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Notizie Varie

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Consiglio Notarile, confermata alla guida Maria Benedetta Pancera

Consiglio notarile

Maria Benedetta Pancera è stata confermata alla guida dei notai piacentini a seguito del parziale rinnovo del Consiglio Notarile di Piacenza. Confermata anche Paola Ugolotti, nominata segretario in sostituzione di Manfredo Ferrerio, che ha scelto di non ricandidarsi, mentre si registra il nuovo ingresso in Consiglio, in qualità di tesoriere, di Carlo Brunetti. Invariata la restante composizione del Consiglio Notarile, con i consiglieri Maria Rosaria Fiengo e Massimo Toscani.

“Non posso che ringraziare il collega Ferrerio – commenta la presidente Pancera - per gli anni di impegno e passione che ha dedicato al Notariato piacentino, rappresentando la figura di un notaio capace non soltanto di svolgere la propria professione in studio, ma anche di incontrare la cittadinanza in occasioni pubbliche di confronto e divulgazione del ruolo che il notaio svolge nella società. Do naturalmente il benvenuto a Carlo Brunetti, con il quale, insieme a Paola Ugolotti e al resto del Consiglio continueremo a dialogare con istituzioni e comunità, fornendo il nostro contributo di Pubblici Ufficiali che hanno il mandato di comporre gli interessi delle parti, dando agli stessi la corretta forma giuridica, e prevenendo così, all’origine, numerosi potenziali contenziosi. Al di là dei compiti istituzionali, mi preme sottolineare il particolare impegno profuso dal Consiglio Notarile di Piacenza nei confronti della cittadinanza, mediante l’organizzazione di incontri con i cittadini, di eventi di presentazione delle Guide per il Cittadino, redatte dal Consiglio Nazionale del Notariato insieme alle associazioni dei consumatori, e di cicli divulgativi nelle scuole, confrontandosi con gli studenti. Insomma, il Notariato è per la comunità e nella comunità, e abbiamo tutta l’intenzione di continuare a farlo, al meglio delle nostre possibilità”.

Pubblicato il 10 marzo 2025

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Il direttore di Coldiretti Gallizioli: «Cruciale il confronto con i soci per essere protagonisti delle scelte in Europa»

piacentini con presidente Prandini direttore Gallizioli delegato confederale Allaria Olivieri

Continua l’impegno di Coldiretti all’ascolto e al confronto con i suoi soci in un contesto di grande incertezza economica e politica. “Coldiretti per l’Europa” è lo slogan che ha accompagnato, insieme alle tradizionali bandiere gialle dell’associazione e a quelle blu dell’UE, la due giorni di Milano che ha dato il via alla serie di incontri che la principale organizzazione agricola d’Italia e d’Europa sta organizzando in tutto il Paese.
Il continuo ascolto costruttivo delle esigenze del mondo agricolo assume ancora più valore in un periodo segnato da crisi globali e da venti di guerra anche commerciale, in cui il ruolo dell’Europa diventa cruciale. Nel percorso di Coldiretti emergono tre parole chiave: mobilitazione permanente, coraggio e speranza. Tre valori che continueranno a guidare le prossime battaglie per chiedere più scienza, più salute e più attenzione a produttori e consumatori.

In particolare, una nutrita delegazione di soci di Coldiretti Piacenza ha preso parteall’incontro del 6 marzo che ha visto la partecipazione di oltre 1500 persone da Piemonte, Emilia Romagna, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta. Tra le questioni emerse – spiega il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli – vi sono sicuramente la burocrazia e la digitalizzazione, l’impatto del cambiamento climatico sulle produzioni ma anche la necessità di intensificare le mobilitazioni contro la concorrenza sleale alle frontiere, con la proposta di rendere permanenti le azioni di sensibilizzazione come quelle già realizzate al Brennero. La difesa del cibo naturale passa anche attraverso la tutela della trasparenza al consumatore e di conseguenza la modifica del codice doganale che permette di spacciare per italiano ciò che italiano non è, per questo la raccolta firme per l’etichettatura d’origine su tutti gli alimenti in UE prosegue anche a Piacenza (si può aderire in tutte le sedi di Coldiretti Piacenza e al Mercato Coperto di via Farnesiana,17).

Sul fronte dell’innovazione, è stato evidenziato il ruolo sempre più strategico delle tecnologie per ridurre i costi di produzione e aumentare l’efficienza aziendale. Esperienze come quella della piattaforma Demetra dimostrano come gli strumenti digitali possano supportare concretamente gli agricoltori nella gestione delle loro attività. Ringrazio – conclude Gallizioli – i nostri soci presenti alla giornata a Milano e tutti i soci che stanno intervenendo ai numerosi incontri sul territorio che da inizio anno Coldiretti Piacenza organizza in ogni zona sui temi sindacali, tecnici e fiscali. Il confronto è strategico per tenere sempre accesi i riflettori sul valore della nostra agricoltura

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

Gli incontri di Coldiretti Piacenza proseguiranno domani,martedì 11 marzo dalle 10.30 nella sede di via Colombo,35 quando Donne Coldiretti promuoverà l’incontro sulla misura Psr SRD03, ovvero il sostegno agli Investimenti nelle aziende agricole per la trasformazione di prodotti agricoli prevalentemente in prodotti non compresi nell’Allegato 1 del TFUE e loro commercializzazione in punti vendita aziendali.Mercoledì 12 marzo alle 10 a Pianello (Salone Parrocchiale)si svolgerà invece l’incontro dedicato ai temi fiscali, previdenziali e alla gestione del personale rivolto ai soci di Agazzano e Pianello.

Nella foto, piacentini con il presidente Prandini e il direttore Gallizioli, delegato confederale Allaria Olivieri.

Pubblicato il 10 marzo 202

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La Youth Bank cerca progetti in tutta la provincia

youth bank piacenza 2025

La YouthBank si fa in quattro e si estende all’intero territorio della provincia di Piacenza e del comune di Vigevano. È partito il bando dell’edizione 2025, redatto dai giovani youthbanker e destinato a ragazzi e ragazze tra i 16 e i 25 anni (youthplanner), che potranno presentare proposte, idee e progetti. Nata alla fine degli anni ’90 a Belfast, nell’Irlanda del Nord, la YouthBank è approdata in Italia per la prima volta a Como, nel 2015, grazie alla Fondazione Comasca e all’intraprendenza dell’allora presidente Giacomo Castiglioni. A Piacenza il progetto è arrivato nel 2023, voluto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano che lo sostiene. Il successo della prima edizione ha convinto l’ente di via Sant’Eufemia a rinnovare la YouthBank – definita dal presidente Roberto Reggi “uno dei progetti più belli e importanti svolti in questo quadriennio” – e a quadruplicarla: se il primo bando si limitava ai confini del comune di Piacenza, l’edizione 2025 vede quattro YouthBank, ovvero Piacenza città, Piacenza Levante, Piacenza Ponente e Vigevano. A ognuna, la Fondazione destina 30mila euro. Ogni progetto approvato avrà un tetto di 8mila euro.

I criteri
Sul territorio piacentino, la YouthBank valuterà in particolare progetti finalizzati a promuovere eventi e spazi di aggregazione, orientamento universitario e lavorativo, promuovere il benessere psicofisico della persona e sensibilizzare i giovani su tematiche sociali rilevanti. Per quanto riguarda Vigevano, l’intenzione è privilegiare gli intervenenti per promuovere la sicurezza sul territorio comunale, incrementare lo sviluppo e migliorare la gestione delle aree verdi cittadine, migliorare il preesistente servizio di orientamento e promuovere nuove attività di impatto sociale sul territorio. I progetti saranno valutati per la loro qualità, fattibilità, sostenibilità e per il numero dei possibili beneficiari delle proposte.

Il bando
Fino al 30 marzo è possibile diventare “youthplanner” elaborando un progetto e proponendolo ai quattro gruppi di youthbanker, estensori del bando, che lo valuteranno. Per accedere alla prima fase è necessario compilare un semplice form disponibile sul sito www.youthbank.fondazionepiacenzavigevano.it. Qualora il progetto venga selezionato, per ottenere il contributo dovrà successivamente essere presentato formalmente, con il supporto di un ente no profit accreditato, secondo le regole della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Si tratta della seconda fase del progetto: le organizzazioni che affiancano i proponenti dovranno presentare le richieste di sostegno entro il 10 maggio. In giugno, nel corso di un evento pubblico, saranno presentati i progetti scelti. Ogni idea progettuale non potrà avere un costo superiore a 8.000 euro. L’importo del singolo contributo erogato dalla Fondazione non potrà superare il 90% del costo complessivo del progetto; il restante 10% andrà dunque raccolto attraverso un’altra modalità, ad esempio sponsorizzazioni o crowdfunding.
Per ogni esigenza di chiarimento sulla procedura di compilazione online delle proposte (form disponibile sul sito www.youthbank.fondazionepiacenzavigevano.it) e per ogni altra richiesta relativa al bando è possibile scrivere a youthbank [AT] fondazionepiacenzavigevano [DOT] it.

“Generare cambiamenti virtuosi”
Il bando è stato presentato nel corso di una conferenza stampa nella mattinata di venerdì 7 marzo all’Auditorium Santa Margherita dal presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Roberto Reggi, dal referente del progetto, Edoardo Favari, e da una rappresentanza di youthbanker composta da Davide Imbesi, Noemi Marenghi, Michele Bersani e Giulio Fontanella. “Nel 2023 abbiamo avviato in via sperimentale la prima YouthBank di Piacenza, per coinvolgere i giovani nella cura e promozione della comunità – sottolinea Roberto Reggi –. Il successo del progetto ci ha convinti nel 2024 a quadruplicare l’esperienza, e ora è tempo di dare a ciascuna YouthBank idee da valutare e realizzare, in completa autonomia. L’obiettivo dell’iniziativa è offrire ai decisori di domani l’opportunità di esprimere il proprio potenziale, mettendosi in gioco e provando a generare cambiamenti virtuosi, con la possibilità di spendere soldi veri. Pensiamo di aver indotto un buon processo che porterà anche in futuro belle iniziative per il nostro territorio”.

Giovani responsabili
“È un progetto di «youth leadership» – sottolinea Edoardo Favari –: i trenta ragazzi del gruppo sono completamente autorganizzati, il lavoro di coordinamento esiste, ma saranno loro a cercare i progetti e le decisioni le prendono loro. Gli youthplanner selezionati nella prima fase saranno invitati a partecipare a una formazione gratuita di un giorno, sabato 12 aprile. Gli youthbanker e alcuni esperti supporteranno i proponenti nella definizione di tutti gli aspetti progettuali per strutturare le idee e formalizzarle come vere e proprie richieste di contributo. YouthBank promuove e realizza progetti «veri»: in questo modo i giovani possono sperimentare in maniera diretta l’impatto positivo delle loro idee”.

Le zone
Oltre alla “YouthBank Piacenza città” e alla “YouthBank Vigevano”, la provincia di Piacenza è stata divisa in “Ponente” e “Levante”. La “YouthBank Ponente” comprende i comuni di Calendasco, Rottofreno, Sarmato, Castel San Giovanni, Gossolengo, Gragnano Trebbiense, Sarmato, Borgonovo Val Tidone, Ziano Piacentino, Pianello Val Tidone, Piozzano, Alta Val Tidone, Agazzano, Gazzola, Rivergaro, Travo, Bobbio, Coli, Corte Brugnatella, Cerignale, Ottone e Zerba. La “YouthBank Levante” si riferisce ai comuni di Podenzano, Vigolzone, Pontenure, San Giorgio Piacentino, Ponte dell’Olio, Caorso, Monticelli d’Ongina, Castelvetro Piacentino, San Pietro in Cerro, Villanova sull’Arda, Cortemaggiore, Cadeo, Besenzone, Fiorenzuola d’Arda, Alseno, Carpaneto Piacentino, Gropparello, Lugagnano val d’Arda, Castell’Arquato, Morfasso, Vernasca, Bettola, Farini e Ferriere.

I progetti finanziati dalla prima YouthBank
Il bando 2024 ha permesso di realizzare nove progetti, alcuni già conclusi e altri in corso di svolgimento: Ciak (un cortometraggio nel segno di formazione, inventiva, inclusione), Piacenza Scientific Talks (incontri per promuovere la ricerca, a sensibilizzare sulla sostenibilità e a formare con abilità pratiche), Paradiso Artificiale – Il marketing di un secolo in fumo (mostra che riguarda l’evoluzione delle pubblicità dei pacchetti di sigarette nel Novecento), Jomo – Festival della salute mentale (tavole rotonde, laboratori, musica e sportello psicologico), Alter Fest (festival sulla sostenibilità ambientale, sociale e culturale), AttraversaMenti (formazione sulla salute mentale, dalla dipendenza da sostanze a quella affettiva), Piacenza Student Society (supporto all’integrazione di studenti stranieri), Da Dentro a Fuori - Musica per includere (eventi musicali per i giovani detenuti e sensibilizzazione sulla vita in carcere), A Scuola di Musical (realizzazione di un musical).


Francesco Petronzio

Nella foto in alto, da sinistra Davide Imbesi, Edoardo Favari, il presidente della Fondazione Roberto Reggi, Noemi Marenghi, Michele Bersani, Giulio Fontanella.

pubblicato l'8 marzo 2025

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Una panchina rossa al Raineri Marcora

panchina rossa al Raineri Marcora

“Oggi siamo qui per inaugurare questa Panchina Rossa, un simbolo forte e necessario. Un segno visibile che ci ricorda ogni giorno che la violenza contro le donne esiste, spesso colpisce in silenzio e, troppo spesso, resta impunita”. Con queste parole all'Istituto Raineri Marcora è stata ufficialmente consegnata una panchina rossa. L'iniziativa, introdotta dal dirigente scolastico Alberto Mariani, ha visto la partecipazione del dirigente dell'ufficio scolastico provinciale Andrea Grossi e di Giorgia Babini dell'ufficio scolastico territoriale. La panchina, donata dall'Auser di Fiorenzuola, è stata posizionata all'ingresso dell'Istituto Alberghiero alla presenza di alcuni rappresentanti dell’associazione. L’evento è stato arricchito dalle riflessioni e dai contributi degli studenti, riuniti insieme ai rappresentanti delle varie classi. Tra le letture proposte: Una donna sulla soglia di Alda Merini, che esprime il dolore e la resilienza delle donne; alcuni estratti dagli scritti di Frida Kahlo, simbolo di forza e autodeterminazione; e Essere donna è così affascinante di Patrizia Cavalli, che celebra la bellezza e la complessità dell’essere donna. Sulla panchina sono state appoggiate scarpe rosse, simbolo dell’assenza di chi non c’è più, ma anche del diritto negato di sentirsi libere di indossarle.

Accanto, fiori a rappresentare la speranza di un futuro senza violenza e messaggi scritti dagli studenti, in italiano, arabo e spagnolo, a sottolineare il carattere universale di questa battaglia. Il momento conclusivo ha visto gli studenti, guidati dalla professoressa Pina Esposito, esibirsi in Vietato Morire di Ermal Meta, brano scelto per il suo forte messaggio contro la violenza domestica. I ragazzi hanno sottolineato l’importanza di spezzare il silenzio e agire concretamente per fermare ogni forma di abuso. “Ognuno di noi ha un ruolo nel cambiamento, e insieme possiamo costruire una società in cui nessuna donna debba più avere paura. Questa Panchina Rossa resta qui, come simbolo e monito. Ogni volta che la vedremo, ricordiamoci che non possiamo rimanere indifferenti. Perché vietato morire significa anche vietato restare in silenzio”.

Pubblicato il 10 marzo 2025

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Cives: «I cittadini hanno bisogno di un’informazione pulita»

Gli studenti che hanno partecipato al corso insieme ai relatori a cives

“I piacentini sembrano compiacersi di una narrazione della città a tinte grigie. Dovremmo invece essere più consapevoli delle risorse e delle opportunità che abbiamo, emergerebbe un ritratto diverso in primis ai nostri occhi e poi agli occhi degli altri”. Sono le parole del vescovo mons. Adriano Cevolotto, intervenuto durante l’incontro “Cives parla alla Civitas”, ultima serata del corso di formazione civica dell’Università Cattolica, in collaborazione con la diocesi di Piacenza-Bobbio e la Fondazione di Piacenza e Vigevano, che quest’anno si è concentrato sul tema dell’informazione col claim “È la stampa, bellezza”. Relatori della serata, oltre a mons. Cevolotto, sono stati il vicesindaco di Piacenza, Matteo Bongiorni, e il direttore del quotidiano “Libertà”, Gian Luca Rocco, che hanno risposto alle sollecitazioni degli studenti della facoltà di Economia e Giurisprudenza, che hanno riassunto i contenuti delle serate precedenti del corso e ne hanno tratto alcuni spunti di riflessione per la città, e alle domande delle coordinatrici di “Cives” Angela Fugazza e Sara Groppi.

Percezione e realtà
La percezione dei cittadini è un fenomeno su cui l’amministrazione comunale, specialmente negli ultimi mesi, torna spesso. Se n’è parlato anche nei giorni scorsi, alla presentazione della proposta di Piano urbanistico generale assunta dalla Giunta, con la sindaca Tarasconi e l’assessora Fantini che hanno sottolineato come a volte ciò che il cittadino percepisce è un’idea distante dalla realtà, ma non per questo da trascurare. All’ultima serata di Cives, che si è tenuta venerdì 7 marzo nella Sala Piana dell’ateneo di via Emilia Parmense a Piacenza, è intervenuto il vicesindaco di Piacenza, Matteo Bongiorni, che ha ripreso il concetto della percezione riguardo alle migrazioni e alla questione Piazza Cittadella. “Riguardo alle migrazioni, spesso ci si accanisce su un’informazione che genera una percezione non reale”, ha detto. E poi, “si parla del cantiere di Piazza Cittadella anche quando non c’è alcuna notizia”.

Gian Luca Rocco Matteo Bongiorni Adriano Cevolotto Angela Fugazza Sara Groppi

“Il quotidiano garantisce un’informazione profonda”
Il terzo relatore, il direttore del quotidiano “Libertà” Gian Luca Rocco, ha sottolineato come “spesso siamo bombardati da notizie e non sappiamo orientarci”. “I media tradizionali hanno grandi responsabilità nella crisi dell'informazione, ma anche la possibilità di sopravvivere svolgendo appieno il loro ruolo. Anche il tanto vituperato quotidiano, che garantisce un’informazione più profonda di qualsiasi altro mezzo. Perché quando le notizie arrivano, vengono verificate e lavorate durante tutta una giornata, e approfondite con una serie di telefonate. Ogni giorno, fra quotidiano, tv, sito e social network, il gruppo Libertà raggiunge il 95% dei cittadini della provincia di Piacenza”.

Comunicare di persona
I mezzi d’informazione stanno cambiando: la crisi della carta stampata è confermata dai numeri delle copie distribuite, anche se i giornali continuano a offrire un’informazione approfondita e a godere di un certo prestigio. “La demolizione dei mezzi tradizionali non mi ha ancora colpito - ha ammesso il vicesindaco Bongiorni -: mi piace sfogliare il giornale al mattino, guardo il telegiornale e ascolto la radio. Da quando ho assunto quest’incarico pro tempore ho abbandonato i social, per sopravvivenza. È un impegno che richiede tempo e attenzione, anche se cerco di rispettare il lavoro dell’informazione, perché viviamo l’uno del lavoro degli altri. È importante dividere l’informazione istituzionale dalla comunicazione e dalla propaganda: la stampa deve fare attenzione a comunicare l’intenzione oltre che il messaggio. Le persone hanno bisogno di capire e informarsi nel modo più pulito e trasparente possibile: è un impegno per noi e per i giornalisti”. Nel suo mandato, Bongiorni ha sempre preferito una comunicazione basata sull’incontro. “Con i cittadini va intrecciato un confronto che porti a una mediazione. L’efficacia che si ha dal vivo è molto più alta di qualsiasi scambio da remoto, perché mette in relazione fisica con un’altra persona. Quando è necessario, anch’io faccio comunicati stampa per trasmettere un contenuto quanto più chiaro e pulito possibile”.

Come comunica la Chiesa
La comunicazione è un tema cruciale per la Chiesa, che si interroga in particolare su come raggiungere le nuove generazioni. “Molte parrocchie e comunità pastorali hanno dei mezzi di comunicazione – ha ricordato il Vescovo –; come diocesi abbiamo un settimanale (Il nuovo giornale, nda) e un Servizio multimedia per la pastorale. Oggi la comunicazione tende ad essere semplificata, l’obiettivo dev’essere suscitare interesse, dubbi, ricerche. Siamo chiamati a chiedere alle nuove generazioni di aiutarci a comunicare”.

Il pubblico in sala a cives

Razionalizzare le paure
Gian Luca Rocco ha lavorato per vent’anni a Mediaset, occupandosi del sito di Tgcom24 e poi del “dietro le quinte” dei telegiornali di Rete4 e Italia1. “Mi sono accorto che Libertà può influire direttamente sulla vita delle persone. La mia redazione ha una conoscenza incredibile della città. Il giornalista deve decodificare le notizie e trasformarle in informazione, dopo aver accertato che siano di pubblica utilità. E deve razionalizzare le paure delle persone, è un compito importante sul piano professionale”.


Francesco Petronzio

Nelle foto: i relatori durante il loro intervento e insieme ai corsisti di Cives all'Università Cattolica.

Pubblicato l'8 marzo 2025

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