matura ha scritto poesie con buoni successi di critica; ha studiato disegno e pittura con il professor Mansueto Barbieri presso l’Istituzione d’Arte “Giuseppe Visconti di Modrone”: a tutt’oggi continua a dipingere ed è passato dall’espressione figurativa dei primi lavori alla pittura informale caratterizzata da una sensibilità poetica lirica.   Ugo Borlenghi, uomo riservato e meditativo, è soprattutto uno scultore, che nell’arte plastica riesce ad esprimere la profondità del suo pensiero e la ricchezza della sua fantasia. Ha lavorato nella fonderia dell’Arsenale Militare di Piacenza e a Cremona, è diventato uno dei pochi scultori italiani in grado di fare di ogni sua scultura, un’opera finita (modella i volumi della cera con curata sapienza di gesti, prepara il calco, procede alla fusione e alla finitura del getto fuso, infine esegue la patinatura). La sua abilità di scultore e fonditore gli ha conquistato la fiducia dell’artista cileno Sebastian Matta che gli ha commissionato la fusione e la patinatura di numerose sue sculture.

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Nella foto, Borlenghi nel suo studio.

Nel corso degli anni si è riproposto di superare i confini dell’arte “descrittiva” (che pure gli ha dato un certo successo): l’artista ha attraversato il periodo dei lavori cosiddetti “Forme della terra”, formazioni botrioidali celate nelle pieghe della terra, memorie geologiche, frammenti della storia del mondo, riprodotte nel bronzo e impreziosite dalle patine. Sono seguite le “Forme idea” nell’ambito di una ricerca che ha portato l’artista verso una produzione scultorea caratterizzata dalle linee pure, svettanti e dalla semplicità per così dire mistica, quasi austera.
L’incontro con l’IPERAVANGUARDIA prima e con il TRANVISIONISMO poi, movimenti artistici-culturali nati a Piacenza che, come voci distinte e significative, si sono fatte strada nella vita artistica alla fine del secolo scorso, ha rappresentato per lo scultore l’humus per una nuova germinazione, l’ambito dello sbocciare e dello svilupparsi di un ulteriore filone, quello di coronare e dare corpo alle sue fantasie di bambino, all’amore per la natura e all’interesse per i sassi.
Nel linguaggio segreto delle cose più semplici, le pietre, diventate per lui oggetti di meditazione poetica, si propone di trasfonderne la “memoria” nel turgore del bronzo delle sue “Forme silenti”, sculture arcanamente evocative, alle quali la creatività e la forza interiore dello scultore riescono a trasmettere una vitalità unica.

GIANNI FINETTI: una vocazione alla vita

Gianni nasce a Piacenza nel 1942, sesto di otto figli, in una famiglia di agricoltori. Volonteroso negli studi, chiaramente portato alle scienze umanistiche, consegue, senza difficoltà, la laurea in psicologia e sociologia a Roma. Terminati gli studi ritorna a Piacenza ed esercita le prime esperienze professionali alla Scuola speciale “Maria Bisi” dove venivano scolarizzati i bambini portatori di disabilità, soprattutto psichiche. Rimane segnato da questa esperienza ed è sempre più convinto che i ragazzi “diversamente abili” debbano essere inseriti nei percorsi formativi riservati agli altri bambini perché la loro disabilità non alimenti l’emarginazione a cui sembrano inesorabilmente destinati.
Nel frattempo nascono i Consorzi Socio Sanitari contemplati dalla riforma sanitaria nazionale che sta attuandosi nel Paese ed uno dei primi problemi che viene affrontato è proprio quello che sta a cuore a Gianni: l’apertura delle Scuole normali anche ai disabili, pur in sezioni speciali e con docenti all’uopo preparati. La Scuola Bisi viene soppressa. Gianni viene incaricato dal Consorzio Socio Sanitario di formare gli insegnanti al nuovo ruolo e ad esprimere osservazioni sui bambini oggetto di segnalazioni. In questo ruolo Gianni capisce ancora di più che la sua vocazione è consona a questa professione, anche perché, proprio a Fiorenzuola nell’esercitare la professione di psicologo, all’Asilo Nido conosce l’insegnante Giuliana e un bimbo di un anno, Stefano, con la sindrome di Down. Stefano viene ricoverato in ospedale e, non avendo nessuno che lo accudisce Gianni e Giuliana si alternano ad assisterlo. La sintonia professionale con Giuliana ben presto si trasforma in un sentimento legato da un filo sottile che è l’amore verso Stefano, via via sempre più figlio che allievo, più amato che accudito. Gianni continua con competenza e passione la professione di psicologo nell’ambito dell’AUSL curando soprattutto il disagio scolastico e i disturbi di apprendimento nei ragazzi.
Gianni e Giuliana si uniscono in matrimonio e la prima cosa che fanno è quella di chiedere l’affido di Stefano.

Gianni Finetti con Giuliana e Stefano

Nella foto, Finetti con la moglie Giuliana e il figlio Stefano.



Gianni è un pragmatico, pensa a una cosa e la vede già realizzata, è promotore, con altri dell’iniziativa “Dopo di Noi” che si pone il problema dei disabili quando i loro familiari verranno a mancare. Il passo è breve, Gianni, nel frattempo pensionato, nel 2008 entra a pieno titolo nell’Associazione A.FA.DI., primo passo per far che “Dopo di Noi” inizi un’attività concreta, consistente nell’offrire qualche ora di ristoro alle famiglie che hanno figli disabili. A.FA.DI. affitta un appartamento in via san Francesco ove ospita una ventina di ragazzi per un intrattenimento impegnato in giochi o altre attività mentre i familiari, coi ragazzi al sicuro, possono svolgere attività di solito impedite. Gianni è soddisfatto ma il suo entusiasmo, la sua fiducia, il suo pragmatismo lo portano a bussare molte porte, a chiedere collaborazione a tante persone, a esplorare fra le leggi regionali al fine di ottenere contributi, perché prima di tutto vuole che A.FA.DI. diventi “un tetto sul cuore” , in centro della Città, perché sia visibile, perché si capisca che i “diversamente abili” sono persone degne, creature con il diritto alla vita, con un cuore così grande da meritare affetto, stima e un pieno ruolo sociale.
A.FA.DI., nel 2018, si trasferisce, grazie a un comodato con la parrocchia, nell’ex convento San Francesco grazie ai contributi adeguatamente ristrutturato nella parte necessaria, con il risultato di una sede di 40 posti, alcuni dei quali residenziali. 

Stefano se lo porta via il COVID nel 2020, ma lascia un seme ben piantato nel cuore di Gianni e di Giuliana. E la passione per la condivisione e l’accompagnamento delle situazioni di fragilità, delle problematiche che riguardano persone e familiari. E’ un grande amore per la vita, in particolare per quella un po’ diversa che solo apparentemente non è uguale a quella delle altre persone ma, in realtà è fatta di cuore, di sentimenti e di una grande voglia di serena normalità. 

Pubblicato l'11 ottobre 2022

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Premio Nobel: per una Chimica sempre più green

 

preside TREVISAN Marco

"La chimica a scatto ('click chemistry') permette di rispettare l'ambiente. Per le sue caratteristiche, appartiene alle tecniche 'green' grazie a una elevata selettività chimica e a una compatibilità con condizioni di reazioni blande".
Così Marco Trevisan, Preside della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali Università Cattolica, e Lucrezia Lamastra, docente di Chimica agraria, facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali Università Cattolica, hanno commentato il Premio Nobel per la Chimica 2022 assegnato agli scienziati Carolyn R. Bertozzi, Morten Meldal e K. Barry Sharpless per lo sviluppo di tecniche per ingegnerizzare le molecole biologiche.

Trevisan e Lamastra hanno spiegato che l'idea che sta alla base della 'click chemistry' "è il fatto che la ricerca deve concentrarsi su molecole che sono semplici da sintetizzare, in modo da avere rese alte, reazioni modulari, sottoprodotti innocui. Mentre Sharpless e Meldal hanno gettato le basi della 'click-chemistry', una forma di chimica funzionale in cui i blocchi molecolari si uniscono in modo rapido ed efficiente, Bertozzi ha portato la 'click chemistry' in una nuova dimensione e ha iniziato a utilizzarla negli organismi viventi, permettendo reazioni bio-ortogonali che avvengono senza interrompere la normale chimica della cellula. Grazie a questa innovazione si ottengono metodi di sintesi rapidi e affidabili per numerose molecole che possono essere utili in varie applicazioni, come nello sviluppo di nuovi materiali e nuovi farmaci".

Nella foto, il preside Marco Trevisan.

Pubblicato il 7 ottobre 2022

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