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Notizie Varie

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Fiammetta Borsellino a Vigolzone: la lotta alla mafia parte dalle scuole

 Borsellino Vigo

Una visita speciale quella a Vigolzone di Fiammetta Borsellino, terzogenita del giudice Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992 a Palermo in via D’Amelio. La figlia ha parlato agli studenti delle classi quinte delle elementari e delle scuole medie, invitata dal Comune valnurese. L’incontro si è tenuto nella palestra del centro sportivo, insieme agli insegnanti. Ad affiancare Borsellino, oltre al sindaco Gianluca Argellati, anche il dirigente scolastico Alberto Mariani, l’insegnante di lettere delle medie Chiara Anselmi e il capitano dei carabinieri Laura Crimaldi. Presenti anche gli assessori Michele Bernardi, Lucia Serena, Ernestina Rigamondi e Giulio Borlenghi, la polizia locale dell’Unione e i carabinieri.

“Le organizzazioni criminali - ha detto la figlia del giudice - prospettano guadagni e soluzioni facili. Vi mostrano la ricchezza, ma sono tutte menzogne. C'è sempre dietro un prezzo da pagare. Qualcuno, prima o poi, vi verrà a chiedere il conto di quella ricchezza. Un giorno vi diranno di portare uno zainetto in un posto, un’arma, qualcos’altro. Poi di aiutare in altro modo. E una volta dentro diventerà una cosa talmente grande che si farà fatica a dire di “no”. È un mondo dove vige l'omertà, il silenzio. Dove si inducono le persone a voltarsi dall'altra parte. I mafiosi vanno dai più deboli, dai più influenzabili”.
In tutto questo la lotta alla mafia parte dalla scuola. “La lotta alla mafia - ha precisato Borsellino - non deve essere soltanto una mera opera di repressione da delegare a magistratura e forze dell'ordine. Ma deve essere un movimento culturale e sociale, soprattutto per dare un messaggio alle nuove generazioni, che devono sentire il fresco della libertà contro il puzzo delle organizzazioni criminali”.

Nella foto, Fiammetta Borsellino a Vigolzone.

Pubblicato il 24 gennaio 2024

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La benedizione degli animali a Brugneto

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Complice la giornata di sole, seppure con temperature vicine allo zero, la festa di Sant’Antonio a Brugneto di Ferriere ha richiamato tantissime persone dall’Alta Valnure e dalla Valdaveto.
Nella mattina di domenica 21 gennaio, dopo la messa nella chiesa di San Pancrazio e la processione per il paese, don Stefano Garilli ha impartito la benedizione a tutti gli animali presenti: cani, conigli, cavalli, pony, asinelli, gatti. Per la gioia soprattutto dei bambini, gli animali hanno fatto bella mostra di loro in un campo del paese.

Nel capannone ex Acap, invece, i volontari del Circolo “U Mercadello” hanno organizzato uno stand per la somministrazione di cibo e bevande. La festa è proseguita fino a sera, con canti e anche una lotteria di premi.

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Nelle foto, la festa di Sant'Antonio a Brugneto di Ferriere.

Pubblicato il 23 gennaio 2024

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Istituita la Giornata dell’agricoltore custode del territorio e dell’agrobiodiversità

 Giornata dellagricoltore

In Regione Emilia-Romagna è stata da poco istituita la “Giornata regionale dell’agricoltore custode del territorio e dell'agrobiodiversità”, al fine di valorizzare la figura di chi si prende cura del territorio. Lo aveva chiesto, presentando una risoluzione, il consigliere regionale piacentino Giancarlo Tagliaferri, ricordando che già esiste una legge in materia alla quale occorre dare seguito.
“Dobbiamo proseguire sulla strada avviata dal legislatore regionale e nazionale, nella certezza che il ruolo dell’agricoltore quale custode del territorio e tutore dell’ambiente si è dimostrato fondamentale nel corso dei secoli e, in particolare, negli ultimi anni, soprattutto in quelle aree del paese progressivamente abbandonate dalla popolazione rurale”, spiega Tagliaferri. La risoluzione impegna la giunta “a verificare la fattibilità di una piena - seppur tardiva - attuazione dell’articolo 10 della legge regionale 28 del 2001 anche utilizzando risorse già destinate nelle direzioni che la legge disciplina e allargando la nozione stessa di “agricoltore custode” non solo per la salvaguardia della biodiversità, ma anche per la cura e tutela dell’ambiente e del territori. Impegna inoltre a realizzare l’albo degli Agricoltori custodi del territorio e dell’agrobiodiversità”.

Pubblicato il 21 gennaio 2024

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Don Giuseppe Basini: «Come San Sebastiano siamo chiamati a farci prossimi agli ultimi»

 FotoDELPAPA 21

 

“Celebriamo l'eucaristia in questo giorno facendo memoria di San Sabastiano, patrono della Polizia municipale. Dobbiamo dire grazie al Signore per tutto il bene che, attraverso questi nostri fratelli e sorelle, compie per la vita della nostra città. Oggi vogliamo omaggiare questo lavoro spesso nascosto ma preziosissimo svolto all'interno della nostra comunità. Come ricordato dal canto dei bambini, siamo qui per lasciarci illuminare dalla Parola di Dio, che può diventare la luce di cui ogni giorno abbiamo bisogno: perché ogni impegno porta con sé anche fatica e a volte la necessità di un discernimento”. Con queste parole il vicario generale della diocesi di Piacenza Bobbio don Giuseppe Basini ha aperto in Sant'Antonino la celebrazione dedicata a San Sebastiano lo scorso sabato 20 gennaio”.
“Questo momento vuole essere soprattutto di ringraziamento - ha ribadito il sacerdote, dopo un saluto rivolto alle autorità presenti, al comandante di Polizia municipale Mirko Mussi e a tutti gli uomini e le donne che compongono il corpo di polizia locale, molti dei quali partecipi alla celebrazione. Ravvediamo in voi la prima presenza di una popolazione impegnata a ridare dignità alle nostre strade e ai nostri quartieri: voi che portate la divisa della polizia municipale siete infatti in molti casi il primo riferimento per noi cittadini”.
“Sono molto lieto allora di celebrare l'eucarestia in questo giorno e in questo luogo, dedicato a Sant'Antonino martire, patrono della nostra città – continua don Basini -. Lo faccio in veste di vicario generale rappresentando anche il nostro vescovo mons. Adriano Cevolotto, impegnato nella Visita pastorale. San Sabastiano e Sant'Antonino sono vissuti in un periodo in cui vigeva ancora il principio formulato ai tempi di Nerone, che sanciva per i cristiani il divieto di esistere. Tempi difficili, che però non hanno impedito a San Sabastiano di vivere con fedeltà il suo servizio all'imperatore, ma anche di essere fedele alla propria coscienza. Sebastiano diventa quindi una figura molto significativa, perché si spinge al di là della funzione che con professionalità e dedizione esercita all'interno della civitas: soprattutto si dimostra capace di prossimità, in particolare nei confronti di persone provate e in difficoltà”.

Fondamentale la presena della Polizia municipale

“Non dobbiamo nascondere che spesso associamo chi porta la divisa della polizia municipale alla sanzione amministrativa – ha ricordato poi il sacerdote - , questo è in parte vero ed è giusto che le sanzioni, quando necessarie, vengano applicate nel modo più corretto possibile: ma voi rappresentate molto più di questo. Siete un riferimento importante per chi si trova in un momento di difficoltà piccola o grande, un corpo aperto a tutti coloro che vogliono impegnarsi per il bene comune, un corpo chiamato a coinvolgere e accogliere ogni cittadino per promuovere la cultura della legalità, del rispetto e della sicurezza. Senza questi fondamenti nel contesto sociale non può crescere il bene comune: quella società, quella città priva di valori sarà destinata a diventare un groviglio di interessi personali slegati uno dall'altro, anzi contrapposti”.

“Il bene di una città – sottolinea il celebrante – non è dato dal benessere della maggioranza o dal rispetto dei diritti di quasi tutti; al contrario necessita del bene della collettività nel suo insieme di persone, nessuno escluso, così che «se qualcuno soffre, diceva San Paolo, tutte le membra soffrono». Quando vengono a mancare legalità e sicurezza i primi ad essere danneggiati sono sempre i più deboli, perché sprovvisti di mezzi per difendersi e provvedere a sé stessi. Ogni ingiustizia colpisce prima di tutto i più poveri e coloro che in qualche modo si possono definire «gli ultimi»: ultimi nella nostra città sono coloro che hanno lasciato la loro terra a causa della guerra e della miseria e devono ripartire da zero in un contesto nuovo; ultimo è chi ha perso la casa e il lavoro e fatica a mantenere la famiglia; ultimi sono coloro che vivono emarginati e ammalati, o vittime di ingiustizie e soprusi. Verso tutti coloro che vivono queste situazioni tutti noi siamo chiamati a farci prossimi: per promuovere iniziative incentrate alla formazione delle giovani generazioni, alla tutela del territorio, alla formazione di una cittadinanza sempre più attiva e responsabile”.

L'invito che faccio oggi al corpo di polizia municipale e a tutti noi – ha concluso il sacerdote – è quindi di farci promotori di questa comune responsabilità, senza stancarci mai di immettere nell'impasto della società il fermento fecondo della fraternità e dell'uguaglianza. Facciamolo anche se questo dovesse significare venire considerati strani dagli altri, Gesù stesso è ritenuto «fuori di sé» dai suoi parenti, ci racconta il Vangelo di Marco. Probabilmente anche oggi qualcuno che si spende gratuitamente per gli altri è guardato con sospetto, ma questo non deve scoraggiare. Abbiamo bisogno di persone «fuori di sé», non cioè auto centrate ma al servizio del bene comune. Lo è stato Gesù, lo è stato Sebastiano martire, che non ha avuto paura di adempiere con fedeltà alla propria professione, ma ha anche esercitato fino in fondo la propria libertà di coscienza: nonostante questo andasse a ledere la sua condizione più profonda di uomo e credente. Ringrazio ancora il corpo di polizia municipale per il suo operato, che spesso si spinge oltre lo stretto dovere. San Sebastiano sia per ciascuno di voi e per le vostre famiglie un protettore, una guida, un aiuto”.

Micaela Ghisoni

Nella foto di Del Papa, la messa in onore di San Sebastiano celebrata da don Giuseppe Basini nella basilica di Sant'Antonino.

Pubblicato il 23 gennaio 2024

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Quindici giorni al mare per 35 anziani di Gragnano

 Anziani Gragnano

Anche quest’anno un nutrito gruppo di over 65 del Comune di Gragnano ha scelto Varazze quale meta per il soggiorno invernale e proprio nella ridente cittadina ligure, in una giornata assolata e dal clima primaverile, sono stati raggiunti dal sindaco Patrizia Calza e dall’assessore al bilancio Alberto Frattola che hanno portato i saluti dell’Amministrazione comunale. Agli amministratori i villeggianti hanno espresso la loro soddisfazione per questa esperienza positiva sotto tutti i punti di vista, dalla logistica, al clima, ai servizi offerti. Dopo il pranzo e la immancabile foto di gruppo, i più si sono cimentati in vivaci partite a carte prima di uscire ancora per salutari camminate. I soggiorni marini, sia invernali che estivi, sono una delle iniziative volute dall’Amministrazione comunale a favore degli anziani. “Crediamo nella bontà di questa iniziativa - osservano il sindaco Patrizia Calza e l’assessore ai Servizi Sociali Marco Caviati, che insieme all’assistente Sociali Luisa Zioni partecipa agli incontri preparatori. Cerchiamo così di favorirla, sia coprendo il costo del viaggio che ottenendo prezzi di soggiorno calmierati grazie alle partenze di gruppo. Diverse sono le ragioni alla base di queste iniziative: mentre si favorisce il soggiorno in località in cui le condizioni climatiche sono migliori, si offrono anche occasioni di socializzazione, relax ,divertimento e si combatte la solitudine che sta diventando sempre più un problema grave della nostra società, soprattutto per chi è più avanti con l’età”. Partito l’8 gennaio da piazza della Pace a Gragnano, il gruppo, costituito da 35 persone, soggiornerà sulla riviera ligure per 15 giorni. Ai gragnanesi si sono aggiunti, da qualche anno, un nutrito gruppo di amici di altri Comuni, di Piacenza, di Sarmato e, in particolare, il gruppo più numeroso di San Nicolò.
A Gragnano sono 990 gli over 65enni e 300 gli ultra 80enni; circa 90 gli anziani in carico al servizio sociale professionale. Alle loro esigenze si cerca di rispondere anche grazie al progetto "Tessere Legami. Altre storie possibili", nell’ambito del Servizio Civile Volontario, che ormai da diversi anni viene scelto e finanziato da risorse nazionali. Quanto alle altre attività svolte dai Servizi Sociali comunali per destinatari ultra 65enni, la responsabile Luisa Zioni ricorda i pomeriggi al cinema e i soggiorni marini, l’assistenza domiciliare, il progetto "dimissioni protette", l’accompagnamento sociale. Quindici invece sono gli ospiti del Centro diurno anziani San Michele, realizzato all’interno di un immobile donato dalla Parrocchia di San Michele Arcangelo di Gragnano e ristrutturato dal Comune grazie ad un ingente contributo della Regione Emilia-Romagna.

Nella foto, il gruppo di anziani di Gragnano in vacanza a Varazze.

Pubblicato il 19 gennaio 2024

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