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Notizie Varie

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Giovani in Bosnia con la Caritas


 BOSNIA 3

 

Dal 22 luglio al 1° agosto la Caritas diocesana di Piacenza-Bobbio organizza un viaggio nei Balcani per vedere da vicino le conseguenze dei conflitti in un territorio che ha vissuto una guerra tremenda negli anni ’90 e oggi si ritrova a essere l’ultima tappa dei migranti in fuga prima dell’ingresso in Unione europea. Importante sarà la memoria - in particolare con la tappa a Srebrenica, teatro, nel 1995, di un genocidio in cui morirono 8mila musulmani bosniaci - e la presa di coscienza della situazione attuale delle migrazioni.

La rotta balcanica

Mariagrazia Porcari, operatrice area mondialità Caritas, parteciperà per la seconda volta all’iniziativa chiamata “Umanità in viaggio”. “Nel 2016 è stata aperta la rotta balcanica - ricorda - Caritas Bosnia iniziò da subito ad allestire campi profughi nelle rotte di transito per le famiglie in fuga dalle guerre del Medioriente”.
Nel campo di Usivak - gestito dall’Organizzazione internazionale migrazioni (Iom) in collaborazione con Unicef, Caritas Italiana, Caritas Bosnia-Erzegovina, associazione Ivan Pavao II e Ipsia - i volontari organizzeranno attività di animazione per adulti e bambini. “Il campo è fatto da baracche - dice Porcari - in cui le persone passano le proprie giornate. Per favorire l’incontro e la formazione, Caritas Italiana ha aperto un «social corner», dove vengono offerti tè e caffè e organizzati corsi di lingua, attività di animazione e momenti sonori con i «Musicisti senza frontiere»”.

Il museo dell’infanzia di guerra

La sensibilità al tema delle migrazioni si unisce alla storia: “A Sarajevo - spiega Porcari - c’è il museo dell’infanzia di guerra, che raccoglie oggetti raccolti dai bambini nel conflitto degli anni ’90: a ognuno di essi è associata una storia. Chi visita quel territorio riesce a rendersi conto dei massacri attraverso le testimonianze dirette: nostro obiettivo è rendere partecipi i giovani affinché un domani siano testimoni di un’esperienza e promotori di nuove iniziative di pace”. L’opportunità è aperta ai giovani dai 18 anni in su, che potranno iscriversi fino al 23 giugno. Il costo di adesione di 500 euro comprende viaggio, vitto e alloggio.

Francesco Petronzio

 

Nella foto,  Samanta, Ilaria, Lara e Mariagrazia: le quattro ragazze che hanno partecipato a "Umanità in viaggio" la scorsa estate.

Pubblicato il 15 giugno 2023

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Donazioni di sangue, parte una nuova campagna

 donazioni sangue

“Parti leggero. Prenota e dona il sangue prima delle vacanze”. È il messaggio della campagna di comunicazione promossa dalla Regione Emilia-Romagna in vista del periodo estivo e della Giornata mondiale dei donatori di sangue, che si celebra oggi mercoledì 14 giugno. Testimonial è l’attore Paolo Cevoli, che con l’inconfondibile verve romagnola invita a seguire il suo esempio: “Fai come me, che prima di partire per le vacanze ho donato il sangue. È il principio della partenza intelligente: quelli che hanno bisogno di sangue contano su di te!”. Realizzata insieme a Crs (Centro Regionale Sangue Emilia-Romagna), Avis (Associazione Volontari Italiani Sangue), Fidas (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue), Admo (Associazioni Donatori Midollo Osseo - Emilia-Romagna), FedRed (Federazione delle Associazioni emofilici dell’Emilia-Romagna Onlus) e A.L.T. (Associazione per la lotta contro la Talassemia di Ferrara), la campagna affida al video e l’invito a “partire leggero”, quindi a donare prima di andare in vacanza. Sui social saranno online anche card e infografiche.

“Un gesto piccolo, ma di enorme importanza soprattutto in vista del periodo estivo - sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Anche quest’anno, in occasione della Giornata mondiale dei donatori di sangue, chiediamo un ulteriore sforzo ai donatori, la cui generosità e il cui senso civico nel 2022 hanno consentito alla nostra regione di non segnalare carenze di sangue. Questo grazie anche al contributo dei volontari e delle volontarie di Avis e Fidas, del sistema regionale e del coordinamento dal Centro Regionale Sangue. I dati positivi, però, non devono farci abbassare la guardia: donate sangue e donate plasma, perché sono indispensabili per salvare vite umane”. Nel 2022, infatti, agli appelli a donare sangue hanno risposto in 140.897 (-0,9% rispetto al 2021), un numero che ha permesso all’Emilia-Romagna di confermare la propria autosufficienza e al tempo stesso di inviare supporto alle regioni in difficoltà. Anche per i primi quattro mesi 2023, sono state fornite circa 2.330 unità di sangue ad altre regioni.

I dati della raccolta gennaio-aprile 2023

Le unità di sangue intero donate nei primi quattro mesi del 2023 sono state 81.967, dato superiore ad analogo periodo 2022 (69.548). Il bilancio tra le unità raccolte e trasfuse è positivo, in conseguenza di una ancora maggiore attenzione dei clinici all’utilizzo della risorsa sangue. Altro dato incoraggiante, quello relativo alla raccolta di plasma, indispensabile per la produzione di medicinali plasma derivati come albumina e immunoglobuline, in grado di salvare la vita a numerosi pazienti: da gennaio ad aprile di quest’anno le unità raccolte in aferesi (plasma e piastrine) sono state 24.903, in netto aumento rispetto ai primi cinque mesi del 2022, quando erano state 22.624. Dopo il calo registrato nel 2022 (96.074 kg nel 2022 contro i 100.692 del 2021), vi è una ripresa nei quantitativi di plasma conferiti all’industria, e per i primi quattro mesi 2023 sono stati raccolti 32.621 kg, che permettono di stimare la raccolta sull’anno 2023 a circa 97.863 kg totali, in linea con quanto programmato a livello nazionale. Nel medesimo periodo 2022 (gennaio-aprile), erano stati conferiti 31.551 kg, quindi quest’anno si è registrato un aumento del 3,4%. Il conferimento di plasma per il frazionamento industriale rimane in ogni caso ben al di sopra la media nazionale: nell’anno 2021 l’indice di conferimento in Italia è stato pari a 14,5 kg per ogni mille abitanti, mentre l’Emilia-Romagna ha conferito 22,6 kg per mille abitanti, tra le prime in Italia. Dato simile nel 2022: 22 kg per mille abitanti, contro la media nazionale di 14.3 kg.

Pubblicato il 14 giugno 2023

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Coldiretti, delegazione piacentina al «World Meeting of humana fraternity»

 

piacentini 

 

Una due giorni di grandi emozioni per la nutrita delegazione di Coldiretti Piacenza che lo scorso fine settimana ha preso parte al “World Meeting of Human Fraternity”, ispirato all’Enciclica Fratelli tutti di papa Francesco. Presenti gli associati in rappresentanza di tutte le sedi, che hanno raggiunto San Pietro con un pullman partito da Piacenza.

“Per i nostri soci – spiega Mirella Carini dell’ufficio zona di Coldiretti Lugagnano, tra gli accompagnatori della delegazione – è stata un’emozione unica che condivido; poter essere presenti in quella magnifica piazza e ascoltare il messaggio che ci mandava il Santo Padre ci ha arricchiti tutti. Tantissimi gli artisti che si sono esibiti, emozionante anche assistere al grande abbraccio dei bambini e naturalmente ascoltare le parole del nostro presidente nazionale Ettore Prandini e del segretario generale Vincenzo Gesmundo. Sono stati distribuiti i semi della fraternità, con cui ci siamo dati appuntamento al prossimo anno quando porteremo le piantine nate da questi semi”.

Particolarmente toccante la presenza del mondo contadino di Campagna Amica della Romagna alluvionata che ha portato a San Pietro le specialità salvate dal disastro. I produttori alluvionati hanno anche confezionato un cesto di tipicità da donare al Santo Padre come augurio di pronta guarigione. Il tutto all’interno del grande mercato contadino di Campagna Amica a San Pietro dedicato alla solidarietà con la “spesa sospesa”, la tavola della fraternità per i più bisognosi e il cestino solidale per i senza tetto.

Come emerge da una analisi della Coldiretti a circa un mese dal disastro, la ripresa delle attività di vendita dei prodotti agroalimentari romagnoli è un primo passo importante per salvare circa 21mila imprese agricole che alimentano un indotto rilevante nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione alimentare.

Si tratta di far tornare a vivere – sottolinea la Coldiretti – un territorio di circa 300mila ettari di superficie agricola. 

In Romagna, ora l’acqua ha lasciato il posto nei campi coltivati ad un fitto strato di limo e sabbia con il terreno che sembra pietrificato da una crosta impermeabile che rende impossibili gli scambi gassosi fondamentali per le radici e la vita delle piante. I raccolti annuali sono andati perduti ma per frutteti e vigneti l’asfissia radicale uccide le piante con la perdita di produzione per i prossimi quattro o cinque anni.

Non solo danni economici ancora incalcolabili e perdita di vite umane, l’alluvione ha sconvolto la natura con la decimazione delle api dal cui volo dipende l’impollinazione delle piante e ha fatto strage dei lombrichi indispensabili per la fertilità dei terreni, mentre nelle acque sono in sofferenza pesci e vongole.

“Occorre tagliare la burocrazia ed i tempi per fare arrivare il più in fretta possibile gli aiuti alle famiglie e alle imprese e sostenere la voglia di ricominciare di una popolazione che sta stupendo il mondo per la sua grande forza” ha affermato a San Pietro il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “acquistare prodotti agricoli e alimentari provenienti dalle zone alluvionate è, infatti, il miglior modo per aiutare concretamente la popolazione facendo ripartire l’economia e l’occupazione dei territori colpiti”.

Gallizioli: il cibo è il vettore più potente della prossimità

“Lo scorso fine settimana ci ha visti in prima linea per i più fragili, per chi è in difficoltà – spiega il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli – la solidarietà, insieme all’attenzione per la biodiversità, la sostenibilità e la terra da cui nasce il cibo vero, sono nel Dna della Coldiretti. Come spiegato dal nostro segretario generale, la fraternità, nella sua etimologia più profonda, significa sostentamento, scambio di cibo. Il cibo è il vettore più potente della prossimità, la vera vita – come ricordato dal Santo Padre – è stare insieme, in fratellanza. Tengo quindi a ringraziare tutti i piacentini che hanno voluto essere presenti per essere vicini a tutti i territori, non solo la Romagna, colpiti negli ultimi anni dalle ondate di maltempo con un pensiero agli agricoltori che in un colpo solo hanno perso il lavoro di intere generazioni. I nostri soci – conclude il direttore – hanno colto nel profondo il senso di queste iniziative, dalle cene solidali organizzate nei nostri agriturismi nelle ultime settimane a favore della raccolta fondi di Coldiretti a questo Meeting, un segno tangibile di vicinanza verso chi sta attraversando un momento drammatico e in generale verso tutte le fasce più deboli della popolazione”.

Nella foto, la delegazione di Coldiretti Piacenza presente al “World Meeting of Human Fraternity”, ispirato all’Enciclica Fratelli tutti di papa Francesco.

Pubblicato il 13 giugno 2023

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Immagine del territorio, disponibile un bando da 100mila euro

Bando camera commercio

La Camera di Commercio di Piacenza ha pubblicato un bando a sostegno dei progetti promozionali realizzati nel corso del 2023. Le domande possono essere presentate da enti locali, associazioni, consorzi e in genere da soggetti non profit per i quali non è prevista la distribuzione di utili agli associati. Le iniziative e i progetti che saranno finanziati dovranno avere come obiettivo la promozione e valorizzazione dell’immagine del territorio, delle peculiarità paesaggistiche, artistiche, culturali ed enogastronomiche in funzione di un potenziamento del sistema economico locale.
Lo stanziamento attualmente è pari a 100.000 euro. Il contributo può raggiungere la soglia dei 10.000 euro. Tra i criteri preferenziali per aggiudicarsi il finanziamento si evidenziano la novità dell’iniziativa, l’incidenza sul sistema economico, l’intersettorialità e la partnership con altri soggetti del territorio, la forte azione promozionali prevista, la digitalizzazione di strumenti legati allo sviluppo del turismo e alla promozione del territorio, la previsione di eventi coordinati, la capacità di elaborare una immagine integrata del territorio e delle sue produzioni tipiche. I termini per la presentazione delle domande sono previsti dal 12 giugno alle ore 11 del 22 giugno.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito istituzionale www.pc.camcom.it e contattare l’Ufficio Promozione all’indirizzo mail: promozione [AT] pc [DOT] camcom [DOT] it.


Pubblicato il 14 giugno 2023

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Il prof. Franco Mosconi e il «modello Emilia»

ucid

Lungo l’antica Via Emilia si sviluppa un territorio noto al mondo intero per la sua cucina, per i suoi tesori artistici ed architettonici, per i motori e per il divertimento. Ma quali sono i motivi per cui lEmilia-Romagna continua a essere una delle Regioni più dinamiche e competitive d'Italia, un modello di crescita evoluto basato su innovazione e spirito di comunità? Ha provato rispondere a queste domande il dott.Franco Mosconi, professore ordinario di Economia e Politica Industriale al dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell’Università di Parma ed editorialista per il Corriere di Bologna, ospitato presso l’Università Cattolica di Piacenza dall’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti e dal presidente UCID Giuseppe Ghittoni. Il professore in questa sede ha presentato il suo ultimo libro: Modello Emilia. Imprese innovative e spirito di comunità (Post Editori), con la prefazione di Stefano e Vera Zamagni.                    

Imprese innovative e spirito di comunità in Emilia Romagna

“Innovazione e spirito di comunità sono due elementi che si rafforzano vicendevolmente e che rendono il modello economico e sociale dell’Emilia ammirato al di là dei confini nazionali. Una delle aree più produttive del paese ed essenziali per la competitività della nostra economia, una terra industriosa che mette il lavoro al centro della vita della comunità. L’Emilia è la regione più innovativa tra tutte quelle italiane secondo la Commissione Europea e si posiziona al settantaseiesimo posto in Europa, investendo in ricerca e sviluppo più della media nazionale, anche se purtroppo sempre meno di altre regioni europee nostre competitor. Una Regione che ha costituito poli tecnologici all’avanguardia, distretti industriali competitivi, riuscendo a fare rete tra le aziende ma anche tra imprese, università ed istituti tecnici”.

Un terreno fertile

“Le performance economiche della nostra regione possono essere dovute a due ragioni, la prima è rappresentata dalla normale crescita dei percorsi tecnologici, ad esempio si è passati dalla meccanica alla meccatronica, la seconda da quella speciale capacità di osmosi tra la ricerca e la produzione di cose, merito sicuramente degli imprenditori lungimiranti ma anche delle università, dei centri di ricerca, di una politica industriale regionale che si sono sposati nello stesso territorio”.

Spirito di comunità

“La comunità rappresenta il terzo pilastro di una società, tolta la famiglia e lo Stato, la comunità dove una persona nasce è determinante per plasmare il carattere dell’individuo. Anche la Chiesa in Emilia ha avuto un ruolo determinante, schierandosi sempre dalla parte dei lavoratori, creando corsi di formazione e aiutando le persone a ridarsi un’opportunità di vita. Lo spirito di comunità poi ha offerto il suo profilo migliore in occasione di catastrofi come il terremoto e la recente alluvione. L’economia è prima di tutto una scienza sociale e quello che succede alla società dipende da ciò che ispira le persone che la compongono, che può essere egoismo, o altruismo. Questo spirito non può entrare in nessuna formula, non può essere catturato da nessun algoritmo, perché muove i singoli e i loro sentimenti”.

I rischi involutivi

“Il primo rischio involutivo anche per la nostra regione è rappresentato dalle crescenti diseguaglianze, per questo è necessario uno stato sociale moderno che cerchi di mitigare le asprezze della competizione e della concorrenza, operando in primis sull’educazione. Poi c’è il rischio demografico, le proiezioni dell’ISTAT parlano di una perdita di milioni di abitanti nel nostro paese e anche le metropoli sono destinate a diminuire la loro capacità di attrazione. Per questo dovranno essere fatte scelte su vasta scala, mirate alla condivisione di servizi, abbandonando campanilismi e provincialismi. La ricchezza dei paesi più progrediti è data dal capitale umano, lo sviluppo di un paese si basa sulla sua capacità attrattiva, sulla sua abilità di occuparsi di emigrazione e di immigrazione. Infine c’è il rischio dell’ euforia da narrativa, quando ti abitui ad essere il primo della classe, la possibilità di indulgere nel racconto che ci facciamo può essere alto, necessita un sano pragmatismo, quello stesso che ci ha consentito di passare da regione agricola a società della meccatronica avanzata”.

Stefania Micheli

Nella foto: Franco Mosconi e Giuseppe Ghittoni, presidente Ucid.

Pubblicato l'11 giugno 2023

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